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Autore: Jaredsveins    03/05/2016    6 recensioni
Castiel ha sempre vissuto nel suo piccolo mondo, senza sapere molto di quello esterno. Quando un giorno avrà la possibilità di fuggire da lì, la coglierà e un incontro inaspettato cambierà totalmente la sua vita.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, John Winchester, Mary Winchester, Sam Winchester
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Titolo: The darker it gets and the more you save me
Fandom: Supernatural
Pairing/Personaggi: Dean Winchester/Castiel, Mary Winchester, John Winchester, Sam Winchester
Rating: Arancione
Charapter: 6/10
Words: 5896
Genere: Angst, drammatico, sentimentale
Warning: Slash, tematica delicata
Summary: Castiel ha sempre vissuto nel suo piccolo mondo, senza sapere molto di quello esterno. Quando un giorno avrà la possibilità di fuggire da lì, la coglierà e un incontro inaspettato cambierà totalmente la sua vita.


 

How to save a life

 

And the sun always sets
the moon always falls,
it feels like the end
just pay no mind at all.
Keep rolling, rolling
life must go on.

Life must go on – Alter Bridge


16 Dicembre

Castiel fu svegliato dalle urla di eccitazione di Mary. Si mise a sedere e si stropicciò gli occhi infastidito, cosa stava succedendo? Si guardò attorno e aggrottò le sopracciglia quando si rese conto di non essere nemmeno a casa di Dean. E poi si ricordò: la sera prima avevano fatto tardi perché stavano preparando le decorazioni per Natale e allora Mary gli aveva proposto di restare lì. Infatti non si sorprese di trovare Dean accanto a lui, ancora profondamente addormentato. Sorrise lievemente e si sporse in avanti, baciandogli la guancia per poi andare dalla donna e dandole il buongiorno con un abbraccio.

“Cassie, sta nevicando!”

Castiel si illuminò e batté le mani entusiasta, correndo alla porta d'ingresso per aprirla e fiondarsi fuori. Non aveva mai visto la neve, se non in qualche libro e adesso era lì a pochi metri da lui. Non poteva crederci! Appena fu all'esterno tremò per il freddo ma non gli importò, perché i suoi piedi affondarono all'interno di quella nuvola soffice e bianchissima. Si mise a ridere e ne prese un po' in mano, lanciandola poi in aria e arricciando il naso quando un fiocco si posò sulla punta.

“Cas, sei impaz-” Dean si era fiondato fuori per dirgli di coprirsi ma la scena che gli si presentò davanti fu così adorabile che lo fece bloccare sul posto. “Oh, buongiorno!” Castiel stava sorridendo come mai prima d'ora, gli occhi erano sgranati per la sorpresa e velati da alcune lacrime per via del freddo. E la cosa più tenera era quel naso rosso. Dean si avvicinò e con il dito tolse via la neve sul naso dell'amico e gli scompigliò poi i capelli. “Vuoi prenderti la febbre poco prima delle feste? Entra dentro su!”

Castiel annuì leggermente e seguì Dean.

Dean si avvicinò alla porta di casa dandogli le spalle e, prima che potesse entrare, fu bloccato da una palla di neve che lo colpì. Si voltò verso il moro che era piegato in due, mentre se la rideva fino alle lacrime. Faceva sul serio? Lui lo guardò incredulo e a bocca aperta, per poi sorridere maligno e prendendo una quantità generosa di neve in mano. “Oh ti conviene scappare sai?!”

Castiel sgranò gli occhi e si mise a correre attorno a Dean, cercando di sfuggirgli e confonderlo ma con scarsissimi risultati, dato che quello lo prese in pieno viso. Così schiuse le labbra e assaggiò la neve, mettendosi poi a ridere davanti lo sguardo rassegnato di Dean che si era avvicinato a lui.

“Così impari. E ora entriamo, dai.” Lo prese per mano e lo portò dentro casa. Ormai era diventato del tutto normale per loro comportarsi così, soprattutto da quando erano andati a casa di Castiel. Quell'episodio li aveva uniti più di prima, perché gli incubi di Cas erano scomparsi poco a poco ed era tutto merito di Dean che lo aveva spinto ad affrontare la sua paura più grande. Erano passate quasi due settimane da quel giorno, e tutto era andato liscio come l'olio. Niente più incubi, niente più notti in bianco per Cas. Era molto migliorato, tanto che aveva chiesto a Dean se poteva iniziare a lavorare con lui ma la risposta era stata negativa, perché lì non cercavano nessuno. Però, era riuscito a trovare un lavoro ad un supermercato. Aveva incontrato molti ostacoli nel trovarne uno, perché nessuno voleva un “muto” tra il proprio personale perché riteneva fosse poco conveniente. Fino a quando non aveva conosciuto Hannah, che stava sempre accanto a lui quando era in turno e gli dava incarichi con i quali non doveva essere a stretto contatto con i clienti. Gli faceva sistemare gli scaffali, scaricare il camion quando arrivavano le scorte e così via. Ed era felice, perché finalmente poteva aiutare Dean con le spese e non essere più un peso. A inizio gennaio avrebbe preso il suo primo stipendio e semplicemente non vedeva l'ora di rendersi utile. Però gli dispiaceva non poter usufruire prima di quel denaro, perché non poteva comprare alcun regalo per Natale. La prima persona a cui aveva pensato era stata proprio Dean, ma aveva subito compreso di avere già qualcosa da regalargli e non vedeva l'ora che arrivasse il 25 Dicembre per potergliela mostrare. A Mary avrebbe fatto qualcosa a mano, perché non aveva affatto intenzione di presentarsi davvero a mani vuote. Inoltre, voleva fare un regalo anche a John. Quell'uomo inizialmente gli faceva un po' di paura ma ormai si era abituato alla sua presenza ed era abbastanza tranquillo. Poi c'erano anche Sam e Jessica. Non poteva non dare nulla nemmeno a loro! Aveva già qualche idea in mente ma avrebbe iniziato a lavorarci il giorno dopo perché voleva occuparsene di sera, senza far sapere nulla a Dean. Voleva che fosse una sorpresa per tutti.

Quello sarebbe stato il suo primo vero Natale dopo la morte di sua madre, e voleva che fosse bellissimo. Non voleva pensare a Michael, a tutto quel che aveva passato. Ormai era morto per lui e si augurava che lo fosse davvero. Perché ormai la sua famiglia erano i Winchester e non se li sarebbe lasciati scappare per niente al mondo.

“Cas? Ci sei?”

Il ragazzo sobbalzò appena Dean mosse una mano davanti il suo viso, mettendosi poi a ridere quando lo vide sobbalzare. “Tutto okay? Ti eri imbambolato.”

Castiel sorrise imbarazzato e annuì leggermente, andando poi da Mary che si era messa a lavorare di nuovo sulle decorazioni. Si sedé accanto a lei e indicò gli angeli di cartapesta che la donna aveva fatto, alzando un pollice in alto perché gli piacevano davvero.

“Grazie Cas. Comunque ti ho preparato la vasca per un bel bagno caldo, poi puoi continuare ad aiutarmi okay?”

Castiel si alzò e le baciò i capelli, sorridendole grato e dirigendosi poi in bagno, godendosi il calduccio dell'acqua che accarezzò il suo corpo ormai privo di qualsiasi livido. Le cicatrici erano rimaste ma i dolori che lo accompagnavano da anni erano scomparsi. Aveva un corpo normale.

Si asciugò velocemente e si vestì, correndo da Mary che lo chiamò entusiasta.

“Ho trovato un modo originale per fare delle palle di Natale, mettiamoci a lavoro! Se riusciamo a finire entro domani, presto potremo fare l'albero.”

Cas prese posto accanto a lei e guardò il tutorial con la donna, ascoltando attentamente ogni passaggio. Era semplicissimo da fare: dovevano solo gonfiare dei palloncini delle misure desiderate, avvolgerli con della lana e ricoprirla con colla vinilica e acqua, per poi lasciarli asciugare e scoppiare i palloncini una volta pronti. Un gioco da ragazzi che rese Castiel molto entusiasta, gli piaceva tantissimo fare quei lavori.

“Allora, tu inizia gonfiando i palloncini e..tu!” Indicò Dean che era appena entrato in cucina. “Prepara la colla.”

“Oh mamma eddai! Sai che odio fare queste cose.”

“E tu sai che a me non interessa, muoviti su.” Gli fece la linguaccia appena si avvicinò con uno sbuffo. “Dai, tra poco arriva anche Sam e ci dà una mano.”

“Certo, sempre se non è impegnato a scambiarsi effusioni con la sua amata.”

“Dai, non fare l'antipatico.” Mary si mise a ridere e lanciò una frecciatina al figlio. “E poi per te sarebbe anche ora di trovare qualcuno, non credi?”

Dean si soffocò sulla stessa saliva e tossicchiò, fulminando la madre che guardò sia lui che Cas, alzando un po' le sopracciglia. Fortuna che l'altro non lo aveva notato, altrimenti sarebbe morto per l'imbarazzo. “Mamma, smettila.”

“Oh sai Cas..” La donna mise una mano su quella del ragazzo impegnato ad aprire i palloncini e gli fece alzare lo sguardo. “Mi piacerebbe solo vederlo felice con qualcuno.”

Castiel sorrise lievemente e annuì, non cogliendo affatto ciò che Mary stava cercando di dirgli e non si accorse nemmeno dell'occhiata esasperata che Dean rivolse alla madre.

“Oh! Adoro questa canzone!” Mary si alzò e aumentò il volume della radio e le note di “all I want for Christmas is you” si espansero per tutta la stanza. La donna iniziò a canticchiarla e sorrise sotto i baffi quando anche Dean si mise a cantare sottovoce, perdendosi completamente nei suoi pensieri appena iniziò a mescolare l'acqua e la colla. Fu molto sorpreso per il comportamento della madre, perché non era mai stata così sfacciata e le sue intenzioni gli erano chiare. E poi gli aveva detto più di una volta di adorare Cas e che se si fossero messi insieme, non le sarebbe dispiaciuto per niente. E Dean aveva alzato gli occhi al cielo e l'aveva lasciata perdere, mettendosi poi a ridere appena era rimasto solo. Era inutile negarlo, Castiel gli piaceva e anche tanto. Iniziava anche ad essere geloso di lui e odiava doversi trattenere quando qualcuno iniziava a provarci con lui. Cosa che era successa più di una volta, quando Castiel era andato al bar da lui, per non rimanere ogni sera da solo.

Dean Winchester era cotto.

“Baby all I want for Christmas is you!” I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di sua madre che cantava a squarciagola, avvolgendo il primo palloncino con la lana. Si era addirittura alzata e aveva iniziato ad ancheggiare, facendo sorridere sia lui che Castiel quando se ne accorsero. E Dean non poté fare a meno di guardarlo mentre la Carey cantava “I won't ask for much this Christmas, I won't even wish for snow. I'm just gonna keep on waiting underneath the mistletoe.” Sorrise lievemente e immaginò per un attimo di poggiare le proprie labbra su quelle di Cas, per poi negare energicamente con il capo e uscire dalla cucina, andando a chiudersi in camera sua. “Dean, calmati dannazione!” Sbottò e si buttò sul letto, mettendosi le mani in testa.

Era fottuto.

 

17 Dicembre

“Allora io vado Cas, ciao!” Dean lo salutò così prima di chiudersi la porta alle spalle e salire sulla sua piccola, per dirigersi al bar per lavorare. Quello sarebbe stato il suo penultimo giorno e stava già pregustando le vacanze, che non vedeva l'ora arrivassero.

Castiel invece sorrise radioso appena si trovò solo a casa e accese il televisore, mettendo su MTV e annuendo soddisfatto quando si accorse che stavano mandando una classifica delle canzoni natalizie più belle. Era perfetto, dato che lui doveva lavorare ai regali di Natale. Salì in camera e uscì da sotto il letto tutto il materiale di cui aveva bisogno, che aveva comprato di nascosto la mattina quando erano usciti per fare una passeggiata. Tutto quel che aveva era: das, colori acrilici e dei gancetti su cui mettere i portachiavi che avrebbe fatto. Era un pensiero piccolino ma era sicuro che i Winchester lo avrebbero gradito. Anche se il regalo più grande era riservato a Dean ma non era nulla di materiale.

Il ragazzo scese in cucina e posò tutto sul tavolo, stiracchiandosi e mettendosi subito all'opera. Prese dei fogli da un quaderno per poggiarci il das che avrebbe dovuto asciugare, aprì quest'ultimo e pensò un'ultima volta a quel che doveva fare per poi iniziare. Prima si occupò di quello di Mary che fu il più impegnativo da fare, tanto che dovette aiutarsi con internet usando il pc di Dean per guardare qualche tutorial. Menomale che il biondo aveva insistito per insegnargli ad usare il computer. In un'oretta il primo portachiavi fu pronto e lo incastrò nel gancetto e la corrispettiva catenina, mettendolo poi ad asciugare. Successivamente, pensò a quello di John e se ne prese cura minuziosamente, voleva che fosse perfetto anche quello. Odiava fare le cose nel modo sbagliato.

“Jingle bell, jingle bell, jingle bell rock. Jingle bells swing and jingle bells ring. Snowing and blowing up bushels of fun, Now the jingle hop has begun.” Le note di “Jingle Bell Rock” si espansero per tutta la casa e Cas non poté fare a meno di ancheggiare, mentre iniziava comunque a sentire gli occhi farsi pesanti ma non poteva permettersi di non finire entro quella sera. Per non parlare del panico che lo assalì quando si rese conto che la mezzanotte era vicina e che quindi Dean stava per staccare e presto sarebbe arrivato a casa. Abbassò lo sguardo sui portachiavi e si rese conto che gli mancava solo quello di Jessica, che era il più semplice da fare tra tutti. Quindi si mise d'impegno e a mezzanotte e un quarto aveva finito. Prese il foglio con i portachiavi e lo portò al piano di sopra, nascondendolo sotto il letto e andò di sotto, eliminando tutte le prove di quel che aveva fatto. E proprio appena finì di pulire la tavola, un Dean sfinito rientrò a casa.

“Oh, sei sveglio ancora?” Si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia, non riuscendo a trattenere uno sbadiglio che fece sorridere Castiel. Quest'ultimo gli diede una pacca sulla schiena e lo accompagnò in camera sua, cosa che fece sorridere Dean. “Adesso sei tu che ti prendi cura di me?”

Il moro si strinse nelle spalle e gli diede la buonanotte con un abbraccio, andando poi in camera sua e stendendosi a letto con un enorme sorriso sulle labbra. Il giorno dopo avrebbero fatto l'albero di Natale e non vedeva l'ora. Lo aspettava una bella giornata.

 

18 Dicembre

“Cassie, ti dispiacerebbe passarmi quello scatolo con le luci dentro?” Urlò Mary in cima alla scala, indicando ciò che le serviva al ragazzo che si stava occupando di passarle le palline Natalizie.

Cas glielo diede e le sorrise lievemente, come faceva sempre ogni volta che si rivolgeva a lei. Era impossibile non sorridere a quella donna, era meravigliosa e faceva passare qualsiasi tipo di malessere solo guardandola negli occhi. Era adorata da tutti e questo non stupiva Cas che la vedeva come una presenza fondamentale nella sua vita. Era grazie a lei se si trovava lì, non avrebbe mai smesso di pensarlo.

“Vuoi metterne qualcuna tu? Su, sali!” Mary scese dalla scala e si occupò di snodare le luci che erano tutte aggrovigliate. “Dean a che punto è?” Borbottò.

Dean si stava occupando degli addobbi esterni insieme a Sam, stavano facendo una bella chiacchierata come erano soliti fare quando si trovavano insieme. Ma ovviamente non mancavano anche le prese in giro che con Dean erano assicurate.

“Dean, alza quella palla perché non è allineata con le altre.”

“Sei un'esperta di palle, vero Samantha?”

Sam alzò gli occhi al cielo. “Jerk.”

Il biondo si mise a ridere e scese dalla scala, chiudendola. “Bitch.”

“Smettetela voi due! Cosa vi manca?”

“Abbiamo finito qui papà, ora andiamo dentro ad aiutare la mamma. Tu dove sei stato?”

John alzò le mani da cui pendevano dei sacchetti da cui traspariva della carta regalo. “Secondo voi?” Sorrise e nascose i regali nel garage, tornando poi dai suoi figli.

Era incredibile quanto il Natale lo mettesse di buon umore, si sentiva anche un uomo migliore alle volte. Era molto più sorridente, più espansivo e Mary scherzava sempre dicendogli “il calore del Natale scioglie il tuo cuore di ghiaccio.” E non se la prendeva, sapeva che scherzava perché era consapevole che sua moglie sapesse quanto la amava e che era una caratteristica del suo carattere non essere troppo affettuoso. John inoltre si faceva condizionare da quel che succedeva in officina, a lavoro. Ultimamente le cose non andavano molto bene, anche per questo era stato di cattivo umore ma adesso era come se niente fosse successo. Adorava quando la famiglia si riuniva e sua moglie aveva un sorriso che non finiva mai. Solo che quell'anno c'era in più Castiel, l'amico di Dean che era stato miracolato grazie a Mary. All'inizio non lo aveva accettato, ma non aveva mai esposto ciò a nessuno se non a sua moglie che lo conosceva molto bene. John non riusciva a vedere Castiel con un buon occhio, perché alla fine lo avevano soltanto trovato per strada..poteva essere un delinquente qualunque che con una triste storia, inventata, si era infilato a casa sua. Poi però, con il passare delle settimane, si era reso conto di quanto quel ragazzo fosse sincero e, anche se non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, gli voleva bene.

“Attento!” L'urlo della moglie fece fiondare sia lui che i suoi figli dentro casa e lo scenario davanti a loro li fece bloccare.

“Oddio tesoro stai bene? Ti sei fatto male?”

Dean corse da loro e sgranò gli occhi appena vide meglio la scena. Castiel doveva esser caduto dalla scala e adesso era in mezzo agli addobbi natalizi con una smorfia di dolore a scavargli la faccia. Si toccava la caviglia, quindi il biondo gliela scoprì e la massaggiò piano, sospirando. “Dannazione, devi stare più attento!”

“E' colpa mia, mi sono distratta un attimo e non gli ho tenuto la scala.”

“Beh, ottimo lavoro mamma.” Sbuffò e fu bloccato dalle mani di Cas che lo guardò dispiaciuto, facendo cenno verso sua madre e negando con il capo.

“No Cassie è colpa mia, dovevo stare più attenta.” Disse mortificata Mary.

Castiel si sentì subito in colpa, non voleva che Dean e Mary litigassero a causa della sua goffaggine. Quindi si alzò, per far vedere che era tutto okay, ma appena poggiò il piede per terra sibilò per la fitta che provenne dalla caviglia e si poggiò a Dean che si offrì per aiutarlo. Lo fece sedere sul divano e ordinò a Sam di andargli a prendere una pomata e sbuffò, guardando con rimproverò Castiel.

“Devi stare più attento, soprattutto quando si parla di scale. Poteva anche andare peggio, lo sai?”

“Ma non è successo, quindi è tutto okay.” Esclamò John, facendo girare tutti i presenti verso lui con un'espressione sorpresa che ignorò bellamente, accendendo il televisore e mettendosi a guardare una partita di basket.

Castiel non riuscì a trattenere un sorriso per quella presa di posizione da parte di John. Sorriso che gli morì appena Dean iniziò a spalmare la pomata e gli massaggiò la caviglia. Sperò che non fosse niente di grave, non aveva intenzione di essere un problema e passare il suo primo vero Natale con la caviglia ingessata.

“E' solo un po' gonfia, vedrai che in un paio di giorni ti passa tutto. E' successo anche a me, cadendo dalle scale.” Disse Mary, arricciando il naso.

“Oppure a Dean, arrampicandosi su un albero tanto per fare il coglione.” Disse Sam.

“Beh io almeno mi divertivo.”

I fratelli iniziarono a pizzicarsi e Castiel si mise a ridere, godendosi quel quadretto familiare che credeva non avrebbe mai visto e vissuto in prima persona in vita sua. Con loro si sentiva a casa e fu ancora più felice quando arrivò anche Jessica. Adorava quella ragazza, avevano fatto da subito amicizia e poi lei e Sam erano davvero molto carini insieme. Si vedeva che c'era sintonia e che si volevano davvero bene, erano una bella coppia.

“Posso rubarvi il mio ragazzo per un paio d'ore? Dobbiamo fare una cosa.”

Jessica fece un occhiolino a Dean senza che Cas potesse vederlo e Sam nascose un sorriso. Stavano per andare a comprare il regalo di Castiel ma avevano deciso che Dean non sarebbe andato con loro per non far insospettire il moro. Era un piano perfetto e Dean non vedeva l'ora di gustarsi l'espressione stupita di Castiel non appena avrebbe scartato il suo regalo.

Oh, aspettava il 25 Dicembre con ansia!

Jessica diede un bacio sulla guancia a Castiel, andando poi via insieme a Sam mano nella mano.

Il moro poi spostò lo sguardo su Dean che mise via la scala e gli scatoloni ormai chiusi, concentrandosi sull'albero di Natale che si trovava al centro della stanza in quel momento. Non riuscì a trattenere un sorriso meravigliato e incrociò le braccia al petto, godendosi il gioco di luci presenti sul simbolo natalizio. Non ne aveva mai visto uno dal vivo, se non per strada. Ma mai a casa.

L'atmosfera lì era decisamente diversa e sentì il cuore scaldarsi quando Mary andò da lui portandogli una tazza di cioccolata calda fumante.

La prese con un sorriso e poggiò la spalla contro quella della donna che lo abbracciò con un braccio.

“Adesso possiamo iniziare a pensare a cosa mangiare.”

 

25 Dicembre

E così era finalmente arrivato quel tanto atteso giorno. Era il giorno di Natale e Castiel non poteva essere più felice. Si era svegliato con la neve ed era rimasto per venti minuti buoni a fissare fuori, seguendo la traiettoria di ogni singolo fiocco che si posava delicatamente sulla nuvola bianca per terra. Quella mattina aveva adorato tutto, anche il rumore del clacson e delle macchine. Era tutto perfetto e si sposava benissimo con l'atmosfera natalizia. Il freddo non lo aveva sentito nemmeno quando era uscito fuori per fare un pupazzo di neve insieme a Jessica che era lì con loro dalla sera prima. Era rimasta a dormire con Sam.

“E' così carino!” Disse la ragazza, mettendo una carota tra gli occhi del pupazzo. “Ciao, io sono Olaf e amo i caldi abbracci!” Scimmiottò, sorridendo e poi scoppiando a ridere davanti l'espressione perplessa di Castiel. “Okay, dovrai vedere Frozen perché è un film fantastico e io lo adoro. Anzi sai che ti dico? Lo andiamo a vedere proprio adesso! Tanto le strade sono bloccate per via della neve e non abbiamo altro da fare. Che ne dici?” E prima che il ragazzo potesse rispondere lei lo aveva già dentro casa, urlando entusiasta. “Chi vuole guardare Frozen?”

“Io..” Iniziò Dean con enfasi. “No.”

“Oh, eddai! Cas non lo ha mai visto e poi non c'è altro da fare.”

Sam abbracciò Jessica e le diede un bacio a fior di labbra, strofinando poi il naso al suo. “Io voglio guardarlo, lascialo perdere quell'apatico.”

“Ma sei proprio una puttana eh!” Sbottò il diretto interessato, facendo ridere i presenti nella stanza.

Jessica lasciò andare Sam a malincuore e cercò lo streaming del film al pc, collegandolo poi al televisore con il cavetto e sedendosi davanti la tv, incrociando le braccia e abbracciando un cuscino, poggiandoci il mento sopra.

Castiel la copiò e trattenne un sorriso quando Dean fece lo stesso, mettendosi però con le gambe stese e le mani dietro la schiena a sostenerlo. Sam invece, abbracciò la propria ragazza da dietro e poggiò la guancia sulla sua spalla, iniziando a guardare il film.

Frozen parlava della storia di due sorelle molto legate, che a causa dei poteri della più grande erano state costrette a separarsi fino al giorno dell'incoronazione della maggiore. Questa non riusciva più a controllare i suoi poteri e per questo andava via, creando il proprio castello di ghiaccio e quel buffo pupazzo di neve citato da Jessica, Olaf.

Inutile dire che Castiel stava adorando quel film, era davvero molto carino e anche il messaggio che mandava era molto importante, perché metteva in risalto la famiglia. E continuò ad adorarlo anche quando la sorella più piccola scoprì di esser stata tradita da colui che considerava l'amore della sua vita e che voleva sposare. Lei si faceva aiutare da Olaf, che disse una frase che fece ragionare molto Castiel.

“L'amore è mettere il bene degli altri prima del tuo.”

Quando la sentì, si girò subito verso Dean e sentì le guance colorarsi di rosso appena si rese conto dell'importanza di quelle parole, e che ci rivedeva molto il suo amico. Dean aveva fatto tanto per lui, a volte aveva anche rinunciato a degli svaghi pur di stargli vicino. Una volta, anche se aveva mal di testa e non riusciva quasi a parlare, lo aveva aiutato quando gli era venuta una crisi di pianto. Era rimasto sveglio con lui per notti intere se necessario, anche se il giorno dopo doveva svegliarsi presto. Una settimana non aveva fatto altro che parlargli di una serata che stava organizzando nel bar in cui lavorava, a cui però aveva dovuto rinunciare perché a Castiel era venuta l'influenza. Era forse quello mettere il bene degli altri prima del proprio? Dean aveva messo il bene di Castiel prima del suo.

Era forse innamorato di lui?

Senza rendersene conto, avvicinò la mano a quella di Dean e gliela prese, stringendola ogni tanto quando sentiva l'altro fare lo stesso. Il suo cuore batteva all'impazzata in quel momento.

Cosa gli stava succedendo?

 

“Oh tocca a me, tocca a me adesso!” Jessica alzò la mano sorridendo entusiasta e corse a prendere i regali che aveva comprato.

Erano tutti seduti a cerchio e si stavano scambiando i regali e Castiel con sua sorpresa ne ricevette ben due: uno da i Winchester e uno da Jessica e Sam, che avrebbe aperto di lì a poco. I coniugi, gli avevano regalato un maglioncino e un paio di guanti “per combattere il freddo” come gli avevano detto. Erano molto belli, di un blu scuro che poteva benissimo esser spacciato per nero. Li aveva ringraziati con un abbraccio (Mary) e una stretta di mano (John) e poi aprì quello della coppia, aprendo la bocca sorpreso appena ci trovò dentro un lettore MP3, uguale a quello che aveva la ragazza.

“Ami la musica, così sarà sempre con te quando ti andrà di ascoltarla, no?”

Castiel abbracciò forte entrambi e diede un bacio sulla guancia a Jessica che lo trattenne tra le sue braccia, sussurrandogli di volergli bene.

Il ragazzo le strinse le mani e appena Dean, Sam, Mary e John aprirono i regali di Jessica fu il suo turno e la cosa stupì tutti. Perché non si aspettavano affatto che Castiel gli avesse fatto un regalo. Si sentiva molto in imbarazzo, perché si rendeva conto che non era niente di che in confronto a ciò che aveva ricevuto ma non gli importò. Sapeva che lo avrebbero apprezzato in ogni caso.

Ma nonostante ciò fu fermato da Dean che gli porse una busta, con un sorriso sulle labbra. “Buon Natale Cas.”

Il ragazzo lo prese stupito e poi sorrise, aprendo il regalo e sgranando gli occhi incredulo e guardando la scatola e poi Dean a ripetizione.

“Ti piace?” Dean scoppiò a ridere insieme agli altri.

Castiel abbracciò subito l'amico e chiuse gli occhi, dondolando leggermente.

“Così potremo sentirci sempre, no?”

Dean gli aveva regalato un cellulare! Un cellulare nuovo di zecca e tutto suo, per poterlo sentire anche quando non erano insieme. Quando poteva amarlo? Oddio, non sapeva se quel che provava per lui fosse amore, ma in quel momento avrebbe voluto urlare di gioia perché semplicemente non poteva crederci.

“Poi ti insegnerò ad usarlo.”

Castiel annuì energicamente e lo strinse ancora una volta, per poi portarsi i suoi regali sul cuore e guardare tutti i presenti con un sorriso radioso sulle labbra. Poi però si avvicinò a Mary e le porse il suo, guardandola con ansia mentre lo scartava.

La donna lo prese tra le mani e fece un verso addolcito, rigirandosi tra le mani il portachiavi a forma di ali. Era fatto benissimo! “E' bellissimo Cassie, grazie mille! Lo metterò subito sulle mie chiavi!” Lo abbracciò forte e gli baciò la guancia, lasciandolo poi andare.

Cas diede il proprio anche a John e sorrise imbarazzato quando notò l'espressione sbalordita dell'uomo. Lui non doveva proprio aspettarselo. John lo aprì e schiuse le labbra sorpreso appena si ritrovò tra le mani una mini impala, fatta nei minimi dettagli. “Wow, è bellissima! Grazie..io non-”

“Che bello, fa vedere!” Dean lo prese dalle mani del padre che, con enorme sorpresa di Castiel, lo abbracciò, mettendo davvero fine alla barriera tra di loro. “Grazie per il pensiero. E grazie anche per la pazienza che hai avuto con me, sopportando la mia espressione seria praticamente sempre.”

Castiel negò con il capo e sorrise appena furono di nuovo faccia a faccia, porgendo poi una busta a Sam e Jessica. Per lei aveva fatto un cuore con una stella dentro e per Sam un libro aperto con su scritto “buona fortuna per i tuoi studi”. Inutile dire che anche loro ne furono entusiasti!

Adesso però, era giunto il momento più importante. Il suo regalo per Dean. Il cuore stava per uscirgli dal petto non appena i loro sguardi si incontrarono. Il biondo era molto tranquillo, invece Castiel non lo era per niente. Dean non si sarebbe mai aspettato quel che Castiel aveva in serbo per lui. Ma doveva dargli il suo regalo, voleva davvero darglielo perché non riusciva più a trattenersi.

Quindi gli fece cenno di aspettare mettendo una mano avanti e la ritirò quasi subito, vedendo quanto stava tremando.

Andò a prendere carta e penna e scrisse. 'Ho un regalo anche per te ma è diverso dal loro. E' più grande, è immateriale e l'ho tenuto per me fino ad oggi, per farti una sorpresa che spero gradirai.'

Dean lesse il messaggio e aggrottò le sopracciglia confuso, guardando poi Castiel che era visibilmente nervoso.

Il silenzio nella stanza nessun presente si era azzardato a interrompere. Nessuno se non l'unica persona che mai si sarebbero aspettati di sentir parlare.

“Dean..”

I respiri di tutti si bloccarono stupiti, soprattutto quello di Dean che rimase a fissare Castiel ad occhi sgranati. No, non era possibile. Aveva sicuramente capito male e quella che aveva sentito per la prima volta non era la voce di Castiel. Doveva essere uno scherzo perché..

“Dean.” Ripeté Castiel più deciso. Si schiarì la voce e appena sentì una lacrima accarezzargli la guancia, lasciò andare un singhiozzo incredulo perché, nonostante sapesse di volerlo fare, non riusciva a credere di esserci riuscito. “Oh, Dean..” Gli buttò le braccia al collo e lo strinse con forza a sé, facendo riprendere tutti dallo stato di shock.

“Non ci posso credere Cas, tu..” Dean lo abbracciò con forza e iniziò a ridere per lo stupore. Perché era incredibile, non riusciva davvero a capacitarsene. Castiel aveva appena parlato e aveva detto il suo nome, era successo davvero. “Hai parlato. Oddio..HAI PARLATO!” Urlò e continuò a ridere, stringendo con forza l'altro a sé che ormai era in lacrime e rideva insieme a lui. Rideva di gusto, non era la solita risata trattenuta. Stava ridendo a pieni polmoni, proprio come lui. “Cazzo sì, sì! Ce l'hai fatta!” Dean lo strinse ancora e lo alzò da terra, iniziando a farlo girare.

Castiel si aggrappò a quella stretta e non riuscì a smettere di piangere, perché anche se i presenti erano felici per lui non avevano idea di cosa significasse davvero. Se aveva parlato voleva dire che aveva smesso di avere paura di Michael, adesso poteva davvero vivere appieno e avere una vita normale. Poteva parlare normalmente, senza aggrapparsi a carta e penna. Poteva parlare senza avere paura che Michael gli portasse via l'unica cosa che non era riuscito a prendersi: la sua voce.

“Questo sì che è un Natale indimenticabile!” Esclamò Mary che corse da suo figlio e Castiel, unendosi al loro abbraccio e lasciando andare qualche lacrima. Non aveva mai assistito ad una scena del genere ed era così felice. Troppo felice.

Dean lo mise giù e gli prese il viso, continuando a ridere incredulo. “Dillo ancora.”

“Dean.”

“Ancora.”

“Dean!” Esclamò Castiel e rise tra le lacrime, girandosi poi verso il resto della camera e aprendo le braccia, urlando a pieni polmoni. “Buon Natale a tutti!”

 

“Perché mi guardi così?” Castiel si mise a ridere imbarazzato.

Dean sbatté le palpebre e negò poi con il capo, colto in fallo. Era steso sul letto di Castiel, erano tornati a casa da mezz'oretta e si erano messi a chiacchierare dato che nessuno dei due aveva sonno. E per Dean era praticamente impossibile credere che stesse sentendo la voce di Cas, che lui gli stesse attualmente parlando e non tramite carta e penna. E ogni volta che lo sentiva parlare, da due ore a quella parte, non riusciva a non guardarlo come uno stupido imbambolato, perché non poteva davvero a crederci.

“Se devi continuare a fissarmi in questo modo inquietante smetto di parlare.”

“Oh, provaci e giuro che smetto io di parlarti per una settimana!”

“Addirittura! E' così importante sentire la mia voce?”

E Dean non rise più, rimase serio e con tono deciso affermò. “Sì.”

Castiel si fermò e schiuse le labbra sorpreso, data la decisione dell'amico nel rispondergli. Certo, era consapevole del fatto che potesse fargli piacere sentire la sua voce ma non a tal punto.

Dean non si rese nemmeno conto di essersi avvicinato di più a Castiel, che non si azzardò a muoversi di nemmeno un millimetro. Lo guardò negli occhi e sentì la classica sensazione di farfalle allo stomaco e tachicardia, perché il cuore aveva appena iniziato a battergli all'impazzata. Dio, si sentiva un fottuto dodicenne con gli ormoni in subbuglio. Non sapeva se ciò che stava per fare avrebbe rovinato tutto; non sapeva come avrebbe reagito Cas o come avrebbe potuto prenderla.

Ma era sicuro di una cosa: voleva baciarlo.

Voleva dargli il bacio più dolce e bello della sua vita. Desiderava sentire le labbra sulle sue, farlo sognare e stare bene. E sapeva bene che avrebbe rischiato molto ma per Castiel ne valeva la pena. Ci pensava già da molto tempo. In realtà circa due settimane ma non era mai riuscito a fare davvero questo grande passo. Paura, vigliaccheria, testardaggine..non lo sapeva. Ma si era sempre trattenuto e adesso non voleva più, soprattutto dopo l'enorme regalo che Castiel gli aveva fatto.

Per questo non si era fermato quando aveva avvicinato sempre di più il proprio viso a quello di Castiel che sussurrò il suo nome, e Dean giurò che quel suono fosse la cosa più bella che aveva mai sentito in vita sua. Inclinò il capo e, come si era avvicinato, poggiò le proprie labbra su quelle dell'amico. Dentro sé, era un mix di felicità e paura che temeva lo avrebbero fatto vomitare di lì a poco. Le labbra di Castiel erano calde e morbide, nonostante fossero screpolate per il freddo. Erano perfette da baciare e Dean pensò che combaciassero perfettamente con le sue.

Castiel invece era rimasto immobile, sorpreso. Aveva sentito il cuore balzare dentro il petto e un calore espandersi in sé, facendolo stare bene. Era ingenuo ma sapeva bene cosa voleva significare quel bacio, anche perché tempo prima ne avevano parlato, in una delle notti insonni di Cas. Dean gli stava dimostrando che per lui non era solo un amico e cavolo, nemmeno per lui lo era. Quella consapevolezza colpì Castiel con talmente tanta violenza, che lasciò che Dean insinuasse la propria lingua tra le sue labbra. Lo abbracciò forte e ricambiò impacciato quelle attenzioni. Appena si separarono, poggiò la guancia sulla spalla di Dean che lo strinse a sé.

Stette in silenzio per un paio di minuti, godendosi il suono del respiro di Cas. “Il tuo nome è quello di un angelo, lo sai?” Sussurrò il biondo, accarezzandogli i capelli. “La cosa non mi stupisce per niente.”

“Perché?” Farfugliò Castiel, lasciando che Dean lo coccolasse.

“E' ovvio, sei il mio angelo.” Gli baciò i capelli. “Quando ero piccolo, mamma mi diceva che gli angeli vegliavano su di me e beh aveva ragione. Non hanno mai smesso di farlo.” Prese il viso a Castiel e gli diede un bacio a stampo, sussurrando poi. “Sei la cosa migliore che mi potesse capitare.”




Note: *stappa lo champagne* *lancia i coriandoli* E SAAAAALVE GENTE. Finalmente il momento tanto atteso da tutti voi (e anche da Dean) è arrivato! Questo capitolo è stato davvero molto difficile da scrivere, perché scrivere qualcosa che non sia angst (o smut ehm) è un po' difficile per me. *sigh* Comunque sia, spero di aver reso al meglio questo momento di gioia che ha sicuramente segnato una svolta!
Inoltre ho una news: i capitoli saranno ufficialmente 10, dato che qualche giorno fa ho scritto l'ultimo. Quindi il destino dei personaggi è già scritto. *voce in lontananza*
Okay smetto di dire cavolate e fatemi sapere che ve ne pare, tengo a questo capitolo in modo particolare. uu
Ciao!
-Feffe

  
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