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Autore: Tefnuth    22/04/2016    0 recensioni
Georg è sempre stato diverso dagli altri: ha potenti poteri psichici che ha dovuto imparare a controllare sin da piccolo. Come lui anche suo fratello minore, Gustav, ha una capacità particolare: il suo corpo genera elettricità. Sarebbe stato tutto perfetto se una sera un mostro non fosse entrato nella loro casa e non avesse ucciso i loro genitori,una rigida sera d'inverno in cui le loro vite si incrociano con quelle di Bill e Tom, due gemelli dotati anche loro di capacità particolari (per di più sono figli del leggendario Hellboy). Da quella sera la vita di Georg e Gustav non sarà più la stessa, si popolerà di cacce ai demoni in un mondo in cui loro non sono i personaggi più strani e nemmeno i più pericolosi.
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Ecco un nuovo capitolo extra. Rispetto a dove siamo rimasti, questa volta torniamo indietro nel tempo fino a quando Georg, Bill ed Hellboy sono al cimitero dei troll. Ecco questa scena, che si svolge al B.P.R.D., si svolge in quel lasso temporale. Così voi potete farvi un’idea di cosa sia successo quando Tom ha percepito il dolore di Bill. Ditemi poi cosa ne pensate, sono proprio curiosa.
 
 
Da quando avevano visto Georg e Bill partire a bordo del furgone, assieme a Hellboy, Tom era molto inquieto: si aggirava per l'edificio come un fantasma, senza parlare con anima viva (una cosa quasi impossibile). Per Gustav era come rivedere il proprio fratello, quando girovagava per le strade si Berlino evitando tutto e tutti; per questo il biondo decise di portarlo fuori a fare una passeggiata, per parlare e farlo sfogare
"Che ti passa per la testa? Gli alieni ti hanno fuso il cervello?" domandò Gustav al pirocineta , intorno a loro gli agenti facevano jogging
"No, nulla del genere. Sono solo in pensiero: è la prima volta che io e Bill ci separiamo" spiegò Tom che non aveva un buon presentimento"
"Se la caverà benissimo, a meno che tu non ti fidi di Georg" avanzò il biondo mentre evitava una radice esposta
"Sciocchezze, io mi fido di lui. E' solo che...bho non lo so nemmeno io" disse il pirocineta, confuso
"Secondo me è la tipica crisi che hanno i fratelli maggiori, quando vedono i più piccoli uscire da soli per la prima volta. Se fai così ora, quando uscirà con una ragazza cosa farai? Li seguirai di nascosto? Ti ci vedrei bene, vestito come una spia americana" ipotizzò Gustav suscitando un piccolo sorriso nel fratellastro.
Sembrava che tutto andasse per il meglio, finchè Tom non fermò il proprio passo spalancando gli occhi. 


           ------(dal capitolo Crepe)-----------------                     
Georg sentì di essere urtato da qualcosa e cadde di nuovo con la schiena a terra. Quando il bagliore si diradò il moro vide Bill sopra di lui (il corpo era in parte protetto dall’armatura di ghiaccio) e dietro due lance apparse da chissà dove
“Mi ha evitato un bel colpo” pensò Georg credendo che le aste si fossero conficcate per terra e senza far caso al liquido che sentiva scorrere sul corpo; solo quando abbassò lo sguardo vide che era il sangue di Bill: le lance avevano trapassato la sua armatura perforandogli il fianco e la spalla; Georg si sentì morire.
“E’ tutto ok?” domandò il criocineta sdraiandosi sul fianco sano, del sangue gli stava uscendo dalla bocca ma sembrò non importargli
“STUPIDO!” urlò in lacrime il telecineta, probabilmente quelle parole erano per sé per non essere riuscito ad impedire che accadesse.
Il criocineta respirava a fatica, vinto da quelle alabarde che avevano bucato la sua armatura su cui si era disegnata una fitta rete di crepe.
                         -------------------------

Tom cadde carponi a terra, urlando come un forsennato per una ferita che non c'era
"No! Dimmi che non è vero" blaterava lui tra un lamento e l'altro
"Che hai?" chiese il biondo allarmato; anche alcuni agenti lì intorno accorsero per osservare la scena e qualcuno andò immediatamente a chiamare Elizabeth.
Gli occhi vacui del pirocineta, che magicamente erano diventati color ghiaccio, dissero a Gustav  che, qualunque cosa stesse succedendo, riguardava Bill e non Tom. Il biondo fece sdraiare il fratellastro a terra, a pancia in su, e gli alzò la maglietta: in corrispondenza del fianco e della spalla sinistra erano comparsi due grossi ematomi violacei, tendenti al nero, che quasi imponevano di distogliere la vista.
"Oh cazzo - si lasciò sfuggire Gustav-. Tom ascoltami: non è reale tutto questo; quello che senti è il dolore di tuo fratello, non il tuo" una cosa terribile e crudele da dire, ma vedere il fratellastro agitarsi e ansimare a quel modo avevano mandato Gustav in tilt. Il peggio era che Tom aveva iniziato a sputare sangue, e anche gli ematomi sanguinavano leggermente.

"Was passiert hier? Sagt mihr etwas, bitte" chiese Johann, arrivato assieme ad Elizabeth e Nahila
"Stavamo passeggiando, e..." il biondo si bloccò e non andò oltre nel racconto
"E' un profondo ematoma, quasi come se avesse un'emorragia interna" osservò Nahila grazie ai suoi particolarissimi occhi
"B...Bill" sussurrò Tom, aveva smesso di lamentarsi e il color lava degli occhi indicava che era riemerso dallo stato in cui era caduto, tuttavia dal suo viso sembrava che qualcosa gli avesse tolto la forza vitale
"E' quello che volevo dire: credo che stia percependo qualcosa che è accaduto al gemello" spiegò Gustav, finalmente era riuscito a parlare. I presenti si guardarono tutti con timore, per paura di ciò che poteva seguire all'accaduto.

Johann e Gustav aiutarono il pirocineta a rimettersi in piedi e lo accompagnarono nella sua camera, dove volle sdraiarsi sul letto del gemello
"Tranquillo tesoro, sono certa che Bill sta bene" provò a rassicurarlo Elizabeth, l'unica che era rimasta nella stanza
"Tu menti" rispose Tom con tono aggressivo, mai aveva parlato in questo modo alla madre
"Ancora non sappiamo niente, a meno che tu non sia in grado di dirmi altro" disse la fata
"E' QUESTO IL PUNTO! NON SENTO NIENTE, LA MIA TESTA E' VUOTA!" urlò Tom prima di scoppiare a piangere
"Cosa?" domandò la pirocineta
"Non lo sento più, il nostro contatto è svanito. Il peggio è che non so come sta, l'unica cosa che mi è rimasta sono queste dannate ferite che mi fanno un male del diavolo" spiegò Tom, che poi afferrò il cuscino del gemello e se lo premette in faccia per sentirne l'odore, nel tentativo di calmarsi.
Elizabeth non seppe più cosa dire, mai aveva dovuto affrontare un simile problema, l'unica cosa che potè fare fu quella di esaudire il desiderio del figlio di essere lasciato da solo. Si riservò il solo diritto di ascoltare le sue grida disperate dietro la porta chiusa della camera, e di piangere assieme a lui fino al ritorno di Hellboy e Georg. Quando dettero la notizia che Bill era stato rapito, le pareti di tutto il Bureau ascoltarono l'urlo isterico di Tom e il suo inveire contro il telecineta
"LO UCCIDERO'".
  
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