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Autore: Arkytior    05/05/2016    2 recensioni
In un locale quasi deserto, due amiche si fermano a parlare di cosa abbia portato una loro amica ad un cambiamento così drastico. Una ascolta con attenzione il racconto dell'altra, mentre quest'ultima, che sembra quasi dispiaciuta di aver volontariamente allontanato la sua migliore amica, alla fine sarà costretta a farsene una ragione.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cambiamenti e rimpianti

    Il locale era quasi deserto, fatta eccezione per un ragazzo addormentato su un divanetto e una ragazza seduta su uno sgabello del bar, intenta a bere l’ennesimo cocktail della serata. Non appena ebbe finito, la ragazza rimase a guardare il bicchiere vuoto, con uno sguardo spento, che non sembrava dovuto agli effetti dell’alcool. Aveva i capelli corti, che teneva legati in una coda, e gli occhi chiari. Il suo nome era Charlie Quinn.
    Symone, la barista, una ragazza di colore più o meno della stessa età di Charlie, stava intanto finendo di lavare gli ultimi bicchieri, per poi rimetterli al loro posto. Si avvicinò alla ragazza seduta sullo sgabello, per portarle altro da bere, anche se era ormai orario di chiusura.
    «Ma da quand’è che questo posto è diventato così noioso?» chiese Charlie, alzando lo sguardo verso la barista. Evidentemente, era da tanto tempo che la ragazza frequentava quel locale, e forse era abituata alla confusione che riempiva quel luogo ogni sera.
    «Più o meno da quando lei se n’è andata…» rispose la barista, evidenziando particolarmente la parola “lei”.
    Charlie divenne improvvisamente triste, come se quella parola avesse rievocato troppi ricordi che voleva assolutamente cancellare.
    «Ti manca?» chiese Symone.
    Charlie non rispose. Si limitò ad annuire.
    «Manca anche a me, sai?» riprese la barista. «Mi manca vederti qui, insieme ad Ailin, tutte le sere… Mi manca vedervi felici, che ridevate insieme, e che restavate sempre qui, dopo l’orario di chiusura, per parlare con me…»
    «Mi sembra quasi impossibile che siano già passati due mesi…»
    «Davvero? Io credevo che fosse passato più tempo…»
    «Forse perché ci sembra che il tempo scorra più lentamente, da quando se n’è andata…»
    «E stai anche così male da quando hai lasciato suo fratello! Adam era un bel ragazzo, dopotutto…»
    «Lo so, ma non potevo restare con lui, dopo tutto quello che è successo ad Ailin…»
    «Hai ragione… Forse è meglio così…»
    «Sai, mi sembra ieri che l’abbiamo convinta ad uscire con quel mio amico… Ti ricordi? Sean Truman…»
    «Oh, sì, quello che ha fatto perdere la testa a tutte le ragazze qui in città… Ma che fine ha fatto? Lo senti ancora?»
    «Sì, anche se ultimamente ci sentiamo pochissimo… Non so perché… Però so che ora abita a Los Angeles e fa lo scrittore…»
    «Oh, e scommetto che avrà una ragazza bellissima e invidiatissima!»
    «Non ne sono sicura, ma la ragazza che ha ora non è niente di che… È una ragazza semplicissima, che non attirerebbe mai l’attenzione di nessuno… Credo che sia una sua vecchia compagna di classe… Pensa, dopo che Ailin l’ha lasciato, ha passato più di un anno senza trovare una ragazza! Forse sperava che un giorno Ailin tornasse da lui?»
    «Anche se fosse, non credo che a questo punto torneranno mai insieme… Ailin è persa per sempre, Charlie!»
    «Lo so! E pensare che forse Ailin sarebbe ancora qui, se non fosse uscita con Sean, quella sera…»
    «Che vuoi dire?»
    «Quando è uscita con Sean la prima volta, ricordi? È stato in quell’occasione, che ha conosciuto…»
    Charlie non proseguì la frase, interrompendosi come se stesse per nominare una specie di insetto eccessivamente schifoso, ma Symone capì immediatamente a chi si riferiva l’amica.
    «Ma veramente?» chiese, sorpresa. «E da quanto tempo lo sai?»
    «Le voci girano velocemente…»
    «Non ci credo… Mi stai dicendo che Ailin ha conosciuto quella… trota… mentre stava con Sean? E in questo locale, per di più?»
    «Sembra di sì… C’è chi dice che Ailin fosse stata mezza ubriaca quella sera, ma io la conosco, so che regge benissimo l’alcool, quindi sapeva esattamente cosa stava facendo!»
    «Ma tra tutte le persone che ci sono nel mondo, doveva proprio preferire quella a Sean? Voglio dire, perché perdere tempo con una nullafacente, bocciata tre o quattro volte, famosa per essere stata con tutti i ragazzi di quell’inutile scuola? Non le bastava avere ai suoi piedi un ragazzo bellissimo, gentilissimo, dolcissimo che è praticamente il sogno di qualsiasi ragazza con un po’ di cervello?»
    «Già, non so proprio cosa le sia preso… Non me lo sarei mai aspettato da lei, sai?»
    «Che poi, se vuoi il mio parere, quella lì ha proprio un nome da poco di buono… Andiamo… Tori Hamilton? Chi mai chiamerebbe la propria figlia “Tori”?»
    «I genitori di quella lì, ovviamente… Forse si aspettavano che, da grande, sarebbe diventata così!»
    Le due ragazze si limitarono a sorridere alla battuta. L’argomento di cui stavano parlando impediva loro persino di ridere alle battute.
    «E pensare che è venuta qui più di una volta…» rifletté Symone.
    «Già, ti rendi conto? E poi è andata a cercare Ailin a scuola, come se la perseguitasse, in qualche modo… Ailin mi ha detto che si sono incontrate per caso, ma sicuramente sarà stato tutto un piano di quella strega per portare Ailin sulla cattiva strada…»
    «E io che credevo che fossero i professori ad influenzare gli studenti… Invece stavolta è stata quella Tori ad influenzare Ailin… Anche se non era proprio la sua insegnante, ma era semplicemente una tirocinante…»
    «Già, alla fine non la riconoscevo più…»
    «Ma poi che è successo? Ho sentito dire che l’hanno cacciata dalla scuola…»
    «Ma chi, Tori? Quella è rimasta lì dove stava, mentre Ailin è stata trasferita in un’altra scuola… Dicono che il preside sia stato troppo buono con lei: io l’avrei licenziata e basta, mentre lui si è messo d’accordo con un suo collega per trovare un nuovo lavoro ad Ailin!»
    «E l’ha trovato?»
    «Sì, e per fortuna ora lavora molto lontano da qui! Forse si porterà dietro quella Tori, prima o poi…»
    «Se è davvero una strega, deve averle fatto un incantesimo bello potente…»
    «Già… A questo punto, non credo che tornerà mai da noi…»
    Symone riempì il bicchiere di Charlie, che lo vuotò quasi immediatamente.
    «E se l’avessimo trattata troppo male?» chiese Symone. «Lei era nostra amica, dopotutto… Non pensi che ci sia rimasta troppo male quando ha visto che le abbiamo voltato le spalle in quel modo?»
    «Ha avuto quello che si meritava… Spero solo che riesca a tornare in sé, un giorno, e che capisca che ha preso la strada sbagliata…»
    «Quindi non ti penti di quello che le hai fatto?»
    «Assolutamente no.»
    «Ma Charlie, era la tua migliore amica! Come puoi parlare in quel modo alla tua migliore amica e non pentirti assolutamente?»
    «Quando le ho detto quelle cose, era come se Ailin fosse diventata un’altra persona, e non fosse più l’amica che conoscevo.»
    «E se per lei non fosse così?»
    «Ormai non mi importa più un granché… Ricordare i bei momenti passati insieme fa troppo male, e sperare che un giorno lei ritorni, e che tutto torni come prima, sarebbe solo una perdita di tempo. Lei è felice della sua nuova vita, e io devo farmene una ragione.»
    Charlie si alzò e si diresse verso l’uscita. Si chiese che ore fossero, ma si ricordò che non aveva nessun orologio da guardare, quindi decise che non era importante saperlo. Il cielo scuro e i lampioni accesi per strada indicavano che era ancora notte fonda. Sulla via verso casa, ripensò alla sua conversazione con Symone. Tutto quel parlare di Ailin, e di come fosse scomparsa dalla sua vita la fece ripensare al modo in cui l’aveva allontanata da sé. Più ci pensava, più si convinceva che Ailin non sarebbe mai più tornata indietro, e, anche se fosse tornata, non sarebbe di certo stata la Ailin che Charlie considerava la sua migliore amica. Con questa consapevolezza, la ragazza provò ad accettare una nuova realtà, anche se sapeva quanto facesse male: Ailin Perry è morta.














L'angolo dell'autrice:

Questa one-shot è una specie di esperimento: volevo provare a raccontare una storia attraverso un dialogo, così ho scelto due personaggi minori di una storia che avevo in mente di scrivere, e ho raccontato la storia dal loro punto di vista. Spero che questo esperimento sia riuscito, e soprattutto, spero di riuscire a scrivere anche questa storia, un giorno.
Come sempre, vi invito a dirmi cosa ne pensate della storia, o a darmi consigli: mi farebbe davvero molto piacere!
A presto!
Arkytior
   
 
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