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Autore: ___Page    30/04/2016    1 recensioni
-Gray…- lo chiamò Mira, cauta e un po’ incerta.
Gray si limitò ad osservarla, in disperata attesa che la maga dicesse quello che aveva da dire, purché gli dicesse dove diavolo era finita Juvia e cosa diavolo le era successo! Subito!!!
-Juvia non…- Mira si interruppe, puntando per un attimo gli occhi a terra -Lei se n’è andata- riprese, più sicura di sé e tornando a guardarlo mentre il cuore del ragazzo perdeva svariati battiti -Ha lasciato Fairy Tail tre settimane fa. È una maga di Mermaid Heel ora-
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Kagura, Lluvia, Lyon Bastia
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Quella è la sede di Mermaid Heel- annunciò Lyon, schermandosi con la mano dal sole.
Gray gli lanciò una furibonda occhiata da sopra la spalla, ringhiando sottovoce. La sua sola presenza lo infastidiva da morire.
Cosa ci faceva lì?! Cosa c’entrava lui in tutta quella storia?!
Pensava di avere qualche diritto ma questo dimostrava solo che non aveva capito proprio un accidente di tutta la faccenda.
Non era questione di convincere Juvia a lasciare Mermaid Heel, era questione di convincerla a tornare a Fairy Tail!
Juvia era sua dannazione!
E… e del resto della Gilda ovviamente.
Ovviamente!
-Lo vedo da me, grazie- ribatté acido, più per il pensiero che aveva appena attraversato la sua mente che per la presenza di Lyon in sé -E rivestiti!- lo ammonì.
Lyon puntò gli occhi sul moro, sollevando un sopracciglio.
-Senti chi parla- mormorò.
Gray si accigliò, abbassando per un attimo lo sguardo e saltando su come se l’avessero scottato.
-Merda- imprecò tra i denti mentre tornava sui propri passi per recuperare i propri vestiti sparsi in giro.
-Se non ti conoscessi direi che sei più nervoso del normale- considerò Lyon, seguendo i suoi movimenti con le mani posate sui fianchi.
-Falla finita! Non sono affatto nervoso! E poi anche tu ti sei spogliato!-
-Io ho tolto la maglietta perché avevo caldo- gli fece presente con tono pacato -Non sono rimasto in boxer senza nemmeno accorgermene-
-Senti un po’…- cominciò l’altro mago, avanzando verso di lui con le braccia piene di stoffa arruffata -…Se sei venuto con me solo per rompere le palle, puoi anche tornartene alla tua gilda che oltretutto è qui vicino- gli sibilò in faccia ma Lyon non mosse un solo muscolo, limitandosi a sogghignare.
-Ah Gray! Prenderti in giro sarà uno spasso persino quando avremo ottant’anni!- esclamò l’albino, allontanandosi da lui e incamminandosi verso Primrose Hill, la collina su cui si trovava la sede di Mermaid Heel -Attento a non perdere di nuovo i vestiti. Queste signore ci tengono parecchio all’etichetta e potrebbero non prendere molto bene un uomo nudo nella loro gilda-
Gray sbuffò sonoramente, rimanendo indietro il tempo necessario per rendersi nuovamente presentabile e poi affrontare a sua volta la piccola salita che portava alla sua meta.
Primrose Hill era un luogo tranquillo e isolato e la collina sembrava interamente ricoperta di fiori. Sulla cima, la sede della Mermaid Heel ricordava una pagoda ma a lasciare Gray senza fiato fu lo splendido giardino che entrò nel suo campo visivo una volta che la strada fu nuovamente in piano.
Alberi di ciliegio, in quel periodo in fiore, erano disseminati qua e là, sul bordo di alcuni laghi, sicuramente artificiali ma dall’aspetto naturale, dove galleggiavano alcune ninfee e collegati tra loro da un piccolo corso d’acqua, artificiale anch’esso.
Gray ne ebbe la prova quando si chinò curioso e, sfiorata la superficie trasparente con i polpastrelli, percepì che si trattava di acqua termale.
Quel posto era un sogno, non sembrava nemmeno reale e per un attimo un senso di sollievo e benessere lo pervasero al pensiero che Juvia viveva ora in un luogo tanto bello e rilassante.
Se lo meritava.
Per l’ennesima volta, sobbalzò a causa di un pensiero che non era riuscito ad arginare ma stavolta la sensazione che lo accompagnò non fu imbarazzo ma panico e malinconia.
Juvia meritava di vivere in un posto tanto bello. Quindi perché lui era lì con l’intento di portarla via?!
Era davvero la cosa giusta?! Dopo tutte le volte che l’aveva fatta soffrire, non sarebbe stato meglio lasciarla stare e seguire il consiglio di Gajeel?!
Eppure sentiva che non ne sarebbe stato in grado e sapeva di essere egoista ma non poteva farci niente. Doveva almeno provarci e per un attimo, così breve che nemmeno se ne rese conto, ammise con se stesso che era lì anche per la propria felicità, senza che questa consapevolezza riuscisse a liberarsi da quell’angolino della sua mente dove l’aveva prontamente relegata.
Comunque non avrebbe potuto tirarsi indietro con Lyon che tentava di strapparla a quel luogo per unirsi a Lamia Scale. Se doveva andarsene da quel paradiso era per tornare a casa, la sua vera casa.
E ovviamente stava parlando di Fairy Tail, lui.
-Ehi Gray! Per di qua!-
Si girò verso Lyon che lo aspettava sotto il portico esterno della sede, appoggiato a un pilastro e si rimise in piedi, affrettandosi per raggiungerlo. Salì rapido i tre scalini di legno e si fermò a lanciare un’occhiata a suo fratello.
Mettendo da parte la loro proverbiale rivalità, i due maghi si guardarono, comunicando silenziosamente, e annuirono determinati prima di avvicinarsi alla porta per entrare.
Spinsero entrambe le ante verso l’interno e rimasero fermi un istante sulla soglia mentre molte teste si giravano verso di loro.
L’interno della Mermaid Heel era più luminoso di quanto ci si sarebbe potuto aspettare vedendo la struttura da fuori, grazie a dei finestroni posti al piano più alto. Rispetto a Fairy Tail la gilda aveva un livello in più ma era decisamente più tranquilla e silenziosa.
I due maghi del ghiaccio si mossero, avanzando cauti ma decisi nel salone principale, senza farsi scoraggiare dagli sguardi poco amichevoli delle maghe presenti. Sapevano che il problema non erano loro in quanto Gray Fullbuster e Lyon Vastia ma solo in quanto rappresentati del sesso maschile.
Si bloccarono una volta in mezzo al salone e gli occhi di Gray presero a schizzare da una parte all’altra della gilda, alla sua disperata ricerca.
Dov’era?! Dov’era?! Non c’era?! Era in missione?!
Dannazione no! Aveva bisogno di vederla subito!
-Signore perdonate l’intrusione ma io e il mio fratellino qui…- cominciò Lyon, riuscendo a distogliere per un attimo Gray dalla sua febbrile analisi giusto il tempo di fulminarlo per il “fratellino” -… stiamo cercando una vostra compagna e vi saremmo grati se foste in grado di indicarci dove si trova. Si tratta di Juv…-
Un suono soffocato e per niente piacevole interruppe il discorso di Lyon e quando Gray si voltò ad indagare cosa fosse successo, cosa avesse provocato quel micidiale spostamento d’aria accanto a lui, capì all’istante che quello stesso suono lo aveva prodotto proprio Lyon, visto la condizione in cui versava.
Steso a terra, con la spada, perennemente inguainata, di Kagura alla gola, la maga a cavalcioni sopra di lui e gli arti trattenuti a terra dalla sua magia gravitazionale.
Non fosse stato in un covo di donne pronte a rivoltarlo come un calzino, si sarebbe anche messo a ridere.
-Lyon Vastia- sibilò la mora, scrutandolo -Cosa fai qui? Nessuno ti ha invitato-  
-Stavo cercando di spiegarlo, Kagura-chan- le fece notare prima di flasharla con un sorriso -È bello rivederti- mormorò così piano che solo lei e Gray furono in grado di sentirlo.
La maga trattenne il fiato e sgranò gli occhi indignata, premendo ancora di più la propria arma contro la trachea dell’albino.
-La cosa non è reciproca. Dovresti sapere che gli uomini non sono ammessi nella sede di Mermaid Heel-
-Ci basta sapere dove possiamo trovare Juvia. Non ci interessa restare qui- si intromise Gray, glaciale come non mai.
Kagura si voltò per guardare l’altro mago da sopra la propria spalla.
-Juvia?-
-Sì, Juvia Loxar! Maga dell’acqua, capelli blu, porta sempre un cappotto con il collo di pelo o una gonna lunga! È una mia compagna, ho bisogno di parlarle!- cominciò ad agitarsi per tutto quell’inutile tergiversare, il moro.
Kagura lo osservò ancora un attimo prima di alzarsi e, con esasperante lentezza, riporre la propria katana al suo fianco. Si avvicinò a Gray, lo sguardo impassibile.
-Temo di doverti correggere. Lei era una tua compagna- mormorò, calcando la parola “era” e facendo rabbrividire di fastidio il mago del ghiaccio.
-Tu dimmi dov’è, al resto ci penso io- sibilò tra i denti.
-Non sono così certa che voglia vederti-
-Non sono affari tuoi questi-
-O forse sì, dal momento che Juvia è una mia compagna-
Un lampo omicida attraversò gli occhi di Gray. Un’aura azzurra circondò i suoi pugni, chiusi lungo i fianchi, e Lyon si rimise rapidamente in piedi nel notarlo.
-Gray- lo chiamò piano, allungando una mano verso di loro, pronto a intervenire se necessario.
L’ultima cosa che gli serviva era attaccare Kagura se speravano in un po’ di collaborazione da parte delle altre maghe della Mermaid.
-Gray?!-
Una voce incredula ripeté il nome appena pronunciato dall’albino.
-Lyon?!-
Tutti si girarono verso il portone principale e i due maghi del ghiaccio sgranarono gli occhi sconvolti.
-Kagura-san, che sta succedendo?-
-Juvia…- soffiò Gray, sotto shock.
Lei era lì, davanti a lui, a metà strada tra il portone e il centro della sala, che li fissava incredula, ma qualcosa in quel suo sguardo non andava. Qualcosa in lei non andava.
A parte che il “sama” era scomparso chissà dove ma quella ragazza aveva poco della Juvia che ricordava lui. A partire dal tatuaggio sulla sua coscia. Si trovava nella posizione giusta, aveva il colore giusto ma la forma decisamente sbagliata. La coda della fata era scomparsa per lasciare spazio al simbolo di Mermaid Heel.
Gray puntò gli occhi nei suoi, in una muta implorazione a dirgli che non era vero, che si stava sbagliando, che c’era una valida spiegazione ma ricevendo solo uno sguardo freddo in risposta e una scrollata di spalle nude.
Era quello che lo aveva tanto scioccato, la freddezza nei suoi occhi.
Come faceva Gajeel a dire che stava bene?!?
Quella non era la sua Juvia, la sua sorridente, innamorata, passionale, allegra Juvia.
Quella era la Juvia di Phantom Lord, quella era Ame-onna.
Gray tornò a serrare i pugni, furibondo.
Cosa le avevano fatto?! Chi era stato?!
Che glielo dicessero, ci avrebbe pensato lui a impedire a quel qualcuno di ferire ancora una persona a quel modo. E poi la consapevolezza calò su di lui come una sprangata.
Perché quel qualcuno era proprio lui e Gray non avrebbe saputo spiegare la sensazione che provò nel realizzarlo se non come un rovo che gli attorcigliava lo stomaco, pungendo e stringendo e squarciando. E la voglia di picchiarsi da solo lo inondò da capo a piedi.
Si girò verso Lyon, accarezzando l’idea di chiedergli di colpirlo con un martello di ghiaccio o qualcosa di simile, perché se si fosse picchiato da solo Kagura avrebbe di certo fatto appello alla sua infermità mentale per cacciarlo prima di subito, ma abbandonò rapidamente l’idea.
-Juvia!-
-Juvia-chan!-
I due maghi del ghiaccio si fecero avanti in simultanea.
-Posso parlarti un attimo…-
-Sei sempre più bella ogni volta che ti vedo- le parole di Gray furono sovrastate da quelle di Lyon che, come sempre senza pudore, si era avvicinato a le aveva preso una mano tra le proprie.
Il moro si irrigidì, tremando da capo a piedi per la rabbia. Avanzò di un passo, rischiando seriamente di perdere il controllo.
-Sto cercando di parlare con lei, Lyon!-
L’albino gli lanciò un’occhiata atona, senza lasciare la mano di Juvia.
-E non mi sembra che io te lo stia impedendo in nessun modo-
-Sì invece! Con i tuoi sproloqui!-
Lyon assottigliò lo sguardo, studiando il fratello.
-Sai almeno cosa vuol dire sproloquio?- s’informò alzando il sopracciglio.
-Cosa stai insinuando, razza di…-
-Juvia ora non ha tempo per parlare con nessuno di voi- affermò la maga, interrompendoli.
Con un movimento fluido fece scivolare via la propria mano dalla presa di Lyon mentre i due ragazzi la fissavano interdetti.
-C-cosa?!- domandò Gray, che aveva l’aria di uno a cui avessero fatto una doccia bollente.
Perché chiaro, se fosse stata ghiacciata sarebbe stato assolutamente a proprio agio.
-È molto gentile da parte vostra venire a trovare Juvia ma Juvia deve partire per un lavoro o farà tardi. Sono certa che potremo parlare domani. Forse- li informò, allontanandosi noncurante da loro per uscire.
Gray scambiò un’incredula occhiata con Lyon prima di rincorrerla.
-A-aspetta! Juvia!-
Aveva sentito bene?! Non è che stava sognando?!
Andiamo quella non poteva essere la stessa Juvia Loxar che conosceva lui! Non poteva perché era persino più fredda di quando l’aveva incontrata la prima volta, quando ancora faceva parte di Phantom Lord. Persino in quell’occasione, Juvia si era dimostrata molto più passionale e dolce di quanto il suo aspetto e atteggiamento suggerissero.
Era stata in quell’occasione che si era innamorata di lui, no?! Era stato un dannato colpo di fulmine, giusto?!
E quindi non aveva senso ciò che stava succedendo.
Perché anche se non si aspettava certo un trattamento di favore dopo ciò che le aveva fatto –anche se in cuor suo si era aspettato che Juvia si sarebbe gettata tra le sue braccia non appena lo avesse visto– Juvia non avrebbe mai ignorato due amici che si erano recati lì a farle visita, mai e poi mai.
Non era nella sua natura, non ne sarebbe mai stata capace.
A meno che…
Il sangue si gelò nelle vene di Gray, in senso puramente metaforico per una volta.
A meno che Juvia non fosse così arrabbiata con lui da renderle intollerabile anche solo il fatto di stare in sua presenza, al punto da farle dimenticare le buone maniere persino con Lyon che non le aveva fatto nulla.
A meno che non fosse stata così ferita e determinata a dimenticarlo da… da esserci riuscita!
No, no, no! Non poteva essere!
Gli serviva solo l’occasione giusta per dimostrarlo.
E non avrebbe atteso un minuto di più.
La raggiunse in poche falcate, già fuori dalla sede della gilda.
-Juvia!- la richiamò.
-Juvia deve partire Gray- gli comunicò asciutta.
-E allora vengo con te- affermò il mago.
Juvia si bloccò a quelle parole e si girò a guardarlo, indignata ma a Gray non sfuggì la peculiare luce che per un attimo le accese le iridi. Qualcosa di simile a eccitazione se non addirittura felicità.
-Come prego?- domandò, incredula.
Il moro indurì lo sguardo, determinato.
-Ho detto che vengo con te-
-Juvia non ti ha invitato- ribatté subito la maga, chiaramente infastidita.
Gray boccheggiò per un istante, dandosi del cretino per l’ennesima volta. Se ripensava a tutte le volte che lei gli aveva chiesto di accompagnarla e lui…
Okay basta! Il tempismo non era il suo forte, quel concetto era chiaro, inutile rivangarlo.
Lanciò una furtiva occhiata all’annuncio che Juvia teneva in mano e riuscì a leggere, con enorme soddisfazione, la meta di Juvia in un angolo del pezzo di carta.
-Ho sentito che Orchyd è una splendida città e se voglio andare a farci un giro oggi tu non puoi certo impedirmelo!- concluse trionfante, lasciandola a bocca aperta e senza parole.
Cercò qualcosa con cui ribattere, inutilmente e serrò le labbra per dimostrargli tutto il proprio astio, prima di riprendere a camminare a passo di marcia, giù per la collina e verso la stazione.
Con Gray incredibilmente alle calcagna. 
  
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