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Autore: Pancake_2309    03/05/2016    1 recensioni
Ricordate il momento in cui Katara perdona Zuko nel terzo e ultimo libro?E se fosse accaduto ma diversamente?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aang, Katara, Zuko
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Il perdono libera l’anima, rimuove la paura. È per questo che il perdono è un’arma potente.

N. Mandela



Lo sguardo fiordaliso della dominatrice si soffermò su quello ambrato del giovane.

Lui se ne accorse e ricambiò, nonostante nel suo non vi era traccia della stessa diffidenza e disprezzo che ardeva negli occhi di Katara, al contrario, le iridi dorate di Zuko rimasero saldate nelle sue con determinazione e gentilezza.

Le sorrise, un sorriso appena accennato, ma ancora una volta, sincero.

“ Posso fare qualcosa per te, Katara?” altri sguardi osservarono quest'ultima, carichi di insaziabile curiosità per la sua reazione.

Lei di risposta continuò a sostenere il suo con presunzione, “ pensavo che come attore saresti stato molto portato, Zuko” lo provocò con un sorrisetto acido.

Zuko di rimando la guardo, assottigliando lo sguardo per poi abbassare il capo, posare la ciotola vuota a terra e le bacchette sopra, perpendicolari, la capiva perfettamente per questo decise di non reagire e andarsene a dormire.

Aang sospirò, erano un caso disperato quei due, soprattutto l'ostinazione di Katara.

“ Sei soddisfatta, adesso?” sbottò l' avatar verso l'amica.

“ Bè” la ragazza posò le bacchette sulla guancia con fare pensieroso, “ direi di sì” e continuò a mangiare con noncuranza.

“ Ti stai comportando da immatura” disse solo lui, attirando su di sé la rabbia di quest'ultima.

Lei stizzita scagliò la ciotola al suolo con un gesto secco, “ quindi io sarei immatura?E voi? Che vi fidate di lui? Siete peggio!” si alzò anche lei, andandosene a dormire dentro la tenda.

Sokka posò una mano sulla spalla dell'amico, “ dalle tempo, Katara non è una sciocca anche se è incredibilmente testarda, alla fine, se ne renderà conto anche lei che Zuko è davvero ben intenzionato nei nostri confronti”.

“ Lo so però, vorrei che quei due provassero  seriamente, anche per tutti noi e per quello che accadrà in seguito, ad andare d'accordo” mormorò sconsolato, appoggiandosi le ginocchia al petto.


Il vento sferzò contro le rocce sulla scogliera mentre il giovane si era messo in posizione di meditazione su una di questa, concentrandosi sul rumore dell'oceano contro gli scogli, sotto di lui.

Quando udii un fruscio dietro di lui, aprì gli occhi lentamente, “ non ho intenzione di combattere contro di te Katara” si alzò, voltandosi verso di lei.

“ Anche perchè saresti in svantaggio e oltretutto c'è la luna piena” lo canzonò, invitandolo di nuovo a sedere e lei si sedette al suo fianco.


“ Credevo che non ti importasse nulla di me”.

“ Infatti è così, al momento. Lo sta facendo per Aang” si affrettò a chiarire.

“ E' già qualcosa almeno”.


Rimasero in silenzio, ad osservare le onde, “ pensi spesso a tua madre?” proruppe la ragazza d'un tratto, prendendolo contro piede.

“ Sì...dopotutto è stata l'unica persona della mia famiglia che mi amava, quindi”.

Il viso di Katara assunse un espressione triste e dispiaciuta ma si ricompose subito, non doveva abbassare la guardia, “ ti manca?”.

Lui alzò le spalle, “ diciamo che la mancanza è sottovalutata”.

La giovane scosse la testa.


“ Parlami di tua madre” sbottò d'un tratto lui, incoraggiandola con un sorriso, lei non si fece pregare, non tanto per lui ma perchè le piaceva ricordarla anche se faceva male.

“ Era una donna straordinaria, si è consegnata alla Nazione del Fuoco, per proteggere me. L'ultima dominatrice dell'acqua della tribù meridionale”.

Zuko si alzò in piedi, mettendosi davanti a lei.

Katara lo guardò interrogativa.

Lui s'inchinò, unendo le mani a pugno “ a nome di tutta la Nazione del Fuoco, io come membro della famiglia reale, ma soprattutto, come erede del carnefice di tale atrocità, ti chiedo perdono, Katara” fece una pausa, guardandola dritta negli occhi lei arrossì involontariamente per il fuoco che bruciava dentro quello sguardo dorato, “ se mai dovessi diventare Signore del Fuoco, rimedierò a tutti gli errori commessi in passato da chi mi ha preceduto. Sarete di nuovo una Tribù libera, senza oppressori, senza perdite , la guerra sarà solo un brutto ricordo” .

E lei ci credette, non seppe spiegarsi il perchè di quella sensazione che le colmava il cuore di gioia e speranza ma le parole di Zuko, cancellarono il disprezzo, la vendetta che per troppo tempo l'aveva consumata dall'interno.

Zatara allungò una mano verso di lui, il sorriso che gli rivolse questa volta, era davvero un sorriso sincero.

Lui l'afferrò, aiutandola ad alzarsi.

Poi lei gli gettò le braccia al collo, “ non potrò perdonare facilmente la Nazione del Fuoco ma potrei incominciare perdonando te”.

Lui sorrise contro i capelli di lei.

Aang osservò soddisfatto la scena disteso beato su Appa.















  
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