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Autore: HatsuneNMiku    04/05/2016    2 recensioni
Quando la pazzia divora il tuo essere, diventi un vero e proprio pazzo psicopatico.
E se questo pazzo fosse anche un padre?
Sarebbe... un padre pazzo.
Aya è una ragazzina di undici anni, che vive insieme al padre e la sua assistente in una grande villa. Una notte, un urlo disturba il riposo della piccola, e ad urlare era proprio suo padre.
~Un viaggio tra bambole che camminano, tizi senza un occhio, persone inquietanti che parlano da sole, corpi mutilati che ti inseguono,pazzi psicopatici, mogli gelose e molto altro ancora!
Divertitevi!~
||Versione scritta del gioco Mad Father di Sen||
Genere: Avventura, Drammatico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alfred Drevis, Aya Drevis, Dio, Maria, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2- LA BAMBINA BIONDA

 

 

Entrò nella camera alla sua destra, la camera da letto dei suoi genitori.

Quasi le prese un infarto quando la donna che guardava fuori dalla finestra si voltò di scatto verso di lei, urlando.

-RIDAMMELA! RIDAMMELA INDIETRO!RIDAMMELA! RIDAMMI MIA FIGLIA!-

Aya scosse la testa mortificata, indietreggiando lentamente.

Curiosò dal foro della serratura, e vide che la donna era scomparsa, così rientrò.

Dove prima si trovava la donna c'era una macchia di sangue, in mezzo alla quale brillava un oggetto. Aya si inginocchiò prendendolo in mano. Era una chiave, la chiave dell'archivio.

Un brivido le corse lungo la schiena. Si sentiva in qualche modo osservata.

Accanto alla finestra si trovava la cassaforte della madre, ma Aya non conosceva il codice per aprirla.

Uscì nuovamente dalla stanza.

Continuò a camminare fino ad arrivare nella Hall.

Guardò oltre le scale e vide che i due mostri che avevano tentato di assalirla poco prima stavano girovagando al piano di sotto, rendendole difficile scendere.

Così andò avanti raggiungendo il lato ovest della residenza. La prima stanza sulla sinistra era  l'archivio. Usando la chiave trovata poco prima, la porta si aprì.

La stanza era fortunatamente vuota.

Aya si mise a curiosare fra gli scaffali, mentre un grosso libro attirò la sua attenzione. Si trattava di un diario.

 

"Questo è un incubo...

Come è potuto succedere...

 

Ho... ucciso un uccellino...

Proprio come..."

 

Il resto delle pagine era illegibile, così Aya lo rimise al suo posto e ne prese un altro.

Un libro terribile, che parlava di esperimenti sugli esseri umani.

"C'è qualcosa incastrato qui..."

Era un foglietto, piegato in due. Lo mise nella tasca della gonna e posò il libro al suo posto.

Si voltò verso destra e quasi urlò.

Una bambina era in piedi davanti a lei. Non indossava nulla, aveva la pelle di un pallore innaturale, i capelli biondi a caschetto e piangeva, guardandola con occhi terribilmente vuoti.

-MAMMA...MAMMA...FA MALE...AIUTATEMI... A I U T O...- disse lentamente mentre si avvicinò pericolosamente ad Aya.

Aya urlò, mentre una visione riempì la sua mente.

 

 

Si trovava nel laboratorio di suo padre. La bambina vista precedentemente era distesa su uno dei tavoli di legno, le mani e le caviglie bloccate.

"Papà!!" urlò Aya, nonostante nessuno potesse vederla.

Maria era in piedi accanto alla bambina.

-Voglio andare a casaaaaa! Voglio vedere la mammaaaa!- urlava disperatamente quest'ultima agitandosi inutilmente.

Maria si voltò verso di lei.

-Non preoccuparti, ti porterò da lei. Ma prima è necessario fare qualcosa.-

-Nooo! Voglio andare adesso! Mamma! MAMMA!-

Il padre di Aya avanzò verso la bambina tenendo in mano una siringa.

-Non preoccuparti. Andrà tutto bene. Desideriamo solo provare questa medicina. Farà un po' male... ma non molto. Sentirai molto presto del sollievo.- disse calmo.

-NOOOOO!!! MAMMAAAAA!!-

Aya scosse la testa.

-Basta...-

L'uomo cominciò a somministrare la medicina alla bambina.

-Nn...ah... ahhhhHHH!-

Aya si mise le mani sulle orecchie urlando furiosamente.

-Basta! Non voglio questo!!-

-Agh.... agh....- la pelle della bambina cominciò a colorarsi di un blu innaturale.

Aya strillò.

-BASTA!!-

 

Tornò alla realtà, spingendo la bambina di fronte a sé facendola cadere sul pavimento.

Le ginocchia le cedettero e si trovò anche lei in quella posizione.

-Mamma...mam...ma...- continuava a ripetere la bambina.

Aya riuscì ad alzarsi a fatica, terrorizzata.

Ignorando i lamenti della bambina cercò di spingere la porta accanto alla libreria, ma quella rimase bloccata.

Uscì velocemente dall'archivio, quando la voce della bambina si bloccò.

Consapevole del fatto che se ne sarebbe pentita rientrò, notando l'assenza della bambina. Al suo posto, c'era qualcosa sul pavimento, che luccicava.

"C'è... qualcosa qui..."

Era un pendente dorato, nel quale era incastonata una grossa pietra grigia.

Pensò a lungo.

La bambina chiedeva la mamma... la donna nella stanza dei suoi genitori chiedeva la figlia... forse, dando il pendente alla donna, le avrebbe fatte riunire finalmente, fermando la loro ira.

Solo che.. la donna era scomparsa, quando Aya era rientrata nella camera da letto.

Aggrottò le sopracciglia. In quel momento si sentiva osservata, quindi poteva essere che... la donna non se ne fosse mai andata!

Uscì di corsa dall'archivio, attraversò il lungo corridoio e arrivò finalmente alla camera da letto.

Tenendo il pendente in mano, si avvicinò alla finestra.

La donna fece la sua comparsa fissando il gioiello.

-Questo è... il suo pendente...-

La bambina entrò lentamente dalla porta.

-Mamma...-

-Collina!- urlò la donna.

-Mamma...-

Aya si spostò, e la bambina si tuffò tra le braccia della madre.

Le due scomparvero, mentre Aya si asciugava qualcosa all'angolo degli occhi.

 

Note

Mentre giocavo e sono entrata nella camera da letto, avevo il volume al massimo. Inutile dire che l’urlo della donna mi ha fatto cadere dallo spavento.

Per non parlare dell’urlo di Aya alla fine della visione della morte di Collina.

Comunque… la stanza segreta,quella che si trova grazie al coso strisciante l’ho rimossa perché lì c’era solo una gemma, e quando Collina e sua madre si abbracciano e scompaiono lasciano una gemma.

 

 

 

 

   
 
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