PrROMPT: quella notte in cui, soli, ti baciai davvero e non per salvare Raoul, ma perché non desideravo nient'altro che le tue labbra.
TITOLO: How dare you try to come to me now? 215 parole
Il volto di Christine è una maschera più grottesca di quella che ha davanti. Paura, incredulità, rabbia e gioia. Gioia che il suo orgoglio le vorrebbe impedire di provare. Gioia incredibile perché dopo tanti anni Erik è di nuovo davanti a lei. Gioia irrefrenabile nel momento in cui si sente chiamare per nome in quel modo ipnotico che solo il suo maestro conosce. Christine pensa che scoppierà tanto è felice ma nel momento in cui Erik le i avvicina ricorda: ricorda di essere tornata da lui, ricorda di avergli detto di essersi sbagliata, di non aver capito niente. Ricorda di averlo baciato perché non voleva altro, perché solo tra le braccia di Erik si sentiva a casa. Più di tutto Christine ricorda che fu proprio lui a respingerla, dicendole che era solo una bambina e che non poteva tornare indietro. Ricorda il dolore di non aver avuto scelta nello sposare un uomo che non amava condannandolo ad essere un infelice. Proprio come lei, proprio come Erik.
Allora non piange, si rimangia le lacrime, come il suo maestro si era rimangiato i voti d’amore, e racimola tutto il suo dolore. Perché è davanti a lei? Perché ora, dopo tutti quegli anni in cui si è fatto credere morto? Come ha osato tornare dopo che l’ha mandata via?
Il volto di Christine è una maschera più grottesca di quella che ha davanti. Paura, incredulità, rabbia e gioia. Gioia che il suo orgoglio le vorrebbe impedire di provare. Gioia incredibile perché dopo tanti anni Erik è di nuovo davanti a lei. Gioia irrefrenabile nel momento in cui si sente chiamare per nome in quel modo ipnotico che solo il suo maestro conosce. Christine pensa che scoppierà tanto è felice ma nel momento in cui Erik le i avvicina ricorda: ricorda di essere tornata da lui, ricorda di avergli detto di essersi sbagliata, di non aver capito niente. Ricorda di averlo baciato perché non voleva altro, perché solo tra le braccia di Erik si sentiva a casa. Più di tutto Christine ricorda che fu proprio lui a respingerla, dicendole che era solo una bambina e che non poteva tornare indietro. Ricorda il dolore di non aver avuto scelta nello sposare un uomo che non amava condannandolo ad essere un infelice. Proprio come lei, proprio come Erik.
Allora non piange, si rimangia le lacrime, come il suo maestro si era rimangiato i voti d’amore, e racimola tutto il suo dolore. Perché è davanti a lei? Perché ora, dopo tutti quegli anni in cui si è fatto credere morto? Come ha osato tornare dopo che l’ha mandata via?