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Autore: lostword    25/04/2016    0 recensioni
Arrendersi a volte è la cosa più facile, e forse resta l'unica soluzione
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mio nome non ha importanza, presto sarò solamente un'altra di quelle persone che tutti compatiranno, diranno che il peso della vita mi ha schiacciato, che ho mollato, che mi sono arreso. E avranno ragione. A 25 anni si è alle porte della vita, si sta per uscire dal nido che ci ha protetti, insegnandoci a modo suo come gira il mondo. Forse nessuno è pronto davvero per il grande passo, forse siamo tutti spaventati perché sappiamo che da lì a poco inizia una lenta, ma inesorabile discesa verso irrimediabile, ed inevitabile fine di tutto. Questa fine prima o poi arriva, nel mio caso anzi che aspettare ho deciso di anticipare, tanto per quel che vale andare avanti è meglio fermare l'agonia il prima possibile. Scrivo questa lettera perché ho un'unica paura, quella di lasciare il vuoto e il dispiacere nelle vite che ho toccato. La vita con me non è mai stata generosa anzi, ha sempre preso e poche volte ha restituito. Alla nascita mi hanno diagnosticato una malattia degenerativa, non gravissima, ma comunque col tempo mi avrebbe consumato, i miei genitori un tempo benestanti per colpa di questa crisi hanno perso tutto, e io nel mentre sono costretto a fare un lavoro che odio, solo per aiutare la mia famiglia. In mezzo a tutto questo schifo però c'è una luce, è lei, la ragazza perfetta, meravigliosamente bella, con quegli occhi cerulei luminosi come le stelle, che brillano intense nel nero dello spazio. La conobbi a scuola e subito capii che era speciale, inizialmente i nostri cuori non si intrecciarono, finché un giorno non mi dichiarai a lei, e lei malgrado la mia bruttezza e la mia tristezza mi accettò, divenendo così il mio piccolo grande miracolo. Passammo cinque anni assieme in mezzo alle gioie e alle difficoltà finché un giorno qualcosa si ruppe e da lì, inizio a logorarsi il rapporto tanto idilliaco che avevo da sempre sognato. Mi chiesi molte volte cosa avessi di sbagliato dentro, e arrivai a questa conclusione, la cosa sbagliata che ho dentro, è il mio cuore che batte. Così piansi per notti e notti, finché non accettai la verità, non sapevo come e non sapevo dove, però sapevo che dovevo andarmene, per sempre. Optai per un'overdose di farmaci, qualcosa di indolore, in fondo non meritavo altro dolore. Ed infine eccomi qua, sdraiato nel mio letto, sazio e pronto per dire addio a questo mondo troppo diverso da me, la stanchezza si sente, ho smesso di lottare e come ogni lottatore esausto per le botte sto a terra, circondato da un silenzioso rumore di vita mentre il buio si annida intorno a me, sento le lacrime solcare il mio viso, ma sorrido perché l'ultima luce che vedrò andando via, viene dal cellulare aperto sulla tua foto, lo terrò sopra di me, così quando cadrà esausto nel buio eterno tu mi avrai abbracciato per l'ultima volta. Grazie di tutto pi....
   
 
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