Serie TV > Arrow
Segui la storia  |       
Autore: martiland    08/05/2016    3 recensioni
Oliver viene invitato a casa di uno dei più temuti leader della Bratva, Quentin Lance. Un leader che ha molte ragioni per odiare Oliver, ma che invece gli farà un'offerta che non potrà rifiutare......
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Quentin Lance, Sarah Lance, Tommy Merlyn
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~~Capitolo 25
Erano passate due settimane dal matrimonio e tra altre due settimane si sarebbero trasferiti  nella casa in cui Felicity era cresciuta, per ordine di suo padre.
Si sentiva come se quello che avesse sempre fatto fosse fare a e disfare i bagagli.
Le mancherà questo posto, non era che non volesse lasciare la loro prima casa, ma  disobbedire ai suoi genitori era un qualcosa che non poteva fare in questo momento.
Sua madre avrebbe capito e c'era un tempo in cui anche suo padre l'avrebbe fatto. Ma quel tempo ormai era passato. Sapeva che aveva fatto pressione su alcune cose con lui.
Sapeva che aveva bisogno di essere la figlia obbediente, per il momento. Era venuta a patti con il fingere che era tutto a posto con lui, cercando di andare d'accordo con lui, eppure lasciare questo posto le sembrava sbagliato. Vivere nella sua casa d'infanzia non era un qualcosa che vedeva l'ora di fare.
Le mancava anche Oliver. Era spesso fuori. Quando era a casa parlavano a malapena. Non è che avessero problemi, era più che altro che c'erano troppe cose nelle loro teste da condividere con l'altro. Voleva connettersi con lui, per stargli  più vicino, ma probabilmente era colpa sua. Senza probabilmente era colpa sua.
Aveva condiviso con lei che doveva allenare Roy, cosa che non avrebbe dovuto dirle ma che aveva fatto comunque. Entrambi sapevano che a Lance non sarebbe stato contento che glielo avesse detto, ma sicuramente lei non gli avrebbe detto che lo sapeva.
Felicity non voleva questa vita per Roy. Sperava che Thea avrebbe trovato una via d'uscita da questa vita, che lei e Roy avrebbe potuto scappare da questa vita.
                                                                             **

Felicity si incamminò verso l'ascensore per aspettare sua mamma, sua mamma  che stava arrivando per vederla e per “parlare” e per “parlare” intendeva discutere del matrimonio e di quello che si era persa. Non la vedeva dal giorno della chiacchierata nell'appartamento di Helena.
La porta si aprì, ma non era sua mamma. “ Sara...dov'è mamma?” Sara sorrise debolmente, non era sicura di quanto bene sarebbe stata accolta dalla sorella. “ E' al telefono con papà e mi ha mandato avanti. Stanno cercando di non litigare davanti a me......essendo l'unica figlia a casa, credo che abbiano paura che possa scappare anche io.......non che tu sia scappata via....... Il tuo blaterare è contagioso?” Sara sorrise speranzosa verso la sorella.
Felicity sorrise alla sua sorellona, “ oh, stanno ancora litigando?” Sara scrollò le spalle, “ lei  è arrabbiata, lui è arrabbiato perchè lei è arrabbiata.” Odiava quando i suoi genitori litigavano, l'aveva sempre fatta sentire strana. Da bambina le causava dolori allo stomaco, ma adesso le faceva solo venire voglia di stare lontano da loro.
Felicity si spostò sul divano e le fece cenno sul divano di sedersi di fianco a lei, “ indovina, abbiamo bisogno di parlare....” Sara si avvicinò e si sedette e poi si girò trovandosi faccia a faccia con lei. “ Mi dispiace Lis. Lo....lo so che è stato orribile tenertelo nascosto.....ho solo.......” Sara fece un respiro profondo, “ non mi è mai importato , Lis. MAI. Che mamma fosse la tua vera mamma o no.......tu sei mia sorella e ti voglio bene. Ti ho sempre voluto bene.”
Felicity era lacerata, guardò la sorella e vide che ere stata completamente onesta con lei. Lei aveva sempre sentito che Sara l'amasse e che sarebbe morta per proteggerla. Ma rendersi conto che Sara era una di quelle persone  che le aveva tenuto il segreto era stata dura. Pensava  che si sarebbero sempre supportate a vicenda.
“In tutta onestà, Lis..... anche tu mi hai tenuto nascoste delle cose.” Felicity la guardò sorpresa,         “ cosa?No non l'ho fatto.” Sara la guardò con disapprovazione, “ non mi hai mai detto delle orribile cose che ti aveva fatto Laurel. Se lo avessi saputo forse avrei potuto darti delle motivazioni per le sue azioni. Sicuramente l'avrei picchiata. Tu hai tenuto nascosto questo segreto a tutti noi.”
Felicity inclinò la testa  per guardare la sorella. “ Forse.....non lo so. Immagino che tu abbia ragione. Tutti noi nascondiamo segreti in questa famiglia, e abbiamo bisogno di smettere.” Faceva ancora male però. Lei avrà pure tenuto nascosto un suo segreto da Sara, ma Sara le aveva tenuto nascosto una parte della sua vita. Un segreto era  meglio di un altro? Probabilmente no. Un segreto era un segreto.
Non pensi che avrei dovuto saperlo?” Sara scrollò le spalle, “ non ci ho mai pensato molto. Ti voglio bene  e questo è tutto ciò che contava allora e che conta adesso.  Tu eri e sei la mia perfetta Felicity, la sorellina che adoro, non aveva importanza allora e non ha importanza adesso. Non cambia chi tu sei o cosa significhi per me.”
Felicity la guardò....... A Sara non  importava veramente e Felicity non capiva perchè fosse un problema per lei. Sara  era un sacco di cose, non tutte belle, ma ha  un grande cuore amorevole. Non vedeva davvero un problema. Felicity riteneva che per Sara questo era solo un affare Bratva e un qualcosa di cui lei  non doveva preoccuparsi.
Sapevi cosa Laurel stesse progettando?” Sara con veemenza scosse la testa, “ NO! Se l'avessi saputo l'avrei fermata.” Come Felicity la guardò sulla sua faccia intravide del senso di colpa, “ MA.....” Sara si alzò in piedi cercando di trovare le parole giuste da dire, se le trovava. Sara la guardò e Felicity poteva dire che la sua sorellona era pronta per sputare il rospo, era tempo di smettere di mantenere segreti.
So che è stata aiutata..... So anche che non ha finito. Ero venuta a parlare con Oliver quando voi eravate separati.....voleva che la spiassi, ma non ho trovato niente, ancora.” Felicity aggrottò le sopracciglia. Sara non voleva che pensasse che fosse una Psyco-sorella, ma una super-segreta-sorella. In più Laurel ultimamente non stava bevendo molto. Normalmente questa sarebbe una buona cosa, ma in questa situazione era una grossa bandiera rossa.
Cos'altro potrebbe fare? Sono sposata adesso e …...” Felicity si fermò a metà frase  pensando Laurel non era una minaccia prima ed era finita in un disastro. “Non possiamo sottovalutarla.”
Sara annuì, “ concordo. Lei è pazza!”
“Sara?” Sara la guardò curiosamente, “ siamo ancora sorelle. Ti voglio bene.....” Sara le gettò le braccia al collo, “ Lissy! Sono così felice! Mi sei mancata così tanto. Con Nyssa  che se né andata...... e papà e mamma che litigano......Ho bisogno di mia sorella.”
Beh, ce l'hai fatta. Mi dispiace di non esserci stata per te in tutto questo....” Felicity poteva aggrapparsi alla sua rabbia, ma cosa avrebbe potuto fare Sara? Dirglielo e rischiare la collera di loro padre? Certo, ma poteva dire con Sara non era mai importato, non era un grosso problema.
Perdersi era quello il grosso problema per Sara e Felicity non voleva perdere sua sorella.
Felicity sapeva che Sara era sua sorella, una sorella che stava guardando da bordo campo come la loro famiglia stava cadendo a pezzi. Il tempo e la distanza le avevano dato un punto di vista della situazione. Loro erano una famiglia e in una famiglia si litigava, si perdonava e si andava avanti.
Dinah arrivò ed entrambe le ragazze sorrisero alla loro mamma. Era contenta che le sue ragazze avessero fatto pace.
In una mano Dinah aveva il cellulare ed era esasperata, “ Felicity...... devi parlare con tuo padre. Questa situazione lo sta uccidendo.” Uscì dall'ascensore e Felicity aggrottò le sopracciglia.
Sapeva che i suoi genitori si amavano e non voleva essere il motivo dei loro litigi, ma allo stesso tempo non poteva trattare con lui. Essere la figlia ubbidiente e amorevole in pubblico era il meglio che potesse fare.
Mamma. Gli ho detto che sarò una figlia ubbidiente e amorevole.....in pubblico.... non posso..... non sono pronta a sentire la sua parte della storia.”  Odiava deludere sua madre.
Dinah si avvicinò e si sedette in mezzo alle due ragazze e le abbracciò. Felicity sentiva che era  in arrivo la predica di Dinah Lance. Sua madre raramente la faceva, ma quando la faceva lei si aspettava di essere ascoltata e che i suoi pensieri fossero considerati con molta importanza.
Ragazze, gli uomini non sono le creature più ragionevoli. Loro fanno un mucchio di errori e in genere si aspettano di essere perdonati senza scusarsi molto. Sono creature orgogliose...” Dinah guardò verso Felicity , “ tuo padre sa di aver fatto un errore non dicendotelo e l'intera situazione Laurel sa.........sa di averti deluso.” Dinah le sorrise, “ ma lui ti vuole bene. Spera solo che un giorno tu capirai. Oliver farà qualcosa e tu dovrai superare i limiti del tuo amore e del tuo perdonare.”
 Dinah sperava che sarebbe stato qualcosa di semplice non come Dinah aveva superato il flirt tra Quentin e Donna. “ Solo...considera di parlare di nuovo con tuo padre.” Felicity annuì, più per compiacere sua madre e per mettere fine alla predica. L'atmosfera nella stanza era tesa. Felicity lo perdonerà se  lei deciderà di perdonarlo e a modo suo e nei suoi tempi.
Sara ridacchiò, “ gli uomini, sono contenta che mi piacciano le ragazze......sono molto più ragionevoli...” Felicity e Dinah entrambe girarono la testa verso di lei e dopo un attimo iniziarono tutte a ridere.
Dinah fu la prima a fermarsi, “ Lis, io e tuo padre vorremo organizzare per te ed Oliver  un ricevimento o una festa nuziale.” Le ragazze smisero di ridere e Felicity scosse la testa, “  questa non è una buona idea. Ricordi l'ultima festa in nostro onore?NO, non accadrà.” Felicity si alzò dal divano e guardò verso la madre.”
Sarà diverso. Sarà a casa Queen con qualche amico e socio di famiglia. Tutto qua. Ti prego tesoro?” Come poteva chiederle questo? “ Ci sarà Laurel? Dinah deglutì, “ lei è pur sempre tua sorella.”
NO.”
Felicity scosse la testa, amava il dolce e gentile cuore di sua madre e la sua natura indulgente, ma questo era troppo.
Dinah guardò Sara in cerco di aiuto. Sara scosse la testa, ma Dinah continuò a guardarla facendo una silenziosa conversazione con gli occhi, fino a quando Sara non cedette, “ Lis, Olli ne ha bisogno per la sua posizione. Potrà essere una festa nuziale e un'uscita ufficiale come secondo di papà.” Felicity guardò Sara che le sorrise in modo incoraggiante. Lei sapeva che dovevano fare qualcosa per celebrare ufficialmente la sua ascesa e con questa festa avrebbe preso due piccioni con una fava. Maledizione. Perchè la fratellanza doveva avere tanti rituali?
Felicity guardò Dinah, “ va bene, ma sarà meglio che qualcuno tenga Laurel al guinzaglio o non sarò ritenuta responsabile per quello che farà Oliver...... o quello che farò io.” Felicity non aveva intenzione di essere di nuovo il giocattolo di Laurel.
“Naturalmente, tesoro.” Dinah sorrise per aver vinto.

(mio pensiero, “DINAH SEI CAGNA COME TUA FIGLIA. Dopo tutto quello che Laurel le ha fatto hai il coraggio di invitarla alla festa e di rimarcare il fatto che è sua sorella.!! SERIOUSLY!!)

Voglio che ci siano anche i miei fratelli, John e Donna........so che potrebbe farti male......ma loro sono la mia famiglia.”  Dinah sorrise, “ hai ragione sono la tua famiglia. Dovrebbero partecipare. Donna ed io abbiamo un rapporto cordiale che mette al primo posto le tue necessità, tesoro.  Non ho problemi se lei partecipa.” Felicity abbracciò la madre, era una ragazza fortunata. Aveva due donna che mettevano da parte i proprio problemi per lei.
********************************************************************************
Oliver stava svolgendo il suo primo incarico per Lance. Considerando come andavano le cose cattive, aveva fatto di peggio, molto peggio.
Gli era stato incaricato di rapire un ragazzino . Beh non proprio un ragazzino, un ragazzo molto giovane.
Lance aveva deciso che il ragazzo di Thea doveva far parte della fratellanza in un modo o nell'altro. Questo gli sarebbe costato sua sorella se mai lo scoprisse. Thea  voleva bene ad Oliver, ma torturare il ragazzo che amava oltrepassava una linea che gli faceva chiedere quanto sua sorella lo amasse per perdonarlo?

Oliver aveva il ragazzo legato nel bagagliaio. Si diresse in una casa sicura o in una delle case della tortura a seconda degli eventi dei giorni.
L'evento di oggi sarà probabilmente quest'ultimo.
John si era offerto di aiutare, ma Oliver lo mandò con Tommy a fare qualche giro d'esplorazione al molo per assicurarsi che le cose stessero filando lisce come l'olio.
Loro avevano bisogno di stare lontano da questa roba. Nessuno dovrebbe avere a che fare con questa roba. Oliver sapeva che John conosceva personalmente questa roba, lo aveva già fatto prima e probabilmente in modo migliore, ma  comunque non voleva coinvolgerlo. Non voleva anche che John lo vedesse in quel modo. Lawton era niente in confronto a quello che oggi potrebbe chiedergli . Potrebbe fare qualche stronzata perversa.
Quando arrivarono alla casa sicura, Oliver si prese un momento per guardarsi attorno, per concentrarsi. Sapeva che c'era una buona possibilità che avrebbe torturato il ragazzo della sorella.
Fece un respiro profondo. Questo era lo stesso ragazzo con cui aveva aiutato Thea ad uscirci. A Felicity piaceva Roy, lo considerava quasi come un fratello onorario.
Fece un altro respiro, ma questa volta pieno di rammarico, ed uscì dal suv. Tirò fuori Roy dal bagagliaio, se lo caricò sulle spalle e si diresse verso al veranda...... Aprì la porta ed entrò nella casa rurale. Odiava questo posto. La chiamavano “casa delle torture”, perchè questo era il posto migliore per torturare qualcuno. Era enorme, isolata e aveva l'aspetto di una di quelle case da film dell'orrore. Di conseguenza era un luogo di cui Oliver faceva spesso uso. Era dove suo padre gli aveva insegnato a torturare gli sconosciuti.
Robert aveva sempre torturato Oliver a casa, ma qui gli mostrava quanto depravato lui fosse veramente e Oliver sapeva quanto terribile fosse.
Mise giù Roy sul tavolo della cucina e poi chiuse a chiave la porta. Roy non sarebbe scappato anche se ci avesse provato, ma meglio prevenire che curare.
Prima di portarlo li lo aveva legato.  Le sue mani erano legate dietro alla schiena, le sue gambe legate insieme alle caviglie ed era bendato e imbavagliato. Oliver lo guardò per un minuto. Roy non aveva pianto o lamentato o non si  era pisciato addosso, ancora. Oliver era leggermente impressionato. Cazzo. Era ora di iniziare.
Gli slegò le gambe e poi gli afferrò le mani legate e lo spinse verso la porta  seminterrato. “Stiamo per scendere circa una ventina di gradini.” Oliver li appoggiò una mano sulla spalla e giunti alla fine si fermarono.
Oliver si avvicinò alla parete e accese le luci. Prima di slegargli le mani e rimuovergli il bavaglio gli tirò via la benda sugli occhi, in questo modo la sua prima reazione cioè l'urlo nel vedere dove si trovavano non sarebbe stato così assordante. Oliver odiava le urla, le persone invece pensavano che a lui piacessero perchè aveva imparato a sorridere a loro. Sorrideva per nascondere le smorfie per mantenere le distanze dagli eventi. Aiutava anche se la persona torturata  pensava che a te piacesse il “gioco” che stavi facendo......
Roy spostò lo sguardo velocemente all'interno della stanza. C'erano tutti i tipi di strumenti per la tortura appesi al soffitto. C'erano due congelatori di dimensioni umane e l'odore di sangue era quasi schiacciante. Questo posto doveva essere stato usato di recente e la pulizia  non era all'altezza dei suoi standard.
Oliver lasciava sempre il posto più pulito e profumato di questo.
Il ragazzo sembrava spaventato a morte. Oliver si rivolse a lui, “ adesso ti tirerò via il bavaglio.” Oliver lo guardò negli occhi, “ puoi urlare quanto vuoi. Nessuno può sentirti.” Gli occhi di Roy si spalancarono.
Perchè? Perchè sta succedendo tutto questo? Che cosa ho fatto?” Oliver lo guardò freddamente, bloccando tutte le proprie emozioni e la propria umanità. “Lance ti vuole. Ti vede come un buon candidato per diventare un sicario. Il mio lavoro è quello di farti vedere che questa è una buona idea, quindi insegnarti il mestiere.”
Roy era confuso. “ Stai dicendo che vuoi che faccia parte della Bratva?” Oliver nel frattempo si era  seduto su uno sgabello ed aveva iniziato ad affilare una freccia. Oliver lo guardò, “ sto dicendo che Lance ti vuole nella Bratva. In un modo o nell'altro.”
Oliver ritornò al lavorare sulla freccia.
Ci furono un paio di minuti di silenzio che vennero interrotti dalla risata di Roy. Oliver alzò un sopracciglio stranito, chiedendosi se Roy avesse perso la testa.
Va bene. Ci sto. Voglio farne parte. Voglio essere in grado di provvedere a Thea, di proteggerla.” Oliver appoggiò la freccia sul tavolo, sapeva che si stavano frequentando, ma non si era mai reso conto che Roy l'amasse veramente.
Lance potrebbe non permetterti di stare con lei.” Roy scrollò le spalle, “ in un modo o nell'altro staremo insieme.” Oliver sorrise, ammirava il ragazzo. Era anche contento di non doverlo torturare. Era un sollievo che Roy non ci avesse pensato a lungo. Il suo allenamento sarebbe stato un inferno. Roy poteva  farcela? Dovrebbe farlo? Oliver scosse la testa, non aveva importanza. Lance lo voleva. Lo avrebbe avuto e Oliver lo avrebbe aiutato. Non aveva altra scelta.
La sua mente guizzò subito a Felicity. Lei valeva  qualsiasi prezzo che era costretto a pagare.
Roy? Hai qualche idea su quello che dovrai fare? Quello che farà a te?” Roy rifletté sulle sue parole per un attimo e poi parlò, “ se  questo è l'unico modo per poter stare con Thea. L'unico modo per proteggerla dagli orrori che questa vita può fare ad una ragazza come lei............. E' nata in tutto questo, non c'è  nessuna via d'uscita per lei. Quindi ci sto. Non mi interessa che effetto avrà su di me.....fintanto che lei sarà al sicuro.”
Cazzo. Questo ragazzo era molto simile a lui. Al diavolo se non era quasi come lui. Roy farà di tutto per Thea. Oliver non poteva chiedere di più dal ragazzo. C'era solo una cosa che lo preoccupava.....
Che succederà se.....” Oliver aveva paura di esprimere la sua più grande paura. “ Che succederà se ti trasformerai in qualcuno che lei non potrà amare?” La faccia di Roy divenne seria, la faccia più seria che Oliver avesse mai visto, “ Allora.....me ne occuperò. Ma lei  sarà al sicuro perchè posso fare in modo che accada. Lei troverà la felicità altrove. Potrà uccidermi......ma il suo essere non protetta o in pericolo? Quello SI CHE MI UCIDERA', non c'è alcun dubbio nella mia mente a tal proposito.”
Oliver sospirò rumorosamente. Questo è come si sentiva su Felicity. Sapeva che avrebbe allenato questo ragazzo per essere il miglior sicario che ci sia. Gli avrebbe insegnato tutti i trucchi del mestiere. Lo avrebbe guidato e avrebbe coltivato il suo talento naturale perchè per Oliver.....questo ragazzo era lui. Questo ragazzo era anche il futuro di Thea. Aveva bisogno di assicurarsi che lui potesse prendersi cura di Thea.
Iniziamo. Per prima cosa.......andiamo e troviamo il traditore che ha fatto la spia.” Roy annuì.
Trovarono il ragazzo e lo portarono alla casa sicura. Lo legarono alle travi e se ne andarono.
Andarono in auto, “ e adesso?” Oliver si affacciò sul parabrezza e il suo volto non tralasciava alcun indizio.
Rimarrà qui tutta la notte per pensare. Ha bisogno di rimuginare sulle sue opzioni. Adesso ti riaccompagno a casa e porterai mia sorella fuori a cena. Io andrò  ai miei incontri e poi andrò a casa da mia moglie.” Roy annuì.
Oliver mise in moto l'auto e si avviarono.
Non era stato male come primo giorno. Aveva Roy come Lance voleva, avevano trovato il traditore e stasera sarebbe tornato a casa  per vedere la moglie. Oggi stava andando meglio del previsto.
Domani estorceremo le informazioni da lui. Scopriremo cosa conosce e poi lo uccideremo.” Oliver guardò Roy per vedere una sua reazione, ma non ne ebbe. “ Lui sa tutto questo, ma ci dirà quello che vogliamo sapere.” Roy guardò Oliver confuso, “ se lui lo sa che morirà  in entrambi i casi.....perchè dircelo?” Oliver diede un 'occhiata a Roy, “ in modo da ucciderlo. Così metteremo fine al dolore che gli provocheremo. Ci supplicherò di ucciderlo e noi lo accontenteremo, in cambio di risposte.” Oliver vide il ragazzo impallidire e deglutire.  L'uomo nella casa non era l'unico che aveva bisogno di venire a patti con la sia situazione. Roy poteva  aver pensato di conoscere questa vita, ma no la conosceva veramente fino a quando Oliver non gli aveva spiegato questo primo passo a lui.
                                                                            **
Oliver lungo il tragitto verso casa pensò a Felicity.  Ultimamente era stata distante, o forse  lo era stato lui. Cercavano di vedersi il più possibile , ma non sembravano connessi. Condividevano i pasti e il letto........non facevano sesso da Las Vegas. Oliver sospirò.
Roy lo guardò e Oliver scosse la testa. Non aveva cercato di fare sesso, non si era proprio avvicinato a lei in quello senso. Non sapeva veramente il perchè, lui la amava,la voleva con tutto se se stesso, ma si sentiva che le sue avance non sarebbero state accolte. Forse stasera dovrebbe parlare con lei.
Lasciò Roy e si diresse al suo numero infinito di incontri.
********************************************************************************
Oliver tornò a casa dopo una lunga serata di incontri. Non aveva mai pensato che salendo di grado nell'organizzazione significasse più lavoro. Il rapimento di Roy era stato più semplice dei suoi incontri e delle altre persone che gli baciavano il culo. Perchè improvvisamente queste persone lo ritenevano degno di attenzione quando sino a due settimane fa lo schernivano? Era una delle molte cose che lo facevano impazzire di questa vita. Due settimane fa lo chiamavano “ il piccolo Queen”, il quale era un insulto su così diversi livelli  da volerli uccidere tutti. Sospirò profondamente.
Entrò nell'attico trovandolo tranquillo. C'era solo una lampada accesa nel soggiorno e il resto era tutto spento. Oliver andò alla ricerca della moglie, aveva solo bisogno di vedere il suo viso sorridente.
Entrò nella loro camera da letto e sentì la doccia andare. Oliver sorrise, vorrebbe unirsi a lei, ma non era sicuro se era il caso. Questa situazione di stallo fra di loro sembrava trattenerli.
Si tolse la giacca e la cravatta, poi iniziò a sbottonarsi la camicia come entrò nel bagno.
La doccia in cui si trovava attualmente la moglie era dietro al muro. Il box doccia in se era completamente aperto, ma localizzato al sicuro dietro una parete dove dovevi girarci attorno per entrarci. Purtroppo per lui non vide niente. Poteva solo immaginarsela nella sua mente.
Oliver si spogliò del resto dei suoi vestiti e si lavò la faccia quando sentì uno strano ronzio. Alzò la testa stranito, cercando di capire che cosa e da dove venisse il rumore. Non pensava che fosse un intruso, come avrebbe fatto ad entrare?
Lo sentì ancora e si avvicinò alla moglie, voleva essere in grado di difenderla.
Sentì Felicity fare emettere un gemito  e lui SAPEVA benissimo cos'era quello, ( o quello che pensava che fosse) UN VIBRATORE. Sua moglie si stava masturbando. Certo, probabilmente pensava che stessi ancora al lavoro, ma perchè  avrebbe dovuto farlo quando lei aveva lui..... Oliver girò intorno alla parete per affrontarla. Non facevano sesso da settimane, per essere esatti da due settimane.....per essere ancora più precisi da diciotto fottutissimi giorni.
Oliver si fermò quando le vide il culo nudo. Dannazione, aveva davvero un bellissimo culo.......praticamente un 'opera d'arte, avrebbe potuto guardarlo tutto il giorno. Da quando l'aveva conosciuta lo aveva fissato molto.
Poi sentì di nuovo il ronzio e si incazzò. Sapeva di essere irrazionale, ma al momento non gli importava, “ hai un perfettamente disposto e ti assicuro NORMODOTATO marito e tu utilizzi un vibratore?” Oliver ribolliva dalla rabbia, non era nemmeno sicuro del perchè! Non aveva niente contro il masturbarsi, lui personalmente lo aveva fatto moltissime volte, non aveva alcun problema se  lo faceva anche lei. Aspetta...... era geloso di un fottuto vibratore. Oliver scosse la testa.......si lo era, ma preferiva non ammetterlo, nemmeno con se stesso.
Felicity era sconvolta.  Per prima cosa lui era tornato a casa, e secondo lui aveva un problema con lei che utilizzava un vibratore. Felicity si girò dimenticando di essere nuda, poi alzò l'oggetto che chiaramente aveva offeso il marito, “ è un impianto di lavaggio del viso.....per pulire a fondo i pori.”
Felicity glielo allungò per farglielo veder meglio, ma lui non lo guardò. Era concentrato  a fissarle le tette, ed erano bellissime. Bagnate ed insaponate.......pimpanti che chiedevano di essere toccate da lui.
Oliver deglutì e tornò a guardarla in viso. Lei era nuda e tutta bagnata nella doccia. I suoi capelli appena lavati e la sua pelle bella pulita. Lei sembrava così giovane e bella, così innocente e pura. Lei era tutto quello che voleva e lui la voleva adesso.
In tre semplici passi la raggiunse e la tirò a se per i fianchi e la baciò. Un bacio pieno della sua voglia e del suo bisogno di lei. Era passato troppo tempo. Felicity ricambiò il bacio con lo stesso bisogno di averlo da far quasi gridare Oliver con sollievo. Era sollevato di sapere che a lei era mancato nello stesso modo, se non più di quanto non gli fosse mancata a lui.
Felicity era stata arrabbiata con lui per aver accettato di allenare Roy ( come se avesse avuto scelta) e lui, in un primo momento era rimasto lontano solo per lasciarla sbollire.
Oliver tirò via le sue labbra dalle sue e iniziò a scendere baciandole il collo, arrivando poi al seno prendendo in bocca un capezzolo mentre con la mano accarezzava l'altro, invertendosi poi per dare la stessa attenzione ad entrambi. Erano entrambi perfetti.  Oliver gemette, aveva un sapore così buono. Gli era mancato così tanto. Il suo corpo aveva voglia di lei.
Iniziò a baciare scendendo giù per lo stomaco, spingendola contro il muro. La doccia era ancora in funzione sparando acqua da diverse direzioni, aggiungendo intensità al momento.
Le sollevò la gamba destra e la fece ancorare sulla sua spalla.  Iniziò a leccare su e giù nella sua entrata, dannazione era inebriante. Poi lentamente iniziò a massaggiare il clitoride con la lingua. Felicity gemette e si appoggiò totalmente al muro. Oliver ridacchiò e le vibrazioni la fecero venire. CAZZO. Oliver bevve i suoi umori come se fosse l'ultima cosa che potrà mai gustare. Felicity afferrò i capelli di Oliver e ora li stava tirando mentre continuava ad aiutarla a  cavalcare il suo orgasmo.
Quando Felicity parlò Oliver era perso, “ per favore.......Oliver.....io......ho bisogno di te.....” Oliver la guardò negli occhi e lo vide, vide la sua voglia e il desiderio  che rifletteva la propria.
Questo gli rese il cazzo ancora più duro. Non pensava che fosse possibile.
Oliver si alzò e la baciò duramente. Poi la girò così facendo le sue tette furono schiacciate contro il muro facendola gemere. Le divaricò le gambe ed entrò dentro di lei, velocemente, senza preavviso in un'unica spinta mordendole delicatamente il lato del collo. Amava la sensazione di stare dentro di lei con niente che li separasse.
Prima di venire dovrà uscire da lei, doveva ricordarsi della sua questione  del controllo delle nascite. L'effetto della pillola era svanito,  fin da prima che partissero per Las Vegas.........
Felicity rabbrividì alle sue azioni.......
Oliver iniziò a muoversi dentro e fuori di lei costruendo un ritmo mentre con una mano le accarezzava le tette.
Come Oliver si avvicinò all'orgasmo mosse una mano in basso verso il clitoride strofinandolo mentre l'altra continuava a massaggiare le tette.
Felicity si sentiva così bene. Si stava avvicinando, Oliver riusciva a sentire le sue pareti stringersi attorno al suo cazzo. Felicity iniziò a gemere sempre più forte ad ogni spinta, “ per favore......OH DIO.....” Una parte di lui voleva che durasse per sempre, mentre l'altra parte insisteva nel venire. Felicity venne attorno al suo cazzo e dopo un paio di spinte Oliver ruggì riversandosi in lei.
Oliver cercò di riportare il suo respiro sotto controllo come  lei si appoggiò contro il muro. Oliver coprì il suo corpo con il suo ricoprendola di baci lungo le spalle. Adorava le sue spalle. Fino a lei, non aveva mai pensato che le spalle fossero sexy, ma le sue erano sexy come l'inferno.
Dopo aver finito di baciarle spalle, prese il doccino della doccia e risciacquò entrambi. Finito prese gli asciugamani e si asciugarono. Poi la prese in braccio in stile nuziale e la portò a letto. Nudi.
Oliver sperava in un secondo round, ma non voleva spingere la sua fortuna.
L'appoggiò giù e lei scattò nella sua parte del letto. Oliver la seguì e la tirò nelle sue braccia. Oliver non era mai stato un tipo da coccole, ma con Felicity lo era.....in realtà con lei  era un sacco di cose che non era prima.
Oliver?” Oliver la sentì parlare nel suo petto prima di sentirla effettivamente. Sorrise, amava questo essere vicino a lei.
“Si.” Oliver si bloccò, non sembrava il tono da chiacchiere. Anche se probabilmente sembrava rilassato, in quel momento non lo sembrava affatto. Era sdraiato di schiena con un braccio dietro la testa mentre l'altro giocava con i capelli di Felicity che giaceva sul suo petto.
Felicity con le unghie delle dita disegnava cerchi immaginari sui suoi addominali, “ se avessi saputo che un vibratore ti avrebbe fatto ingelosire.......... lo avrei portato veramente .” Oliver rise, era sollevato  che lei non si fosse pentita di quello che era appena successo prima di realizzare quello che aveva appena detto. “ Hai un vibratore?” Felicity annuì. “ Dove?” Felicity si tirò su e lo guardò negli occhi, “ perchè?”
Oliver sorrise maliziosamente, “ ho bisogno di eliminare la concorrenza.” Felicity scherzosamente lo colpì e poi tornò ad appoggiarsi sul suo petto.
Oliver potrebbe morire di felicità in questo momento.
Improvvisamente Felicity si irrigidì sotto di lui facendolo preoccupare. Poi la sentì ansimare fortemente e spostarsi velocemente da lui. Iniziò a correre nuda fuori dalla stanza. Oliver la seguì trovandola nel suo ufficio.
Oooh..... stiamo per giocare qui dentro.” Oliver la raggiunse e poi vide lacrime nei suoi occhi.
Tesoro? Piccola? Cosa c'è che non va?”  Felicity teneva tra le mani un calendario con scritto su una grossa e grosso O. Oliver sorrise, “ Stai tenendo il conto dei tuoi orgasmi?”  Oliver la guardò con  un ghigno arrogante. Lentamente Felicity scosse la testa mentre le lacrime iniziarono a scendere.
Erano in piedi nel suo ufficio, nudi e ora lei stava piangendo.
Oliver la prese tra le sue braccia e la cullò. “ Non capisco. Cosa c'è che non va?”
Abbiamo fatto sesso. Senza preservativo.” Oliver lo ricordò.....amorevolmente. “ E?”
Oggi sto ovulando...... il mio controllo delle nascite....”
E.....?”
“Oliver?” 
Felicity si tirò indietro e lo guardò. “ Abbiamo.....probabilmente.....forse.....potremmo aver......concepito  un bambino........Un bambino che hai detto di non volere.” Felicity lasciò le sue braccia. Felicity guardò fuori dalla finestra con le braccia avvolte attorno a se stessa.
Oliver era sconvolto, come aveva potuto essere così stupido? Lui sapeva che lei non era pronta per essere madre.  L'aveva sentita dire a sua madre che lei non poteva portare un bambino in questo mondo, il loro mondo. MERDA. Aveva promesso di aspettarla e se mai avesse voluto avere dei figli, lui non avrebbe avuto problemi con quello.
Avrebbe dovuto proteggere il suo sguardo,da  ciò che il suo desiderio di averla le aveva fatto. Potrebbe averla messa incinta di un bambino che lei non voleva, mettendola in una situazione come questa.
Oliver scaraventò il fermacarte giù dalla scrivania. Come ha potuto essere così imprudente e stupido.
Felicity al gesto di Oliver si spaventò e le lacrime iniziarono a cadere più velocemente.
Oliver non sapeva cosa fare. Si pizzicò la gobba del naso per spremersi le meningi.
Se lo sarai.....ce ne sbarazzarcene.” Felicity ansimò fortemente, “ tu...tu vuoi che me ne “sbarazzi”?” Oliver annuì lentamente. Qualcosa gli diceva  che era la risposata sbagliata, ma l'aveva sentita dire a sua madre che non era sicura di poter essere madre, che questa vita e i bambini non erano compatibili, che non voleva portare un bambino in questo mondo. Non era questa la miglior soluzione?  A quanto pare no da come lei uscì furiosa dall'ufficio attraversando l'attico. Oliver la seguì lentamente, fino a quando la vide entrare nella loro camera da letto, chiudendo la porta a chiave.
Oliver bussò: “Felicity? Tesoro? Lasciami entrare....”
No.”
Oliver si lamentò, “sono nudo.”
E quindi ” Disse Felicity e Oliver poteva dire che lei.......era arrabbiata.
Fa freddo.” Cercò di giocare con la sua compassione.
“Quindi?”
Era arrabbiata. Oliver non era sicuro del perchè, ma vorrebbe parlarne. Invece di essere intelligente e dire questo se ne uscì con, “ ho bisogno almeno di qualche fottuto vestito!”
NO!” Oliver appoggiò l'orecchio alla porta e la sentì parlare a se stessa e piangere. MERDA.
Oliver andò al divano, accese la tv e si coprì con una coperta. Sperava che lo lasciasse entrare prima  dell'arrivo di Slade l'indomani. Non sarebbe divertente spiegare questo al suo amico.
La mattina dopo si svegliò quando Felicity gli lanciò addosso i vestiti. Oliver saltò su e si mise i boxer e i pantaloni. Si accorse che non gli aveva dato una camicia e sorrise , fino a quando vide il suo sguardo mortale. Si avvicinò a lei e notò che era vestita, “ dove stai andando?” Oliver la seguì verso l'ascensore. “ A vedere Donna.”
 Oliver la girò verso di lui, “ sono confuso, Felicity. Ti ho sentito dire a mia madre che non volevi bambini e ora sei incazzata perchè mi sta bene questo.” Felicity si rigirò verso l'ascensore, “ dannazione, parla con me.”
L'ascensore si aprì e Slade e Tommy erano entrambi sorpresi di vederli li in piedi. Poi si resero conto che stavano litigando. Felicity, era evidentemente arrabbiata con Oliver che la stava guardando ferito e confuso.
Vuoi che parli con te?Va bene!” Felicity iniziò a puntare il dito contro il suo petto, “ non voglio dei figli. Sentivo che era sbagliato portare in questo mondo dei bambini....ma adesso.....adesso che potrebbe esserci un bambino tu vuoi che semplicemente me ne sbarazzi.” Oliver era completamente confuso, “ io lo voglio....se c'è un bambino. So che è sbagliato ma......ho sempre sognato di essere una mamma.” Oliver fece un passo verso di lei e la avvolse tra le sue braccia, “ allora lo terremo.....se c'è un bambino. In caso contrario, se vuoi possiamo provare ad avere un bambino. SE questo è ciò che vuoi........io voglio solo te.” Felicity si sollevò e lo baciò.

Tommy e Slade li guardarono. Tommy si sporse verso Slade e sussurrò, “ dovremmo tenere del popcorn in questo ascensore.” Slade ridacchiò e annuì.
Grazie, so che sembro pazza e stupida......è solo che da quando ho scoperto di Donna.......ho cambiato idea. Da quando ho iniziato ad amarti.......ho visto cosa voleva dire Moira sui bambini. Forse prima ero troppo spaventata.....ma noi... insieme possiamo farlo, giusto? Dare ad un bambino una bella vita.” Oliver le sorrise, “ insieme possiamo fare qualsiasi cosa.”
Tommy si schiarì la voce, “ dobbiamo andarcene? Lungi da me,  interrompervi nella creazione di mio o mia nipote......”

Senza mai distogliere lo sguardo l'uno sull'altra, “ VA VIA” Felicity e Oliver lo dissero all'unisono.
Slade e Tommy decisero di fare colazione senza Oliver.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Arrow / Vai alla pagina dell'autore: martiland