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Autore: FigliadiEcate    01/05/2016    0 recensioni
Corro sento l'alito del mostro sul collo. Corro perché ne va della mia vita.
Un posto sconosciuto. Due paia di occhi mi guardano. Scatto verso un angolo.
Il ragazzo mi guarda - tranquilla - mi dice - sei al sicuro ora. Benvenuta al campo mezzosangue.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai in un posto sconosciuto. Ero stesa su un letto da infermeria. Mi guardai il braccio che era percorso da lunghi graffi. All’improvviso sentii una presenza accanto a me. Un ragazzo con i capelli scuri e gli occhi neri. Saltai lontano.
“Tranquilla-fece-qui sei al sicuro. Benvenuta al campo mezzosangue.”
Ma io mi ero alzata troppo velocemente e tutto girava.
 
Quando socchiusi gli occhi vicino al mio letto c’erano due volti. Uno era femminili circondato da ricci biondi con nel mezzo due occhi grigi. L’altro volto era maschile e aveva dei magnifici occhi color del mare.
Quando il ragazzo si avvicinò per guardarmi meglio sentii un odore di salsedine. Poi si rivolse alla ragazza che intanto si era messa seduta a leggere.
“Secondo te-chiese-di chi è figlia?”
“Margaret-pensai-mia madre si chiama Margaret
“Non lo so-disse lei-probabilmente qualcosa di potente…di che colore ha gli occhi?”
“Cangianti da quel che ho visto”- rispose lui
“Non saprei…Afrodite o Iride ma tutto è relativo. Ora andiamo prima di svegliarla”
Scivolai di nuovo tra le braccia di Morfeo. Sognai…
 
Ero al buio e non potevo muovermi. Sentivo una voce che cantava. Era dolce e suadente. Una bella voce…la voce di una madre che canta al suo bambino...Ma la voce sembrava raccogliere tutto il male dentro di se pronta a rigettarla sul mondo intero. La sensazione di calore e sicurezza scomparve sostituita dalle urla di bambini mai nati.
 
Mi svegliai urlando….un ragazzo mi sorrideva. Era quello del mio primo risveglio. Quello che aveva ammazzato il cane.
“Ciao-mi disse-Chirone vuole vederti. Riesci ad alzarti o cadi?”
“Chirone…che nome assurdo…dove sono finita tra patiti dell’Olimpo?”
Scansai la coperta e mi alzai.
Il ragazzo mi accompagnò fino ad un edificio di stampo greco. Un uomo sulla sedia a rotelle giocava a carte con uno degli alcolisti anonimi . O almeno così pensai perché l’uomo non era un uomo.
L’ uomo mi disse delle cose...ricordo che pensai che stesse scherzando.
“Mia cara…sai chi sono i tuoi?”
“Si…Margaret  e Peter  Fog”
“Bene. Vedi cara ragazza…in realtà solo uno dei tuoi è realmente tuo genitore naturale…perché l’ altro è un olimpionico”
“Olimpionico cosa è un olimpionico???”
“ un…un che cosa?”
“ Un olimpionico-mi disse il ragazzo-un abitante dell’Olimpo. Un dio”              
“Ma gli dei…non esistono”
“E io cosa sarei? Ti sembro un satiro?”-disse l’alcolista
“Lei è un dio?”
“Ti sembra così strano ragazzina?”
“Si”
“Hai coraggio. Bene. Quelli coraggiosi muoiono prima”
“Cara ragazza- riprese Chirone- la verità è questa”
“Bene posso reggerlo. Tutto ciò in cui credo è sbagliato.Meraviglioso”
“Anche tu sei un dio?”
“Non esattamente”-rispose
Si alzò in piedi rivelando una parte inferiore da cavallo.
Questo  era troppo. Scappai verso il molo.
Il ragazzo mi era corso dietro.
“HEY-disse- va tutto bene?”
NO no nulla va bene la mia vita è una bugia non so di chi sono figlia ed ho una gran voglia di prendere a calci nel podex il cosidetto dio degli alcolisti.
è vero- dissi invece-siamo figli di dei?”
“Si”
“Chi è il tuo genitore divino?”
“Nemesi-disse lui- dea della vendetta. è il lato oscuro della giustizia”
“Come ti chiami figlio di Nemesi?”
“Jake e tu?”
“Myriam”
“Piacere di conoscerti Myriam. Ti accompagno nella casa di Ermes. Attenta oltre a essere il dio dei viandanti è anche quello dei ladri. Devi riposarti.Stasera scoprirai chi è tuo padre. O tua madre”
 
Il campo era enorme. Mi sembrò di vedere dei cavalli. Buono. Amo andare a cavallo. Cattivo. I cavalli sono pegasi.
Mi sistemai nella casa di Ermes e conobbi gli Stoll. Dei tipi apposto se non fosse per i mille scherzi che riescono a  fare in due ore scarse.
La sera mi accompagnarono a cena. Anche io bruciai la mia parte di cibo agli dei. Al mio genitore.
Mostrati ti prego.
La notte cantammo intorno al fuoco che era molto animato.
All’improvviso si fermarono fissando qualcosa sulla mia testa.
Erano tre simboli: una torcia una chiave e un serpente
Chirone fermò chi continuava a cantare
“Ave Myriam-disse-figlia di Ecate”
 
ANGOLO AUTRICE:
Grazie persone semidei per aver letto fino a qui spero che il capitolo non vi abbia fatto schifo che il capitolo vi sia piaciuto.
Spero di non avervi disgustato.
Al prossimo capitolo
le cose in corsivo sono pensieri e sogni!
   
 
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