Non sapeva assolutamente cosa stesse succedendo,era uscita dal cristallo da circa tre giorni ormai e sapeva bene cosa l’attendesse,avrebbe solo voluto rivederlo, un ultima volta e magari, magari trovare il coraggio per dirgli quello che provava, per sussurargli le ultime parole d'amore.
O almeno pensava di saperlo.
L’avevano portata fuori dalle mura “Strano posto per un esecuzione…” pensò,mentre si guardava intorno,cercandolo con lo sguardo, lui non c’era, una fitta gli attraversò il petto, avrebbe voluto morire vedendo il suo viso.
Ecco che improvvisamente li vide Berthold e Reiner che la presero in custodia, non capiva era confusa, perché la stavano liberando?
Si guardò intorno, come a cercare una spiegazione che nessuno sembrava volerle dare, i soldati si allontanarono, ma prima Mikasa si avvicinò a lei e le diede una piccola lettera, riconobbe immediatamente la calligrafia, la aprì e cominciò a leggere portandosi una mano davanti alla bocca.
 
“ Annie, amore mio, spero che tu d’ora in poi viva felice.
Vai verso il mare, quel mare blu come i tuoi meravigliosi occhi, in cui mi perdevo ogni volta che ti parlavo di esso.
Vai, vai verso la libertà, verso il mondo al di fuori delle mura, fallo anche per me.
Vorrei poterti stare accanto, avrei voluto starti accanto ogni giorno della nostra vita, mi dispiace non potrò farlo, forse è meglio così meritavi di meglio.
Perdonami se non sono li con te, non ho potuto non mi è stato concesso.
Non sai quanto avrei voluto assaggiare le tue labbra un ultima volta.
Sei tutta la mia vita Annie Leonhart, non avrei mai potuto per mettere che ti facessero del male, che ti uccidessero.
Vivi, vivi felice d’ora in avanti fallo anche per me.
Grazie di avermi insegnato a vivere.
Ti amo.
Armin Arler…”
 
Una lacrima,fece scivolare via lungo la carta della lettera l’inchiostro cancellando una piccola parte della firma del autore.
“Dov’è lui adesso?”
Chiese titubante e con il cuore in gola, tremava come una foglia, forse perché aveva già intuito l’orribile verità.
La mora si voltò, cupa in volto, non le rispose subito.
Ecco il rumore del rombo dei fucili in lontananza.
Annie sgranò gli occhi, mentre la ragazza, sua eterna rivale, continuò a fissarla con sguardo freddo.
“Hai causato l’ennesima morte”
La bionda cadde sulle ginocchia mentre gli occhi le si offuscavano, riempiendosi di lacrime.
“Armin!”
Lanciò un grido disperato che veniva dal profondo del suo cuore, si alzò di scatto cercando di raggiungere i soldati che si stavano allontanando, venendo però placcata dai Reiner e Berth che la fermarono impedendole di proseguire.
Cadde a terra,rantolando e tenendo la lettera stretta al petto mentre le lacrime continuavano a farsi strada sul bel viso della ragazza.
“Perché….non è giusto, come hai potuto pensare che io potessi vivere senza di te…..
Perché lo hai fatto…..”
Si morse le labbra e chiuse gli occhi, nel tentativo disperato di ricordare il suo viso e il sapore dei suoi baci, sapendo che da quel momento lui non ci sarebbe stato più.
Le aveva fatto un altro enorme dono, questa volta con l’estremo sacrificio, le aveva donato la vita e lei non poteva fare altro che vivere anche per lui, vedere il mare e cercare di memorizzarlo il meglio possibile, perché lei sapeva, che quando avrebbe attraversato il muro di questa vita, lui sarebbe stato lì ad aspettarla e avrebbero potuto passare un eternità insieme e lei, lei gli avrebbe raccontato quanto bella ed immensa fosse quell’enorme distesa di acqua azzurra e come infondo assomigliasse tanto al loro amore.