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Autore: thehidden_meaning    28/04/2016    0 recensioni
Quante volte mi sono chiesta se questa vita abbia un senso. Quante volte mi sono sentita esausta al solo pensiero di essere 'viva'.
Forse voi avete già trovato il vostro posto nel mondo, un senso alla vita; spero un giorno, di poter anche io dire che l'ho trovato e che ormai il passato è 'solo' quello. Passato.
Genere: Angst, Mistero, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Dedicato a coloro che soffrono
Dedicato a chi, come me, sente un vuoto incolmabile dentro di sè
Dedicato a tutti coloro che possono capire
Dedicato a tutti coloro che non possono capire

 


A volte mi chiedo quale sia il senso della vita o anche solo se ne esista uno.

Il passato condiziona la mia vita e non mi lascia vivere il mio presente.

Quei ricordi così dolorosi, così sottovalutati, mi fanno sentire sporca.

La mia anima: spaccata, violata e derubata.

L'innocenza di un'anima pura derubata delle sue proprietà.

Sono ricordi passati, di un passato che mai sarà tale. Un passato così presente da condizionare il tuo futuro.

E allora non sento più niente, non vedo più niente.

Quel momento in cui vorrei che la Vita mi lasciasse, che la rassicurante presenza della Morte puntasse il suo dito verso di me.

Il desiderio così frequente di non essere più in grado di provare nulla, di vivere nell'apatia di un'esistenza vissuta a metà.

La disperazione, la calma, il vuoto, la solitudine, la speranza.

E ancora la disperazione; e così via, in un circolo vizioso che mai troverà il suo Punto e a capo.

Sono questi i sentimenti che portarono la mia mente a diventare dipendente; dipendente da azioni sbagliate, azioni impulsive e irreversibili.

Giocare sul filo tra la Vita e la Morte, sentire di essere vivi, acquisire un'abitudine e l'attesa di quel momento tanto ricercato, l'adrenalina nelle vene e nel sangue, l'esaltazione del momento.

E poi il vuoto, di nuovo.

E così tutto continua, tutto deve continuare. Perché la tua vita non ha uno scopo, sei solo un inutile spreco di spazio. Non dovresti esserci, e lo so. Eccome se lo so, e prima o poi lo saprò ancora meglio. Ma cosa fare? Quel circolo vizioso ha dato un senso alla tua vita: un senso fatto di dolore, sangue e stanchezza. Ma pur sempre qualcosa.

E allora va bene, te lo ripeti miliardi di volte. Va bene, va bene, va bene. Andrà tutto meglio, sarà tutto perfetto.

Ma non è abbastanza, non è mai abbastanza.

E allora sempre un po' peggio, ancora un po' e poi sarà abbastanza.

Ma tu non sei ancora abbastanza, e quindi come andare avanti?

Ciò che fai non è abbastanza, mai. Neanche tu sei mai abbastanza.

Riesci forse a leggere la familiarità che lega le due frasi?

Così le domande si rincorrono, senza mai trovare una risposta.

Arrivano sempre, magari quando il mondo appare bianco o nero, senza sfumature, non che in quel momento siano importanti. Nulla in quel momento sembra importante, in quel momento sono solo io, i miei tormenti e il mio egoismo; sì, lo sono. Lo sono anche io. Questa maledetta persona che non riesce a non esserlo. Terribile, vero? Davvero fastidiosa, lo so.

E così la vita va avanti, o forse resta ferma sempre allo stesso punto.

Si vive nel passato, si perde il presente e il futuro si dissolve. O forse questo vale solo per me? Può essere, ma non credo; non davvero.

Il mostro sopito in me si risveglia, ma non mi accorgo mentre diventa parte di me e tutto continua a sembrare normale.

Forse il fatto che il mostro è sempre stato parte di me mi può scusare della mia imperizia? Ma no, come potrebbe; il perdono non è qualcosa che fa per me. Il perdono... sono la prima a non concederlo facilmente, neanche a me stessa. O forse sarebbe meglio dire, soprattutto a me stessa.

Tutto ciò che faccio è sbagliato. Tutto ciò che penso è sbagliato. Tutto ciò che rappresento è sbagliato.

Io sono sbagliata.

E come posso scusarmi di ciò? Scusarmi di essere sbagliata? Non credo sia qualcosa di possibile; perdonare se stessi per essere semplicemente se stessi è impensabile. E allora continuerò a sentirmi così: uno sbaglio, un errore, un essere senz'anima, anormale, un mostro.

Questo è ciò che rappresento.

Gli occhi sono leggeri ma il cuore è pesante; mi chiedo se puoi leggere cosa nasconde la mia anima.

Sono anni che mi ripetono che gli occhi sono lo specchio dell'anima, e sono altrettanti anni che mi chiedo il motivo per la quale nessuno abbia mai capito come mi sentivo realmente.

Consapevole che non ne hai voglia, troppo complicato; neanche io ne avrei voglia.

E così tutto è sempre uguale, sempre la stessa storia, sempre la stessa disperazione.

Niente cambia e il tormento che accompagna i miei giorni non se ne va. Sta lì, acquattato, aspettando il momento in cui riuscirà a trovarmi impreparata, il momento di debolezza per scagliarmi il colpo di grazia.

Così tu lascia che tutto si sbricioli, che tutto cada a pezzi e lascia che io bruci con esso e che non torni più a vedere la luce del sole.



#Spazioautrice#
Ringrazio tutti coloro che sono arrivati fino a questo punto.
Questo è un testo che mi rappresenta e come me, rappresenta tante ragazze e sicuramente tanti ragazzi.
Spero vi sia piaciuto e che vi abbia colpito.
E in fondo al cuore spero che nessuno di voi possa ritrovarvisi.
Grazie per la pazienza e alla prossima,

-Shaara

  
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