Capitolo 6
POV Clariss
-Ragazzi, da
oggi avrete un nuovo compagno di classe…
vieni pure-
Ecco, dopo la
notizia del fidanzamento tra Sophie ed
Andrea quante altre novità dovevamo avere oggi?! Pure un
nuovo compagno di
classe!
Il ragazzo
entrò.
Oddio, non
può essere! No no no sto sognando tutto!
Il nuovo
compagno di classe non può essere Chris!
Sophie si
voltò verso di me con un’ espressione che doveva
essere l’ esatta copia della mia.
Chris
avvicinò alla cattedra e dopo una breve
presentazione la prof. lo mandò a sedere, e guarda caso
l’ unico posto libero
era quello accanto a me.
Salutò
le mie amiche e mi guardò sorridendo.
Mi sciolsi
tutta anche in quella situazione assurda, ma
non ci misi molto a riprendermi.
Lo guardai a
occhi sbarrati.
Lui
sogghignò, si avvicinò al mio orecchio e mi
sussurrò
–Il tuo regalo-.
Da
lì tutto prese senso, tutta l’ ultima settimana
prese
senso. Infatti in quei giorni Chris era sempre allegro e sorridente e
quando
gli chiesi la ragione mi disse che mi doveva fare un regalo, io ero
curiosissima ma mi impedì di indagare oltre.
Dopo
quell’ illuminazione mi si allargò un sorriso
enorme
che partiva da un orecchio e finiva dall’ altro. La mia mente
si svuotò
dimenticandosi di tutto.
Lo strinsi a
me e lo baciai.
Mi lasciai
andare completamente, forse troppo perché
cominciai a sentire risolini e finti colpi di tosse. Mi resi conto di
cosa
stavo facendo, ma soprattutto dove lo
stavo facendo.
Mi staccai
subito da Chris e mi guardai intorno: la
maggior parte della classe rideva in silenzio e anche le mio amiche mi
guardavano tutte rosse nel tentativo (che non riusciva molto bene) di
trattenersi dal scoppiare a ridere, e poi c’erano alcune
ragazze che mi
guardavano male e non era difficile capire perché visto il
ragazzo a cui mi trovavo
avvinghiata.
-Se avete
finito di scambiarvi effusioni io comincerei la
mia lezione- intervenne la professoressa.
Io annuii
debolmente e mi nascosi il viso tra i capelli e
Chris mi prese una mano.
Al suono
della campanella per il cambio dell’ora si scatenò
il caos nella classe così potemmo parlare per qualche
minuto.
Gli buttai la
braccia al collo e questa volta fui io a
sussurrargli –tu sei completamente pazzo-
-Si, sono
pazzo- rispose –pazzo di te-
Oddio che
dolce! Ora inzio ad andare in iperventilazione.
-Ti sei fatto
cambiare di scuola per me?-
-è
per chi se no? Vedi altre persone qui che amo?- disse
con il suo sorrisetto furbo.
E di nuovo mi
lasciai andare completamente e mi dimenticai
di tutto.
Lo baciai
ancora come poco prima. Calò il silenzio.
Oh no, di
nuovo! Non ebbi il coraggio di alzare lo sguardo
e mi nascosi tra il collo e la spalla di Chris, naturalmente
completamente
rossa.
-Non avete
altro da fare che guardarci? Fate
qualcos’altro!- disse lui con tono pungente. Tutti si
girarono e riprese il
solito brusio. Io mi staccai da lui dandogli un bacetto sulla guancia.
Entrò il
professore e riprendemmo la lezione.
POV Lara
Povera
Cleare! Non vorrei trovarmi nella sua situazione,
che imbarazzo! Anche se non mi dispiacerebbe avere affianco
Luca… a proposito
di Luca, oggi abbiamo il nostro appuntamento al cinema.
Dovrò
chiedere un consiglio a Giorgia su come vestirmi, lei
è l’ esperta in fatto di moda, anche se diventa un
po’ folle… anzi, completamente
folle!
All’uscita
da scuola dissi a Giorgia il mio programma e,
come le succedeva sempre, le si accese uno sguardo che metteva paura.
Ma ero di
fretta e me ne andai di corsa senza badarci.
Ero nella mia
stanza, al telefono con Giorgia da quasi un
ora. Io volevo mettermi solo un paio di jeans e una semplice maglietta
ma
quando le dissi la mia idea lei mi urlò assordandomi:
-ADESSO TU STAI FERMA Lì,
TI ALLONTANI DALL’ ARMADIO E NON TOCCHI NIENTE, STO ARRIVANDO
A SALVARE
Dopo 10
minuti la porta della mia stanza si spalancò e ne
entrò uno Tsunami con in mano un borsone straboccante di
vestiti e una trousse.
-Ora
cominciamo, devo salvare la situazione, incapace!-
disse con uno sguardo assatanato.
In 20 minuti
mi fece cambiare 7 o 8 volte e nel mentre non
la smetteva più di borbottare cose del tipo: una maglietta e
dei jeans… tze,
che gusti!
Alla fine
decise, non decisi perché io non avevo voce in
capitolo, che avrei indossato una minigonna in jeans nero con una cinta
bianca
sottile che arrivava a metà coscia e sotto dei leggins neri,
dato che non era
estate quindi non faceva tutto questo caldo, e delle ballerine bianche.
Sopra una
camicia bianca con i primi bottoni aperti per
far vedere la collana con il ciondolo a stella e sopra un maglioncino
leggero
con il collo a V.
L’
altra mezz’ora la passammo a provarmi le varie
acconciature e decise di lasciarmi i capelli sciolti con semplicemente
due
ciuffetti davanti tirati indietro.
-Ora posso
andare vero?- chiesi speranzosa.
-Andare?! Ora
c’è uno degli elementi più importanti:
il
trucco- e le si accese uno sguardo di fuoco.
Il trucco fu
la parte più brutta di tutte; Giorgia provò tanti
abbinamenti che al nono persi il conto. Alla fine della tortura ne
uscii con un
ombretto bianco, la matita nera sotto e l’ e-liner sopra, il
mascara, un tocco
di fard ed il gloss.
Giorgia mi
fece girare su me stessa più volte e alla fine
annuii soddisfatta.
Era il
momento che aspettavo dalle 15.30. Presi la borsa e
scappai giù per le scale quando un urlo mi gelò
il sangue, era di Giorgia.
Risalii subito in camera e la trovai che mi fissava assatanata e
furente.
-TU-NON-OSERAI-USCIRE-DI-CASA-CON-QUELLA-BORSA-CHE-NON-CI-STA-A-FARE-NIENTE-COL-RESTO-DELL’-ABBIGLIAMENTO!-
gridò. Mi si avvicinò velocemente e mi
strappò di mano la mia borsa dandomene
un'altra nera.
-Ora vai e se
Luca ti dice che sei vestita male vengo e lo
strangolo con le mie mani!-
Sbuffai
esasperata e corsi via, questa volta senza
interruzioni diretta verso il cinema.
Al contrario
di quanto mi aspettassi ero puntuale e non in
ritardo come al solito ma Luca era comunque già arrivato.
Come sempre era
bellissimo, o almeno per me lo era.
Come mi vide
mi sorrise e mi venne incontro
-Ciao!- mi
salutò e mi diede un bacetto sulla guancia.
Avvampai. Ma lui continuò a parlare
-Wow! Sei..
ehm… credo che il termine giusto sia…
bellissima…-
Se prima ero
rossa ed imbarazzata in quel momento ero
bordeax e molto molto imbarazzata.
-Oh…
beh… g-grazie- risposi impacciatissima.
-Allora, che
film vogliamo vedere?- chiese per cambiare
discorso e togliermi da quel tremendo imbarazzo, gliene fui molto grata.
-Non lo so,
vediamo che cosa c’è- e mi avvicinai alla
bacheca. Proiettavano un film d’azione, uno horror, uno
fantasy ed uno
romantico. Quando lessi il titolo del film mi si accesero gli occhi
perché era
quello che stavo aspettando; lui se ne accorse e mi chiese
-Vuoi vedere
quello?-
-beh…
mi piacerebbe, ma è romantico e non credo che siano
proprio i tuoi gusti-
-non ti
preoccupare, se vuoi vedere quello per me è
perfetto- mi prese per mano e andammo alla cassa per prendere i
biglietti.
Tirai fuori il portafoglio ma lui mi bloccò la mano e mi
disse
-No no, tocca
all’ uomo pagare!-
-Uuuh, come
sei galante- e rimisi il portafoglio nella
mini-borsetta che mi aveva rifilato Giorgia.
Finalmente
entrammo in sala carichi di popcorn e coca cola
e prendemmo posto.
Durante le
pubblicità continuammo a parlare del più e del
meno poi il film cominciò.
Non sapevo
come comportarmi, all’inizio ero molto rigida,
poi dopo il primo quarto d’ora circa mi rilassai e appoggiai
la testa sulla
spalla di Luca. Scattò la razione in cui speravo, come
accadeva nei film, lui
mi guardò un secondo e poi allungò il braccio
passandolo sopra le mie spalle e
stringendomi di più a lui. Gli presi la mano e la intrecciai
alla mia. Ero
molto intraprendente, forse il buio aiutava.
Guardammo il
film con calma senza staccarci mai, anche
durante l’ intervallo non ci muovemmo di un solo centimetro.
Ero in paradiso!
Il film
finì e riuscì anche a commuovermi in un paio di
scene e Luca pronto me le asciugò con la punta delle dita.
Uscimmo dalla
sala, non volevo tornare a casa e poi sarei
stata sola perché i miei genitori erano in viaggio per il
loro anniversario, ma
il motivo più importante era che non volevo allontanarmi da
Luca.
-Che ne dici
di andare da qualche parte?- mi chise lui
come se mi avesse letto nella mente.
-Con molto
piacere- sorrisi –dove mi porti?-
-non lo so,
tu dove vorresti andare?-
-Allora, io
sono sola a casa per i prossimi 3 giorni
quindi potremmo andare lì e preparo qualcosa da mangiare, ti
va?- proposi.
-Perfetto,
andiamo- disse prendendomi una mano e
attirandomi a se.
Dopo circa 20
minuti di passeggiata arrivammo a casa mia,
lo feci sedere sul divano e andai in cucina a riscaldare la pizza.
Non ci mise
molto a cuocere quindi tornai in salotto molto
presto e lo trovai che mi fissava.
-La pizza
è pronta… scusa per la cena spartana ma
praticamente mi nutrirò solo di questo nei prossimi 4
giorni- dissi.
-Non
c’è problema, io adoro la pizza!- rispose Luca e
ne
prese una fetta.
Accendemmo
Alle undici e
mezza ci rendemmo conto di che ora fosse
-Oddio!
È tardissimo!- esclamò lui.
-ok! Ti
prendo il giubbotto!- e saltai giù dal divano.
Ci scontrammo
tutti e due davanti alla porta e scoppiammo
a ridere come due scemi.
-Ok dai,
tieni- e gli porsi il giaccone –che se no i tuoi
genitori ti sparano!-
-Si
è vero- confermò e nel mentre aprivo la porta e
uscivamo fuori.
-Allora ci
vediamo domani?- chiesi speranzosa
-certamente!-
-Ti va di
venire a pranzo da me dopo scuola così non
mangio sola?-
-Non vedo
l’ ora!- esclamò.
-Ok a domani
allora, ci vediamo a sc…- ma in quel momento
mi ritrovai la bocca impegnata perché Luca si era chinato e
mi stava baciando.
MI STAVA BACIANDO!
Il mio sogno
si stava avverando!
Si
staccò dalle mie labbra quel tanto per sussurrarmi
-A domani
tesoro- e se ne andò via regalandomi un altro
bacio.
Era
l’ ultima ora di scuola, finalmente la campanella
suonò e tutti gli studenti si riversarono fuori dalle
classi. Quella giornata
mi era sembrata più lunga del normale e il motivo si poteva
benissimo
immaginare.
All’
uscita Luca salutò i suoi amici e venne da me
-cosa mi
prepari di buono?-
-Mmm…
sorpresa!- risi
Mi prese per
mano e ci incamminammo, me voltai per
salutare Giorgia, Cleare e Sophie che mi fecero tutte l’
occhiolino e tirandosi
gomitate.
Dopo un
po’ di strada arrivammo di nuovo a casa mia cercai
le chiavi ed aprii la porta.
Questa volta
Luca mi seguì in cucina e si mise ad
osservarmi mentre preparavo il pranzo: pane e nutella!
-Caspita che
pranzo raffinato che mi prepari!- disse
scherzoso.
-Già,
ci vuole molta preparazione ed esperienza- stetti al
gioco.
Lui si mise
affianco a me e cominciò a spalmare pure lui.
Ci sedemmo
sul tappeto del salotto e mi fece appoggiare a
lui in un incastro perfetto. Buttai la testa all’ indietro e
lo guardai storta
lui si abbassò e prese a dami tanti bacini sul naso; mi
girai e ci trovammo
faccia a faccia.
Ci baciammo.
Ci baciammo.
Ci baciammo.
Non so per
quanto andammo avanti. Persi
la cognizione del tempo.
Prima o poi
però dovevamo fare una pausa e quel momento
arrivò.
-Quindi ora
le coppie si sono tutte formate- disse
affannato.
-Direi
proprio di si!-
-E abbiamo
tutto il pomeriggio per noi- continuai.
Ma parlai
troppo presto.
La porta di
casa si aprì e ne entrarono i miei genitori
con mio fratello Matteo.
Sbarrarono
gli occhi.