La notte scarlatta

 

Clarisse sedeva davanti allo specchio. I lineamenti dolci e perfetti che una volta la rendevano la numero uno, ora venivano eclissati dalle evidenti rughe tracciate sotto gli occhi o sulla fronte. Clarisse lo sapeva, sapeva di non essere la migliore lì dentro, sapeva di essere la più vecchia d’età, ma era ancora in grado di dare tutta sé stessa. Era sempre di ottimo umore, si sentiva imbarazzata solo in quei momenti, quando prima del lavoro le lampadine intorno alla specchiera le illuminavano i difetti del  volto. Ripensò a quando aveva cominciato, a quando era stata scoperta e suo padre solo con lo sguardo l’aveva cacciata di casa. Aveva sempre lavorato in quel locale, da allora. Mentre ricordava il passato, una lacrima amara e dolce iniziò a rigarle la guancia, tuttavia Clarisse non la lasciò scendere, con il timore che potesse rovinarle il trucco.

-It’s show time!-si disse, cacciando i pensieri superflui dalla mente.

Subito dopo un uomo sulla cinquantina, scostando la tenda rossa, entrò nel camerino di Clarisse, e sciogliendosi il nodo alla cravatta disse:

- Forza, mostrami la merce…

- Subito tesoro!

Disse Clarisse infilandosi la parrucca bionda e sfilando le calze autoreggenti rosse, come solo i veri travestiti sanno fare.

 

 

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