~ Don’t forget
«
Un ragazzino dai scarmigliati capelli arcobaleno
correva ininterrottamente da una parte all’altra del giardino posteriore alla
casa dei Potter, inseguendo un bambino dai capelli neri e dagli occhi
nocciola.
Correvano da ormai dieci minuti e nessuno dei due
aveva intenzione di fermarsi, per poi di conseguenza perdere la gara.
«Teddy, James! Rientrate in casa, subito!» La testa
sgargiante di Ginny Potter fece capolino dalla finestra dell’entrata principale.
Ginny teneva minacciosamente il mestolo di legno, minacciando scherzosamente il figlio. Il cipiglio
severo lo aveva ereditato sicuramente dalla madre, Molly Weasley.
«Nemmeno altri cinque minuti?» Azzardò il bambino,
che fissava imperterrito la madre, esibendo uno splendente sorriso a trentadue
denti e due occhi cioccolato che
luccicavano disarmanti alla luce del sole. La sua arma
migliore.
«No, James» Ginny aveva addolcito lo sguardo,
riconoscendo nel figlio la caparbietà del marito alla sua età. «Teddy, vieni in
cucina? Harry vorrebbe vederti per salutarti».
La signora Potter abbassò il mestolo che stringeva
ancora tra le mani e esultò mentalmente, fiera di stessa. Il piccolo
Metamorfomagus camminava a passo spedito in direzione dell’ingresso e James
Sirius lo seguiva senza battere ciglio sotto l’occhio vigile della
rossa.
«Papà!» James saltò tra le braccia del padre,
entusiasta.
«Ciao, malandrino in miniatura! Teddy… e
tu?».
«Ciao, Harry» Teddy sorrise al padrino e si
avvicinò a lui cautamente, con la paura di inciampare nei suoi stessi passi come
gli accadeva spesso.
«Come va con Andromeda?» Chiese Harry, spostando lo
sguardo sulla moglie, intenta a calmare il piccolo Albus di un anno, alla prese
con una scatola di pozioni giocattolo che continuavano a provocare esplosioni,
anche se di poco conto. Albus ad ogni Bum! batteva le manine,
contento.
«Bene, anche se ultimamente è sempre triste… Vorrei
trovare un modo per tirarla su di morale» disse Teddy, trasformando i suoi
capelli svolazzanti da un festoso giallo al blu elettrico.
«Oh, davvero?» Harry si aggiustò gli occhiali
rotondi sul naso, in cerca di qualcosa di abbastanza intelligente da dire per
cercare di rallegrarlo, o almeno consolarlo.
«Sì… Dalla sua espressione credo che pensasse a
mamma e papà» Il bambino abbassò gli occhi color miele e fissò la pavimentazione
di mattonelle irregolari. Di Ninfadora Tonks e Remus sapeva solo che erano due
eroi e che lo avevano amato tantissimo, fino alla morte.
«Tutti li pensiamo spesso, Teddy. E loro da lassù
pensano sempre a noi, ne sono sicuro… basta che occupino sempre un posto
speciale nel nostro cuore e nei nostri pensieri, e saranno qui per proteggerti»
Harry sorrise dolcemente al figlioccio, che annuiva, commosso.
«Harry ha ragione» Si intromise Ginny, con il
figlio minore tra le braccia. James le trotterellava dietro, deciso a seguire
sua madre ovunque andasse. «Sicuramente non vorrebbero che tu fossi triste,
però!»
Teddy sembrò consolarsi, e tirò su con il naso.
«Già, anche io lo credo».
Il Metamorfomagus arricciò il naso e assunse la
tipica posa pensierosa del padre.
«Comunque» Ginny si inginocchiò appena per
accarezzare il capo smeraldino del bambino «Non devi preoccuparti, non sarai mai
solo… hai tante persone che ti amano, con te. E poi, per aspetto fisico e
caratteriale somigli molto a mamma e papà!».
Il bambino si asciugò con la manica della felpa
variopinta una lacrima che era rotolata giù. Poi si cacciò una mano in tasca e
poco dopo ne fuoriuscì chiusa a pugno, con un foglio accartocciato ben stretto.
«Cos’è?» James saltò su e squadrò l’amico in cerca
di chiarimenti.
«Un… disegno. L’ho fatto poco dopo arrivata la
lettera di Hogwarts» Teddy sbatté le palpebre e mostrò la sua a James ed Harry.
Sul foglio – una volta bianco – disegnati da tratti
abbastanza grossolani e imprecisi, due persone sorridenti si tenevano per mano.
Una ragazza dai capelli rosa acceso e un uomo con grandi occhi color miele. Ninfadora Tonks e Remus Lupin.
I due nomi, scritti in maiuscolo sul margine del
foglio, erano collegati da una linea – che ricordava un cuore – al suo nome.
Perché
quell’unione sarebbe rimasta per sempre… non solo su un
disegno.
Ciao a tutti ^^ Avevo in mente questa
idea tra un po’, e poi finalmente mi sono decisa a metterla per iscritto
XD Forse ho sballato un po’ le età di James, Albus e Teddy, anche se non
li ho precisati ò_o Ed è anche banale probabilmente T.T
Fatemi
sapere, mi raccomando ^^