Soprattutto non avrebbe scordato mai il rimpianto di essere così lontano da casa.
Mentre cercava di guadagnarsi la prima stelletta combattendo nella guerra del Golfo, a Charleston un altro importante cambiamento si stava affacciando alla sua vita: Claudia Joy, la mano stretta a quella di Denise, aveva messo al mondo la loro bambina.
Era diventato padre.
Amanda era la bambina più bella che avesse mai visto: le manine arricciate a conchiglia, i folti capelli neri, la bocca a cuoricino, gli occhi grigi già curiosi del mondo. Era dolce e le piaceva essere coccolata, vezzeggiata e spupazzata dai genitori e da tutti i grandi che facevano a gara per prenderla in braccio.
Crescendo, quella ragazzina testarda e cocciuta, aveva finito per assomigliare sempre più a sua madre: sia nelle fattezze fisiche, sia nei gesti e nel modo di sorridere, sia nel carattere.
Michael avrebbe voluto svegliarsi tutte le mattine e dirle quanto le volesse bene, quanto fosse orgoglioso di lei nonostante i loro scontri e i caratteri agli antipodi.
Questo è adesso il suo più grande rimpianto. Più grande anche del fatto di essersi perso la sua nascita, di non essere stato il primo a cullarla.
Di non averla amata quanto il suo nome imponeva...
È la fitta al cuore che avverte ogni volta che vede Claudia Joy sfoderare quell'identico sorriso radioso e compararlo con la foto sul memoriale di una ragazza strappata alla vita a soli diciotto anni.