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Autore: Trizia_B    27/04/2016    1 recensioni
Sono passati vent'anni da quando si sono promessi amore su quel pontile. Sono passati vent'anni da quando Harry gli ha promesso che sarebbe tornato per lui. Sono passati vent'anni e Louis lo aspetta ancora, seduto nello stesso punto. La cittadina che li ha visti amarsi è cambiata con gli anni così come il suo viso, ma il suo sentimento è rimasto sempre lo stesso.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.


La sveglia segnava le sei e cinquantadue, Louis si voltò nella sua direzione osservandola in silenzio con la testa ancora posata sul cuscino. Ogni mattina era sempre la stessa storia, apriva gli occhi e si voltava in direzione del ticchettio, conscio che mancassero esattamente tre minuti al suo suono. Aspettava in silenzio mentre lentamente stirava i muscoli sotto le coperte, sbadigliava un paio di volte, e poi non appena il martelletto iniziava a battere sulle due cupolette in metallo per avvertirlo che la giornata era iniziata, lui allungava pigramente un braccio arrestandolo. Si spostava in cucina circondato solo dal silenzio delle stanze vuote, stanze che un tempo avevano ospitato non solo lui, ma la sua intera famiglia. Dopo la morte prematura di entrambi i suoi genitori e di sua sorella Eleanor in un incidente stradale qualche anno prima, si era ritrovato a dover gestire gli affari di famiglia da solo, abbandonando il suo impiego di contabile nella banca di Tucson. Aveva venduto il suo appartamento in centro e si era trasferito nuovamente sulle sponde della baia dove la sua casa d’infanzia lo aspettava pronta ad accoglierlo. Riprendersi la sua vecchia stanza gli era parso poco conveniente, e in più i ricordi che vi erano racchiusi erano troppo forti perché gli permettessero di dormire la notte. Aveva imballato i vestiti e gli effetti personali dei suoi genitori e aveva preso possesso della loro stanza da letto, lasciando solo la loro foto di matrimonio sul comodino che un tempo era appartenuto a sua madre. Aveva sofferto quando l’ospedale l’aveva contattato per avvertirlo che per la sua famiglia non c’era stato niente da fare. L’impatto con il camion che aveva inforcato la loro corsia era stato devastante e i paramedici avevano decretato il decesso non appena giunti sul posto. Il rapporto con i suoi genitori si era andato pian piano incrinando durante la sua adolescenza, fino a rompersi del tutto nell’estate del novantadue, l’estate di Harry, ma restavano comunque i suoi genitori e Eleanor era sua sorella. Lei forse era quella che gli mancava di più. Non erano mai stati grandi confidenti o complici, ma lei riusciva a capirli con uno sguardo e a volte era sufficiente più delle parole. Durante il funerale si era voltato spesso in direzione dell’ingresso della chiesa con la speranza di vederlo entrare, di vederlo farsi spazio tra le persone a lutto, raggiungerlo e prenderlo per mano, senza bisogno di dirsi nulla, solo per dargli il suo sostegno. Ma lui non si era presentato, e Louis aveva aggiunto un altro giorno alla lunga lista di giorni senza di lui. Un giorno in meno al nostro incontro, si ripeteva sempre alla fine di ogni giornata lasciando un ultimo sguardo all’orizzonte, incamminandosi poi in direzione di casa sua.

L’estate era ormai entrata a pieno nel suo periodo migliore e Louis ancora stentava a credere al modo in cui quella piccola cittadina fosse riuscita a mantenere le sue fattezze da cartolina nonostante gli anni trascorsi. Ormai non era più uno dei tanti giovani che la mattina si incamminavano con l’asciugamano in spalla e il sorriso sulla faccia in direzione della spiaggia, pronti a trascorrere l’intera giornata a mollo o sotto il sole cocente. Adesso faceva parte degli adulti. Dall’alto dei suoi quarant’anni, adesso spettava a lui redarguirli se correvano troppo veloci sul ciglio della strada, o facevano troppo baccano dopo pranzo, disturbando il sonno dei vecchi coniugi Paulson che avrebbero finito per lamentarsi a gran voce con tutto il vicinato per ore intere. Nonostante gli anni passati, quelle strade avevano ancora le stesse fosse ai lati che facevano bucare le gomme dei visitatori che non ne erano a conoscenza e il negozio in centro della ormai defunta signora Margaret, vendeva ancora le stesse composizioni che profumavano sempre allo stesso modo, nonostante adesso a dirigerlo fosse sua nipote Cloe. Tucson era casa sua, e Louis era certo che anche se non ci fosse stata quella promessa di mezzo, sarebbe rimasto a viverci comunque, perché quella città custodiva i suoi giorni migliori, ma anche quelli peggiori e nonostante tutto non lo aveva mai abbandonato, e nemmeno Louis l’avrebbe fatto.

Gli affari della famiglia Tomlinson si portavano avanti da ben quattro generazioni, e con Louis si era arrivati alla quinta. Qualche volta lo rattristava il pensiero che molto probabilmente quella dinastia si sarebbe conclusa con lui, ma tutto ha un inizio e una fine infondo, nonostante Einstein avrebbe avuto qualcosa da obbiettare a riguardo. La Tomlinson FishingGood, si occupava di sistemare le reti da pesca al confine che dalla baia portava direttamente in mare aperto. Il suo bis bis nonno aveva ottenuto un accordo molti anni prima con l’allora governatore della Carolina, che doveva un favore a sua cugina. Nonno Tomlinson si era quindi accaparrato il tratto migliore di mare in cui pescare e secondo il contratto la sua giurisdizione si sarebbe succeduta da padre in figlio, purché questi fosse un suo effettivo discendente. Ecco come si era ritrovato quindi ad ereditare la vecchia barca a motore di suo padre e una trentina di reti da pesca che andavano sistemate quattro volte a settimana per poter poi vendere il pesce ai fornitori che si sarebbero occupati di smerciarlo in città e nei paesi vicini. Louis aveva il suo lavoro in banca prima dell’incidente, e visti i diverbi con i suoi genitori non si era mai davvero interessato agli affari di famiglia, ma dopo la loro morte aveva deciso che nonostante tutto sarebbe stato un bel gesto portare avanti il loro ricordo in quel modo. In fin dei conti dopo tutti quegli anni era arrivato alla conclusione che la colpa non potesse essere del tutto loro, erano altri tempi e certe cose restavano un tabù anche ora in fondo.

Quel giorno il sole era stato particolarmente caldo e sulla barca sembrava non esserci un solo punto in cui si potesse respirare. L’aria era carica di afa e il mare era una tavola blu cobalto. Louis aveva sistemato le reti come sempre, da bambino era solito accompagnare spesso suo nonno durante le uscite serali -Vedi Louis, un giorno toccherà a te fare questo mestiere e portare avanti il nome della famiglia Tomlinson, quindi prendi quella rete e impara il tuo mestiere- Suo nonno glielo ripeteva sempre, e alla fine aveva avuto ragione. Il sole stava ancora alto nel cielo, ma lui aveva già messo in moto i motori per fare ritorno al molo. Il suo orologio segnava le sei e cinquantadue, mancavano appena tre minuti, se non si fosse sbrigato, non avrebbe fatto in tempo. Diede una spinta alla leva motore e mise i motori avanti tutta, in due minuti era finalmente arrivato. Fece le manovre necessarie all’attracco e infine in velocità legò le cime ai pali designati. Prese un respiro sistemandosi la maglietta un po’ sudata sotto le ascelle e controllò di avere i capelli in ordine. Annuì a se stesso un paio di volte e poi in fine andò a sedersi esattamente a due pali dalla fine del molo, la dove quel cuore inciso sul legno ormai vecchio se ne stava muto a testimoniare un amore che con gli anni nel cuore di chi l’aveva inciso non era mai appassito. Louis sorrise passando distrattamente la punta dell’indice sul contorno del piccolo cuore con all’interno quelle due lettere. L e H. un solo cuore a racchiudere due persone, un solo sentimento ad tenerli uniti per sempre. Quando sollevò lo sguardo distogliendo la mente dai ricordi, si rese conto che il sole era ormai quasi tramontato e che i ragazzi erano ormai quasi tutti rincasati. Le fiammelle delle candele alla citronella svolazzavano leggere e le lucciole danzavano fra le fronde dei salici facendo risplendere il pelo dell’acqua. Louis diede un ultimo sguardo all’orizzonte e infine si alzò. Un giorno in meno al nostro incontro, si ripetete nella mente mentre con un ultima carezza a quel cuore faceva ritorno a casa, solo ancora una volta. 









Continued....
   
 
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