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Autore: chocosrainbow    09/05/2016    0 recensioni
"Sei un mostro.." sussurrò lei tra i singhiozzi.
"Lo so.." le accarezzò la schiena per calmarla.
"E sai qual è la cosa bella?" rise senza allegria, lui scosse la testa.
"Che mi stavo innamorando di te." E pianse più forte.
"Possiamo far finta di nulla. Io posso rimed-"
"No." Scosse la testa Isa. "Non puoi rimediare. Io.. io ho bisogno di tempo." Si staccò da quell'abbraccio e si allontanò.
Dylan la guardò andare via, inerme.
E pianse, come mai aveva fatto prima.
Che cosa aveva fatto?
L'aveva persa, di nuovo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Due mesi dopo


"Non ce la faccio." Piagnucolò Dylan raggiungendo Josh in mensa.

Erano appena terminate le lezioni –erano le 13- e come ogni martedì, Josh e Dylan si ritrovavano al solito tavolo per pranzare.
Erano pochi gli studenti che di martedì restavano il pomeriggio, dopotutto l'unico corso disponibile quel giorno era teatro e la maggior parte dei ragazzi odiava quel corso.

Dylan, invece, amava recitare più di ogni altra cosa.
Aveva, anche negli anni passati, ricevuto la parte del protagonista e questo era per lui importante perché con quei crediti riusciva a compensare la sua totale ignoranza in semiotica.

Semiotica era assolutamente la materia che più odiava, ed era anche quella che invece amava Isabella.
Spesso si ritrovavano a casa sua per studiare ma, nonostante la sua migliore amica fosse davvero brava a spiegare, lui non capiva ugualmente nulla.
Un bambino sarebbe stato più bravo di lui.


"Che ti succede ora?" chiese Josh.

Era seduto al tavolo insieme a Nicole, la sua fidanzata.

Anche Josh era abbastanza bravo a recitare, ma a differenza di Dylan, lo faceva esclusivamente per ricevere dei crediti che gli avrebbero permesso di avere una media quasi impeccabile.

Nicole invece era lì soltanto per far compagnia al suo ragazzo, o a controllare che non dovesse recitare scene amorose con nessuna ragazza.

In effetti quell'anno il ruolo del protagonista doveva essere di Josh perché –secondo la professoressa, la signora Crack,- il personaggio gli somigliava molto, caratterialmente.

Il protagonista di quella storia –notte d'incanto*- era un ragazzo presuntuoso, arrogante, pieno di sé, che però non può far a meno di innamorarsi di una giovane ragazza ingenua.

Trama banale, molto banale.
Questo era ciò che aveva pensato Dylan appena aveva saputo della folle idea della sua professoressa, che a quanto pare stava avendo una crisi di mezza età che l'aveva indotta a tornare –anche solo con la mente- alla sua gioventù.

Josh aveva supplicato la professoressa di cambiare ruolo perché Nicole era estremamente gelosa –ovviamente non aveva rifilato questa giustificazione a Mrs Crack- e così il ruolo di protagonista era stato affidato a Dylan.

Niente era parso più sbagliato ai suoi occhi.
Lui e il protagonista erano diversi, in tutto.
Avevano un diverso modo di porsi, una diversa presenza fisica –aveva anche dovuto iniziare a fare palestra sotto imposizione di Mrs Crack, la quale aveva affermato che il protagonista doveva avere almeno un accenno di muscoli-.

Ma Dylan odiava andare in palestra, e amava mangiare dolci.
Ma non voleva rinunciare a recitare, e aveva anche bisogno di quei crediti, accidenti!

Come se non bastasse doveva baciare ben due ragazze!
Non che non avesse mai baciato nessuna, anzi.. ma farlo davanti a tutta quella gente lo imbarazzava, senza contare che si sentiva come se stesse prendendo in giro Maila e Jenny –le due ragazze in questione- e come se stesse tradendo Isabella, cosa assolutamente assurda perché non stavano nemmeno insieme.


"Isa.. non ce la faccio. Io.. devo dirle la verità, mi sento troppo in colpa." Era quasi sul punto di piangere. Nicole lo guardava accigliata.
Sapeva tutto e la pensava esattamente come il suo ragazzo: non avrebbe mai dovuto mentirle.
"Te l'avevo detto. Sai cosa succederà se lo farai?" Josh cercò di farlo ragionare.
Dylan annuì, lo sapeva bene.

"Le spezzerò il cuore" piagnucolò.

Come ci era finito in quella situazione?
Perché era così stupido?

"Ecco, allora non farlo!" Josh addentò il suo panino con cotoletta e patatine fritte.

Non amava il cibo della mensa, non dopo aver trovato un capello dentro una salsiccia.**
Come aveva fatto a finire lì dentro? Ancora non riusciva a capirlo.

"Ma che cazzo stai dicendo?" Nicole gli diede uno schiaffo dietro la nuca facendolo sobbalzare.
Di certo non si distingueva per la sua finezza.

"Ma sei cretina? Sto mangiando!" la guardò in cagnesco "Vuoi farmi strozzare?"

Vivevano un rapporto fatto di amore e odio.
Un minuto prima litigano, quello dopo si baciano.
Guardare Josh e Nicole era come vivere una commedia dal vivo.

"Magari! Così la smetti di dire stronzate!" e gli rubò una patatina che gli era caduta dal panino.
"Dylan ascolta me" si rivolse all'altro. "Devi dirle tutto, sei ancora in tempo. Infondo sono passati soltanto tre mesi."

"Cinque" la corresse il suo ragazzo. Nicole lo guardò in cagnesco.

"E' lo stesso! Sono sicura che ti perdonerà, ormai ti vuole bene, non ha nessun motivo per lasciarti e poi-"

"Non stanno insieme" la interruppe nuovamente Josh.

"Ma insomma! Strozzati con il panino e non rompere!" grugnì, poi guardò Dylan.

"Sono sicura che ti perdonerà e che capirà che l'hai fatto in buona fede." Concluse.

Sentì due paia di occhi puntati addosso.
Dylan le fece un mezzo sorriso. Apprezzava ciò che aveva detto ma sapeva bene che non sarebbe stato così semplice.
Nicole guardò il suo ragazzo incenerendolo con lo sguardo perché se solo avesse provato a contraddirla un'altra volta, gliel'avrebbe fatta pagare.

Ma Josh non colse il messaggio.

"Quindi.. se io ti avessi –per puro caso- mentito su qualcosa, tu mi perdoneresti?"

"L'hai fatto?" la voce ferma, gli occhi spiritati.

Josh preso in contropiede guardò il suo migliore amico.

Dylan gli mimò un 'attento a ciò che dirai', ma non bastò a salvarlo.

Tutta quella titubanza aveva fatto infuriare ancor di più –come se fosse possibile- Nicole.

"Su cosa mi hai mentito?" Voleva mantenere un tono neutro, ma la sua stessa voce la tradì apparendo molto più stridula del normale.

"Ma su nulla, amore! Era solo per dire!" Questa volta non esitò a rispondere.

"Ti stai giustificando?" L'accusò ancora, lui sbuffò.

"Non ti ho mentito su nulla! Era solo per farti un esempio. Ti stai davvero arrabbiando per questa cosa?"

"Non sono arrabbiata!" le parole dicevano una cosa, ma il suo timbro di voce e la sua espressione ne mostravano un'altra.

Josh capì di dover passare ai fatti e si avvicinò cauto a lei, stringendola a sé.
La baciò piano sulla bocca e lei gli morsicò il labbro inferiore facendogli sfuggire un gemito di dolore.

"Te lo meriti" gli sussurrò per poi riprendere quel bacio mozzafiato.

Come facevano a passare dall'odio all'amore in meno di cinque minuti?
Dylan non lo sapeva, ma invidiava il suo migliore amico per aver avuto il coraggio di prendersi la donna che amava.
Si alzò per gettare un fazzoletto e decise di avviarsi verso la sala teatro, ormai era di troppo a quel tavolo.

--

Quello stesso pomeriggio Dylan chiese ad Isabella di vedersi al parco vicino casa sua. Ormai era diventato il loro posto preferito.

Era lì che aveva incontrato Isa per la prima volta, ed era sempre lì che si erano detti per la prima volta -molti anni addietro- quanto si volessero bene.

Quel luogo era stato complice delle loro risate, dei loro pianti -quando inevitabilmente cadevano da qualche giostra e si sbucciavano i gomiti o le ginocchia-, dei loro primi abbracci.

Si era perso nei suoi pensieri seduto su un'altalena, quando la vide arrivare, splendida come sempre.

"Hey" Gli corse incontro abbracciandolo e facendo dondolare l'altalena sulla quale era poggiato.

La tenne stretta a sé per evitare di cadere indietro, e anche -soprattutto- per potersi perdere in quell'attimo di intimità, che però gli faceva sempre battere il cuore più forte del solito.

Inspirò il suo profumo, sapeva di cioccolato.
Ed ora ne era sicuro: erano dovuto al suo shampoo.

Lei gli schioccò un bacio sulla guancia, soffermandosi più del dovuto, e si sedette sull'altalena affianco.
 

"Come stai?" Le chiese lui, apprensivo.

"Bene! Sono contenta. E' da tanto che non facciamo qualcosa insieme, solo io e te" lo guardò. "Sei sempre impegnato con il teatro o con qualcuna" sbuffò.

Ed era vero.
Da quando aveva iniziato a fare palestra -circa da un mese- le ragazze avevano iniziato a guardarlo con occhi diversi. 

Questo lo imbarazzava, molto.
Voleva che soltanto una ragazza -Isabella, per la precisione- lo guardasse, eppure era l'unica che non lo guardava.
O almeno non nel modo in cui lui avrebbe voluto.

"Lo so.. ultimamente non ho nemmeno un minuto libero, ma lo sai che sei la mia preferita" le pizzicò una guancia.

"Lo so! Ma è sempre bello sentirselo dire" ridacchiò insicura.
La verità era che aveva costantemente paura che Dylan si stancasse di lei e che trovasse un'amica migliore di lei, o peggio -una fidanzata-.
Sicuro l'avrebbe allontana da lui, avevano un rapporto stretto e la sua ragazza sarebbe stata gelosa di Isabella.
Poteva soltanto sperare di contare più di qualsiasi ragazza per Dylan, e almeno per il momento non le aveva dato motivo per dubitare di ciò.

"Cosa ti ha detto il dottore?" Dylan la interrogò, curioso.

Si preoccupava sempre per la sua salute e spesso quando sapeva che lei aveva una visita, la chiamava per intrattenerla mentre aspettava il suo turno.

"Che c'è una buona probabilità che ricordi. Ma questo è ciò che mi sta dicendo già da cinque mesi eppure non ho ricordato più di tanto, quindi non so quanto peso dare a ciò che mi ha detto" fece spallucce.

"Non perdere la speranza, Isa." si alzò dall'altalena per abbracciarla.

"E poi non sei sola. Non ti libererai così facilmente di me" rise mentre la stringeva al suo petto.

"Ti voglio bene, Dilly" 

"Anche io non sai quanto" sospirò affranto.

"Stai bene?" gli chiese lei. Aveva una pessima cera e sembrava anche molto nervoso.

"Io.. Ti devo dire una cosa, ma è difficile da dire e no-non riesco a trovare le par-parole" balbettò, gli occhi erano ormai già lucidi.

"Hey.. lo sai che mi puoi dire tutto, ti ascolto" cercò di rassicurarlo.

"Non so da dove iniziare.."

"Comincia dal principio."

"Io.. ti ho mentito." Aveva sganciato la bomba, era ormai impossibile tornare indietro.

"Su cosa?" Lo fissò con timore.

"Su tutto Isa. Non ero tuo amico. Mi dispiace tanto.." la voce si incrinò.

"Co-come?"

"Siamo stati migliori amici da piccoli, ma poi frequentando scuole diverse ci siamo divisi. Alle superiori ci siamo rincontrati perché avevamo scelto la stessa scuola, ma non ci siamo mai più parlati." Prese un lungo respiro, e la guardò con timore. Aveva anche lei gli occhi lucidi. "Tu.. tu mi odiavi, forse perché credevi che io ti avessi abbandonato e che per me la nostra amicizia non valesse nulla, ma non era così. Eravamo semplicemente troppo piccoli per capire di cosa avevamo bisogno e di quanto valessimo l'uno per l'altro." prese un lungo respiro, sentiva la gola secca. "Poi.. poi Josh mi ha detto che avevi fatto un incidente ed eri in coma e quando ti sei svegliata io non sapevo cosa fare, cosa dire.. e ho pensato di mentirti perché se ti avessi detto la verità tu non mi avresti più parlato e io non avrei più potuto essere tuo amico. E lo so che sono uno stronzo per quello che ti ho fatto, per aver sperato che tu non ricordassi.. perché si, l'ho sperato.. ma non potevo fare altrimenti, davvero.. perché quando ti ho vista su quel letto, inerme, ho capito di aver sbagliato tutto. Ho sbagliato a lasciarti andare.. e avevo un vuoto allo stomaco all'idea di perderti, non potevo permetterlo ancora. E ora non ce la faccio più a tenermi tutto dentro, non ce la faccio più a mentirti." Alzò il volto per guardarla e notò delle lacrime solcarle il viso. L'attirò a sé e la strinse forte.

"Per-perchè?" sussurrò lei tra i singhiozzi.

"Io.. mi dispiace tanto. Non avrei dovuto ma volevo riaverti al mio fianco."

"Ti odio.." sussurrò. "Ti odio così tanto.. sei un mostro." la voce usciva a fatica, ma ogni singola parola faceva più male di una pugnalata al cuore.
Dylan era sicuro, non avrebbe mai dimenticato quelle parole, mai.

"Lo so.." le accarezzò la schiena per calmarla.

"E sai qual è la cosa bella?" rise senza allegria, lui scosse la testa. "Che mi stavo innamorando di te." E pianse più forte.

"Possiamo far finta di nulla. Io posso rim-" il cuore in gola, gli occhi gonfi, il respiro spezzato.

"No." Scosse la testa Isa. "Non puoi rimediare. Io.. io ho bisogno di tempo." 

Si staccò da quell'abbraccio e si allontanò. Lui la guardò andare via, inerme.

E pianse, come mai aveva fatto prima.
Che cosa aveva fatto?
L'aveva persa, di nuovo.
E sentì la voce di Josh rimbombargli nella testa mentre diceva 'te l'avevo detto'.

 

Note d'autore

Lo so, fa schifo.
Il fatto è che sono super impegnata con l'università e se non avessi aggiornato stasera non l'avrei più fatto.
So anche che ci sono molti errori ma l'ho riletta talmente tante volte -perché non mi convinceva affatto- che ora non li noto più.
Quindi non esitate a segnalarmeli! 
Comunque appena ho tempo rileggerò il capitolo e lo correggerò.
* Non so se esiste un libro che si chiama così, mi è uscito dal nulla.
** Quest'aneddoto è divertente (quanto schifoso): ero in mensa con delle amiche e un'amica ha preso appunto una salsiccia. Quando l'ha tagliata all'interno c'era un capello. Non chiedetemi come, né perché.. non ne ho idea, ma c'era un cazzo di capello biondo e nessuna di noi è bionda!
Il prossimo capitolo sarà l'epilogo.

Alla prossima!

 
  
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