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Autore: Ashbear    01/05/2016    0 recensioni
Un incontro casuale su una spiaggia porta a scoperte inaspettate; una semplice passeggiata cambia il destino di due persone. Niente battaglie né guerre... solo la vita e le paure che si devono affrontare.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quistis Trepe, Seifer Almasy
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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KNIGHT OF SUNSET
scritta da Ashbear, tradotta da Alessia Heartilly
III. Futuro...

Camminarono fino a quando la luce del giorno venne quasi inghiottita dalla notte. Stelle splendenti si disperdevano in sentieri sparsi nel cielo. L'aria era ancora umida, e i mesi estivi non sembravano offrire sollievo nel futuro più prossimo. Seifer tornò a guardare in altro le ultime strisce di cielo azzurro all'orizzonte. Ricordò la domanda su cui lei aveva riflettuto prima, e dovette chiedere.

"Maestrina, perché il cielo è blu?"

"Cosa?"

"Hai detto prima, 'è come chiedere perché il cielo è blu, senza capirlo'. Diciamo che voglio capire il cielo."

"Uhm, Seifer, quella era solo una domanda retorica, davvero. Dovrei farti sapere. Sono sicura che abbia qualcosa a che fare con il riflesso della luce sull'atmosfera... è quello che ho sempre capito."

"Sì, ma non possiamo semplicemente guardare il cielo, dire che è blu, e non cercare di capirlo? Perché tutto deve sempre avere un significato più profondo? Non possiamo semplicemente accettarlo alla lettera, accettarlo per quello che è?"

Lei si fermò di nuovo lungo la riva. "Questo... è... Seifer, questa è una delle prime cose che hai mai detto che sembra sincera. Pensi di poter imparare a vivere così?"

"Certo, posso affrontare l'accettare le cose alla lettera - come quando la gente dice che siamo una coppia."

L'insegnante fu presa alla sprovvista da quel commento. "Scusami?" Lei alzò un sopracciglio, con fare furbo. "Noi, una coppia?"

"Succederà," disse lui, cominciando a camminare senza di lei.

Lei fece alcuni passi di corsa nella sabbia bagnata, cercando di raggiungerlo. "Seifer Almasy, perché qualcuno dovrebbe pensare che noi finiremo insieme?"

"Beh, perché siamo i derelitti."

"Cosa?"

"Ok, ok... hai mai letto un libro dove l'eroe si prende l'eroina?"

"Uhm... sì, penso che siano tipo tutti i libri conosciuti."

"Giusto." Lui si lisciò i capelli.

"Ok, dove vuoi arrivare?"

"Beh, ora, può ogni persona essere l'eroe o l'eroina? O la maggior parte della società somiglia più alle sorellastre cattive e ai troll?"

"Seifer," ridacchiò. "Stai dicendo che sei un troll?"

"Mamma mia, seguimi un attimo qui. Quello che sto dicendo è che nessuno è perfetto. Forse una parte di noi può legarsi alla sorellastra, più di quanto possano legarsi alla principessa. O al troll, secondo i casi. A volte ci identifichiamo di più con i personaggi secondari di un libro, e tutti i loro difetti, rispetto che con gli eroi perfetti."

"Quindi, pensi che il troll e la sorellastra cattiva dovrebbero scappare insieme?"

"Ok, Trepe, adesso lo stai facendo solo per irritarmi."

"Iiiooo?" rispose lei, con il suo lato malizioso che si mostrava.

"Gli eroi non falliscono mai nei libri, solo nella vita reale. Forse, per una volta, le persone potrebbero fare il tifo perché il troll si prenda l'eroina. Ma non succede mai."

"Seifer, giuro... ti stai dando del troll da solo."

Lui gesticolò nell'aria e si arrese. "Va bene, per amor della discussione... sono un troll. Quello che sto cercando di dire è che forse i lettori sono pronti per un libro in cui l'eroe non è perfetto. Alla gente piacciono i derelitti, a prescindere da tutto - battaglia, sport, o persino qualcosa di pazzo come l'amore."

"Amore?"

"Ok, ok, adesso lo stai facendo solo per farmi arrabbiare."

"Ho sentito che i troll sono davvero cattivi quando sono arrabbiati."

"Ok, basta, adesso ti faccio vedere io."

La afferrò ancora una volta, e corse con lei nell'acqua illuminata dalla luna. Stavolta lei non si divincolò né lottò, più che altro si godette la libertà di tutto quanto. Per un momento, giocarono nell'acqua come bambini, bambini che non avevano mai avuto quelle libertà. Soprattutto, che non riuscivano a ricordare se le avevano avute. Quando si fece più buio, uscirono finalmente dall'acqua. Nessuno aveva detto una parola negli ultimi minuti, avevano solo nuotato e giocato come delfini nella foschia. Delfini sgraziati, ma dotati comunque di libertà e nobiltà.

"Seifer, mi stavo giusto asciugando!"

"Lo so. Mi piaci con il look bagnato."

Lei si strizzò l'acqua dalla maglietta. "Chissenefrega..."

Lui all'improvviso si fermò del tutto.

"Che c'è che non va?" chiese lei.

"Siamo qui," rispose lui piano.

Era la prima volta che vedeva il Garden da un sacco di tempo. Nei suoi sogni e incubi, , ma nella realtà no. Il suo corpo si irrigidì mentre il suo sguardo si fissava sull'edificio. L'insegnante notò la sua incertezza. Gli mise le mani sulle spalle e si piazzò dritta davanti a lui.

Non aveva mai visto Quistis Trepe così determinata.

"Ascoltami, Seifer. Non preoccuparti di cosa pensano o dicono gli altri - preoccupati solo di te stesso. Non puoi passare il resto della vita a rimpiangere il passato. Si può soltanto vivere il presente. Nessuno dice che sarà facile. La strada da qui in poi è ardua. Ascoltami, stai già meglio rispetto a due ore fa."

"Perché?" Non ne era nemmeno più sicuro. Nessuno che aveva mai tenuto a lui gli era stato così vicino. La sensazione era snervante. Era sconosciuta.

"Perché hai un'amica, qualcuno che crede in te, qualcuno che lo farà sempre. Forse è ora di mettere alla prova la tua teoria sulla società e sui derelitti. Forse c'è un futuro per noi. Ora come ora, questo è il presente ed è questo che conta. Seifer Almasy, hai due possibilità: rimani o te ne vai. Molto semplice. Non posso costringerti fisicamente a entrare, ma posso chiederti di farlo. Posso sperare che tu lo faccia."

Anni di ricordi arrivarono come un fiume in piena, anni di fallimento. Avrebbero davvero capito? Si può rivoltarsi contro il gregge e poi essere accettati nuovamente nelle sue fila? Cosa più importante, qualcuno avrebbe, o avrebbe potuto, interessarsi a lui? Interessarsi abbastanza da prendersi le cose buone insieme a quelle cattive? In un momento di debolezza, guardò di nuovo l'oceano. Il buio della notte stava strisciando, e rimanevano solo le ombre della sera. Ancora una volta Quistis attirò la sua attenzione sui suoi occhi.

"Anni fa hai affrontato una scelta simile con Artemisia. Quello che farai adesso definirà il tuo carattere. Dimentica tuo padre. Dimentica il tuo sogno di essere un Cavaliere... e la tua ossessione del fallimento. Nessuno sa cosa dicono le tue stelle; devi forgiare tu stesso il tuo destino. Tutto quello che posso dire è: fallo perché davvero vuoi farlo tu. Altrimenti, girati e segui la spiaggia fino a Balamb. Se è là che vuoi stare."

Lui guardò ancora una volta l'acqua. Il mare infinito lo provocava soltanto, chiamandolo come una sirena. Ad ogni modo, era più forte adesso; il suo canto mortale era rivolto a orecchie sorde.

In un gesto simbolico, offrì il braccio alla donna davanti a sé. L'unica, sapeva, che non si sarebbe mai arresa. L'unica che sarebbe rimasta. Lei ricambiò con un sorriso, voltandosi verso le luci del Garden.

"Quistis, sono pronto ad andare a casa. Sono pronto ad affrontare tutti."

"Sarai sempre una famiglia per loro, Seifer, sempre." Gli offrì quell'ultima rassicurazione.

"Hey, quindi questo significa che non potrò mai essere il tuo Cavaliere?" Lui sollevò il sopracciglio con un sorrisetto.

Lei lasciò andare nuovamente una risatina. Alcune cose non sarebbero mai cambiate. E di questo era grata. "Beh, Seifer... Penso ancora che sia un po' troppo presto. Ma abbi fede nelle stelle."

"Dannazione, volevo davvero quel lavoro."

Arrivarono al cancello principale. Quistis si voltò un'ultima volta, e vide l'ultimo bagliore di luce svanire all'orizzonte. Per un attimo, rifletté su tutto ciò che era successo nell'ultimo paio d'ore. Come una semplice passeggiata poteva diventare così tanto di più. Come un crepuscolo sarebbe per sempre rimasto inciso nella sua memoria. Come forse anche lei aveva bisogno di salvezza... forse lui poteva essere il suo salvatore, dopo tutto.

"Seifer, facciamo un patto. Puoi sempre essere il mio Cavaliere del Tramonto."

"Affare fatto."

Insieme fecero gli ultimi passi dentro il Garden.

*****
Nota della traduttrice: come sempre, ogni commento sarà tradotto e inviato all'autrice, così come ogni sua eventuale risposta sarà riportata come risposta alla recensione (nei siti che lo permettono) o comunque sul mio blog.
Per chi volesse tenersi aggiornato sulle mie traduzioni (in questo e altri fandom), lascio il link alla mia pagina facebook (dove segnalo sempre quando aggiorno) e alla mailing list. Alla prossima! Alessia Heartilly

   
 
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