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Autore: angy92    07/04/2009    1 recensioni
" E' passato un sacco di tempo dall'ultima volta che si sono visti e finalmente i nostri hunter preferiti hanno deciso di riincontrarsi... Ma se invece di venire da soli, portassero con loro una sorpresa?? e magari un sorpresa con forme sinuose e una voce angelica?? Una nuova avventura li attende ma questa volta non saranno soli!! "
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’occhio Di Osiride

 

Eccomi qua.

Sono sul tetto di un grattacielo di York Shin a guardare verso il nulla e a pensare al perché sono qui.

Ah già… sono qui per colpa sua. Quel stupido ladro da quattro soldi.

 

*Flashback*

 

«La la la, la la la…» si sente solo la mia voce nel buoi di tutto l’edificio. Abbastanza inquietante, ma allo stesso tempo così eccitante.

Mi raccolgo i capelli e tiro su gli occhiali da sole enormi che ho fregato ad una ragazza prima di venire qui (non so nemmeno perché l’ho fatto). Mi avvicino ad una finestra per specchiarmi.

Mi osservo per un secondo e porto due dita alle labbra.

Questi occhiali mi fanno sembrare una mosca… sono così grandi e scuri che non riesco a vedere metà della mia faccia.

Sento una risatina che rimbomba per tutto il corridoio in cui mi trovo. Mi guardo attorno e sorriso.

Era la mia risata.

Continuo a ridacchiare dirigendomi verso la fine del corridoio dove è posta una stanza chiusa da due grandi porte bordò. Mi tolgo gli occhiali, appoggio due dita sulle labbra e sogghigno iniziando a respirare silenziosamente.

Fremo dall’emozione! Pensare che tra pochi secondi sarà nelle mie mani.

Faccio un respiro profondo e cerco di riacquistare il mio autocontrollo. Appoggio le mani sulle maniglie e apro, spalancando le porte. Entro nella stanza dove al suo centro e posta la mia gioia.

L’occhio di Osiride. Un enorme zaffiro a forma circolare. Riflette i raggi della luna che trapassano le finestre della stanza creando un’atmosfera magica.

Rimango incantata per qualche minuto ad ammirare lo spettacolo di luci provenienti dalla pietra blu. È proprio meraviglioso.

Scuoto la testa e mi incammino verso il centro della stanza dove è posto, su un piccolo piedistallo, lo zaffiro. Mi fermo a pochi centimetri dal piedistallo e comincio a girarci attorno come un avvoltoio, carezzando con le dita il marmo freddo.

Appoggio le mani sul piedistallo portando il peso del corpo in avanti per vedere lo zaffiro dall’alto.

È perfetto, bellissimo. Ritorno alla posizione di prima e prendo con una mano la pietra, portandomela alle labbra. Sorrido appena lo zaffiro freddo mi tocca le labbra.

Un altro pezzo da aggiungere alla mia collezione. Non vedo l’ora di vedere come sta vicino agli altri e…

«Ecco perché è stato così facile…».

Sento una voce da dietro le mie spalle. Spalanco gli occhi e mi giro lentamente verso l’entrata della stanza dove ora c’è un tipo.

Ma chi è? Possibile che io non mi sia accorta di nulla?

Metto la pietra nel sacchettino blu notte che penzola sul mio fianco e mi giro completamente verso di lui iniziando a squadrarlo dalla testa ai piedi: è vestito di nero, con i capelli disordinati color pece, gli occhi dorati ed è sorprendentemente poco più alto di me (sono abbastanza bassa).

«Devi essere bravetta se sei riuscita ad entrare qui dentro senza che nessuno se ne accorgesse – dice lui fissandomi negli occhi con espressione impassibile – ho sentito dire che è uno degli edifici più sicuro al mondo».

«Non così sicuro», replico io incrociando le braccia sul petto.

«Già…» rimaniamo a fissarci ancora per qualche attimo finché lui non rompe il silenzio.

«Lo sai, le bambine a quest’ora dovrebbero essere a letto invece di andare in giro a rubare gli zaffiri degli altri», socchiudo gli occhi lanciandogli un’occhiata gelida.

Come osa darmi della bambina?

«Per tua informazione – dico io appoggiando una mano sul fianco – io ho 22 anni… e poi – continuo sfiorando il sacchetto con il braccio – sono arrivata prima io quindi quest…» non riesco a finire la frase che qualcuno mi prende il braccio e me lo porta bruscamente dietro la schiena, buttandomi per terra.

«Hai i riflessi un po’ lenti», sento dire da sopra di me. Ho la faccia schiacciata per terra ma ho riconosciuto la voce.

Come diavolo ha fatto a muoversi così velocemente? Fino a due secondi fa era davanti a me!

Tento di alzarmi ma lui mi blocca ogni movimento.

«Togliti di dosso!» grugnisco io provando almeno a liberarmi le mani invano. Lui, per risposta, mi stinge i polsi con una mano e con l’altra apre il mio sacchetto e prende la mia pietra.

«Mi hai risparmiato un sacco di lavoro sai?»

Stringo i denti e cerco di calmarmi per riuscire ad attivare il mio nen, ma sono troppo nervosa per farlo. Se sono nervosa non riesco a fare niente. Merda!

«E mia!» urlo dimenandomi per liberarmi.

«Era tua…» mi corregge marcando la prima parola.

Sono così nervosa che potrei esplodere. Cerco di girare la testa per riuscire a vederlo ma appena lo faccio non sento più il suo peso sulla mia schiena. Mi alzo velocemente e prendo paura appena mi accorgo di avercelo davanti.

Sto per tirargli un pugno quando, ancora, scompare dalla mia vista e lo vedo correre sul muro, avvicinandosi ad una finestra rompendola con una gomitata.

Che cazzo fa? Così ha fatto scattare l’allarme.

«Ora devo andare» ed alla velocità della luce svanisce, lasciandomi sola nella stanza con il suono dell’allarme che rimbomba per tutto l’edificio.

«Bastardo…» sussurro arrabbiata.

 

*Fine Flashback*

 

Alla fine sono facilmente riuscita a scappare, a rintracciarlo e a scoprire che doveva venire qui a York Shin. Non sono ancora riuscita a scoprire il suo nome però, ma non ci metterò molto per riuscirci.

Vengo giù dall’edificio e comincio a camminare per le strade di questa grande città ripensando a quella sera di due settimane fa.

Mi bolle il sangue sapere di essere stata fregata così da quel idiota. Scuoto la testa facendo rimbalzare i miei ricci scuri e corti. Devo cercare di pensare a qualcos’altro.

Mi fermo davanti ad una vetrina di vestiti, ma non c’è niente che m’interessi. Faccio per andarmene via quando un piccolo ragnetto spunta fuori da chissà dove camminando sulla vetro.

Sorrido tra me.

Se non sbaglio a York Shin dovrebbe esserci il “Genei Ryodan” in giro. Chissà se mi imbatterò in uno di loro in questi giorno.

Continuo a sorridere riprendendo a passeggiare.

 

 

Note dell'Autrice

buon giorno!!! ho deciso di partecipare a questa cosa per vedere come si evolverà in futuro... penso sia una cosa divertente^^... volevo solo dirvi alcune cose riguardo al mio personaggio che non ho menzionato nel capitolo (che forse non si sono capite): il suo nome è Astrid, ha gli occhi ametista, i capelli scuri e ricci, è bassa, il suo colore è il blu scuro e il suo nen è della materializzazione, solo che non ho ancora pensato al suo potere -__-... la mia fantasia in questo momento è pari a zero.... ma cmq... spero che si sia capito che parlavo di feitan (feifei caro) quello della brigata. penso di aver detto tutto... prossimamente vedrò di fare un abbozzo di lei^^... spero vi sia piaciuto e mi raccomando... scrivete anche voi!!!! a presto... ciao!!!

  
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