Se Perdo Anche Te –
Gianni Morandi
Note:
ambientata durante la notte prima del duello.
Hai fatto questo
errore una volta. E stai rischiando di
tornare a quei giorni, e di ripetere lo stesso sbaglio. Anzi, sei già intrappolato in quei
giorni. Guardi
con orrore e odio e dispiacere i frammenti di vetro sul tavolo e sul
pavimento
del laboratorio. Insonne, da giorni ormai, non sai che ora sia della
notte, o
se tra poco sarà l’alba. E allora
l’unico pensiero e l’unico tuo destino
sarà
quello di distruggere due vite, la tua e soprattutto quella di Anna. E
distruggendo la sua morirai due volte, con lei e senza di lei.
Sposti coi piedi le
ampolle rotte, creando uno spazio per
poter camminare e uscire da quella stanza umida. Fuori da lì
l’aria non è delle
più pulite. Ti manca il profumo del bosco e dei fiori e del
lago. Ti manca
quello del tè, dei biscotti, del bucato del castello di
Rivombrosa.
Eppure stavolta non
è colpa tua.
Sì, lo
è! Se non ti fossi permesso di andare contro la
legge, se avessi pensato ad Anna, ad Emilia, ad Elisa, se fossi stato
meno
egoista… Ed è così che ripagherai le
tue colpe. Perdendo un’altra donna, anzi,
perdendone più d’una. Perdendo la tua famiglia.
La luna è
ancora alta nel cielo, non devono essere più delle
tre del mattino. Il tuo cavallo non aspetta altro che condurti
là dove il tuo
cuore implorava da ore di tornare.
«Riportami
a casa» gli sussurri una volta in sella.
Nel silenzio della
notte, delle scuderie della tenuta, delle
stanze del castello, ti chiedi quali parole avresti potuto usare per
salvare
tutto questo prima che il sole potesse illuminare la realtà.
Un servitore ti
saluta, senza nessuna intenzione di
bloccarti. Forse non sapeva. Oppure forse sapeva, ma era troppo stanco
per
mettersi a discutere. Così ti porge la sua candela,
borbottando che ne avrebbe
accesa un’altra per lui. Lo ringrazi con un cenno del capo, e
poco dopo sei già
al suo piano, a poca distanza dalla sua stanza. La vostra
stanza. Non correrai il rischio di svegliarla, perché la
conosci troppo bene. La troverai seduta sul bordo del letto, o in piedi
alla
finestra, o raggomitolata sopra le lenzuola.
Appoggi la mano
sulla maniglia della porta.
Non
ti perderò, Anna.