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Autore: Jaqueline    30/04/2016    1 recensioni
Frank/Hazel/Leo | Raccolta | Ogni storia ha genere/avvertimenti diversi, in genere tutto fluff e tranquillo
1. A dangerous precedent: – Non parlare di Gea –, intima, la voce così grave da non sembrare neanche più la sua. Leo fa per parlare, ma Frank lo zittisce con lo sguardo. – È proprio quello il punto. Ti ricordi cosa hai fatto, contro Gea? Ti sei fatto esplodere e sei morto, Leo, morto!
[30 storie per un ot3, il Frazeleo]
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Frank Zhang, Hazel Levesque, Leo Valdez
Note: Raccolta | Avvertimenti: Threesome
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- Probabilmente OOC a causa di Frank e Hazel, ma nella mia testa Frank diventa più giocherellone quando si trova con le sue dolci metà e Hazel di mattina è intrattabile. You have to deal with my headcanons, sorry-not-sorry.
- Mi sono accorta un attimo prima di postare che le caffettiere non hanno effettivamente pulsanti, e che a metà storia ho praticamente trasformato una moka in una macchinetta a cialde. Ergo, immaginatevi un mix tra i due, ed otterrete qualcosa di stranissimo, ma effettivamente molto più comodo e allo stesso tempo maneggevole.  You're welcome. 
- Basically, ci riprovo. Magari qualcuno si ricorda una raccolta con lo stesso titolo: è questa, è stata cancellata perché non mi ritenevo più soddisfatta di quello che avevo scritto nella prima storia pubblicata. Anyway, è sempre una raccolta di 30 storie (tecnicamente una al giorno, in realtà una quando me pare) dedicate al Frazeleo. Per il prompt 'rituale mattutino', enjoy!






 
.:Do I have to make a choice?:.


- Leo, quella tua stupida caffettiera continua a scappare via.
Leo rise e tentò di liberarsi dalle coperte, ma una mano gli afferrò la caviglia e lo riportò sotto al cumulo. Riemerse sputacchiando teatralmente, scalciando via il fagotto che Hazel sapeva contenere Frank, che finì a terra imprecando. Si udirono un paio di colpi attutiti provenire dal muro di sinistra. 
- Scusa Piper. - mormorò Hazel, a nessuno in particolare. Si appoggiò al comodino mentre aspettava che quel cretino del suo ragazzo si alzasse dal letto e gli acchiappasse quell'aggeggio infernale, ma il suddetto continuò a prendere in giro Frank, senza degnarla di uno sguardo. Se qualcuno gli avesse detto in anticipo che sarebbe rimasta invischiata in una relazione con due idioti avrebbe rifiutato l'offerta di Nico e se ne sarebbe rimasta negli Inferi, accidenti. 
Frank parve percepire il suo umore, perché si alzò velocemente dal pavimento e prese al volo la caffettiera quando gli passò vicino; ad Hazel non sfuggì il sussurro che rivolse a Leo mentre gli passava l'elettrodomestico (- avresti dovuto toglierle le ruote, quando l'hai trasformata da sveglia a caffettiera), e nemmeno quello che il ragazzo replicò sorridendo (- e privarmi della vista di Hazel che corre per la stanza mezza nuda per prenderla?), ma evitò di rispondere per preservare la sua sanità mentale. Si sarebbe divertita un sacco durante la sessione di sparring nel pomeriggio, oh sì.
Avviò la caffettiera e si appoggiò pesantemente sul comodino, aspettando che fosse abbastanza calda per ottenere un caffè decente.
Leo si diresse al bagno, invitando Frank a raggiungerlo nella doccia così da non sprecare troppa acqua; Frank ridacchiò quando sentì Leo urlare ci tengo all'ambiente, io! da dietro la porta chiusa e si sporse a dare un bacio sulla guancia ad Hazel, che nel frattempo si era riaddormentata appoggiata al muro, prima di mettersi a rifare il letto. Hazel mise la tazza sotto il beccuccio dell'elettrodomestico e schiacciò un paio di bottoni a caso prima di premere quello giusto; si sarebbe riassopita, rischiando di far traboccare il suo prezioso caffè, se Leo non si fosse messo a cantare, o meglio, ad urlare, una canzone su una ragazza in fiamme o qualcosa del genere. Hazel non sapeva se esserne grata.
Frank finì di sistemare i cuscini e spense la caffettiera, togliendo la tazza dal comodino quando quella diavoleria decise di riprendere la sua corsa. Hazel si chiese se le si scaricassero mai le batterie. Nel frattempo, Frank aveva finito di mettere lo zucchero nel suo caffè, e le porse la tazza con un sorriso, che lei ricambiò con un grugnito. Lui non se la prese e raccattò le lenzuola da terra, prima di avviarsi in bagno. Non se lo meritava proprio, un ragazzo del genere. Si sentirono un paio di imprecazioni in spagnolo provenire dal bagno, nel momento in cui Frank aprì la porta per entrare. Non se lo meritava nemmeno Leo, poco ma sicuro.
Hazel si appoggiò alla testiera del letto e prese a bere il suo caffè; il suo umore migliorò visibilmente prima di arrivare a metà tazza. Quella diavoleria inventata da Leo poteva anche essere fastidiosa, soprattutto quando correva sferragliando per la stanza alle sei del mattino, ma il caffè lo sapeva fare benissimo. Assomigliava un bel po' al suo inventore, effettivamente.
Hazel esalò un sospiro di contentezza e si sistemò meglio tra i cuscini; intorno a lei, la nave cominciava a svegliarsi, e poteva sentire il ciabattare assonnato di Percy che si dirigeva verso la cucina sbadigliando. Quando qualcuno urlò "Hazel, per gli dei, falli smettere" in risposta ai gemiti provenienti dal bagno (probabilmente Jason, considerando la direzione da cui veniva il grido e l'imbarazzo che permeava la frase), ad Hazel sfuggì un sorriso: un'altra tipica mattinata sulla Argo II.
   
 
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