Cap.3 Sensual
"Anche
se sei stato di parola sul pagamento, non sei stato sincero sul fatto
che sei venuto da solo" disse Steve. Accavallò le gambe e si
sedette su una cassa vuota, giocherellò con il bastoncino
del chupa-chupa consumato.
"Ho
visto una chioma castana nella tua macchina. Il maggiordomo?"
domandò.
Accavallò
le gambe e assottigliò gli occhi.
Howard
incrociò le braccia stringendo le labbra, distolse lo
sguardo e si leccò le labbra.
"Il
maggiordomo mi aspetta con la macchina poco lontano" rispose.
Gli
osservò le gambe accavallate, schiuse le labbra grattandosi
i baffetti.
"Due
macchine? Spero che questo non significhi che vuoi darmi buca con
l'altra metà del carico" sibilò Rogers.
Howard
si passò le mani tra i capelli e sogghignò
allargando le braccia, si mosse sul posto in tondo scuotendo il capo.
"Pensavo
fosse più saggio non andare e venire con la stessa macchina,
nel caso qualcosa fosse andato storto".
Steve
si rialzò in piedi e raggiunse la propria motocicletta. Il
vento smuoveva la polvere che copriva le strade e un giornale
ondeggiò facendo rumore, volando sotto la luce di un
lampione.
"Aspettando
il resto del carico, visto che i miei uomini non sono vicinissimi, ti
va di divertirti?" domandò. Si tolse un accendino dalla
tasca, si sedette a cavalcioni sulla moto ed iniziò a far
scattare l'accendino.
Howard
lo raggiunse, lo guardò dall'alto in basso e sorrise
suadente socchiudendo gli occhi scuri.
"Ho
infranto la regola e vengo premiato?", chiese, "mi meraviglio che la
tua gang funzioni".
Steve
si accese una sigaretta e gliela premette sulla mano, ridacchiando.
"Tirami
una fregatura e ti ritroverai senza testa" ringhiò.
Howard
piegò il capo all'indietro sentendo la pelle bruciare, si
morse la lingua e socchiuse gli occhi.
"Quindi
non credi sia un poliziotto" sussurrò, roco.
Steve
si portò la sigaretta alle labbra rosee e aspirò,
espirando dal naso.
"I
poliziotti mi avrebbero arrestato perché mi faccio trom**re
dagli uomini e da lì mi avrebbero obbligato a parlare sul
resto" rispose. Il fumo gli uscì dalle narici.
Howard
gli sfiorò la guancia liscia con la mano avvicinandosi
maggiormente, socchiuse gli occhi e sorrise.
"Posso
dirtelo, se davvero ti interessa".
Steve
si tolse la sigaretta dalle labbra, abbassandola, espirandogli del fumo
in viso.
"Dirmi
cosa?" domandò roco.
Howard
socchiuse gli occhi sentendoli arrossarsi, aderì a lui e
deglutì sentendo la gola secca.
"Cosa
nascondo" sussurrò.
Gli
poggiò una mano sulla coscia e la carezzò con
movimenti circolari.
"Sei
un premio che va meritato".
Steve
si piegò all'indietro, aprendo di più le gambe e
gli avvicinò quella che gli stava accarezzando.
"Perché
no, così magari ti dico qualcosa anche io" soffiò.
Howard
si leccò le labbra deglutendo a vuoto, si passò
le mani sui capelli e gli strinse i fianchi con forza fino ad arrossare
la pelle chiara.
"Da
cosa cominciamo, diavoletto tentatore?" sussurrò.
Steve
appoggiò le mani sulla moto e si sollevò su di
esse, con le gambe gli strinse i fianchi, strofinando l'inguine contro
l'altro.
"Dimmi
tutto" mugolò con voce roca.
Howard
gemette piano, lo avvicinò a sé con uno scatto e
gli leccò le labbra sentendo il sapore di nicotina.
"In
macchina c'è il mio fratellino" sussurrò.
Steve
lo baciò, approfondì il bacio fino ad arrossarsi
le labbra, affondò la sua lingua nella bocca dell'altro
mugolando ripetutamente di piacere. Iniziò a strusciarsi
all'altro, facendo ondeggiare la motocicletta e dimenò
freneticamente il bacino.
Howard
gemette, si strusciò su di lui con foga sentendo i pantaloni
stringere e gli passò le mani sui fianchi, si
scostò e ansimò.
"L'idea
di una cosa a tre ti eccita?" scherzò.
Steve
scrollò le spalle, un rivolo di sudore gli scendeva dalle
labbra sottili.
"Dipende
da com'è il fratellino". Lo stuzzicò.
Howard
gli leccò il rivolo di sudore, gli infilò le mani
nei pantaloni e mugolò.
"Un
pazzo" grugnì.
Si
agitò sul posto strofinandosi ripetutamente contro Steve.
"Un
povero idiota che deve essere trasportato da un posto all'altro, lo
tengo solo per pubblicità".
Steve
si scese i pantaloni, gli prese la mano infilandosela nei boxer e
gliela strinse fino a fargliela scricchiolare, aiutandolo a
massaggiarlo.
"Così
m'incuriosisci" sibilò.
Howard
gemette, si tese verso di lui con tutto il corpo e gettò il
capo all'indietro.
"Cosa
... cosa vuoi sapere?" chiese, annaspando.
"C'è
una fregatura o lo posso conoscere?" gli domandò
all'orecchio. Glielo mordicchiò, mentre il sudore iniziava a
scendergli lungo il collo pallido.
Howard
ansimò, mugolò spingendosi verso di lui con il
bacino e socchiuse gli occhi liquidi.
"Quello
che vuoi".
Steve
gli mordicchiò il labbro, iniziando a sfilarsi il resto dei
vestiti.