Film > L'attimo fuggente
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Autore: rossella_rose    03/05/2016    1 recensioni
La giovanissima scrittrice in ascesa Silvia Romani, riceve un'opportunità unica.
Una borsa di studio per la Welton Academy, la più prestigiosa fra le scuole preparatorie degli Stati Uniti.
Si ritroverà ad essere la prima studentessa dell'istituto maschile e dovrà dimostrare di essere all'altezza dei suoi compagni, da lei infatti dipende l'ammissione delle ragazze di tutta l'America.
Cercando di integrarsi, Silvia conoscerà sette ragazzi intelligenti e vivaci, con la voglia di vivere negli occhi e che, insieme al nuovo insegnante di letteratura, le faranno scoprire la bellezza, l'amicizia, l'amore e il coraggio di superare insieme le difficoltà.
Affiancata da Neil Perry, Todd Anderson, Knox Overstreet, Charlie Dalton, Richard Cameron, Steven Meeks e Gerard Pitts, Silvia dimostrerà al preside Nolan la potenza dell'orgoglio femminile e del cuore indomabile.
STORIA IN REVISIONE - VISUALIZZAZIONE SOSPESA DAL O6/08/2016 AL 13/06/2016
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Dalton, Neil Perry, Nuovo personaggio, Todd Anderson, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II
Di nuovi inizi, sorrisi e lezioni interessanti

2 Settembre, mattina presto, camera di Silvia Romani, dormitorio della Welton Academy

Il mattino seguente, l’aria frizzante di settembre si miscelava alla leggera nebbia calata sul parco di Welton. Tutto era silenzioso e il Sole si si levava alto nel cielo pitturando strisce di nuvole di rosa, arancione e giallo.
Silvia si era svegliata dopo una notte abbastanza insonne a causa del materasso nuovo. Al suono della sveglia balzò sul letto, mandando all’aria le coperte e affrettandosi a far tacere l’affare. Il timore che potesse svegliare qualcuno si rivelò infondato, come dimostrava il continuo russare che si sentiva al difuori della camera.

Sono in un istituto maschile… Brrr!...

Con calma si alzò ed esaminò il programma della giornata:

ore 8.00 : Colazione (1h)
ore 9.00 : Lezione di latino (2h)
ore 11.00 : Intervallo (20 min)
ore 11.20 : Lezione di Trigonometria (1h)
ore 12.15 : Lezione di Letteratura (1h)
ore 13.10 : Pranzo (1h e 30 min)
ore 14.40 : Lezione di scienze sportive (1h)
ore 15.40 : Spazio studio ed attività personali (3h e 20 min)
ore 19.00 : Cena (1h)
ore 20.00 : Spazio libero
ore 21.30 : Coprifuoco

Alla faccia della pignoleria…

Nel frattempo, cominciò a sentire i primi compagni alzarsi; si fece una doccia veloce, prima di infilarsi la divisa e controllare per la terza volta di aver messo tutto nella sua nuova borsa di cuoio.
Mentre si stava spazzolando i capelli sentì bussare alla porta.

Stupita, si ritrovò Charlie Dalton che le porgeva la mano e la salutava con un: « Buon giorno pasticcino, sono il tuo nuovo tutor! » con tanto di ghigno strafottente in faccia.

Pasticcino?

Lei arrossì nel sentire il nomignolo, ma già la sera precedente il ragazzo l’aveva chiamata “principessa”, causandole un moto d’imbarazzo.
« Ah, davvero? Devi essere un secchione, allora… » disse lei, prendendo la cartella, mentre Charlie si appoggiava allo stipite della porta ed esaminava con lo sguardo la camera.
« Per niente, di fatti mi hanno messo con te perché sono di un’incurabile bellezza e se, casomai ti venisse voglia di non seguire le sacre regole di questo istituto, sarei in grado di fermarti con un solo, potentissimo e tenebroso sguardo » e, detto questo, sfoderò un’espressione effettivamente affascinante, ma decisamente buffa, che fece ridacchiare divertita la ragazza, soprattutto quando dietro di loro passò Pitts che disse: « Oppure perché i prof sperano che con questo incarico lui la smetta di trasgredirle, le sacre regole, e metta la testa apposto! » e scappò via.
« Già, oppure… » borbottò Charlie, prima di prendere dalle mani della ragazza la borsa: « No, questa la prendo io, pesa un quintale »
« Grazie Charlie, ma ce la faccio » sorrise lei di circostanza, riprendendosi la borsa: « Non sono una bambolina di porcellana » mise in chiaro.
Charlie rise e le ripose il braccio, come la sera prima: « Posso riaccompagnarla in mensa, signorina-Romani-che-non-è-una-bambola-di-porcellana? » e lì sì che esibì un sorriso affascinante.
Silvia, per un secondo, arrossì, ma si riprese subito e si attaccò con finta riluttanza al suo braccio: « E sia, Charlie-Dalton-sguardo-tenebroso ».

Il ragazzo già le stava simpatico.

§

2 Settembre, mattina, sala mensa della Welton Academy

Quando Neil, seduto a tavola con Knox, Todd e il resto della compagnia la vide si illuminò, rivolgendole un sorriso, ricambiato dolcemente.

Durante la colazione si parlò di scuola, lezioni e compiti, e si formò un’atmosfera così intima, familiare e dolce, che Silvia, dopo la prima giornata nella quale era stata sempre al centro dell’attenzione, si sentì felice e spensierata, parte di quel gruppo affiatato.

Quella parvenza di normalità finì bruscamente con l’arrivo di Simmons, che pose alla ragazza un sacco.
Letteralmente. Un sacco di iuta fine, chiuso con uno spesso nastro rosso.
Un sacco di lettere.

« Cosa?! » strabuzzò gli occhi lei: « Ma sono arrivate questa notte?! Com’è possibile?! Sono qui da neanche ventiquattro ore!! » sbottò sotto gli sguardi attoniti dei compagni.
« Aspetta » la fermò Neil « Cosa sono quelle? »
« Lettere dai fans » sospirò lei « Ne arrivano ogni giorno, ma credevo sarebbero state spedite alla Mondadori, dato il mio trasferimento nel Vermont » disse, rivolgendosi nuovamente a Simmons, mentre i ragazzi si passavano di mano le lettere affascinati: « Simmons, non posso rispondere, inizio le lezioni! Devo studiare, dove trovo il tempo di rispondere a tutto?! Credevo di potermi godere un po’ di tranquillità! »
« Lo so, signorina Romani, ma la Mondadori non è riuscita ad intercettare le lettere in tempo. Alcune sono state spedite prima che arrivasse qui. Inoltre, quella che ha in mano il signor Anderson è una raccomandata decisamente importante » e ammiccò alla grande busta bianca e blu che Todd aveva in mano. Silvia la esaminò e le partì un verso strozzato quando vide il sigillo che vi era impresso.

Organizzazione delle Nazioni Unite. ONU.

A Silvia mancò un battito.
Aveva riflettuto molto sull’impresa che le era stata comunicata (non proprio velatamente) dal preside il giorno prima. Sapeva che da lei dipendeva l’ammissione delle studentesse americane a Welton. Ed era conscia anche dell’importanza rivoluzionaria che un tale evento avrebbe avuto, non solo sui suoi progetti, ma anche per la stampa e per la scuola. Non era un caso che la Mondadori avesse scelto lei per quel compito. E di sicuro la Mondadori aveva a che fare con la cosa. Come la casa editrice aveva piena fiducia in lei, tanto più il preside Nolan sperava che il peso e la pressione dell’iniziativa fossero troppo per le fragili spalle della giovane. Ma Silvia Romani non era una ragazza comune. Non era fragile o debole. Emozionata e consapevole, infilò la busta in borsa, mollò il sacco delle lettere a Simmons, dicendogli che avrebbe risposto ai fans il prima possibile e si diresse insieme ai ragazzi verso l’aula di latino.

Durante il tragitto Neil le si accostò: « Dimmi, ti capita spesso di ricevere lettere dall’Organizzazione delle Nazioni Unite? », la ragazza ridacchiò e sviò il discorso, cosa che non passò inosservata al giovane: « Di tanto in tanto. Ditemi, com’è il prof. di latino? » domandò e il discorso si perse.

Le lezioni passarono velocemente. Silvia si dimostrò eccellente in latino (d’altra parte l’aveva studiato approfonditamente in Italia) e un po’ in difficoltà in trigonometria. Alla fine della terza ora il gruppetto si diresse nell’aula di letteratura, mentre Cameron tentava di spiegare all’autrice gli esercizi di matematica.

Letteratura fu la più piacevole e bizzarra lezione che si fosse mai vista. Il nuovo professore, John Keating, all’arrivo degli studenti, attraversò l’aula fischiettando e si diresse verso la sala dei trofei. Nello sbalordimento generale, i ragazzi lo seguirono, già commentando la sua presunta pazzia.
All’interno della piccola saletta, Keating fissava le vecchie foto degli alunni, invitando i giovani a fare altrettanto, ad ascoltare quello che le foto avevano da dire. Un po’ inquietantemente, si mise a sussurrare e per un attimo parve che davvero le persone in bianco e nero stessero parlando. Silvia fissò un vecchio alunno e lo sentì distintamente dire: « Carpe diem, ragazzi, rendete la vostra vita straordinaria ».
Quelle parole, l’atmosfera della stanza, il respiro di Neil al suo fianco, tutto le rimase impresso, indelebile nella mente.

Carpe diem, ragazzi, rendete la vostra vita straordinaria.


Angolo autrice:

Salve a tutti Poeti Estinti!
Eccomi con il II° capitolo! Cosa ne pensate?

Questo capitolo non è particolarmente lungo né tanto eclatante, vi chiedo perciò di considerarlo un “capitolo di passaggio”.
Ci vediamo alla prossima!

Infine: grazie, grazie di cuore a chiunque leggerà. A chi lascerà un commento, una recensione o una critica. I vostri pareri e suggerimenti sono un tesoro per me, mi aiutano a migliorare e a sperimentare. Un grazie enorme ai lettori che mi incoraggiano a continuare a scrivere e a viaggiare nella fantasia.

Rose

   
 
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