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Autore: Selhin    05/05/2016    4 recensioni
Questa è una AU che tiene presente solo FF XIII e il suo finale ( perciò niente FF 13-2 né Lightning Returns ). E' una storia sviluppata in un ipotetico post game. Ogni capitolo sarà una One Shot e potrà anche essere letto singolarmente poiché non è solo una long ma anche una raccolta.
Tema: le Stagioni.
Pairing [ HopexLight ]
Cap 1 - Autunno - Wait for me
Cap 2 - Inverno - Decisions ( for the future )
Cap 3 - Primavera - Happy Birthday
Cap 4 - Estate - Can I have this dance?
Cap 5 - Nessuna Stagione - The Right Choice
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hope, Lightning
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Passing of Time'
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Fandom: Final Fantasy XIII

Pairing: Hope/Lightning

Personaggi: Lightning Farron, Hope Estheim, Serah Farron

Tipologia: One Shot ( 1856 parole )

Genere: Fluff, Slice of life, Romantico

 

8° Argomento: Stagioni
38. Primavera

 

 

Happy Birthday

 

 

 

 



"
Under the warm shining light of the sun
Bloom the flowers of spring "




  Odiava quel giorno. Da sempre.

Da ragazza cercava di non pensarci, da adulta era passato ad essere un giorno come un altro. Quand’era bambina c’erano ancora i suoi genitori, ma era una vita fa e a stento la ricordava. Tre anni prima aveva litigato con sua sorella e successivamente con quello che adesso era suo cognato, un idiota sviluppatosi solo in altezza ( ma no, era meglio non pensarci ). Da allora Serah aveva tentato ogni anno di proporle una festa ma lei si ostinava a fare finta di niente e ad ignorare quel giorno come se non esistesse.

Si può pensare che fosse per vanità, forse semplicemente non voleva invecchiare e cercava di nascondere il fatto che accadesse ma in realtà non era affatto così. Semplicemente per lei non aveva alcuna importanza. I festeggiamenti, i regali, i dolci. A che serviva tutto quello se non a ricordarle che aveva un anno in più e che non aveva ancora trovato il suo scopo nella vita?

Certo aveva salvato il mondo, già quello era qualcosa che avrebbe dovuto renderla fiera e orgogliosa di sé stessa. Aveva ritrovato sua sorella e tra qualche mese sarebbe stata zia sebbene non approvasse ancora l’uomo che aveva sposato. Sperava che i geni della famiglia della madre prendessero il sopravvento, non ce l’avrebbe fatta a sopportare un piccolo Snow che la tampinava di continuo, solo a pensarci le saliva il mal di testa. Eppure le mancava ancora qualcosa.

Si guardò allo specchio, era una cosa che faceva di rado, le procurava un certo fastidio guardare il suo riflesso. La sua immagine era quella di una donna adulta, i capelli più lunghi portati da un lato, gli occhi azzurri erano velati di una leggera malinconia sottolineati da ciglia lunghe e scure. Il fisico era ben lavorato, era quello di un soldato che non aveva mai smesso di allenarsi né di combattere. Sapeva di essere abbastanza graziosa, Serah glielo ripeteva in continuazione accennando al fatto che fosse il momento per lei di trovarsi un ragazzo, che non avrebbe avuto alcuna difficoltà fatta a esclusione per il suo carattere. Ma lei era fatta così e non sarebbe di certo cambiata per un uomo. Forse da qualche parte esisteva qualcuno che potesse apprezzarla per quello che era, che potesse amarla nonostante i suoi difetti. L’immagine di un ragazzo sorridente dai capelli chiari le passò rapida nella mente tanto da sorprenderla e, veloce com’era arrivata, passò. Si domandò perché proprio Hope le fosse venuto in mente, poi pensò che forse, se c’era qualcosa di buono in quella giornata sgradevole, era che l’avrebbe rivisto, lui c’era sempre per il suo compleanno. Erano passati così tanti mesi. Il suo sorriso l’avrebbe aiutata a superare quella giornata.

Scosse il capo denigrando la sé stessa nello specchio per essere così sciocca, si voltò e uscì dalla stanza diretta sulla spiaggia ad allenarsi come ogni mattina.

 

 

  - Mi dispiace davvero tanto, Light! Purtroppo essendo presidente del comitato organizzativo sono bloccato qui per tutta la durata dell’evento. -

Lightning strinse più forte il ricevitore con un gesto quasi nervoso. Restò in silenzio ad ascoltare la voce quasi estranea di Hope dall’altro capo mentre continuava a riempirla di spiegazioni che lei, in tutta onestà, non ascoltava quasi più. Sospirò. - Va bene, non ha importanza. -

Sentì un gran fracasso di musica e voci attraverso l’apparecchio mentre Serah davanti a lei la osservava con aria preoccupata.

  - Non è vero, lo sai. Perdonami ma… - disse ancora lui poi una voce femminile irruppe fra loro.

  - Presidente, cosa stai facendo? Abbiamo bisogno di te! -

Il ragazzo mormorò qualcosa rispondendo che sarebbe arrivato subito e poi la chiamò per nome. Un nome femminile che Lightning non conosceva, una voce di donna che non aveva mai sentito. Perché Hope non le aveva mai parlato di quella ragazza? Lui le diceva sempre tutto quando la chiamava ogni fine mese.

  - Sembri occupato, a presto. - sbottò lei chiudendo la comunicazione senza lasciargli il tempo di rispondere.

Lanciò l’apparecchio a Serah e corse via lasciando la ragazza imbambolata a urlarle dietro domande su cosa fosse successo.

Corse lungo la spiaggia fino a che non si ritrovò fuori dalla cittadina, allora si fermò. Si sentiva il viso accaldato e non era di certo solo per la corsa. Provava una così grande vergogna di sé. Perché diamine aveva reagito a quella maniera? Era più che normale che Hope avesse delle amiche al di fuori di lei, che parlasse con delle ragazze. Anzi era assurdamente stupido che lei non ci avesse mai pensato. Si sentiva così sciocca, probabilmente aveva rovinato ogni reputazione decente che poteva avere e sicuramente in quel momento stavano ridendo di lei.

Però, chi era?

Quella domanda continuava a turbarla, ma ancora di più lo era la risposta che non voleva darsi. Si rifiutò di tornare a casa e così se ne restò seduta su uno dei promontori che risiedevano Nuova Bodhum a tormentarsi sul suo comportamento. Sarebbe stato l’ennesimo compleanno da dimenticare.

 

 

  Un rumore sordo di passi alle sue spalle.

La sorpresa di sentire una voce che conosceva ma che era mutata nel tempo.

  - Finalmente ti ho trovata! -

Lightning non si voltò per conoscere l’identità della persona a pochi passi da lei, lo sapeva già. Arrossì e si impose di non guardarlo, così si rannicchiò abbracciandosi le ginocchia e nascondendo il viso fra le braccia. Lui riprese fiato e dopo qualche minuto di silenzio le si avvicinò. Quando capì il suo ostinarsi a stare in silenzio le si accucciò davanti, guardarla così gli sembrò una bambina piccola e impaurita. Poteva immaginare un lieve rossore sulle sue guance e un’espressione imbronciata. Il forte desiderio di proteggerla che aveva provato quella volta a Palumpolum si ripresentò. Riuscì a malapena a trattenersi dall’abbracciarla.

  - E’ un bel po’ che ti cerco lo sai? Il sole sta tramontando. -

La donna serrò gli occhi come se questo potesse renderla invisibile. - Cosa ci fai qui? -

Hope inclinò un po’ la testa. - E’ il tuo compleanno no? -

Sembrava confuso da quella sua domanda come se fosse ovvio il motivo della sua presenza.

  - Credevo di aver capito che eri occupato. -

Il ragazzo sorrise anche se lei non poteva, e non voleva, vederlo.

  - Sono scappato. -

Vide che lei ebbe un tremito. - Come scappato? - la sua voce gli arrivava flebile alle orecchie.

  - Se la caveranno. Io avevo cose ben più importanti da fare. E c’era un’amica che mi aspettava, anche se sono sicuro non lo ammetterà mai. -

Lightning si rifiutava ancora di alzare la testa, era sempre stata testarda per questo si scontrava così spesso con Snow.

  - Ti va di guardarmi? -

Lei si ostinò nel suo silenzio allora Hope, rassegnato, le si sedette accanto silenzioso. Era stanchissimo, aveva corso per più di un’ora li nei dintorni cercandola, inoltre non appena lei aveva interrotto la comunicazione si era detto che qualcosa non andava. La sua voce gli era parsa strana, più del solito. Aveva detto al vice presidente che era sorto un contrattempo e che doveva correre via lasciando tutti inebetiti a vederlo così agitato. Da quel momento non si era fermato un attimo, Nuova Bodhum non era esattamente dietro l’angolo.

  - Sai, forse questa scappata mi costerà il ruolo da presidente. Solitamente sono tranquillo, una cosa del genere da me non se l’aspettavano di certo. Tanto meglio, dopotutto io non l’ho mai voluto fare, mi hanno obbligato. -

E allora Lightning si lasciò sfuggire una domanda di cui si pentì immediatamente.

  - Anche quella ragazza è nel comitato? -

Lui si spostò i capelli dalla fronte. - Cosa? -

La donna finalmente alzò un po’ la testa rivelando i grandi occhi azzurri ma non ripeté la domanda, sperò che lui non l’avesse sentita per potersene dimenticare. Ma Hope l’aveva udita fin troppo bene, era solo molto sorpreso.

  - Ah, intendi Rika? Si, lei è il vice presidente. -

Ma certo, si disse, una risposta sciocca a una domanda ancora più sciocca.

Voltò lo sguardo davanti a sé, intenzionata a seppellirsi dopo quella conversazione. - Potevi dirmelo. -

  - Che cosa? -

Al diavolo pensò. - Che avevi una ragazza. -

Hope si lasciò sfuggire una piccola risata. - No, non lo è affatto, come sei arrivata a questa conclusione? -

Lightning, per quanto fosse possibile, arrossì ancora di più. - Sarebbe normale, no? Intendo se te ne trovassi una. -

Lui sospirò. - Probabilmente. -

E nuovamente calò il silenzio fra i due fino a che improvvisamente Hope si mosse accanto a lei, sembrava concentrato a giocare con l’erba. Si voltò e le mise una primula fra i capelli. Era primavera, dietro di loro alberi e piante germogliavano e lei non se n’era nemmeno accorta. Veloce e leggero come l’aria le diede un rapido bacio sulla guancia.

  - Buon compleanno, Light! Mi dispiace, non ho un regalo migliore. - poi si corresse - In realtà uno lo avevo, ma è rimasto a casa. Te lo porto la prossima volta. -

Lightning sfiorò il piccolo fiore giallo e poi si voltò a guardarlo. Era vero, lei aveva un anno in più ma sotto ai suoi occhi anche lui stava crescendo. I lineamenti gentili rimanevano immutati ma allo stesso tempo andavano trasformandosi nell’uomo che sarebbe presto diventato. Le era mancato e lei era stata gelosa di una sconosciuta. Ma no, questo non l’avrebbe mai ammesso a voce alta.

  - Non è vero. - disse guardandolo, sorridendo appena.

Hope si sentì quasi preso in giro. - Si invece, ti giuro che è a casa sulla mia scrivania. -

Lei gli sfiorò la mano. - Me l’hai portato invece. -

Il ragazzo non disse niente, si limitò ad arrossire un po’ capendo cosa lei intendesse dire davvero. Rimasero a fissarsi in silenzio per un tempo che sembrò lunghissimo. Il biip del ricevitore spezzò quella strana atmosfera che si era creata. Lui lesse il messaggio poi si alzò in piedi costringendo lei a fare altrettanto. Adesso, anche se di poco, la superava in altezza, ma ancora non bastava.

  - Forza, sei richiesta a casa per una festa a sorpresa. -

Iniziò a camminare senza lasciarle le dita della mano. - Ma “ a sorpresa ” non significa che io non dovrei saperlo? -

Lui fece spallucce. - Le sorprese non ti piacciono, specie se c’è di mezzo Snow, giusto? -

Lightning sorrise fra sé e pensò a quanto avesse ragione. Forse da quel giorno avrebbe però imparato ad apprezzarle.

 

 

 

 

 

Hope,

spero tu abbia trovato mia sorella, ma

sono sicura di sì. Hai sempre la giusta

intuizione con lei.

Ti prego di non cambiare mai e ti dirò una

cosa che ancora non sono riuscita a dirti.

Grazie.
Grazie per esserti sempre preso cura di lei.

Grazie per volerle così bene anche se forse

pensi che non me ne sia accorta.

So che è dura, ma cerca di resistere

ancora per un po’.

Io faccio il tifo per te.

In bocca al lupo!

 

Ps. La riporteresti a casa? Snow insiste per

farle una festa a sorpresa, ma tu

non dire che te l’ho detto!

 

Serah

 

 

 

 

 

 

 

Note Autrice : Allora, premessa. Non ho trovato niente al riguardo date di nascita dei personaggi ( solo qualche data sempre diversa e non ufficiale, ma forse son solo impedita io ) perciò ho deciso arbitrariamente di fare come volevo XD Poi a fic finita mi sono ricordata che il compleanno di Light era il giorno dopo i fuochi di Bodhum che io ho sempre pensato fossero in tarda primavera/inizio estate ( non so, forse ho sempre sbagliato ) Però diciamo che, siccome questa fic è una AU, è ambientata su Pulse dopo la conclusione di FF 13 e senza i sequel, si può chiudere un occhio XD concedetemelo!
Suvvia, nuova terra, magari le date si sono un po’ confuse, è cominciato un nuovo calendario e lì la primavera arriva dopo che su Cocoon (??) ahahaha ma forse questa cosa è irrilevante, sono l’unica che ci ha pensato XD
Allora, dimenticate tutto u.u

Quando l’ho scritta ero in modalità fangirl esaltata XD urlavo al pc, rendiamoci conto ( no non sto bene lo so ) e forse Light soprattutto, è leggermente OOC ma concedetemi anche questo. Sono passati tre anni, le persone un po’ cambiano ( specie se vivono a stretto contatto con Snow XD ) giusto?

Niente direi che ho parlato fin troppo, perciò me ne vado e vi lascio in pace.

Alla prossima e grazie per aver letto tutto fino alla fine ( siete dei temerari )

 

Selhin <3


The One Hundred Prompt Project
   
 
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