La sfida ha inizio
I
Mangiamorte aveva attaccato Azkaban e liberato tutti i compagni catturati
durante lo scontro al Ministero della Magia.
Erano di
nuovo fuori. Tutti. E in azione.
E i
Dissennatori non avevano distrutto le loro menti.
Non
avevano partecipato attivamente alla loro evasione, ma si erano semplicemente
fermati. Non avevano difeso la prigione, non avevano attaccato i seguaci di
Voldemort anche se non lo avevano seguito e non avevano collaborato.
Questo
rendeva ancora più incerta la situazione. Non si capiva a chi davano la loro
alleanza.
Erano
vittime di un incantesimo di Tu-Sai-Chi?
Erano
d’accordo con Lui e il loro comportamento era un diversivo?
Non
avevano ancora scelto?
Nessuno
era in grado di trattare con loro. Non avevano espresso alcuna opinione con
nessun incaricato del Ministero della Magia.
Da
Azkaban erano fuggiti solo i Mangiamorte ancora attivi. Tutti coloro che
avevano ricevuto il bacio erano stati lasciati all’interno della prigione,
anche se vecchi alleati dell’Oscuro Signore.
L’esercito
di Voldemort stava crescendo e la sua risata, echeggiata nella mente di Harry,
aveva un significato macabro e pericoloso.
Il clima
anche a Hogwarts era cambiato. La paura serpeggiava più forte e molti temevano
attacchi verso le città o i villaggi inglesi dove vivevano le proprie famiglie.
La
famiglia Weasley ad esempio era, per la prima volta, divisa.
Ron e
Ginny erano al sicuro a Hogwarts. Molly e Arthur erano in Grimmauld Place da
dove il padre si recava al lavoro ogni giorno sotto scorta di un Auror, Bill e
Charlie erano in missione in luoghi diversi, conosciuti solo dai genitori con i
quali tenevano i contati quando potevano, i gemelli erano in Diagon Alley con
il loro negozio e vivevano lì. Tra le righe, nelle loro lettere, i due fratelli
più piccoli avevano capito che anche loro avevano un ruolo, poco chiaro, per
l’Ordine della Fenice. Percy lavorava ancora al Ministero della Magia. La
caduta politica di Caramell aveva interrotto la sua carriera e le sue opinioni
non erano molto chiare. Vedeva ogni tanto il padre.
Per molti
alunni di Hogwarts la situazione era simile.
Per
altri, con genitori babbani, c’era la difficoltà a spiegare il pericolo della
situazione e a motivare la paura che sentivano.
Hermione
era riuscita a spiegarlo ai suoi e pensava che la loro situazione fosse più
sicura di tanti altri, dato che non erano coinvolti. Certo erano babbani, ma
lei non era nessuno e quindi i suoi non erano importanti per il modo della
magia quanto poteva esserlo un membro della famiglia Weasley, che era inoltre
molto legata ad Harry.
Ron
alternava momenti di tranquillità a momenti di tristezza e paura. Questi ultimi
arrivavano spesso la sera, al momento di andare a dormire e li condivideva,
anche solo con sguardi e sospiri, con Harry.
Ginny a
volte si avvicinava al fratello, quando sentiva la paura arrivare, e lo
abbracciava.
Harry
avrebbe voluto potersi avvicinare a loro e condividere questo momento di
sostegno reciproco. Aveva paura per
tutti loro. Ma non aveva mai trovato il coraggio di farlo.
Poche
sere dopo l’annuncio della fuga da Azkaban, Ron e Ginny avevano letto, con lui
e Hermione, una lettera dei loro genitori nella quale dicevano di aver avuto
notizie positive dai fratelli maggiori.
Ron era
seduto sul divano, Ginny alla sua destra e Harry a sinistra, mentre Hermione si
era avvicinata a Ginny, sedendosi sul bracciolo. Terminata la lettera Ginny si
era avvolta attorno al fratello, stringendosi al suo braccio, con la faccia
appoggiata sulla sua spalla e le gambe piegate sul divano. Ron aveva sorriso e
aveva appoggiato la testa sulla sua. Poi Ginny aveva allungato una mano, oltre
il fratello, fino a toccare il braccio di Harry e lo aveva tirato a sè,
costringendolo ad avvicinarsi all’amico che gli aveva messo un braccio attorno
alle spalle. Contemporaneamente Ron aveva liberato l’altro braccio dalla mano
della sorella, lo aveva allungato sulle sue spalle e aveva appoggiato la sua
mano, con fare incerto, sulla mano di Hermione, mentre Ginny aveva allungato e
appoggiato l’altra sua mano sulle loro.
Erano
rimasti così per alcuni minuti, in silenzio, fino all’arrivo, esplosivo, di
alcuni ragazzini del secondo anno che aveva rotto l’atmosfera.
Il clima
nella Casa dei Serpeverde era decisamente diverso. Draco aveva ripreso tutta la
sua sicurezza e il suo ruolo di leader. Alcuni commenti sull’importanza della
fuga da Azkaban erano stati fatti addirittura ad alta voce. Sembrava ci fosse
la certezza che qualcosa sarebbe accaduto ancora. Draco riceveva regolarmente
lettere da casa, firmate dalla madre, che non faceva leggere a nessuno, neppure
ai compagni della Casa.
Stava
aumentando a sua arroganza e quando poteva allungava battute acide a coloro che
gli arrivavano vicini.
Si stava
avvicinando anche la prima partita della stagione: Griffondoro contro Serpeverde
e la tensione era alta anche in questo.
Nonostante
la situazione esterna ad Hogwarts era stato deciso di procedere con il
quidditch per mantenere la normalità dell’anno scolastico.
Il tifo
era tenuto sotto controllo per evitare commenti offensivi, ma tutto ciò che era
inerente la partita non veniva in alcun modo commentato o limitato dagli
insegnanti.
La
mattina della prima partita il clima era acceso già dl momento della colazione.
Harry e
Ron erano scesi insieme e avevano trovato Ginny e Hermione già lì con tutto il
resto della squadra. Il ruolo di capitano di Harry richiedeva che fosse lui a
mantenere alto il morale per cui salutò tutti cordialmente, facendo loro i
complimenti per l’organizzazione, dando consigli, inutili, sulla colazione da
fare e sorridendo sicuro a tutti.
Ron si
sentiva pronto per un esame. Lo stomaco era ancora sottosopra e non sapeva cosa
sarebbe potuto rimanere giù e cosa rischiava di cadere nel campo in un secondo
momento se lo avesse ingerito. Alla fine si limitò ad un dolce, tanto per
prendere calorie, ma la vista di tutto ciò che era liquido aumentava il senso
di oppressione allo stomaco!
Ginny,
stranamente silenziosa, appariva però rilassata.
Prima di
andare verso gli spogliatoi Dean la chiamò per farle i complimenti. Da quando
si erano lasciati i rapporti erano lentamente ripresi, ancora timorosi, ma
amichevoli.
Ginny gli
sorrise di rimando e accolse anche il sorriso e la strizzatine d’occhio di
Hermione prima e poi di Luna, mentre usciva.
Hermione
abbracciò Harry e Ron, baciando quest’ultimo sulla guancia.
“Grazie”
gli rispose lui incerto.
“Fategliela
vedere ragazzi!” sussurrò ad entrambi. “Voglio potervi abbracciare sorridendo
anche dopo.”
All’ingresso
in campo i Griffondoro si sentivano una squadra. Decisamente diversa dall’anno
precedente, ma compatta.
Harry,
cercatore e capitano, aveva confermato Ron in porta e Ginny come cacciatrice.
Avevano fatto un po’ selezioni per sostituire Angelina e Kate . I risultati
erano stati migliori dell’anno precedente e Ginny era stata affiancata da Colin
Canon (si era allenato molto anche lui durante l’estate e mingherlino com’era,
si muoveva velocemente) e da un cacciatore giovane, del suo stesso anno. Il
ruolo dei Battitori era rimasto a Andrew Kirke e a Jack Scoper .
Furono
accolti da boati provenienti dagli spalti dove, oltre ai Griffondoro, anche
Tassorosso e Corvonero, urlavano inneggiandoli, contro i Serpeverde già
presenti in campo.
La
squadra di questi ultimi era rimasta la stessa.
Tonks a
centro campo richiamò i capitani ricordando le regole di gioco, mentre le
squadre si disponeva in campo, chiedendo gioco corretto ad entrambi.
Per
l’occasione appariva normale. Anonima e severa.
Poi
preparò i bolidi e fece partire il boccino dando inizio alla partita.
Harry
sfrecciò immediatamente verso l’alto, ma il boccino prese il largo, senza farsi
vedere né da lui né da Draco .
Sotto di
loro stavano già andando al massimo. I bolidi non riuscivano ad avvicinarsi a
nessun bersaglio perché venivano intercettati prima da veloci battitori, spinti
al massimo della velocità in entrambe le squadre. I cacciatori si muovevano tra
una serie di anelli e l’altra portando la Pluffa in giro per il campo.
La carica
dei Serpeverde era massiccia. Si sentivano i padroni del mondo.
I
Griffondoro apparivano più incerti, ma più scattanti.
Tra Ginny
e Colin c’era una buona intesa e si spostavano la Pluffa l’un l’altro con buona
precisione.
Mentre i
tifosi, presi dal turbinio in campo, cominciavano a chiedersi quando qualcuno
avrebbe cominciato a fare punti, Ginny comparve alla destra di Warrington gli
intercettò la Pluffa e si allontanò verso la porta avversaria. I Battitori le
furono a fianco velocemente bloccando i Bolidi che arrivavano dai Serpeverde,
mentre Colin e Justin, leggermente in avanti cercavano di infastidire e
bloccare i rispettivi avversari. Ginny arrivò da sola alla porta e infilò con
forza la Pluffa alla destra del Portiere riuscendo a farla passare per un
soffio.
Il boato
dei Griffondoro si allungò sul campo. Ron fece una impennata verso l’alto e poi
scese ad abbracciare la sorella. Harry le sorrise dall’alto, buttando le
braccia al cielo.
Tonks era
già pronta a far riprendere il gioco e ognuno riprese posizione.
Il match
proseguì per almeno un’ora lasciando le squadre praticamente alla pari.
Guardando
attentamente i Serpeverde erano più potenti e compatti, ma Ron svolgeva il suo
compito a meraviglia e aveva notevolmente limitato i possibili danni legati
alla poca esperienza dei suoi compagni. Era riuscito a bloccare almeno tre
palloni pericolosi lanciandosi quasi dalla scopa. Quelli che erano passati lo
avevano fatto proprio per sfortuna!
Harry era
entusiasta dell’amico. Per la prima volta capiva come doveva sentirsi Ron
quando era lui a mietere successi in campo. Era esaltante stare a guardarlo,
esultare alle sue parate e incitarlo per dimenticare i punti subiti.
Il
boccino si era dimostrato molto incostante. Era comparso due volte fino a quel
momento e per brevi momenti. Entrambi i Cercatori si erano lanciati all’attacco
mostrando di essere molto spericolati e aggressivi. La rabbia e la tensione di
entrambi emergeva dal modo in cui si cercavano e si evitavano in volo: si
sfioravano a pochi centimetri di distanza, allungavano il corpo per cercare
aerodinamicità scrutandosi a vicenda, scartavano l’uno verso l’altro per
provocare instabilità all’avversario. Pur senza toccarsi si stavano
massacrando.
Era una
lotta aperta tra Harry e Draco, ma dentro di loro sentivano la spinta anche del
ricordo di Lucius e Sirius, di Silente e Voldemort.
Quando il
punteggio era di 50 pari, grazie al significativo apporto di Ginny e Justin, il
boccino ricomparve alla destra di Draco, vicino alla sua gamba. Harry lo vide.
Draco intercetto il suo sguardo e si girò a guardare nella stessa direzione. Il
Boccinio scattò verso il basso e entrambi si lanciarono all’inseguimento.
Raggiunsero il campo sorvolandolo a pochi metri e scattarono, vicini, verso
l’alto. Aggirarono due anelli e ridiscesero verso il basso. Paralleli l’uno
all’altro avevano il boccino al centro. Entrambi allungarono la mano per
prenderlo.
Dalla
sinistra di Draco, veloce arrivò un Bolide che il Battitore dei Serpeverde
intercettò lanciandolo verso l’alto affinché non colpisse il Cercatore. Lo
spostamento d’aria fece oscillare leggermente Draco e Harry arrivò al Boccino,
agguantandolo saldamente nella mano.
Alzò il
braccio verso l’alto rallentando la corsa e Tonks decretò la fine
dell’incontro.
Pochi
secondi dopo si ritrovò avvolto nell’abbraccio di Ron che lo alzava da terra
urlando di gioia. Harry lanciò un grido liberatorio. Aveva vinto da Capitano.
Per Marco
e daffydebby: dovete aspettare il prossimo, ma spero che questo vi
piaccia… per quanto riguarda le coppie non ci saranno decisioni definitive, ma
solo delle idee. Pensavo a qualcosa dopo la fin di questa eventualmente. Ciao
Per Dany '91:
grazie, grazie, grazie!!