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Autore: Oo_Alice_oO    03/05/2016    2 recensioni
La storia segue le vicende dell'anime a partire dall'ultimo episodio. Superato l'esame di Karate, Sana ed Heric riusciranno a parlarsi veramente a cuore aperto?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV Sana

<< Sana, ma ti sembra una scelta ragionevole? >> sbraita Robbie in preda ad un crisi di nervi immotivata.
Sì, certo che sì, sarebbe la mia risposta, ma se c’è una cosa che ho imparato è che è meglio lasciarlo sbollire da solo e non dargli ragioni per innervosirsi ulteriormente.
<< Sana, hai intenzioni di ignorarmi, non è così? Quante volte abbiamo affrontato questa conversazione? E poi non credi di essere fin troppo grande per fare tutti questi capricci? >> Certo, per lui si tratta solo di capricci.
<< Robbie, ne abbiamo parlato mille volte e adesso sono irremovibile: mi dichiaro in ferie! >>
<< Sana, in questo modo non farai altro che generare altro gossip su di te, chissà cosa non s’inventeranno i giornalisti! >>
<< Non mi interessa! >>
<< Sana, ti prego! La tua carriera è all’apice, perché farla precipitare rovinosamente per niente? >>
<< Robbie, per due settimane di vacanza non morirà nessuno e nessuno si dimenticherà di me, tranquillo! Come dici tu, ci penseranno i giornalisti a chiacchierare su di me… >>
<< Sana, adesso basta! Non è il momento giusto per prendersi una vacanza, tu domani lavorerai e non voglio sentire scuse. >> Il polso: tattica numero 4 di Robbie. Obiettivo: mostrare autorevolezza per convincermi. Risultato: Questa volta non se ne parla! Nell’ultimo periodo sono rimasta indietro su tutto, sul programma scolastico, sulla vita dei miei amici e, assolutamente, devo passare un po’ di tempo da sola con Heric. Non perdo tempo, gli mando un messaggio e ancor prima di spedirglielo sono già con la giacca addosso, pronta per uscire.
<< Maestra, perché non mi aiuta a far ragionare sua figlia? >> La mamma: tattica numero 12 di Robbie. Obiettivo: crearsi un alleato che lo spalleggi. Risultato: stiamo parlando della mamma, questa tattica non funziona pressoché mai.
<< Robbie, ti consiglio di non insistere prima che mia figlia ti licenzi, di nuovo. >> e così dicendo la mamma se la svigna ridacchiando dietro il suo ventaglio.
Guardo il mio manager, sollevo il mento e lo saluto vittoriosa: << Sai cosa penso, Robbie? Una bella vacanza farebbe bene anche a te, stai iniziando a perdere i capelli! >> e così dicendo chiudo la porta e mi incammino, con il sole sopra la testa, verso casa sua.
Raggiungo la meta in men che non si dica ed eccolo qua, con l’aria assonnata e stropicciata sulla soglia della porta.
<< Heric, non stavi forse dormendo? >> gli chiedo, conoscendo già la risposta.
<< Io? Figurati… ho solo perso i sensi sul libro di storia… >>
Sorrido inevitabilmente, la sua ironia e il suo viso da cucciolo indifeso mi hanno sempre fatto uno strano effetto.
<< Allora, non mi inviti ad entrare? >>
<< Non si saluta più? >>
<< Non è bene rispondere con un'altra domanda. >> Che poi, se devo essere sincera, questo gioco l’ho invitato proprio io, ed è sempre così divertente perché, come previsto, mi cinge con un braccio attirandomi a sé e mi ruba un bacio che profuma proprio di lui.
Un colpo di tosse ci distrae e rimango pietrificata dalla vista di suo padre che non smette di fissarci.
<< Oh, ciao Sana cara. Non volevo disturbarvi, ma sto mettendo su il bollitore e volevo sapere se gradite una tazza di the pure voi. >>
<< Ehm, salve signor Hayama! No, grazie, io ed Heric stavamo giusto uscendo, non è così? >> rispondo, fissando il mio complice rossa dall’imbarazzo.
<< Bene bene, sarà per la prossima volta. >> risponde, senza schiodarsi di un millimetro, irritando visibilmente suo figlio che sta facendo del suo meglio per mantenere l’autocontrollo nascondendo lo sguardo sotto la frangia.
<< Papà, c’è dell’altro? >> Pian piano noto le dita della sua mano ancora appoggiata sulla mia schiena chiudersi a pugno.
<< In realtà sì, figliolo. Hai notato che stai uscendo in ciabatte? >>
<< Ho cambiato idea, resteremo a casa! >> e così dicendo mi trascina su per le scale che portano alla sua stanza.
 
POV Heric

<< Ahahahah! >>
<< Che ridi, sciocca? >> le chiedo, incrociando le braccia al petto una volta sbattuta la porta della mia camera. Sento che una vena ha appena preso a pulsarmi imperterrita sulla fronte, che noia!
<< Siete così buffi! >>
<< Buffi? >> le chiedo. Ma se siamo buffi io e mio padre, allora che dovremmo dire di sua madre?
<< Buffi e carini! >> Certo, meglio lasciare perdere.
<< Allora? Quale sarebbe questa grande notizia che vuoi dirmi? >> tergiverso.
<< Ah, giusto! Niente lavoro per due settimane! >> mi comunica aprendosi in un sorriso che non le vedevo da un po’. La verità è che non so come reagire, perché quando si tratta dei suoi impegni ne salta spesso fuori uno nuovo all’improvviso e addio tempo libero. << Allora, non dici niente? Non sei contento? >>
<< Sì, certo. >>
<< Mmh, non mi sembri molto convinto… >> posa il pollice e l’indice sotto il mento pensierosa e comincia a fissarmi come con l’intento di leggermi nella mente. Credo le stiano spuntando pure delle antenne aliene… Sospiro.
<< Se ti rapissi, Occhiali da Sole o qualcuno della troupe verrebbero a cercarti per proporti chissà cosa? >>
<< Se mi rapissi credo che verrebbe a cercarmi la polizia! Però, adesso che ci penso, la troupe potrebbe filmare il mio rilascio… ci guadagnerebbero sicuramente un sacco di soldi… >>
Perché prende sempre tutto alla lettera?
<< Sana… >>
<< Heric… mi stai forse proponendo una fuga d’amore? >> mi chiede, sbattendo le sue lunghe ciglia e guardandomi speranzosa con quegli occhioni nocciola.
<< Chissà, può darsi… >> Meglio restare sul vago con lei, in qualunque occasione, soprattutto se vi serve ancora un po’ di tempo per formulare una risposta azzeccata: prendete nota!
<< E la scuola? >>
<< Bhe, fra nemmeno tre giorni inizieranno le vacanze primaverili… >> La sua cognizione del tempo ha un non so che di inquietante.
<< Di già? >>
<< Già! >>
<< Allora, dove mi porti? >> mi chiede, cominciando a saltellare come un coniglio per tutti i metri quadri della stanza.
<< Dove vorresti andare? >> chiedo, più per me che per lei.
<< Oh, ho sempre sognato andare alle Hawaii! >> i suoi occhi sbrilluccicano e i miei si riempiono di perplessità. A volte torna ad avere dodici anni…
<< Un posto un po’ più fattibile? >>, più vicino, più economico, dove non servano documenti?
<< Uff, ma non dovresti organizzare tutto quanto tu visto che non possiamo andare proprio ovunque? Ovunque io voglia…>> Gonfia le guance e si siede sul letto fissando il muro. Un pensiero decente si insinua finalmente nella mia mente…
<< Ti andrebbe di andare alla casa sul lago? >> La butto lì, non saranno le Hawaii ma c’è pur sempre vegetazione e acqua!
<< Lago? Casa? >>
<< Si, ecco, abbiamo una casa sul lago, non ci andiamo da secoli, sarà piena di polvere, però è un bel posto, se non ricordo male… >>
<< Oh, sì, che bella idea!!! Perché non lo chiediamo pure ai ragazzi? Verrebbero sicuro! >> Io lo so che nella sua mente ha già organizzato tutto: spesa, valigia, giochi, roba da femminucce, turni di pulizia, come schiavizzare noi ragazzi, come andare, quando andare, cosa fare, come personalizzare il posto, caricato la macchina fotografica, scelto l’abbigliamento per l’intero periodo di vacanza. Naturalmente non ha pensato, invece, che magari avrei il piacere di passare un po’ di tempo da solo con lei.
<< Hai già deciso, vero? >> chiedo più per formalità che altro, rassegnandomi in partenza.
<< Naturale! Anzi, adesso vado così faccio la lista delle cose da comprare, avviso tutti e preparo le valigie. Tu resta qua a studiare storia così poi me la spieghi in parole semplici, che ne dici? Vedrai, ci divertiremo un sacco, non te ne pentirai! >>
Sbuffo. Io me ne sono già pentito, ma ho forse altra scelta?
<< Sana… >>
<< Sì? >> Lei è già sulla porta, radiosa, pronta a sfrecciare verso casa sua o chissà dove.
<< Perché non resti per due coccole? >>
<< Ma quanto sei scemo, ahah! Ci vediamo domani a scuola, studia bene! >> Mai che studi lei al posto mio, non che ci sia da fidarsi molto, ma quel che conta è il pensiero, no? E mai che lei pensi a noi due in situazioni differenti, intime.
Chi la capisce è bravo, eppure non posso fare a meno di lei.
 
Angolo Autrice
Ciao a tutti! Spero che questo capitolo non vi sia dispiaciuto ;) Devo ammettere che, rispetto al precedente, mi sono divertita un po' di più a scriverlo e spero altrettanto per voi a leggerlo! Grazie a tutti, davvero <3 
A presto, Alice
   
 
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