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Autore: Lorelei95    08/05/2016    3 recensioni
"Non può concepire di aver affiancato Sanji all’altare come suo uomo d’onore, come suo testimone, nemmeno per affidarlo alle cure di Nami, perché crede che non amerà mai nessuno come sta amando il biondo idiota, come ama il suo stupido sopracciglio a ricciolo, e i suoi occhi blu.
E non sa come fare. E fa male. Così male, perchè tutto ciò che sa è che vuole Sanji e combattere con lui, sapendo però che potrà interrompere la lotta con un bacio."
Però, forse, può riuscirci. Può amarlo. Ancora, come, non lo sa. Ma lui sarà il più grande spadaccino al mondo e farsi amare da Sanji non dovrebbe essere così difficile.
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji, Un po' tutti | Coppie: Franky/Nico Robin, Sanji/Nami, Sanji/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Forse

 
Note: Perdonate il ritardo. Per ulteriori note alla fine.
 
Forse può farcela.
Forse, continuando a ripeterselo, le cose cambieranno davvero.
Può riprendere in mano le redini della propria vita. Può tentare di raggiungere il podio mondiale per il Kendo. Può essere il migliore insegnante che i suoi allievi abbiano mai avuto. Può rendere oltremodo orgogliosa Kuina, perché sa, che se un’ aldilà esiste, lei lo sta guardando. E se fosse qui lo prenderebbe a calci, per dirgli che un uomo come lui, con la sua immensa forza e determinazione, non può farsi spezzare. Lei non ci è mai riuscita; anche se lo sconfiggeva sempre, lui tornava ancora e ancora, per farsi umiliare da una ragazzina appena più grande di lui, ma non per questo si è mai arreso.
Se lei fosse qui lo schiaffeggerebbe così forte da fargli dimenticare gli stupidi sentimenti che stanno frenando i suoi sogni, che gli stanno facendo perdere di vista l’obiettivo. Diventare il più grande. Diventare il più forte. Che il mondo lo acclami talmente tanto che le grida raggiungano il cielo.
E piangere per l’amore che Sanji non può dargli non cambierà le cose. Continuare a sperare che un giorno si accorga di lui e di ciò che prova.. Bè, quest’attesa lo ucciderà. Morirà di apatia, di malinconia, di solitudine. Tutta la sua aggressività e forza soffocata sotto le macerie dei ‘ma’ e dei ‘forse’, dei ‘e se poi?’.
Quella notte, a piangere, sull’asfalto gelido, ha quasi perso la sua mente. La dignità per se stesso. E’ scappato come un animale terrorizzato, davanti ad un nemico troppo grande. Lui, Roronoa Zoro, che scappa.
Può quasi cogliere l’ironia della sorte. Un uomo che non teme nulla, che conosce la solitudine, la morte ingiusta, la violenza, che semplicemente non può sopportare l’amore. Il destino è davvero ingiusto.. O forse il suo destino non è quello di essere ricambiato da Sanji. Questa infatuazione è solo una svista sul percorso, si è perso sulla strada e se non si stesse parlando di lui non farebbe nemmeno ridere. Eppure è vero. Ha dimenticato la Via della spada. I sacrifici. La promessa fatta ad un’anima  spirata.
Davvero credeva che Sanji valesse tanto?
Anche adesso, scenderebbe all’inferno e ritorno pur di non farlo soffrire, perché ancora adesso non può impedirsi di amarlo. Forse però non sarà così per sempre. Magari smetterà di fargli male il solo guardarlo. Magari il suo cibo smetterà di fargli venire la nausea, quasi da correre in bagno a ficcarsi due dita in gola e vomitare. Forse la sua voce cesserà di fargli rizzare i peli sulla nuca e il suo corpo di apparirgli tanto perfetto.
Forse.
Zoro sospira e prende un altro sorso di birra mentre fissa senza attendere risposta la lapide col nome di Kuina. Qualche primo coraggioso fiore decora lo spazio lì attorno, gli indecisi inizi di una prematura primavera a Marzo, eppure lo fanno sorridere, perché non ha dubbi che questo sia lo spirito di Kuina che emana ribellione e voglia di vivere e che agisce su tutto ciò che tocca.
Appoggia la bottiglia a terra, accanto a lui, mentre se ne sta seduto sul tappeto erboso a grattarsi la testa, quasi intimorito dei rimproveri che Kuina potrebbe fargli.
Inizia incerto, la voce malferma e debole,  come di uno che ha parlato poco e pianto molto. “Lo so che non dovrei essere qui,” comincia, giocando coi fili d’erba, per darsi un contegno, come se lei fosse lì per davvero. “Non dovrei perdere tempo qui a renderti omaggio, lo so, infatti sono qui per bere.” Fa cenno alla birra, con un leggero sorriso sulla bocca. “Te ne offrirei una bottiglia, ma ne ho portata una sola. Mi farò perdonare la prossima volta, promesso.”
Zoro guarda la lapide e sa che il suo monologo non avrà responso, ma se c’è qualcuno che riesce a farlo parlare, anche a vuoto, quel qualcuno è Kuina e deve confidarsi. Non importa che qualcuno lo veda parlare da solo.
Incrocia le gambe agitato e si sfrega le mani, prendendo un altro sorso prima di ricominciare a parlare. “E’stata davvero dura ultimamente.” E’ incerto su cosa dirle, perché tutto gli appare confuso. “Immagino saprai quale sia la situazione con Sanji, siccome sei un’impicciona che da lassù, o dovunque tu sia, mi tiene d’occhio. Io.. Io sono innamorato di lui e non so come fare.” Sente il viso arrossire a quella dichiarazione, perché in fondo è la prima volta che dice a voce alta ciò che prova per quell’inutile cuoco.
“Fa tanto male, Kuina.” Sussurra disperato. “Ogni giorno mi alzo e so che Sanji non si accorgerà mai di me. Ogni giorno mi sveglio solo e so che lui sta vivendo il suo sogno d’amore con quella..strega. Non odio in nessun modo Nami, non potrei, è mia amica, ma questo non cambia il fatto che mi senta infelice e un povero illuso. Non riesco a mangiare, non riesco a dormire e tantomeno ad allenarmi. Mi sento l’ombra di me stesso.” Deve continuare a bere per non annichilirsi nel suo dolore e può percepire chiaramente la disapprovazione di Kuina, il suo desiderio di urlargli contro, di scuoterlo con forza.
“Sai, credo che se fossi stata tu al posto mio ti saresti già presa Sanji, senza fare tante cerimonie. Saresti andata da lui, lo avresti afferrato forte per le spalle e lo avresti baciato, come farebbe una vera donna!” Zoro ridacchia, riuscendo ad immaginarsi chiaramente la faccia shockata del cuoco e la sua voce solitamente profonda, balbettare in un’ottava più alta. Il riso rimane sulle sue labbra, anche se è più di scherno per se stesso. “Avrei dovuto fare proprio così.. E molto probabilmente Sanji mi avrebbe rifiutato o calciato in faccia o reso sterile a vita-non che brami di riempire il mondo di piccoli me-.”
Respira a fondo, fissando il cielo privo di nuvole. “Se lo avessi fatto sarei stato male, ma sarei dovuto andare avanti. Sanji mi avrebbe trattato in maniera distante per un po’ e tutto si sarebbe risolto.” Aggrotta la fronte, quasi sentisse Kuina ridere e canzonarlo: ‘E se non fosse andata così? Non ci hai mai pensato?’. Il solo pensarci lo fa stare ancora peggio, ma è sicuro che questo Kuina lo sappia.
“Non voglio pensare a cosa poteva essere,” risponde al vento-o forse a se stesso?-. “Voglio solo andare avanti e vivere come ho sempre fatto, come se questa cosa tra me e il cuoco non fosse mai accaduta.” 
Può vedere Kuina mentre gli rivolge un’occhiata minacciosa, quasi gli stesse ricordando che questa ‘cosa’ non è esattamente un sassolino nella scarpa, altrimenti non sarebbe venuto fino alla sua tomba per piangersi addosso.
E in fondo ha ragione. Non si è mai sentito così disorientato come in questo momento-non che sia nuovo per lui-. Gli sembra di aver perso tutti i punti di riferimento, come se qualcuno avesse preso le stelle e le avesse mescolate nel cielo, godendo nel creare il caos nella sua vita. Eppure, per qualche momento, quando è appena sveglio e la sua mente è ancora intorpidita, gli sembra quasi di non poter vivere senza questo amore impazzito e si domanda come possa anche solamente desiderare che smetta. Vuole che Sanji sia il suo sole, non importa cosa significhi.
Tuttavia il resto del tempo è un’agonia lenta, che lo fa strisciare tanto è faticoso sopportarlo e quasi vorrebbe che Sanji si accorgesse del modo in cui lo guarda e lo ama, per mettere lui fine a tutto.
E uccidere le sue speranze, una volta per tutte.
“Posso disturbarti, Zoro-san?” Robin è sopra di lui e gli rivolge un sorriso leggero, appena un’ombra sulla bocca, prima di sedersi al suo fianco, gli occhi già indirizzati alla giovane foto di Kuina. Zoro è quasi certo che Robin sia atea, più per convinzione data dalla sua formazione scientifica che per reale disillusione, ma può notare il modo in cui china leggermente la testa, come se anche lei potesse percepire l’anima di Kuina, lì, che ascolta il suo blaterare di amore e sentimenti.
“Ho interrotto qualcosa?” Domanda, guardandolo con sincero affetto, che è così raro vederle trasparire dagli occhi e per questo arrossisce forte. E Kuina ride di lui. Sghignazza anzi.
“No, Kuina qui mi stava rimproverando.” Robin ride leggermente, coprendosi la bocca.
Le è sinceramente grato per tutto ciò che ha fatto-che hanno fatto, visto che ha trascinato dentro alla sua miseria anche il povero Franky- e si sente in dovere di dirglielo. Per quanto possa essere difficile mettere una parola in fila all’altra, deve essere umile e riconoscente.
“Non credo di averti mai ringraziato per quella notte. Né te né Franky.” Robin non tenta di frenarlo dicendo cose del tipo: ‘Non dirlo nemmeno! Era il minimo che potessimo fare!’. Piuttosto sta lì, silenziosa e lo guarda fisso, aspettando che continui. Ha cercato tanto a lungo di trovare un qualcosa che lo spingesse a confrontarsi e poi- finalmente!- lo ha trovato: Kuina. E’ stata proprio Robin ha suggerirgli di venire qui, di provare a parlarle e ascoltarsi, senza la paura di giudizi o critiche. Ed è quello che ha fatto. E le è ancora più grato perché l’ha accompagnato lì e gli ha dato tutto il tempo del mondo, senza abbandonarlo a se stesso.
Zoro si passa una mano tra i capelli, facendo un respiro profondo. Nota all’ultimo che gli sono cresciuti parecchio, tanto che adesso ha dei ciuffi malefici che gli ricadono spesso sulla fronte, ma non è così importante al momento.
“Quella notte sono scappato perché, ammettiamolo, ero fottutamente terrorizzato.” Robin gli appoggia la mano sull’avambraccio e gli dà una lieve stretta, forse per fargli capire che non deve vergognarsi e che non lo sta giudicando. Forse.
“Quando ho guardato negli occhi Sanji.. Dio.. Mi sono sentito annegare nei miei stupidi sentimenti. Non riesco a separarmene e non riesco a farli andare via. E ho paura che per questo perderò Sanji. Robin, io non posso perderlo. Lui è mio amico. Non importa se lo amo.” L’ultima frase gli si incastra in gola, come una verità troppo dura e fredda da accettare. La sua voce pure si è incrinata e fa del suo meglio per respirare a fondo, per non piangere davanti a lei, tuttavia gli occhi gli si riempiono comunque di lacrime, ma è abbastanza uomo da non singhiozzare. Ormai ha visto il peggio di lui. Non ha più alcuna facciata da difendere con lei.
Robin ancora non abbandona il suo braccio, ma gli massaggia la schiena con leggeri movimenti circolari e si sente rincuorato.
“Volevo andare più lontano possibile sia da lui che da voi,” continua incerto, tra un respiro e l’altro. “Perché se dovesse andare male tra me e il cuoco.. Potrei distruggere il nostro gruppo e sarebbe egoista da parte mia. Non so che fare!”
Si afferra con forza i capelli e cerca di controllarsi, ma la sua mente è così agitata che tornare all’equilibrio è fuori discussione.
“Zoro-san, shh. Andrà bene, ora respira.” Robin è calma e il modo in cui tenta di aiutarlo la fa apparire tanto come una mamma e per questo sorride, seppur controvoglia. Poi riprende a parlare, sempre pacata. “Quello che dici è vero: il nostro gruppo potrebbe uscirne a pezzi da una storia come questa, tuttavia stai pensando con troppe mosse di anticipo e forse in maniera troppo negativa. Sanji-san è un tuo amico e non ti abbandonerà. E’ vero che ultimamente la sua sensibilità è stata decisamente carente, ma non dirglielo, ti prego, altrimenti mi perseguiterà per giorni per cercare di rimediare.” Zoro ride per questo. “Ma sa essere una persona comprensiva e presto o tardi capirà che non ti  comporti allo stesso modo in sua presenza e noi di conseguenza.”
Lo spadaccino allora la guarda, un poco intimorito e teso, con una domanda ben evidente sul suo viso: si sta chiedendo quanto sia stato trasparente attorno a tutti loro, ma Robin scuote la testa. “Non temere, io e Chopper abbiamo notato prima degli altri che qualcosa non andava. Franky pure, mi ha detto che al matrimonio eri fuori di te e ti ha prestato maggiore attenzione. Rufy invece pensava fossi malato e ha spaventato a morte Usopp per questo mentre Brook ti ha colto diverse volte assente o a guardare fisso Sanji-san.” Il suo sguardo è morbido e Zoro suppone stia facendo il meglio di sé per aiutarlo, non mostrandosi fredda o distante. E può coglierne la bellezza e si sorprende.
“Ho dato pensieri a tutti. Non volevo accadesse..” E non sa se sta parlando del fatto che li ha resi partecipi involontariamente o meno di tutto questo, di questo amore folle per il suo migliore amico. Sposato oltretutto.
"Noi siamo tuoi amici, siamo nakama, come dice Rufy-san, e non devi preoccuparti per noi. Niente di ciò che potresti fare sarà mai un problema, per ciascuno di noi. E se chiederai il nostro aiuto noi saremo lì, sempre." Robin sorride, sempre in quel suo modo leggero, non apertamente come sarebbe il sorriso di qualcun altro e lo fa apparire ancora più prezioso. Non ha dubbi sul perchè Franky abbia perso la testa per lei e Zoro si sente di augurare loro solo il meglio.
Tuttavia ancora non ha idea di come comportarsi col biondo idiota.
Zoro aggrotta le sopracciglia e si massaggia il ponte del naso, raggiungendo la bottiglia per quello che è probabilmente l'ultimo sorso, ormai caldo per di più. Inutile dire che sa di piscio. Poi improvvisamente prende una decisione.
"Robin." La sua voce è chiara, sicura, cosa che non accade forse da troppo tempo. "Credo di sapere cosa fare."
Si volta a guardarla e vede uno sguardo di soddisfazione nei suoi occhi, come se avesse perso il modo di essere di Zoro, determinato e caparbio. E' convinto di sentire un applauso provenire da Kuina, ma probabilmente è solo la sua immaginazione.
"Robin, devo parlare col cuoco."
 

Note di chiusura: So di avere troncato il capitolo. Io in primis voglio vedere come andranno le cose con Sanji (e probabilmente il motivo è dovuto dal fatto che davvero non ho idea di come andrà a finire questa fanfiction). Perdonatemi ancora per il ritardo, davvero. Vi lascio come le altre volte con un'immagine e ringrazio ancora chi ha recensito, chi segue e chi vorrà farlo, perchè è amore sapere cosa ne pensate. 
Magari vi andrebbe di suggerirmi cosa potrebbe succedere? Sono curiosa.
Al prossimo aggiornamento,
Lorelei95
  
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