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Autore: YukiWhite97    21/04/2016    1 recensioni
Tadashi Hamada ha sempre avuto una vita a dir poco particolare: ha affrontato tante cose, conosciuto le più strane delle persone, ha perfino sposato il proprio fratello Hiro, di cui si è innamorato.
I racconti riguardo la sua straordinaria vita sono ciò che più lo rende orgoglioso, peccato che sua figlia non sia dello stesso pensiero, dopotutto è ormai un'adulta e non ha tempo di pensare alle favole.
Ma quei racconti saranno solo finzione o ci sarà qualcosa di reale?
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Piccola fanfiction, ovviamente Hidashi, con accenni Mpreg e in cui troverete due pg della mia precedente storia "Seme d'amore, fiore di gioia", ma ovviamente può essere letta da tutti.
Se avete visto il film "Big Fish - storie di una vita incredibile" avete già capito tutto. Se invece non l'avete visto, spero di sorprendervi ;)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hiro Hamada, Nuovo personaggio, Tadashi Hamada, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Incest, Mpreg
Capitoli:
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Ciò che gli si era presentato davanti era un ampio cielo azzurro e un grande prato verde, dove più avanti si ergevano le case ai lati del perimetro. Case colorate, un ambiente decisamente pulito, e la cosa più strana era che non vi fosse alcun cartello di benvenuto, bensì una corda appesa in alto tra due alberi, simile a quelle per stendere i panni, dove vi stavano invece appese miriadi di paia di scarpe.
Incuriosito si fece avanti, guardandosi intorno: sembrava tutto estremamente tranquillo, la poca gente che scorse sembrava così rilassata, e le donne erano pallide  e vestite di vestiti di bei colori pastello. 
E ovviamente nessuno di loro indossava le scarpe.
Ad un tratto vide uscire da un negozio un uomo in giacca e cravatta, seguito da una bambina bruna con un vestito azzurro e pois.
"Oh, un nuovo ospite! - disse egli, reggendo una lista in mano - com'è che ti chiami, ragazzo?"
"Emh... Tadashi Hamada" - rispose incerto.
"Tadashi Hamada? - domandò - oh, non ti aspettavamo ancora!"
"Voi mi aspettavate?" - chiese sorpreso - ma cos'è questo posto?"
"E' Spectre Ville, la cittadina più ridente di sempre. E io sono Robert Callaghan, il sindaco. Lei invece è mia figlia Abigail. Tu vieni da San Fransokyo, vero? L'ultima persona ad essere arrivata da lì è stato Fred"
"Fred? Intendi Fred il  poeta? Dov'è? Voglio conoscerlo!"
Il suo desiderio fu ben presto esaudito. Robert lo invitò a casa sua assieme al tanto famoso Fred, il quale aveva l'aspetto di un ragazzo decisamente normale, anzi, era un pò più strano rispetto agli altri, sembrava così sulle nuvole mentre sorseggiava la sua tazza di thè.
"Qui è sempre tutto perfetto - disse egli dondolandosi sulla sedia  - mai troppo freddo, mai troppo umido. Tutto è più buono, perfino l'acqua lo è. E poi il vento accarezza le foglie così... gentilmente"
Tutto intento ad ascoltarlo, Tadashi si  era reso conto troppo tardi che la piccola Abigail era scivolata sotto il tavolo e velocemente gli aveva sfilato le scarpe, correndo via.
"Hey! - urlò correndole dietro - Abigail, torna qui!". La bambina però non gli diede retta: corse fin quando non si posizionò sotto la corda che stava appesa tra i due alberi all'inresso della città, e dopo aver legato i lacci delle scarpe tra di loro, le lanciò, impigliandole proprio lassù.
"Accidenti! - esclamò lui allargando le braccia - ma le scarpe mi servono!"
"A nessuno servono le scarpe qui! - esclamò Fred, il quale gli era andato dietro - qui vi è il terreno più soffice di sempre. Comunque, non ti ho ancora mostrato il resto del villaggio"
"Ah, ma veramente..." - fece per dire.
"Niente chiacchiere, segui me! Abigail, coraggio, vieni anche tu!". Così i due, cingendo Tadashi da entrambe le braccia, presero a camminare verso le case colorate.
Convenni di restare per il pomeriggio, almeno per cercare di capire il mistero di quel villaggio fantastico, un luogo strano ma anche incredibilmente familiare.
Poco più tardi, poco prima del tramonto, Tadashi e Fred avevano trovato dell'ombra sotto un grande albero  con alle spalle un lago, un posto perfetto per rilassarsi. Il primo si era poggiato con la schiena contro il tronco, mente il secondo, seduto sulle spesse radici, teneva un quaderno in mano e mordicchiava il beccuccio di una penna. La sua espressione era concentrata, molto probabilmente doveva star lavorando ad una delle sue poesie.
"Sto componendo questo poema da dodici anni" - disse ad un tratto quest'ultimo.
"Davvero?" - domandò sorpreso.
"Già, ci sono delle alte aspettative, non vorrei deludere i miei fans"
"Posso leggere?" -domandò. Fred fece un cenno con il capo, porgendogli il quaderno. Quando il ragazzo lo ebbe preso tra le mani spalancò gli occhi: vi erano solo tre righe!
"L'erbe così verde, il cielo così blu, Spectre è davvero fantastica - lesse - ma solo solo tre righe!"
Infastidito, Fred gli tolse il quaderno dalle mani.
"E' per questo che non si fa mai vedere un' incompiuta" - borbottò. In seguito, avendo capito che il poeta avesse bisogno di restare da solo per espandere le proprie idee, Tadashi si era spostato sulle rive del silenzioso lago dalle acque cristalline. Vi era una tale quiete che pensò quasi di addormentarsi, nonostante le sue attenzioni furono ben presto catturate da una figura particolare: una ragazza di spalle, dalla pelle pallida  ei lunghi capelli biondi, stava facendo un bagno nel lago. Egli non ebbe neanche tempo di chiedersi quand'è che fosse comparsa, che vide nuotare a gran velocità in quelle stesse acque, un serpente.
Volle urlarle di stare attenta, ma preferì senza dubbio immergersi e nuotare verso il probabile velenoso rettile. Dopo un paio di bracciate, riuscì ad afferrarlo e ad urlare: "L'ho preso!".
Nel sentire la sua voce la ragazza si era però immersa, e cosa più strana, il serpente che Tadashi aveva catturato si era trasformato in un semplice bastone.
Abbastanza confuso tornò verso la riva, dove vi stava la piccola Abigail.
"Ci sono le sanguisughe qui" - disse ella.
"Me ne sono accorto - sbuffò staccandosene una dal braccio - ma... hai visto quella donna?"
"Che aspetto aveva?" - domandò.
"Era... era..."
"Forse era nuda?"
"Sì era nuda"
"Non era una donna, era un pesce. Nessuno riesce a catturarla, inoltre assume una forma diversa a seconda di chi lo guarda. Mio padre per esempio dice che somiglia al bracco che aveva da giovane venuto dall'aldilà"
Tadashi si portò una mano sulla testa: un pesce quello? Che storia era?
Si affrettò comunque ad uscire dall'acqua, e nel percorso per ritornare a Spectre, Abigail prese a riempirlo di domande.
"Quanti anni hai?" - chiese.
"Ne ho 18" - rispose.
"Io ne ho 8. Questo significa che quando ne avrai 28 io ne avrò 18, e quando ne avrai 38 io ne avrò 28, e..."
"Vedo che sei un asso in artmetica" - disse sorridendo.
"Beh sì, dieci anni non è poi tanta differenza"
"Sì, ma adesso però fa parecchio differenza" - le fece notare divertito.
Quando i due tornarono era già sera, il villaggio era addobbato a festa, con tante luci, ed inoltre le note della musica si disperdevano nell'aria, a quanto pare lì si festeggiava spesso senza un apparente motivo. Donne e uomini avevano preso a ballare divertiti, avvolti nei loro abiti color pastello, mentre Fred si trovava circondato dai suoi fans, anzi, dalle sue fans, che volevano ascoltare il frutto del suo genio. Peccato che il ragazzo fosse abbastanza imbranato con le donne, pertanto si era sbrigato ad allontanarsi e a raggiungere il nuovo arrivato. Tadashi si stava divertendo molto, la gente era gentile e quel luogo era praticamente perfetto, ma fu costretto a chiedersi cosa stava facendo. Non era andato via per fermarsi in un altro posto, lui era andato via per cercare qualcuno e per cercare avventure, non poteva permettersi di rinchiudersi nuovamente.
"Io... io devo andare via!" - esclamò ad un tratto. Robert Callaghan si voltò a guardarlo, sorpreso, così come Fred.
"Cosa? E perchè?" - chiese.
"Beh, questo posto è al di sopra di ogni umana aspettativa, ma non sono pronto a fermarmi in nessun posto"
"Ma nessuno se n'è mai andato!" - ribadì l'altro. Il ragazzo si limitò a fare spallucce.
"Come pensi di fare senza scarpe?" - domandò Abigail.
"Me la caverò - concluse - adesso vi saluto". Così dicendo afferrò la propria giacca, voltando le spalle agli abitanti di Spectre. Prima che però potesse allontanarsi del tutto, Abigail gli corse dietro.
"Promettimi che tornerai!" - esclamò.
"Lo farò, ma quando sarà giusto che io torni" - disse solennemente, guardandola negli occhi. Egli  non poteva immaginare cosa ne sarebbe derivato dalla sua promessa, mentre ignaro si dirigeva nuovamente verso il bosco.
Vi furono due cose che appresi quella notte: la prima è che un sentiero pericoloso è reso ancora più pericoloso dall'oscurità. La seconda è che mi ero disperatamente e irrimediabilmente smarrito. Ma  dovevo assolutamente uscire di lì, nonostante fosse difficile
Il bosco era davvero pauroso, ancora più della prima volta. I rami gli graffiavano la schiena e il panico stava lentamente prendendo in lui il sopravvento. Gli cadde perfino la chiave appesa al collo, quella di San Fransokyo, e più andava avanti più non sapeva dove andare. La cosa più terribile fu quando si rese conto di essersi incastrato tra dei rami appuntiti che parevano volerlo divorare. Aveva preso in seguito a dimenarsi e a scalciare nella speranza di liberarsi. Forse tutto ciò era dovuto al panico, un panico infondato poichè in quel momento un pensiero gli attraversò la mente.
"Non è mica così che me ne vado!" - esclamò spalancando gli occhi, come se si fosse appena ricordato qualcosa di importante. Ed effettivamente, dopo aver urlato ciò, i rami si erano come retratti, lasciandolo libero di continuare a camminare. Dopotutto sarebbe stato inutile preoccuparsi, sapeva fin troppo bene come sarebbe morto, e di certo non sarebbe successo lì e in quel modo.
Era l'alba quando scalzo e dolorante era finalmente uscito dal bosco: dinnanzi a lui strada libera ed asfaltata, ed anche Baymax che lo stava aspettando.
"Hey-amico - disse vedendolo - che-ne-è-delle-tue-scarpe?" - domandò.
Tadashi gli sorrise.
"Direi che mi hanno preceduto. Su, andiamo"
Il tenero gigante annuì, prendendo a camminare lentamente a suo fianco.
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Angolo mio
Allora, questo era più che altro un capitolo di passaggio, ma era importante poichè Abigail (che qui è una tenera pimpa) fa la sua comparsa, e anche se non sembra avrà il suo ruoo fondamentale nella storia.
Finalmente dal prossimo capitolo si entrerà nel vivo della storia e le cose diventeranno molto... interessanti U_U


   
 
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