Sarà Per Sempre
– Umberto Tozzi
Note: AU
(ambientata nel presente).
Getti il soprabito
sul divano, insieme alla borsa e alle
chiavi di casa, che scivolano sul tappeto, tintinnando. Non
t’importa. Ti fermi
solo un attimo a guardare il ciondolo del portachiavi, una lettera A,
in
metallo, di cui conoscevi a memoria ogni angolo e intarsio e difetto.
Nessuno
si sarebbe mai posto una domanda a riguardo. A come Antonio. Certo. No,
certo un bel niente.
Ne esiste
un’altra copia, dall’altro capo della
città, che
alla sera tintinna allo stesso modo, su un divano, o un mobiletto, o
nel
disordine di una borsa. C’è un’altra A,
a chilometri di distanza, che segue
ogni giorno un’altra persona. E anche a quest’altra
persona nessuno avrebbe mai
fatto domande. A come Anna. Certo.
Ancora in piedi in
mezzo al soggiorno, ancora le chiavi per
terra, ancora il soprabito sul divano, ancora la conclusione di una
giornata
senza di lei. Senti la stanchezza prenderti le forze, senti il pensiero
di
un’altra notte di reperibilità comprimere il tuo
stomaco. Saresti crollato sul
letto anche adesso, senza cenare, con l’unica intenzione di
non pensare a
niente. Tantomeno a quella A del tuo portachiavi.
Un rumore
proveniente dalla porta acuisce tutti i tuoi
sensi, e ti volti, in allerta. Qualcuno sta girando la chiave nella
serratura,
ma quale chiave, se la tua è sul tappeto, e se
l’altra copia è…
Rapidi passi ti
conducono all’ingresso, e sei tu a
spalancare la porta non appena la vedi socchiudersi.
In testa tante
domande, in gola neanche una.
In mano ha il suo
mazzo di chiavi, nel viso un’espressione
impaurita per il tuo gesto brusco e inaspettato.
In mano ha quel
mazzo di chiavi. La stringi forte. La sua mano, le chiavi, fino a
lasciare i
segni sulla vostra pelle. La tua A era tornata a casa.