<<
Perché non gli hai detto la verità?
>> domandò Gwen guardando il
padre:<< Che cosa dovevo dirgli? Che Trish ha perso
più volte conoscenza
in ambulanza e che lei e il bambino sono attaccati ad un filo? Sai bene
come
reagirebbe tuo fratello >> Gwen chinò il capo
avvicinandosi poi al padre
perché Rylan la stringesse a sé:<<
Sì, lo so…sono solo preoccupata per
lui >> Ray fece per rispondere quando il suo cellulare
cominciò a
squillare e lui lo prese in mano:<< Anderson
>> Gwen rimase a
guardarlo, nonostante avesse lasciato la polizia da molti anni quel
modo di
fare era rimasto dentro di lui e infatti anche mentre parlava al
telefono non
aveva mai smesso di stringerla e di tenerla al sicuro:<<
Sì ho capito.
Manda qualcuno qui Dave, io vi aspetto al pronto soccorso
>> il suo
vecchio collega doveva avergli dato una risposta positiva
perché lui si
apprestò a ringraziarlo all’istante.
<<
Che cos’è successo? >>
<< Hanno identificato il guidatore
dell’altra auto >> poi accarezzando i capelli
della figlia aggiunse:<<
È Drew Morris >> << Cosa?
>> e Gwen guardò il padre non
credendo possibile che quell’uomo fosse così
stupido da…:<< Ho parlato
con Dave e sta mandando qui un paio di detective per raccogliere la
deposizione
di Jason e di Morris >> << Morris?
>> << Sì, è stato
portato qui poco dopo tuo fratello, l’ho visto prima ma non
avrei mai pensato
che… >> ma prima che uno dei due potesse
aggiungere altro la voce adirata
di Jason seguita da quella preoccupata di sua madre li fece tornare nel
separé
dove Jason seduto sul lettino stava fulminando l’infermiera
imprecando tra i
denti:<< Che cosa c’è?
>> domandò Ray avvicinandosi al
figlio:<< Non voglio niente, non voglio prendere
antidolorifici o altro.
Devo restare lucido >> Rylan guardò
l’infermiera con la siringa in
mano:<< È solo un blando sedativo, per
diminuire il dolore delle ferite
>> sapendo bene il motivo del ferreo rifiuto di Jason,
Ray scosse il
capo:<< Va bene così, lui non prende niente,
se il dolore dovesse
peggiorare la chiameremo >> la donna annuì
sparendo dietro la tenda con
la siringa.
Jason
alzò gli occhi verso il padre per ringraziarlo, ma Ray lo
precedette:<<
Tu sei più forte >> << Trish
come sta? >> << È ancora
in sala operatoria >> ma proprio mentre stavano parlando
un giovanotto
con la divisa da medico si avvicinò:<< Jason
Anderson? >> <<
Sì >> e Jason si voltò a
guadarlo:<< Abbiamo appena finito di
operare la signorina Kyle, ha perso conoscenza, ma adesso sta bene, tra
poco
finiranno di metterle i punti e la porteranno in camera, vi
farò chiamare non
appena sarà tutto a posto >> <<
E il bambino? >> il ragazzo
fece un sorriso triste:<< Deve parlare con il dottor
Kavanagh, sarà qui
tra poco >> Jason annuì ben sapendo che fino
all’arrivo del medico non
avrebbe potuto fare nulla.
Voltandosi
poi verso i genitori fece per dire qualcosa, ma un poliziotto si
avvicinò con
un taccuino in mano:<< Scusi se la disturbo ora signor
Anderson, ma
abbiamo bisogno di raccogliere la sua deposizione >>
Jason guardò il
padre poi tornò a guardare il poliziotto:<<
Dobbiamo proprio farlo ora?
>> l’uomo annuì
mesto:<< So che il momento non è dei migliori,
ma
dal momento che anche l’altra persona coinvolta
nell’incidente è qui…beh
ecco…
>> Jason tornò seduto dritto e
guardò il padre sapendo bene che per il
suo bene Rylan gli aveva nascosto quel piccolo essenziale
dettaglio:<<
Come qui? >> e guardando ancora il padre
aggiunse:<< Tu sai già chi
è stato vero? >> << Non
è il momento di discuterne Jason, non
adesso >> suo figlio tuttavia aveva preso la sua stessa
cocciutaggine e quindi
guardandolo duramente Jason ripeté:<< Chi?
>> << Jason non è
il momento per… >> ma poi una voce acida a
pochi letti di distanza
catturò la loro attenzione:<< Ma ha visto
com’è ridotta la mia auto? Come
può dire che è colpa mia? Andiamo ma in che paese
maledetto sono capitato, non…
>> guardando gli occhi di suo figlio Ray capì
che Jason aveva
riconosciuto l’interlocutore e aveva collegato tutto.
<<
Scusatemi un attimo >> e scendendo dal lettino incurante
di aver avuto un
incidente solo un paio d’ore prima Jason si
avvicinò al letto tirando la tenda
e guardando negli occhi quella specie di pazzo invasato.
<<
Dovevo saperlo che era opera sua >> commentò
poi notando le ferite al
viso e alle mani che Morris si era procurato nello scoppio
dell’airbag:<<
E tu che vuoi adesso? >> Jason lo guardò
trattenendo a stento l’istinto
di ucciderlo:<< Non so se te l’hanno detto, ma
hai causato un incidente
appena qualche ora fa >> Morris sbatté
più volte le palpebre muovendosi
al rallentatore, era palesemente ubriaco e nonostante la botta non era
rinsavito granché:<< Ti rovinerò
Anderson. Contaci. Rivelerò il tuo
piccolo sordido segreto e sarai finito. Per sempre >>
contrariamente a
quanto tutti si aspettavano Jason non replicò, poi guardando
l’agente aggiunse:<<
Quando vuole sono pronto a rilasciare la mia deposizione
>> e fece per
voltarsi e tornare al suo letto quando Drew non seppe resistere alla
tentazione:<< Mentirai anche stavolta?
Cos’è dopo Kyle volevi uccidere
anche sua sorella? >> inutile dire che ci vollero
entrambi i poliziotti e
Rylan per togliere le mani di Jason dal collo di Morris che, quasi
paonazzo,
ora stava riprendendo fiato con le mani sul viso:<< Non
speri in una
denuncia o roba simile signor Morris, anzi le consiglierei di imparare
a tenere
a freno la lingua, avrebbe meno problemi >>
replicò Gwen con un piccolo
sorriso:<< E qualsiasi cosa decida di pubblicare su mio
fratello sappia
che sarò ben felice di farle causa >> poi
guardando il suo adorato
gemello si strinse a lui abbracciandolo piano per evitare di stringerli
le
costole incrinate.
Tre
ore dopo Trish voltò appena la testa sbattendo le
palpebre:<< Jason…
>> e guardò il fidanzato che, con il capo
appoggiato sul materasso,
dormiva accanto a lei seduto su una sedia:<< Ehi
ciao… >> e lui
alzò la testa sentendosi chiamare:<<
Ciao…come stai? >> lui le
baciò una mano stringendola tra le proprie:<<
Io sto bene, tu come ti
senti? >> Trish guardò il taglio suturato che
lui aveva sulla guancia e
quello ben più grosso che aveva sul braccio:<<
Non è nulla, solo qualche
punto, tranquilla >> lei non rispose subito analizzando
il proprio corpo,
poi voltando di nuovo la testa domandò
piano:<< Che cos’è successo?
>> << Abbiamo avuto un incidente, a quanto
mi hanno detto ho rotto
il vetro della macchina per tirarti fuori, tu hai perso conoscenza per
un po’,
eravamo preoccupati per il bambino >> solo in quel
momento lei si ricordò
della piccola creaturina che cresceva dentro di lei:<<
Come sta? Il
piccolo come sta? >> Jason sorrise accarezzandole la
pancia:<< Ti
hanno fatto un’ecografia, neanche un graffio, il nostro
piccolo Deus è al
sicuro… >> sentendolo chiamare il bambino con
il nome di suo fratello
Trish lo guardò titubante:<<
Scusa…non volevo farlo…solo che…
>>
Jason sembrava in imbarazzo così fu lei a dare voce ai suoi
pensieri:<<
Vuoi chiamarlo Amadeus se sarà un maschio? >>
lui annuì brevemente poi
stringendole ancora la mano le spiegò:<< Io
non ricordo nulla
dell’incidente, ti ho tirato fuori dalla macchina ma non me
lo ricordo, deve
essere stata l’adrenalina, poi ho perso i
sensi…non so quanto tempo sia
passato, ma in quei momenti ho avuto una specie di
visione…ho visto… >>
<< Hai visto Deus >> finì lei
per lui e Jason la guardò a bocca
aperta:<< Come lo sai? >> <<
Anche io l’ho visto, quando ero
in sala operatoria, devo essere andata in arresto a quanto mi hanno
detto, in
quel momento ho visto lui accanto al tavolo operatorio che mi diceva di
resistere, che dovevo tornare qui per te e per il bambino, che dovevo
stringere
i denti… >> senza aggiungere altre parole
Jason si avvicinò al suo viso
baciandola piano:<< E allora così
sia…Amadeus Anderson >> Patricia
sorrise accarezzando una guancia dell’uomo che
amava:<< Amadeus
Jason
Anderson >>