. . . New Life ??  

Si alzò dal letto,con uno scatto.

Nuova vita,nuove regole,bisognava rinnovarsi,o no??

Quello era il suo primo giorno nella scuola,i motivi per cui aveva cambiato scuola…beh…era meglio non parlarne,ecco.

Guardò la sveglia:

5:01

Si astenne dall’imprecare e dall’abbandonare la testa sul cuscino,in onore della sua nuova vita.

Caspita,a nove anni,non capita di cambiare scuola tutti i giorni…

E comunque,anche se era la terza,sentiva che questa volta la scuola era quella buona.

In punta di piedi,dopo essersi sfilata le coperte con uno scatto,si fissò allo specchio.

I capelli corti,bluastri,erano tutti crespi,spettinati. Gli occhi chiari fissavano lo specchio severi,quasi agghiaccianti. Per qualche minuto se ne stette lì,davanti allo specchio,con i piedi nudi a contatto col gelido pavimento di marmo,a cercare la giusta espressione con cui iniziare la nuova vita.

Poi  scelse un vestito,l’ultimo che si sarebbe mai sognata di mettere,insomma,era imbarazzante!

Si fece una doccia ghiacciata,tanto per schiarirsi le idee,e poi si infilò quel  vestito fresco.

E tornò a fissare la sveglia

6:15

Sospirò ancora,nervosa.

Ed iniziò a sussurrare,piano piano,e a cercare la voce con cui avrebbe parlato,da quel giorno in poi.

Le usciva dolce,insicura,e quasi si meravigliò di quello che usciva dalle sue labbra.

Poi iniziò a camminare in tondo,quasi inciampando,ridacchiando,con la sua vocina ridicola.

Quasi cascò per terra,e imprecò quando si vide allo specchio

-Cazzo….-

Lo specchio rifletteva una ragazza,capelli corti,morbidi setosi,occhi azzurri,chiari dolci. Le guance lievemente arrossate,la carnagione chiara. Il bacino stretto,risaltava in quel vestito svolazzante,con sulla stoffa ricamate delle eriche,lilla. Sopra il vestito,che lasciava le spalle scoperte,aveva messo un calo,morbido felpone , di due taglie più grosso,perché  sennò non sarebbe riuscita a muovere un passo,dall’imbarazzo,e comunque aveva paura di avere freddo.

Si rimproverò per aver imprecato,in fondo aveva “solo” nove anni. I bambini non le facevano queste cose.

I bambini,o forse erano solo le bambine che non le facevano.

Poi si sdraiò sul letto,a pancia insù,a pensare ai fatti suoi.

Le venne da ridere,pensando come avrebbero reagito i vecchi compagni di classe vedendola così.

D’un tratto la sveglia di mise a trillare allegramente,segnando le sette.

Le sembrò incredibile che il tempo fosse volato così.

S’allacciò il felpone,s’infilò un paio di all star scolorite,rubò un croissant dalla cucina,ed uscì di casa.

Dopo aver preso tre autobus,ed aver fatto un tratto a piedi,si ritrovò davanti alla scuola.

L’orologio fissato al sui polso indicava

7:55

Fece un sospiro di sollievo,ed entro nella scuola,quasi deserta.

Gli insegnati parlottavano tra loro.

-Tu…saresti??-

-…Sono…cioè s-sono Hinata Hy-hyuga-

Disse cercando di sembrare imbarazzata.

-….ah,quella nuova!Ed i tuoi genitori?-

-Beh,loro s-s-sono a casa,beh sono venuta qui da sola..perchè loro lavorano sempre fino a tardi…comunque,c-cioè,sono venute a compilare i moduli ieri,n-no??-

-Certo,certo-

L’insegnate è sconcertata,insomma,ha solo noce anni,quella bambina!!

-Bene,vai in segreteria,a arti dare gli orari e tutto…-

La maestra è alta,bruna,capelli un po’ spettinati,ma ha dei terrificanti occhi rossi,che a Hinata mettono i brividi.

Si avvia correndo verso la segreteria,mentre la campanella suona,e tutti i ragazzini entrano nella scuola elemnentare,in massa,come una grande inarrestabile,fiume.

Lei per poco non viene travolta.

Arrivata in segreteria,prende quei quattro foglio che doveva prendere,e però fu trattenuta dalla bidella,una vecchia grassa signora,che continuava a parlarle,del più e del meno.

Se  fosse stata la vecchia vita,forse avrebbe sputato per terra e sarebbe corsa via,o le avrebbe fatto qualche scherzo,ma disse solo.

-Eh,mi.mi sc-scusi,ma sono in ritardo…ehm…-

Balbettò prima di correre via,paonazza per lo sforzo di trattenersi dall’insultare quella cicciona.

Arrivò correndo leggera davanti alla porta della classe,dove trovò la maestra,che la scrutò severa con i suoi grandi occhi rossi.

-Sei in ritardo.Io sono kurenai.-

Si presentò.

-Eh,mi s-scusi,ma..ma la bidella…ecco…ha iniziato a parlare..ed io…-

-Eh,devo dirlo a Silvana,di non trattenere i miei alunni,va bene,su’ entra in classe.-

Disse Kurenai aprendole la porta della classe.

Ed Hinata entrò.

-Questa è Hinata,la vostra nuova compagna-

Ad Hinata le guance divennero tutte rosse.

Non perché fosse imbarazzata,ma per la gran voglia di farsi una sana risata,e dallo sforzo di trattenersi.

In due fasce separate,stavano bambine e bambini,rispettivamente a destra e a sinistra.

Le ragazze erano profumate,pettinate e linde.

I ragazzi erano lerci.spettinati,e con le ginocchia sbucciate.

SI diresse decisa verso l’ala sinistra della classe, e tutti i ragazzini la guardarono come se fosse pazza.

Poi si ricordò del cambiamento che doveva fare,e si avviò decisa verso la zona di classe delle ragazze.

A malincuore,si sedette al primo banco,nell’unico posto libero,accanto ad una ragazza con le guance graffiate,spettinata.

-Piacere,sono Ten ten-

-Hi-hinata-

Ten ten sbuffò,alla vista di quella ragazza timida e…stupida.

L’ennesima pettegola,pensò scocciata,

E dopo averla osservata per un po’,tornò a farsi allegramente i fatti suoi.

I ragazzi bisbigliavano,chiacchieravano come pazzi,la indicavano e arrossivano,le ragazze tossicchiavano nervose,detestando Hinata ogni attimo che passava.

La maestra Kurenai entrò e chiuse la porta.

-Bene,oggi parleremo degli antichi romani….-

*  *  *

Si alzò dal letto,con uno scatto.

Nuova vita,nuove regole,bisognava rinnovarsi,o no??Co, Cazzo!Pensò infuriata,Ogni tentativo di fare la ragazza carina si era rivelato inutile. Le ragazze la detestavano,perché i ragazzi continuavano a fissarla. Ed i ragazzi,non le rivolgevano la parola perché erano imbarazzati,e la trattavano come una fragile fogliolina.

Quello non era mica  il suo primo giorno nella scuola,i motivi per cui aveva cambiato scuola…beh…era meglio non parlarne,ecco,ma era sicura che presto,presto,avrebbe cambiato pure questa.

Ogni cambiamento di carattere era inutile.

-Ma vaffanculo!!!-

Biascicò svegliandosi

Guardò la sveglia:

06:40

Buttò sotto il letto tutti i vestiti da ragazza,e li spappolò per bene,per farli sparire dalla sua vita.

Quella prima settimana di scuola era stata snervante.

Come antistress,come sfogo,prese a recitare tutte le parolacce che conosceva,quasi come una preghiera,con voce atona,come buon inizio per la giornata.

Si spettinò con una mano i capelli setosi,per infilarsi una t.shirt di tre taglie più larga,vecchi jaeans e vecchie scarpe da calcio,che quasi cadevano a pessi.

Non si guardò neppure allo specchio.

Ficcò nello zaino tutto quello che le capitava,e poi uscì di casa,fregando dal frigo,questa volta,il gelato al caffè dei suoi.

Dopo i suoi tre autobus,ed il tratto a piedi,si ritrovò davanti alla scuola.

Già,quella giornata sarebbe stata molto interessante…

TO BE CONTINUED .  .  .