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Autore: Onyxandopal    09/05/2016    1 recensioni
Era cominciato tutto con una scelta ed era finito allo stesso modo. Le due decisioni avevano inciso in maniera diversa sul futuro di chi le aveva prese.
SEQUEL di water, air & fire
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Michael s pov

Mi sentivo un totale idiota. Per quanto desiderassi quel bacio dal primo momento in cui l"avevo vista, mi sentivo un cretino degno di riconoscimento ufficiale.

Lanciai una palla di fuoco contro la parete, ma essa rimbalzò e mi colpì in fronte.

-Cazzo- Imprecai sottovoce, sperando vivamente che nessuno fosse nei paraggi.

-Ma quanto sei scemo?- Chiese Laurent avvicinandosi con una risata pronta a scoppiare, se avesse riso gli avrei dato fuoco senza troppi preamboli. Peccato lui potesse tenermi testa.

-Da uno a cento, me stesso- sospirai. Fortuna che il fuoco non poteva ferirmi, altrimenti avrei avuto mezza faccia ustionata.

-Posso sapere perché diamine ti sei lanciato contro una palla di fuoco?- Chiese con ancora un sorriso sornione sulle labbra.

-Perché ho fatto un casino-. Non mi andava di parlargli di Kresley e di ciò che era successo. Quel bacio era stato come … Non lo sapevo nemmeno io. Semplicemente, le sue labbra sulle mie mi avevano dato un'emozione fortissima. Era stato come se milioni di scosse avessero percorso il mio corpo da capo a piedi, il suo profumo mi aveva inebriato mandandomi in tilt il cervello e addio buoni propositi nei suoi confronti. Avevo promesso a me stesso che non sarei mai caduto nella trappola di quegli occhi azzurri e di quella sua personalità tanto particolare. Era sempre stata una persona silenziosa, anche per via del fratello, ma i suoi occhi avevano sempre avuto molto da dire. Sapevo che se mi fossi preso la briga di ascoltarle, quelle iridi azzurre mi avrebbero fatto innamorare perdutamente dei loro segreti. Ci avevo fatto attenzione, avevo cercato di non buttarmi in questa missione suicida. Eppure era stato inevitabile. Che poi non potevo dire di esserne innamorato, semplicemente mi trovavo ad essere molto attratto da lei.

-Michael, mi stai ascoltando?- chiese Laurent con sguardo serio. Mi ero perso nei miei pensieri dannazione. Di nuovo per colpa di Kresley,

-Direi di no. Ti ho chiesto che casino puoi aver combinato- sospirai. Passai una mano tra i capelli, tirandoli leggermente. Avevo ancora addosso la sensazione delle mani di Kresley tra i miei capelli. Dannazione se era piacevole. Maledetta Hemmings, riusciva a mandarmi fuori di testa anche solo parlando.

-Non... È complicato- Lui rise. Lo avrei preso a sberle, ma era un ex campione di Basket alto quanto la torre Eiffel con le spalle larghe come il Taj Mahal e la forza di un titano. Ne sarei uscito a brandelli, gentilmente raccolti con un cucchiaio da tavola.

-Come quello che provi per Kresley?- Lo guardai chiedendomi come facesse a sapere quelle cose.

-Anche se fosse, due elementi diversi non devono mai mescolarsi. Non succedono cose belle - Sbuffai. Lo guardai negli occhi, conoscevo la domanda che stava per farmi e non mi piaceva affatto.

-Stai parlando dei tuoi genitori?-. Un colpo al cuore. Sentii un nodo in gola e il respiro mozzarsi. Era stato indelicato. Mi parve di sentire i pezzi della Torre Eiffel, del Taj Mahal e di un titano crollarmi addosso.

-È in generale...- mormorai.

-Va bene...A proposito della bionda sta per buttare giù mezza foresta a colpi di ghiaccio. Quindi se vuoi andare da lei...- mi fece l'occhiolino e si allontanò lasciandomi una pacca sulla spalla.

Uscii e cercai Kresley tra quei sempreverdi innevati. Rizzai le orecchie e sentii alcuni colpi in lontananza. Seguii quel rumore e trovai l'Alpha dell'acqua a lanciare paletti di ghiaccio contro i tronchi degli alberi con una rabbia indescrivibile. Era dannatamente bella anche in quel modo, con i capelli scompigliati e la rabbia dipinta sul volto.

-Se invece di prendertela con quel povero albero lottassi contro di me?- Domandai.

-Non dovresti stare allenando i dominatori?-Chiese senza guardarmi, la preferivo quando mi baciava. O almeno, quando mi odiava perché l'avevo costretta ad andare a Firenze.

-Sono esattamente dove dovrei essere- E quella da dove mi usciva???

-Cosa?- Domandò scettica voltandosi finalmente.

-Tu ci sei stata ieri per me... Sai... Non devo ricordartelo, no?- Lei scosse la testa

-No. Non serve- Mi sembrò di vedere un lampo nei suoi occhi. Tutto quello che stava succedendo tra di noi, qualunque cosa fosse, era totalmente sbagliato.

-Dai! Sfogati con me-. La guardai mentre mi fissava, i suoi occhi azzurri erano assorti nei pensieri che la stavano tormentando.

-Ok Clifford. Ci sto. Fatti sotto- Il sorriso di sfida che campeggiava sulle sue labbra la rendeva semplicemente perfetta. Su Michael smettila! Mi concentrai e cominciammo a combattere.

Kresley's pov

Combattere con Michael mi stava davvero aiutando a scaricare i nervi. Sembrava che si stesse divertendo, aveva il sorriso sulle labbra e osservava ogni mia mossa nei minimi particolari. Disputarmi con lui era eccezionale, era un degno avversario capace di tenermi testa. Ero stufa però di andarci leggera, così lo avvolsi in una quantità di acqua mastodontica e la strinsi attorno a lui, ghiacciando poi il tutto immobilizzandolo e impedendogli di usare i suoi poteri. Scoppiai a ridere, la sua espressione era davvero divertente.

-Complimenti, Kres.-. Mi avvicinai a lui e incrociai le braccia al petto.

-Mi deludi, Michael- Mormorai guardandolo con un sorriso sornione sul volto. Mi stavo prendendo gioco di lui? Sì. Volevo smettete? No.

-Oh andiamo... ti ho fatta vincere- Fece l"occhiolino e sorrise .

-Sai che quello che è successo non cambierà le cose tra di noi, vero?- Lui si rabbuiò, ma rispose in tono tranquillo e rilassato.

-Sì, ne sono cosciente e...-Cominciò a tossire e il suo volto prese un colorito strano, mentre nell'aria si diffondeva un odore di... sigaretta? Oh no.

-Michael, Michael stai bene?- Lui non rispose, scosse la testa in cenno di negazione. Mi voltai a cercare con lo sguardo chi fosse il responsabile di quella reazione da parte di Michael. Vidi un dominatore con una sigaretta tra le dita che se la fumava allegramente. Feci scendere lentamente il ghiaccio che avvolgeva Michael, fino a farlo stendere sulla neve.

-Ma sei idiota? Hai idea del casino che hai fatto?- Urlai contro al ragazzo. La sigaretta gli scivolò dalle dita quando sussultò e si spense contro i cristalli di ghiaccio.

-Kresley... non ... non respiro- Sussurrò Michael tossicchiando. Mi avvicinai a lui e mi inginocchiai.

-Ascoltami, adesso ha smesso ok? Cerca di prendere un bel respiro. Chiamo qualcuno per aiutarti.- Cercai di mettermi in contatto psichico con Laurent, chiamandolo con la voce dei pensieri. Era lontano, ma forse sarei riuscita ad attirare la sua attenzione.

-Razza di coglione, gli alpha dell'aria sono allergici a quella merda che ti stavi fumando- Ringhiai contro al dominatore, mentre cercavo di aiutare Michael.

-Adesso arriva Laurent, ok?- Lui annuì, ma poco dopo mi sembrò assente

-Michael guardami, Mike non ti addormentare- Ordinai prendendogli il viso tra le mani.

Pochi secondi dopo Laurent era al mio fianco e mi aiutò a trasportare Michael nella sua stanza.

-Cazzo è svenuto. Merda, ha uno shock anafilattico. Se non si sveglia... beh non è un buon segno- Disse Laurent guardando il corpo immobile di Michael.

-Userò l'acqua curativa. Non posso permettermi una perdita simile- Dissi arrotolando le maniche del mio dolcevita fino ai gomiti. Legai rapidamente i capelli in una coda e chiusi gli occhi concentrandomi. Presi diversi respiri prima di allungare le mani e poggiarle sul petto di Michael. Sentivo il suo respiro troppo flebile e il battito lento. Cominciai a far fluire l'acqua curativa dalle mie mani al suo petto, spingendola con il dominio fino al cuore. Certo, poteva sembrare che il sangue annacquato non fosse proprio un tocca sana, ma quella non era semplice acqua. Si dissolveva nel nulla, lasciando nel corpo del malato solo la medicina che conteneva. Aggrottai le sopracciglia, il ragazzo addormentato sembrava non reagire. Ci misi più impegno, ma non era abbastanza.

Dopo dieci minuti che ero in quella posizione Laurent mi scostò da Michael. Lo guardai trucemente.

-E' normale che reagisca più lentamente... il fuoco è l'opposto dell'acqua e deve cercare di assecondare i suoi effetti benefici. Dagli il tempo di elaborare la cosa, al massimo ci provi di nuovo più tardi, ok?- La sua tranquillità mi uccideva.

-Ok, solo... va a requisire ogni singola sigaretta che trovi, qualsiasi cosa possa recar danno ad uno dei dominatori. Anche un pezzo di carta se è necessario.-. Se era stato così facile mettere al tappeto Michael per colpa di un'allergia, allora ogni cosa che poteva indebolirci andava eliminata. Non potevo assolutamente lasciare che qualcuno si indebolisse, non era il caso. Avevamo appena concluso una guerra e non avevo intenzione di trovarmi impreparata alla prossima solo perché qualche idiota non stava alle regole. E se non avessero voluto darmi retta, se ne sarebbero tornati a casa. Non mi interessava ciò che avrebbero detto, se mi avrebbero dato della pazza, della stronza o altro...

Guardai Michael, sembrava così sereno. Le sue palpebre chiuse erano pallide come il resto della sua pelle immacolata. La fronte era coperta dai capelli biondi, tornati del loro colore naturale, che sfioravano le sopracciglia delicatamente. Gli erano cresciuti un po', ma era comunque bellissimo. Le labbra rosse erano carnose e leggermente schiuse. Il respiro lento, ma ritmico, faceva alzare ed abbassare dolcemente il suo petto. Immaginai le contrazioni del suo diaframma, i polmoni che si ingrossavano per poi svuotarsi e ricominciare da zero. Gli scostai una ciocca ribelle dalla guancia e sospirai.

-Michael cosa hai fatto di male per meritarti una come me? Cosa stai provando? Non voglio dire che mi ami, sarebbe stupido ed egocentrico, ma... so che qualcosa c'è. E che ti tormenta. Vorrei.. vorrei non essere io farti del male, sai? Eppure sembra che io sappia solo ferire gli altri... In tutto questo casino io dovrei aiutarti e non ci riesco. Sono morta con Luke, sai? Beh te ne sei accorto sicuramente. Mi fa male pensare che ora sono sola, così come te. Non ho più il mio punto di riferimento e mi sento come se stessi brancolando nel buio. Vorrei essere forte come te, che nonostante tutto stai addestrando i giovani dominatori perché sai che non può farlo nessun altro. Mi dispiace tanto Michael. Credimi- Deglutii, spostando lo sguardo in giro per la stanza fino a incontrare la chitarra. Fissai i miei occhi su di essa, porsi una domanda stupida, sapevo esattamente cosa era successo il giorno prima e come entrambi ci eravamo sentiti. O almeno, come si era sentito lui.

-Come è stato quel bacio ieri? - Giocherellai con le mani, mentre una confessione stava per abbandonarmi.

-Sai, l'ho considerato il mio primo vero bacio. Diciamo che il primissimo se lo è preso James, ma non lo considero. Immagino che il primo sia quello che ti fa provare qualcosa, no? Non so cosa ho provato ieri, ma senz'altro è stato intenso- Mi sciolsi i capelli, solo per poterci infilare in mezzo le mai e tirarli. Ero un'idiota di proporzioni mastodontiche. Sbuffai, stavo mandando tutto a rotoli, senza ombra di dubbio. Ovviamente, dicendo quelle cose lo stavo solo confondendo. Mi alzai dal bordo del letto su cui ero seduta, accanto al bacino di Michael e tenendo indietro i capelli con le mani diedi un bacio sulla fronte a Mike.

-Vado a cercare di addestrare i miei dominatori, ci provo ok?- Sussurrai prima di alzarmi. Sentii una mano afferrarmi delicatamente il polso.

-Resta- Mormorò sottovoce Michael, aprendo piano gli occhi. Fui investita dall'intensità di quelle iridi verdissime. Boccheggiai, senza sapere bene cosa fare. Alla fine mi sedetti esattamente dove ero prima e Mike si agitò per farmi più spazio.

-Hey, fermo. CI sto, tranquillo.- Lo fermai. Non mi pareva giusto farlo stancare per me, infondo si era appena svegliato dopo uno shock allergico. Mi prese la mano nella sua e la strinsi leggermente.

-Davvero vuoi addestrarli?- Chiese con un sorriso, era così bello vederlo sorridere di nuovo.

-Sì, voglio farlo. Non posso lasciare tutto il peso sulle tue spalle- Mi sorrise e guardò il soffitto, sembrava che volesse concentrarsi su quello che voleva dirmi.

-Mi hai parlato vero? Mentre dormivo intendo...- Arrossii di colpo, sentendomi colta in fallo.

-Sentivo la tua voce ma non capivo le parole- Continuò.

-Sì, ma non era nulla di importante... ti ho raccontato cavolate che ho fatto per svegliarti. Tipo quando ho messo la tinta rosa nello shampoo di Luke... Diciamo che sono andata a vivere da nonna per un mese- Scoppiò a ridere e mi guardò con rimprovero.

-Sei tremenda eh?- Gli feci la linguaccia, sorridendo.

-Disse quello che si presentò a scuola con una fragola radioattiva al posto dei capelli- Ridacchiai. Mi guardò fingendosi offeso, ma poi rise a sua volta. Scossi la testa e i capelli mi finirono davanti alla faccia. La mano di Michael me li scostò mettendomeli dietro le orecchie. Trattenni il respiro chiudendo gli occhi. Stavo facendo un casino.

-Sai che non mi pesa addestrare i ragazzi vero?- Chiese fissandomi con i suoi intensi occhi verdi.

-Lo so. Ma devo pur fare qualche cosa no? Se sto ferma affogo nei pensieri e ... Beh lo sai-. Lui annuì leggermente, con le palpebre pesanti. Mi alzai.

-Ti lascio risposare Mike-. Uscii dalla stanza e mi chiusi la porta alle spalle. Mi ci appoggiai e scivolai fino al pavimento. Che diamine avevo combinato? Decine di immagini finirono con il sovrapporsi nella mia mente, mescolandosi alle voci. Michael e Luke, Luke e Michael.
Presi un bel respiro e mi alzai. Dovevo reagire a tutto quello.

Laurent's pov

Le cicatrici che avevano lasciato le fiamme sul mio volto non facevano altro che ricordarmi il mio fallimento. Cercavo di mostrarmi forte, resistente e risoluto, ma la verità era che al solo pensiero di battermi di nuovo contro il fuoco sentivo le ginocchia diventare di gelatina. Non erano state le torture a rendermi così, ma altro. Se chiudevo gli occhi e mi concentravo, potevo sentire il suono dei suoi passi riecheggiare lungo la stanza, mentre le catene che mi tenevano fermo tintinnavano sbattendo sul pavimento. Mi portai una mano alla gola, era come se il fumo che avevo respirato prima che catturassero Kresley e Michael si fosse materializzato nel bagno della mia stanza. Tossii, sentendo i miei polmoni stringersi e ribellarsi. Dovetti lottare con tutto me stesso per allontanare il ricordo di ciò che avevo passato. Dopo un paio di respiri profondi riuscii a guardarmi di nuovo allo specchio. Il mio riflesso era il motivo per il quale volevo allenare i dominatori al posto di Kresley. Il mio viso, il mio collo e buona parte del mio torace non sarebbero guariti, ma la consapevolezza di aver aiutato qualcuno di più giovane e inesperto a imparare come proteggersi mi regalava un po' di sollievo. Mi faceva stare bene pensare di essere in qualche modo utile a quei ragazzi.

C'era una ragazza,avrà avuto un paio d'anni in meno di me. Tremava ogni volta che nominavo il fuoco, era come se vedesse davanti a sé le fiamme. Non riusciva più a muoversi e guardava il vuoto, conoscevo quello sguardo. Lo avevo visto tante volte addosso ai miei compagni che avevano visto qualcuno morire tra le loro braccia perché l'acqua guarente non aveva funzionato. Era uno sguardo perso, proprio come quello di Kresley. Forse era per quello sguardo che non riuscivo ad odiare Kresley per il suo mancato senso delle responsabilità o per come si comportava. Stava distruggendo Michael, non mi faceva affatto piacere, ma non potevo biasimarla. E' difficile fare qualcosa dopo essere rimasti scottati così tanto e nel caso di Kresley era stata bruciata viva, dopo essere stata cosparsa di benzina e alcol.

Ogni tanto osservavo la ragazza dai capelli biondi e l'animo ferito, i suoi occhi erano gelidi come la neve che ci attendeva una volta messo il naso fuori dal castello. Dentro di lei c'era qualcosa di immensamente forte, era assopito, ma il suo cuore bruciava con un'intensità che nemmeno Michael avrebbe potuto riprodurre con il proprio fuoco dell'Alpha. Era in quel potere dormiente che io riponevo le mie speranze per una ragazzina di neppure sedici anni, era troppo giovane per tutto quel dolore e vederla così priva di sentimenti mi mandava il cuore in mille pezzi. Forse era la mia fedeltà verso l'Alpha, perché era lei a racchiudere l'essenza stessa dei miei poteri, ma le dovevo la vita per averci salvati e non volevo che distruggesse la propria in quel modo. Avrei voluto parlarle, anche se sapevo perfettamente che sarebbe stato inutile. Solo Michael poteva riportarla indietro.

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Eccomi di nuovo qui (prima del previsto, sarà la luna? No, ok... basta teen wolf ragazza)
Laurent viene piano piano a galla, cosa che su wattpad non accade. Infatti voi leggerete pezzettini in più e persino un capitolo in più! Aggiungere ora su wattpad queste cose sarebbe ingiusto per coloro che l'hanno già letta e si sono persi dei pezzi, ma voi ancora non sapete tutto della storia e sbagliando si impara, perciò aggiungo delle cose.
TUtto qui,
baci
Frael

   
 
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