Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: Rooosteerr    01/05/2016    0 recensioni
«Che cosa farà,
così morsa dai mali, quell'anima
superba, che ignora pietà?
» ─Euripide, Medea.
Duemila anni fa, Euripide narrava la vicenda della straniera Medea e di Giasone, la vicenda di una donna tradita dal proprio compagno e costretta, per vendetta, a compiere il peggiore dei delitti mai concepiti dalla mente umana. Nel periodo corrente, la storia si ripete ed i protagonisti di questo orrore sono Nadja e Marco.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1.

Le mani si strinsero l’una nell’altra come le zampe di una mantide religiosa che non aspetta altro che uccidere il suo compagno; le gambe invece si mossero velocemente all'interno della stanza come quelle di una gazzella che cerca di sfuggire al suo predatore. Cosa fare? Come agire? Vendetta, vendetta, nient’altro che vendetta. È questa la soluzione ad ogni questione: vedetta. Ma come? Come vendicarsi? Cosa mettere in atto? La mente di Nadja era un turbine nefasto di pensieri dolorosi e aberranti, tanto che lei stessa se ne vergognava.
Una ferita nel cuore, anche la meno profonda, non può rimarginarsi; una donna tradita non dimentica e non perdona. Mai dimenticare, mai perdonare. Lei, lei che ha lasciato la sua città, Mosca, per lui; lei che avrebbe venduto l’anima al Diavolo pur di renderlo felice. Lei che ha sempre creduto che quel progetto di vita prevedeva solo e solamente lei. E i piccoli. Ma si rese conto che la sua non era altro che una illusione bella e buona.
“Gli uomini sono tutti uguali, Nadja. Non avresti dovuto fidarti, fidarsi è da deboli, fidarsi è sbagliato”, pensò la donna e i pugni si serrarono sul tavolo della piccola cucina. “Ti vendicherai, non oggi, non domani. Lo farai, prima o poi, fosse l’ultima cosa che farai”. E avrebbe continuato quel rimuginare infuriato se la porta d’ingresso non si fosse chiusa con un tonfo che fece sussultare la donna e farle perdere un battito al cuore. I due gemelli corsero ─urlando gioiosamente come al loro solito─ per lo stretto corridoio per arrivare, senza prima spintonarsi per essere i primi, nella piccola stanzetta per abbracciare le gambe della mamma.
«Come è andata a scuola, bambini?» Si inginocchiò, la mamma, e rivolse ad entrambi un sorriso radioso; chissà dove riuscì a trovarla quella felicità mentre li guardava uno ad uno negli occhi: nel suo cuore vi era solo rabbia, rabbia e gelosia, tutti quei sentimenti che non dovrebbero mai sfiorare l’anima di un uomo. Ma quando li guardava, quando le voci piccole e dolci dei bambini le arrivavano alle orecchie, lei non poteva non sorridere, non sentirsi piena e in pace con se stessa. Una madre ama sempre e comunque i suoi figli. I bambini raccontarono della loro mattinata a scuola, tra disegni vari e battibecchi con gli altri compagni di classe ─tutto nella norma, insomma─ e proprio quando entrambi erano concentrati nel narrare di come un maschietto aveva dato un pugno ad un altro nel cortile durante la ricreazione perché per sbaglio era stato colpito da un pallone da calcio, sulla porta della cucina si manifestò come se fosse uno spirito ─o comunque un qualcosa di indesiderato e mistico─ Marco, quel simpatico siciliano che anni prima aveva incontrato a Palermo, durante una piccola gita italiana con la famiglia. Ricordava ancora quel giovane che, gentilmente, aiutò lei e il resto della nordica combriccola a ritrovare la strada per l’albergo in centro. Amore a prima vista, lo definirebbero alcuni.
“Ah, se solo potessi tornare indietro!” Pensò con furia. “Non mi farei di certo incantare da questo viscido essere. Rimarrei a casa… la mia dolce casa… Oh, quanto mi manca la mia famiglia.”
I bambini finirono di raccontare la storia avvincente e si sedettero a tavola sulla quale, poco prima del loro arrivo, erano state appoggiate tutte le stoviglie e le pietanze per il pranzo. Marco lanciò un breve sguardo verso la compagna e avrebbe voluto anche sorridere se la donna non l’avesse incalzato con uno sguardo fulmineo; avrebbe voluto anche azzardare un passo e parlarle per capire cosa stesse succedendo, sapere se fossero arrivati ad un punto di rottura o se si potesse recuperare il loro rapporto, ma questo tentativo gli sembra assurdo e inutile.
I due adulti fecero compagnia ai bambini ed insieme consumarono il pranzo. “Come una vera famiglia”, non poté far altro che considerare ciò la russa e il suo cuore si strinse in una morsa soffocante, facendole così perdere la cognizione della realtà. “Se solo potessi tornare indietro”, continuò. “Ma non posso… seppur vorrei”. Non avrebbe mai pensato che sarebbe arrivata al punto di rinnegare un passo della sua storia: tutto, anche ciò che è doloroso, serve per crescere, per migliorarsi. Anche il tradimento di Marco l’avrebbe aiutata a crescere.
Tradimento… quale affronto! Non poteva far altro che pensare e ripensare a quella sera in cui li aveva visti assieme; lui, il suo uomo e lei… Chi era quella donna? Chi aveva osato intromettersi nella sua vita, nella sua tranquillità?
Vendetta, Si sarebbe vendicata. Al più presto.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Rooosteerr