E' martedì, dovremmo essere ognuno nelle proprie case, nei propri letti, dovremmo dormire in questo momento e svegliarci alle sette per essere al lavoro alle otto e mezza. Quante cose che dovremmo fare. E quante cose che non stiamo facendo.
Adesso so solo che voglio finire di godermi la notte con Luca.
Quando rientriamo in casa, mi sento a casa mia. E questo mi fa uno strano effetto. E' la prima volta che la vedo e già la riconosco come la mia casa? Dovrei essere pazza.
-Amore- per la prima volta mi chiama così e per la prima volta mi sento sussultare -dormi con me stanotte?-.
Io mi giro verso di lui, e gli sorrido. -Se vuoi, a me va benissimo-.
-Certo che voglio-.
Ci togliamo le giacche, le buttiamo sul divano e lo seguo fino alla camera da letto.
Il letto è matrimoniale, staremo comodi.
-Oh- faccio io, toccandomi con la mano destra la bocca -non ho la camicia da notte-.
-Ti presto un mio pigiama, okay?- fa lui, aprendo il cassettone davanti al letto.
-Grazie- dico io, arrossendo leggermente.
-Figurati- mi dice e, quando l'ha tirato fuori, me lo porge -è il più piccolo questo-.
Io lo ringrazio e lo afferro.
Mi tolgo la maglia, poi i pantaloni e me lo infilo. Anche lui fa lo stesso.
Quando ci infiliamo sotto le coperte sono le due.
-Amore- mormoro io, felice di chiamarlo così -domani cosa facciamo?-.
-Dormiamo fino a tardi, mi sembra ovvio-.
-E il lavoro?-.
-Anche se saltiamo un giorno, non muore nessuno-.
-Okay- concludo io.
Silenzio.
Siamo tutti e due uno affianco all'altro, supini che guardiamo il soffitto.
-Sono così felice di essere qui con te- sussurra lui dopo qualche minuto.
-Anche io, non sai quanto- dico e mi giro verso di lui.
Lui fa lo stesso. Poi mi abbraccia e mi bacia. Mi bacia dappertutto. Parte dalla bocca, poi scende al collo, mi alza la maglia e mi bacia e mi accarezza la pancia.
Mi fa il solletico, ma mi piace da morire.
Intanto che mi fa le carezze sulla pancia, gli accarezzo dolcemente i capelli.
-Voglio che questa notte non finisca più. Voglio restare qui per l'eternità- dico io, guardando il soffitto mentre lui continua a baciarmi e a accarezzarmi.
-Anche- fa lui, e mi da un bacio sulla pancia -io- me ne da un altro -vorrei- me ne da un altro ancora -che non finisse mai-.
Qua alza lo sguardo e mi fissa negli occhi. Io lo guardo e lo bacio, ancora, ancora e ancora.
Passiamo tutto il tempo fino alle quattro di mattina a coccolarci e a farci le carezze.
-Amore, adesso dormiamo?- gli dico, dolcemente.
-Va bene- mi risponde lui -buonanotte mio dolce amore, ci vediamo domani-.
-Buonanotte amore... a domani-.
Detto questo, mi giro dall'altra parte e chiudo gli occhi.
Non riesco a dormire. I ricordi di stanotte e di ieri sera mi tornano alla testa, mi tormentano.
Aspetto ancora dieci minuti, poi sussurro, piano:
-Amore... sei sveglio?-.
Silenzio.
Okay, sta già...
-Sì- mi risponde lui.
Io resto zitta poi mormoro: -Io non riesco a dormire...-.
-Sssh- mi zittisce lui dolcemente.
Silenzio.
Poi sento che le sue braccia mi circondano e mi abbracciano forte, sento il suo corpo sfiorare il mio. Le sue gambe legarsi alle mie. Il suo respiro che soffia sui miei capelli.
-Va meglio ora?-.
-Sì- rispondo io, pensando a quanto è fantastico -ora mi sento molto meglio-.
Lui resta zitto, poi mi dice: -Buonanotte mia dolce, piccolissima, bellissima stella-.
Io sorrido. -Buonanotte anche a te, amore mio-.
Driin, driin.
Apro velocemente gli occhi, cerco il cellulare nella borsa e guardo il display.
Mi sta chiamando Angela.
Ma che ore sono?
Le nove e mezza.
-Angela- rispondo, con voce assonnata.
-VERONICA! Dove sei??- grida lei.
Mi guardo attorno. Dove sono?
Dio, da Luca.
-A...- balbetto.
-A?- mi incalza lei.
-A casa di Luca- dico tutto d'un fiato.
-Stai scherzano?!-.
-No, è tutto vero- rispondo, sorridendo.
Mi giro verso Luca, è girato dall'altra parte che dorme tranquillamente.
E' vero, non è un sogno, per fortuna.
-Ah... Comunque io volevo dirti un'altra cosa-.
-Dimmi- affermo io, appoggiando la schiena al cuscino.
-Io...- mormora lei -sono...-.
Silenzio.
-Lesbica-.
-CHE COSA!?-.
-Sì, è stato un colpo anche per me quando l'ho scoperto-.
-E quando l'hai scoperto?!-.
-Ieri sera, sono stata a un pub per solo omosessuali e ho capito che a me piacciono le donne... Infatti era un periodo che non trovavo più un ragazzo. Non mi piaceva nessuno!-.
Dio, sono sconvolta.
-Ah- sbotto io, non sapendo che dire -ehm, wow-.
-Veronica?-.
-Sì?-.
-Io sono sempre io, sono sempre la tua migliore amica, ti vorrò sempre bene, ricordalo- mi dice, con tono profondo.
-Ma certo, Ange. Lo so!- esclamo io.
-Ecco... ho solo cambiato “gusti”, tutto qui. Anzi, forse è da quando sono nata che sono... ehm, lesbica... però me ne sono accorta solo ieri... meglio tardi che mai, però-.
-Sì, sì- faccio io, annuendo -ma quindi... hai trovato qualche ragazzo... ragazza ieri?-.
Mi ci dovrò abituare.
-Oh, sì! Una! Molto carina, anche- mi risponde lei, entusiasta -è alta, bionda con gli occhi neri. E due belle tette!- e detto questo, scoppia a ridere.
Oh, Dio.
-Bene dai, sono contenta... e come si chiama?-.
-Licia- risponde subito lei.
-Quanti anni?-.
-Venticinque-.
Lei ne ha vent'otto, uno in più di me, quindi penso che vada bene.
-Mmh- mormoro -bene, bene. Tu sei lì in ufficio?-.
-Sì- risponde lei -vabbeh allora ci sentiamo, okay?-.
-Certo-.
-Allora ciao Vero! Divertitevi una volta che potete! Ah, ah, ah!-.
Che scema.
-Va bene, ciao Ange!-.
E detto questo, chiudo la chiamata con un sospiro.
Angela lesbica.
Non me l'aspettavo proprio. Non da lei.
Poi chiudo gli occhi e mi riaddormento. Sono ancora stanchissima.
-Amore?-.
Apro l'occhio destro, poi quello sinistro.
Mi volto.
-Ciao stellina- mi sussurra lui.
-Ciao amore- lo saluto, con un sorriso.
Che bello vederlo di prima mattina.
-Dormito bene?- mi domanda, dolcemente.
-Sì grazie, te?-.
-Anche io-.
-Sai che ore sono?- gli chiedo.
-Mezzogiorno e mezzo-.
-Però... abbiamo dormito!- esclamo io, in senso ironico.
-Già... hai fame?-.
-Un po'-.
-Vado a preparare una pasta- dice lui, alzandosi.
-Ti aiuto-.
-Ma no, resta qui te-.
-Okay, intanto posso farmi una doccia?-.
-Ma certo! Fai come se fossi a casa tua-.
-Grazie amore-.
-Figurati-.
E detto questo, anche io mi alzo e mi dirigo verso il bagno.
Mi guardo allo specchio.
Dio, se sono spettinata. Sono orribile.
Meglio farmi una doccia alla svelta, così poi pranzo.
*Volevo rigraziare tutte quelle persone che hanno seguito, e che (spero) stanno seguendo ancora adesso questa fic, che l'hanno aggiunta tra i preferiti, che hanno recensito anche solo una volta, o che hanno letto solo il primo capitolo...
Grazie davvero, senza di voi non sarei qui. *_*
Al prossimo capitolo,
LaLLa