Run free, be happy. Just remember me.
I will always remember
the picture I had
in my mind
of us growing
together.
I never thought I'd leave you
behind…
La sagoma di
Villa Malfoy sembra un nero scheletro rinsecchito e
terrificante, circondata dalla neve. Harry non riesce a non pensare a quanto
somigli a un Dissennatore - e il freddo che lo
colpisce quando entra silenziosamente nel maniero lo convince ancora di più.
È tutto spoglio e
buio e freddo e Harry vorrebbe girare i tacchi e andarsene per mettere a tacere
quell’orribile sensazione che gli attanaglia lo stomaco, ma si immobilizza sul
posto quando i suoi occhi verdi posano sulla figura magra e pallida di Draco.
Draco che si stringe nelle braccia, ostentando un’espressione
altezzosa che cozza ironicamente con il leggero tremolio che gli percorre la
schiena e il rossore degli occhi, plumbei come il cielo fuori da quella villa.
-Cosa vuoi?- sibila l’ex Serpeverde,
rimanendo immobile come una statua fino a quando Harry azzarda un passo verso
di lui.
-Ti cercavo… - un altro passo e Draco
arretra, allontanandosi senza nemmeno guardare alle proprie spalle. –Sei stato
assolto e… Beh, volevo solo sapere…
-
-Come stavo?-
sprezzante e pungente, ecco immediata la risposta di Draco.
–Sono vivo, ti basti questo. E ora leva le tende e sparisci
dalla mia vista.- sembra quasi voglia cruciarlo
con gli occhi.
-Malfoy… -
-Se la tua
preoccupazione è che io possa fare qualche pazzia come lanciarmi un Avada Kadavra, stai pur certo che
non lo farò. Sei libero da ogni obbligo morale.- e
posa il palmo della mano al centro del petto, proprio dove c’è ancora quella
sottile cicatrice. Pochi passi e Harry stringe
delicatamente la mano fredda e affusolata di Draco
tra le proprie come per cercare di scaldarle.
-Mi dispiace, Draco. Per tutto.- e in quel tutto ci sono sette anni di discordie e litigi e incomprensioni che
vorrebbe cancellare ma non può. In quel tutto c’è anche la speranza che la
cicatrice del Septumsempra che gli ha lanciato possa
sparire, come se non fosse mai esistita.
E in quello
strano e ovattato silenzio, non si accorgono nemmeno che ha smesso di nevicare.
D.P.P.: Deliri
Post Partum
Non picchiatemi vi prego—
Allora, io non volevo nemmeno postare questa – hum – cosa, sono stata costretta. Questa Drarry non doveva uscire dalla memoria del mio pc, lo giuro.
Non saprei proprio cosa dire a parte che sto diventando sempre schizofrenica e incomprensibile e che sociologia mi fa molto male.
Anyway. Siete caldamente invitati a lasciare commenti/recensioni/insulti/minacce/quellochevolete. Se
lo fate, avrete un biscotto(?).
Love you,
Maki
P.S.: Questa FanFiction
ha partecipato alla Drabble Weekend di maggio indetta
dal gruppo Facebook “We are
out for prompts”