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Autore: Grimilde Deveraux    26/04/2016    1 recensioni
Questo è un racconto a cui sono molto affezionata, non c'è un vero e proprio motivo per cui ho deciso di pubblicarlo, forse solo il fatto che adoro il protagonista e che in questo periodo mi sto concentrando molto su di lui e su altri racconti che lo riguardano...
"Non c’è niente di meglio, donne, alcol e soldi. Questa sì che è vita" e il suo migliore amico lo guardò facendogli l’occhiolino: "Devo ricordarti che quella che hai tra le braccia è mia sorella?" commentò Jason con un sibilo mentre l’altro baciava avidamente le labbra della sua ragazza
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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<< Ridimmelo >> Trish guardò Jason fermo sulla porta di casa sua con l'espressione più tetra e triste che gli avesse mai visto in viso, sembrava un cane bastonato che non mangiava e non dormiva da giorni anche se erano passate poco meno di ventiquattro ore dal loro litigio:<< Dirti cosa Jason? >> lui alzò gli occhi in quelli di lei:<< Dimmelo di nuovo >> solo in quel momento lei capì che si riferiva alla gravidanza, era per quello che avevano litigato e che tutto era finito, ma perché lui era lì ora visto che era stato proprio Jason a cacciarla da casa sua?

<< Perché sei qui Jason? >> << Dimmelo di nuovo, per favore >> fu quella supplica triste a farla decidere, non poteva sopportare di vedere il suo principe azzurro implorarla a quel modo:<< Sono incinta Jason >> gli ripeté con un debole sorriso e il cuore stretto in gola che batteva all'impazzata:<< Tu mi hai appena reso un uomo molto, molto felice Patricia Kyle >> e guardando il suo immancabile sorriso Trish capì che era sincero; poi Jason entrò in casa e aggiunse con voce tetra:<< Ma dopo che avremo parlato sarai tu ad odiarmi >> << Jason io non ti odierei mai...non... >> lui si sedette al tavolo del soggiorno e la guardò colpevole:<< Fammi parlare Patricia >> poi prendendo fiato si preparò a raccontare, per la seconda volta in quel giorno maledetto, la verità sulla morte del grande Amadeus Kyle, Gwen lo aveva perdonato e gli aveva ripetuto che non era colpa sua, ma Trish sarebbe riuscita a fare altrettanto?

 

<< Me lo avresti mai detto? Se non ti avessi detto del bambino mi avresti mai detto la verità? >> lui si guardò le mani giunte che aveva sul tavolo:<< Ad essere onesto non lo so, ho sempre avuto una paura folle di perderti, non volevo che tu mi odiassi per quello che avevo fatto >> la mano di Patricia stretta sulla sua gli fece alzare gli occhi in quelli scuri di lei:<< Sono incinta di tuo figlio Jason Anderson >> quella frase bastò più di mille spiegazioni e promesse, più di mille ti amo e di mille scuse:<< Ti amo Patricia, davvero ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo >> poi prendendole il viso tra le mani le baciò piano le labbra:<< Ti amo da tutta una vita e tutto quello che ti ho detto, tutto quello che ho detto sul fatto che sei speciale…era tutto vero…tutto…ogni singola parola >> lei sorrise:<< Sì, lo so >> << Scusa per le cose orribili che ti ho detto, non volevo costringerti a vivere con me dopo quello che avevo fatto, non volevo obbligarti a passare la vita con me solo perché aspettiamo un figlio e… >> << La vita con te? >> lui annuì dolce:<< Sì, tutto il resto della nostra vita…vuoi sposarmi Patricia Kyle? >> inutile dire che la risposta che poteva dargli era una soltanto:<< Sì Jason…sì… >>

Dieci minuti dopo sembrava tutto ormai solo un triste ricordo, guardando il suo fidanzato sorridendo Trish si lasciò andare contro il suo petto:<< Sono andata dal dottore stamattina >> Jas la guardò preoccupato:<< Cosa? >> << Sono andata dal dottore, avevo bisogno di sapere come andava la gravidanza visto che pensavo di dovermela cavare da sola e… >> lui sorrise accarezzandole il viso:<< Non sei sola amore mio, non più >> lei gli bacò una guancia:<< Non lo sono mai stata >> per tutta risposta lui le sollevò leggermente il bordo della T-Shirt baciandole la pancia piatta dove stava crescendo il loro bambino:<< Ti amo Jason Anderson >> era la prima volta che Trish gli diceva quelle parole e lui si sentiva decisamente bene ora che le aveva sentite:<< Ti amo Patricia Kyle >>

Due mesi dopo la vita non poteva più essere meravigliosa di così:<< Un maschio…è un maschio… >> e al settimo cielo come se avesse vinto alla lotteria Patricia si strinse a lui mentre uscivano dallo studio medico:<< Calmati, ha detto che c’è il 70% di possibilità, non è ancora sicuro >> lei rise di nuovo guardando la piccola ecografia che teneva in mano:<< Ma certo che è un maschio! Guardalo! È il tuo ritratto >> commentò poi lei avvicinando la foto con la piccola sagoma di suo figlio al viso di Jason:<< Ha solo tre mesi Trish, cambierà ancora e… >> << E diventerà bello e fantastico come il suo papà >> Jason sorrise baciandole i capelli:<< Ti ho già detto che ti amo da morire? >> lei lo strinse a sé:<< Oggi non ancora >> poi fece per replicare, ma lui aprendo la portiera della Maserati aggiunse:<< Allora rimediamo subito: vuoi venire a vivere con me? >> Trish si bloccò un attimo mentre Jason chiudeva la portiera aspettando che lui salisse in auto accanto a lei:<< Che cosa? >> gli domandò allora allarmata:<< Vuoi venire a vivere a casa mia? Passi già lì gran parte del tuo tempo, perché non possiamo rendere la cosa ufficiale? >> inutile dire che gli occhi le divennero immediatamente lucidi, maledizione la gravidanza l’aveva resa ipersensibile:<< Certo che lo voglio >> lui controllò la strada prima di immettersi nel traffico del tardo pomeriggio:<< Bene, allora passiamo da casa tua, cominciamo a prendere un po’ di cose >> Trish scoppiò a ridere e quella fu l’ultima cosa che Jason ricordò.

 

Sbatté più volte le palpebre, ma tutto intorno a lui era buio, la strada era deserta e una sottile pioggerellina cadeva dal cielo:<< Le sorelle degli amici non si toccano, era una regola semplice Jason >> lui si voltò di scatto sentendo quella voce roca ma credendo di sognare:<< Deus? >> e guardò il giovane sorridente che si stava avvicinando a lui in mezzo alla strada:<< Ciao Anderson >> << Ma com’è possibile…tu sei… >> << Morto? >> poi scoppiando a ridere aggiunse:<<  Certo che lo sono idiota! C’eri anche tu quando è successo! >> Jason chinò appena il capo:<< Mi dispiace, avrei dovuto impedirti di correre, di prendere quelle pillole, di… >> Amadeus sorrise poggiando una mano sulla spalla dell’amico, era insolitamente corporeo per essere un morto o una visione, o forse era Jason che era morto e ora era esattamente come lui:<< Non è stata colpa tua, ero troppo stupido ed orgoglioso per capire che stavo sbagliando e tu non potevi fare niente per fermarmi, ho buttato via tutto quello che avevo e mi sono meritato la fine che ho fatto >> << Ho bruciato la macchina, ho bruciato tutto perché non volevo che scoprissero che cosa ti era successo, non volevo che Trish e Gwen sapessero che… >> Deus sorrise, per la prima volta in vita sua sembrava più maturo dell’adolescente scapestro che era sempre stato:<< Sei stato un ottimo amico Jason, il migliore che io potessi avere…non ho mai fatto nulla per meritare la tua amicizia o per ricambiarla >> poi alzando gli occhi in quelli cielo di Jason aggiunse:<< Quindi voglio farlo ora…svegliati! >> << Cosa? >> << Hai appena avuto un incidente, svegliati stupido! Mia sorella ha bisogno di te! >> << Trish… >> mormorò Jason cominciando a ricordare cos’era successo:<< Sì, la tua fidanzata! Ha bisogno di te, svegliati! >>

 

Aprì gli occhi di colpo guardandosi intorno e mettendosi seduto: Patricia era stesa a terra a pochi metri da lui, era a pancia in giù e non si muoveva. La macchina distrutta a pochi metri da loro, chiunque li avesse investiti purtroppo aveva fatto in tempo ad andarsene.

Voltandosi di nuovo verso Trish ricordò di aver sentito lo schianto e, esattamente come aveva fatto con Deus, si era voltato per tirare fuori lei dall’auto.

Ci era riuscito con non pochi sforzi e fatica, ma maledizione lei non si muoveva! E se fosse stata? Dio il bambino! Non voleva nemmeno pensarci! Stava per sposarla, stava per diventare padre! Dio non poteva succedere davvero!

<< Trish rispondimi…Trish…ti prego resisti…non devi mollare…mi hai sentito? Non devi lasciarmi… >> e tenendo il corpo inerme della sua fidanzata stretto a sé Jason cercò di mantenerla cosciente fino all’arrivo dei soccorsi:<< Jas… >> lui sorrise tra le lacrime sentendo la voce di lei che lo chiamava:<< Sono qui…sono qui Patricia… >> lei sbatté le palpebre:<< Che cos’è… >> << Abbiamo avuto un incidente, andrà tutto bene, sta arrivando l’ambulanza, andrà tutto bene >> lei alzò debolmente una mano per toccarsi la pancia:<< Il bambino…il… >> Jason guardò verso il ventre di lei che sembrava non aver subito danni:<< Starete bene, starete bene tutti e due… >> poi baciandole la fronte cominciò ad accarezzarla piano:<< Rimani con me…guardami…rimani con me… >>

 

Mezz’ora dopo erano in ospedale, i paramedici avevano caricato Patricia su una barella e ora un equipe stava visitando lei e il bambino:<< Le ho detto che sto bene, non è niente >> e brontolando Jason cercò di scacciare la povera infermiera che cercava di mettergli i punti sulla guancia e sul braccio feriti:<< Mi lasci, davvero non ho bisogno di… >> << Jason! >> e la voce preoccupata di sua madre gli fece alzare gli occhi sui suoi genitori e sua sorella che lo guardavano preoccupati:<< Jason…che cos’è successo? Ho temuto che… >> e Morgan si avvicinò al figlio accarezzandogli il viso:<< Abbiamo avuto un incidente mamma, non ricordo altro… >> << Vi sono venuti addosso, ho parlato con l’agente Master e dai rilievi risulta che un’altra auto vi ha tamponato, stanno già cercando di ritracciare l’auto dai segni di vernice sulla tua Maserati >> gli spiegò suo padre:<< Trish…come sta Trish...il bambino… >> << La stanno operando, ha avuto una brutta frattura alla gamba e alla spalla, il medico ci farà sapere quando hanno finito >> << Il bambino…come sta il… >> << Non hanno saputo dirci niente, ma le hanno fatto una ecografia appena arrivati e sembrava tutto normale, però devono aspettare >> Jason annuì poi fece per allontanare di nuovo l’infermiera, ma la mano di sua madre sulla spalla bloccò ogni sua replica.

 

Intanto qualche piano sopra, all’interno della sala operatoria Patricia stava lottando con tutte le sue forze per uscire dalla coltre di buio in cui sembrava essere piombata.

 

<< Trish…Trish… >> lei voltò la testa a destra e sinistra per capire chi la stesse chiamando:<< Cosa...chi… >> << Sono io Trish… >> lei si voltò di scatto trovandosi la faccia sorridente di suo fratello a pochi centimetri dalla propria:<< Amadeus…che cosa ci fai qui? Sono morta? >> lui scosse il capo ridendo:<< No…hai avuto un incidente bambolina…sei in ospedale…eri con Jason… >> << Jason…dov’è Jason? Il mio bambino…il bambino non è… >> lui scosse di nuovo il capo e con una mano le accarezzò il viso, era così delicato quasi come una piuma:<< Il bambino sta bene, ma tu devi reagire, hai battuto la testa sorellina, devi reagire e riprenderti mi hai capito? Devi tornare indietro >> << Mi manchi Deus >> gli sussurrò tra le lacrime:<< Jason ti farà sentire meno la mia mancanza e anche il mio nipotino… >> << È vero quello che mi ha detto Jason? Perché l’hai fatto? >> << Prendere quelle pillole? Perché era facile e io ero un debole, ma tu sei più forte di me sorellina…sei più forte e devi combattere…reagisci… >>

 

Poi così com’era comparso Amadeus scomparve nell’ombra e lei tornò cosciente, sentiva le voci concitate dei medici e i suoi delle apparecchiature…che diavolo era successo?

<< Patricia…Patricia mi sente? Resti cosciente d’accordo? Andrà tutto bene… >> era la voce dolce di una donna quella che le sussurrava vicino all’orecchio:<< È in ospedale, andrà tutto bene…resista d’accordo >>

   
 
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