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Autore: Angel_SG    03/05/2016    2 recensioni
"A funny dinner" era una OS, che è stata ampliata per diventare una long fiction.
Dal primo capitolo:
"Sì, perchè dovete capire che il concetto di “fare il piedino sotto il tavolo”, sembra anche divertente quando lo vedi nei film, peccato che smetta di esserlo quando sei tu il povero martire costretto a fingere un colpo di tosse per sopprimere un gemito più forte degli altri...quando invece l'unica cosa che vorresti sopprimere è quella zoccola di tuo fratello, che ti sorride serafico dall'altro lato del tavolo."
(Wincest! Don't like, don't read!)
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bobby, Dean Winchester, John Winchester, Sam Winchester
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: Incest | Contesto: Prima dell'inizio, Prima stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Quello che c'è in fondo al cuore non muore mai!'
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Conseguenze

 

Nel dormiveglia riesco a sentire il battito del cuore di mio fratello, sento il suo respiro tra i miei capelli, il calore del suo torace, la sua mano che mi solletica involontariamente la schiena.

Mi sollevo un po' e lo guardo dormire, ha le ciglia lunghe e un'espressione così rilassata, che sento che potrei baciare ogni parte di quel volto senza averne mai abbastanza.

Gli poso un leggero bacio sulla spalla e lui sorride ad occhi chiusi: Dio, quanto lo amo!

Mi attira a se, stringendomi forte e mi dà un bacio semplicissimo, facendo poi schioccare le labbra.

 

  • Buongiorno – mormora ancora assonnato.

  • Buongiorno – rispondo io...sorridendo come un idiota.

  • Credi che ci sia anche il servizio in camera qui? - dice passandosi una mano sul volto e poi tra i capelli.

  • Ma piantala – e nel dirlo, prendo un cuscino e glielo tiro in faccia.

 

Lui mi guarda con un espressione sconvolta e, allo stesso tempo, divertita.

 

  • Non provocarmi, fratellino- me lo rilancia di rimando, ma io sono più veloce, prendo l'altro cuscino e riesco a prenderlo in pieno.

  • 2 a 0 per me, Dean-

 

E poi lui gioca il suo asso nella manica: il solletico.

Si avventa su di me e mi prende per il fianco, comincia a muovere le dita, non riesco a trattenermi, rido e lo prego di smetterla e lui ride con me.

Nel rotolarmi per sfuggirgli quasi cado giù dal letto.

 

  • Ok ok ok, hai vinto, mi arrendo – dico senza fiato, continuando a ridere.

  • And the winner is...Dean Winchester – e poi, senza lasciarmi tempo mi bacia, un bacio languido, le mie difese crollano e perdo il senso del tempo e dello spazio.

 

Non sento quasi neanche il suono della maniglia della porta che si abbassa, ma sento Dean scappare via da me e la voce di mio padre è come una doccia fredda.

 

  • Ragazzi, è tardi, maledizione! Risolviamo questo caso e leviamo le tende, tra 10 minuti nella hall, non ammetto ritardi.

 

Papà ci guarda solo di sfuggita, in effetti abbiamo il lenzuolo a coprirci, potremmo tranquillamente avere i boxer sotto, ma in realtà giacciono ai piedi del letto...solo che papà è troppo di corsa: non li nota, non ci fa caso, non sembra importargli...o forse quello che io e Dean facciamo è così surreale, che non lo prende in considerazione neanche per un attimo.

 

  • Sissignore – la voce di mio fratello, mi giunge ovattata, papà non va via, resta a guardare me e sento anche lo sguardo di Dean addosso...non so cosa vogliano da me, fino a quando non mi rendo conto che papà aspetta ancora la mia risposta.

  • Sissignore – dico risvegliandomi dal mio stato di trans.

  • Bene, muovetevi, ci vediamo giù- ed esce dalla porta.

 

Il tempo ricomincia a scorrere lentamente, poi il sollievo prende il posto di ogni altra sensazione.

Scoppio a ridere più per sfogarmi che perchè la situazione sia divertente.

 

  • Cavolo c'è mancato poco – dico cercando di risvegliare anche Dean, ma lui non risponde, annuisce con la testa e sembra in un mondo lontano, lontano da questo letto, da questa stanza, da questa terra...lontano da me.

  • Dean...tutto ok? - cerco di scuoterlo e mi avvicino a lui, poggiandogli una mano sulla spalla.

 

Lui si allontana: non bruscamente, ma sento come se volesse evitare il contatto con me.

Non riesco a vederlo in volto, perchè è girato dall'altra parte.

Non ignorarmi, parlami...Dean!

 

Si alza e comincia a vestirsi; a nulla valgono i miei tentativi di riportarlo con me, quindi mi alzo e, con calma, comincio a rivestirmi anch'io.

Sento il cuore in gola, quando ho finito mi volto a guardarlo ma lui evita ancora una volta il mio sguardo.

Apre la porta e scende giù senza neanche aspettarmi, senza dire una parola, si chiude la porta alle spalle, lasciandomi solo nella stanza.

 

Vorrei piangere, ma ormai non ho più cinque anni, sono un uomo...e gli uomini non piangono.

Chiudo la porta dietro di me e il tonfo che fa somiglia al rumore del mio cuore che comincia ad andare in pezzi.

 

** ** **

 

Il fantasma si rivela essere un osso duro, ma alla fine abbiamo la meglio.

Il professor Plum si offre di ospitarci ancora per una notte, così da darci il tempo di risistemarci prima di partire e papà accetta.

Durante la colluttazione mi sono ferito la spalla sinistra e sento il sangue scorrermi lungo il braccio, ma cerco di fare finta di nulla.

 

Non appena io e Dean entriamo in camera, mi chiudo in bagno, tiro fuori il kit del pronto soccorso e sollevo la maglia per controllare l'entità del danno.

C'è davvero tanto sangue, per un attimo non so da dove cominciare, quindi prendo il disinfettante e ne butto una buona dose sulla ferita, non riuscendo a trattenere un gemito.

 

Cazzo se brucia

 

La porta dietro di me si apre, Dean di siede accanto a me, non dice nulla, prende una batuffolo di cotone e comincia a tamponare la ferita, stando attento a non farmi male.

Lo osservo attento e decido di lasciare fare a lui, non che io non ne sia capace, ma ho davvero bisogno di sentirlo vicino.

 

  • Ci voglio i punti...- è la prima cosa che mi dice da stamattina, non è molto, ma almeno è una forma di dialogo.

  • Ok – gli passo il kit.

 

Lui mette il filo nel piccolo uncino e degludisco a vuoto al pensiero che quel coso bucherà la mia pelle, ma mi costringo a non voltare lo sguardo dall'altra parte.

Il primo punto è sempre quello più doloroso, quindi non posso fare a meno di sobbalzare e gemere.

 

  • Scusa...- bisbiglia lui...e la cosa mi fa incazzare.

  • Per cosa? Per avermi perforato la pelle o per avermi trattato come un appestato tutto il giorno? - non volevo rispondergli così, ma ho paura...paura che lui vada via, paura che possa lasciarmi.

  • Sam ti prego...- è in difficoltà, lo so, ma in questo momento non m'importa.

  • Ti prego? Smettila Dean, non è successo niente, non ha senso comportarti così.

  • Esatto non è successo...ma poteva succede...papà non se lo aspetta, ecco perchè oggi non ha visto niente di strano, ma cosa succederà la prossima volta, eh? - chi non lo conosce direbbe che è arrabbiato, ma so bene che quella che leggo nei suoi occhi è paura.

  • Dean staremo più attenti, bisogna solo che ci regoliamo un po' quando c'è papà nei dintorni.

  • Davvero? Che è quello che ti dico da quando tutto è iniziato, ma tu no...devi sempre fare di testa tua! - alza il tono della voce – Non pensi ma alla conseguenze delle tue azioni? CAZZO SAM, SVEGLIATI! - urla.

 

Non ha mai urlato con me, non so che rispondere, mi sento come prosciugato, lo guardo senza dire una parola. Lui sembra ritornare calmo, finisce di ricucirmi, mi mette una benda per proteggere i punti. Aspetto il solito bacio sulla fasciatura, ma non arriva.

Dean si alza e torna in camera.

Una lacrima scivola via dal mio controllo, lo sto perdendo, so che sta succedendo e non riesco a fare niente per evitarlo.

 

Ho cinque anni, sono appena caduto e mi sono sbucciato un ginocchio.

Dean è qui accanto a me, mi disinfetta la ferita e la fascia.

  • Dee, fa male – ho gli occhi pieni di lacrime.

Dean mi guarda e, sorridendo, dà un bacio sopra le bende.

  • Così il dolore va via- mi accarezza una guancia mentre lo dice.

Io sorrido e una piccola lacrima scende dagli occhi e finisce sulla sua mano.

  • Non piangere Sammy...ci sono io con te.

 

Adesso che stai andando via, posso piangere?

Mi alzo in fretta dal bagno e lo seguo in camera, non voglio lasciarlo andare.

  • Che intendi fare adesso?- ma ho paura della sua risposta.

  • Sam non possiamo andare avanti così, è sbagliato, illegale e...malato. Siamo fratelli, è stata una cazzata fin dall'inizio, non dovevo farti questo.

  • Farmi questo? - chiedo disperato – Dean non c'è una singola cosa che abbiamo fatto in questi anni che io non abbia voluto tanto quanto te, se non di più...-

  • Sam...sei solo un ragazzino, sei confuso, non sai ancora quello che vuoi davvero, ma fidati...non può essere questo quello che vuoi.

  • COME PUOI SAPERE QUELLO CHE VOGLIO?- sto urlando, forse mi sentiranno, ma non me ne frega più un cazzo – Io ti amo...- e poi le dice, quelle parole che mi uccidono.

  • Ma io no Sam – lo dice guardandomi negli occhi, e sento il rumore del mio cuore va in pezzi – Ti voglio bene...davvero, ma non ti amo.

 

Sono senza forze, mi gira la testa e sento che potrei svenire sul pavimento, lui mi guarda e sembra preoccupato, ma non si avvicina, non fa niente per sostenermi. Non sei più il mio amante, ma sei mio fratello...dovresti starmi vicino nel momento in cui soffro, poi una rivelazione mi colpisce come una fulmine a ciel sereno.

 

  • Siamo ancora fratelli però...non...tu non...- non andrai via, mi resterai vicino...non so neanche come finire quella frase, ma lui capisce subito, solo che la risposta che mi dà, non è quella che speravo.

  • Ho bisogno di allontanarmi un po' da te Sam, se avrai bisogno io ci sarò, ma...a meno che non sia grave, per favore evita di cercarmi.- questo lo dice senza guardarmi, sento l'incertezza nella sua voce, so che non vorrebbe dirlo...ma l'ha detto.

  • Vaffanculo Dean – esco fuori dalla stanza, una parte di me spera che lui mi segua, l'altra sa che non lo farà.

 

Metto i piedi uno davanti all'altro e, prima che me ne renda conto, comincio a correre, percorro tutta la casa, passo il salotto e spalanco la finestra per trovarmi sul balcone e la ringhiera ferma la mia corsa, con una forza che mi toglierebbe il fiato...se ricordassi ancora come fare a respirare.

 

Comincio a singhiozzare disperatamente, sporgendomi dal balcone come se in questo modo potessi buttare via tutto il dolore, come se potessi vomitare via la bile di sofferenza che mi chiude il petto.

Aspetto che i singhiozzi si plachino, ma questo non avviene; alla fine scivolo a terra tenendo le mani sulla ringhiera: sono in ginocchio e prego perchè questo sia solo un brutto sogno, perchè domani io mi svegli e mi ritrovi di nuovo tra le sue braccia.

 

Cerco di immaginarmi la scena:

mi sveglio ansimando e lui mi abbraccia dolcemente...

mi chiede se ho fatto un incubo...

gli rispondo di sì...

lui mi abbraccia e mi stringe a sé...

io mi addormento così...

sollevato...

è solo un incubo, vero?

 

Mi rialzo a fatica da terra, non so neanche quanto tempo ci metto ad arrivare in camera.

Quando entro il letto è intatto, ma sento il respiro di mio fratello dall'altro lato della stanza.

 

Dean sta dormendo sul divano.

 

Piangerei ancora se non avessi versato tutte le mie lacrime su quel balcone.

Mi butto sul letto, non mi tolgo le scarpe, né i vestiti...non mi metto sotto le coperte, non rubo il secondo cuscino...perchè non ho nessuno a cui rubarlo.

Resto lì rannicchiato su me stesso, mentre dentro di me comincio a capirlo.

 

Non è un sogno...è finita davvero.

 

 

N.d.A.

Ok non mi uccidete, per chi è arrivato incolume al secondo capitolo puntualizzo un po' la trama generale dell'opera.

La storia si propone di andare a ricollegarsi alla prima stagione della serie ESATTAMENTE come è stata trasmessa, quindi sarà un viaggio che ricostruisca la storia dei Winchester dagli inizi a quando li abbiamo conosciuti noi.

Per chi ama i piccoli Winchester, non temete: ci saranno dei flashback.

A questo proposito ringrazio Lilyy, che mi ha fatto notare che nella mia storie non specifico mai come si sono messi insieme...in suo onore ci sarà anche un flask back su questo xD

 

Per quanto riguarda la reazione di Dean in questo capitolo, magari la si può trovare esagerata, ma ho provato a calarmi davvero nel personaggio e penso che, al di là dello splendido amore che c'è, un incesto non sarebbe così facile da gestire, quindi voglio anche portare alla luce paure e speranze dei due protagonisti che, in fondo, sono poco più che adolescenti.

 

Prometto che farò di tutto per aggiornare spesso

kiss kiss

Angel_SG

  
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