E’ un’illusione, nient’altro che un’illusione.
Dovrebbe essere facile liberarsi di un’illusione, liberarsi di un’intera vita trascorsa a bere lacrime, vivendo di nient’altro se non dolore, per raggiungere la felicità.
La scelta è semplice, giusto? E’ lì, sta aspettando.
Se ascoltassi attentamente, riusciresti a sentire il suo silenzio, mentre, dietro quelle sbarre, cerca il ricordo del tuo profumo, quel tuo principe, l’unico in grado di capirti, perché, dopotutto, quel principe porta le tue stesse ferite.
La felicità è lì, risiede nei suoi occhi, nel suo sorriso, tra le sue braccia, in quella pietra rossa che ti ostini a sfilare dal dito, nonostante tu sappia che ritornerà al suo posto, quella stessa pietra che speri che anche lui porti al dito.
Se la scelta è così semplice, perché continui a fare la scelta sbagliata, perché torni sempre dal tuo carnefice?
Forse, pensi, per quanto tu possa desiderare la felicità, la disprezzi, nel profondo del tuo animo.
In fin dei conti, la scelta non è mai stata tua.