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Autore: acuddlyworgen    10/05/2016    1 recensioni
Una ragazza ricomincia la sua vita in una nuova città: un nuovo ambiente, una nuova scuola, nuovi amici, nuovi nemici e... nuovi amori.
A volte da una disgrazia può scaturire qualcosa di estremamente bello, che cambia la tua vita radicalmente.
A volte però le belle cose possono anche nascondere oscuri segreti.
Sembrerebbe la solita storiella adolescenziale.... Scoprirete che non lo è...
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La snervante suoneria del campanello echeggiò nell'aria, ripetendo la melodia per tre volte prima di smettere, dopodiché la coppia rimase immersa nel rumore della pioggia che imperversava con furia crescente.

<< Forse non c'è nessuno>> Il ragazzo, con i capelli zuppi incollati alla testa sorreggeva la sua giacca sopra di lei, riparandola, seppur poco, dal nubifragio.

<< Non è possibile, dalle informazioni che ho raccolto, oggi dovrebbe essere il giorno in cui si aspettano visite.>>

<< Magari...>> Natsu fu interrotto dal suono gracchiante del citofono.

<< Dica.>> La voce femminile aveva un lieve accento russo.

<< Salve! Sono venuta qui per via dell'annuncio. Cercate personale di pulizia giusto?>>

Ricadde il silenzio per qualche secondo.

<< Non sei adatta.>>

<< C... cosa!?>> Puntò l'obiettivo della telecamera con lo sguardo. Sapeva che in quella villa sceglievano solo cameriere di bella presenza, dal seno prosperoso e dall'aria sexy. Si era informata!

<< Forse se mi concedete un colloquio...>>

<< Non sei adatta. Buonasera.>>

Totalmente scoraggiata, guardò in basso, squadrandosi. Portava un cardigan rosso con una scollatura quasi scandalosa, una minigonna a fantasia scozzese che metteva in risalto le gambe slanciate ulteriormente dalle scarpe col tacco. Era sicura che avrebbe fatto centro. Il padrone della villa era conosciuto per essere un vero porco.

Guardò il suo ragazzo, in cerca di sostegno, sorprendendolo per l'ennesima volta a fissarle il seno, e la cosa la fece sorridere.

Lui alzò gli occhi, per incontrare i suoi, e parve rendersi conto di essere stato colto in fragrante perché le sue orecchie avvamparono.

<< Hey, va tutto bene, un intoppo non segna una sconfitta. Penseremo a un nuovo piano.>> Fece un gesto con la testa intimando di allontanarsi da lì.

<< Cavolo! Ti ho bagnata tutta.>> Lucy si rese conto solo in quel momento che aveva un intero fianco fradicio, dalla parte dove vi si era appoggiata al corpo del ragazzo. << Aspetta, sorreggi la giacca.>> Si tolse la maglietta e la strizzò. La vista dei suoi muscoli splendidamente definiti, che si contraevano per l'azione che stava effettuando, era paradisiaca.

<< Anche tu ammiri il mio corpo allora! Haha!>>

Le sue guance diventarono un rogo. << Sta' zitto, tu.>> La faceva impazzire quando si comportava cosi. Da un lato era molto fastidioso quando si atteggiava e si dava arie, soprattutto riguardo al fatto evidentemente veritiero che lei era stracotta di lui. D'altro canto, invece, la eccitava enormemente quella sicurezza di sé che trasudava da tutti i pori. La sua spavalderia risvegliava in lei un istinto primordiale, un bisogno animale di...

<< Aspettate.>> La voce provenne dal citofono, ma non era la voce di prima, bensì una molto più femminile, e senza accento. << Forse stiamo cercando personale. Entrate.>>

Il cancello emise un cigolio metallico e si spalancò, lasciandovi accedere i due giovani che entrarono scambiandosi occhiate perplesse.

 

 

<< Salve! Fanciulli miei! E scusate la rudezza della nostra governante, è bravissima a gestire la casa ma non è adatta alle relazioni interpersonali.>>

L'ometto, basso e tozzo, dalla testa calva e i baffetti arricciati, emise una risatina che sembrava più lo starnazzare di un'oca. Erano in piedi in mezzo alla hall davanti a una rampa di scale esageratamente enorme, ornata d'oro e gemme luccicanti. Lucy si stava già preoccupando della chiazza bagnata che stavano lasciando entrambi sul tappeto persiano vistosamente costoso su cui si erano fermati.

<< In realtà stiamo cercando personale e voi fate proprio al caso nostro. Ci servono delle braccia forti che aiutino il personale di pulizia nelle faccende più pesanti, nell'ala est. Mia moglie dice che saresti più che adatto per la mansione, quindi dovresti andare da lei a presentarti. Dopo che ti sarai asciugato e avrai messo l'uniforme.>>

<< Ma... io non... Aia!>> Venne interrotto da una gomitata tattica sulle costole da parte della sua compagna. << Lucy ma che cazz...>>

<< Saresti onorato di lavorare per i signori, vero? È questo che stavi per dire no? Natsu?>>

Il ragazzo sbuffò, arrendendosi davanti allo sguardo minaccioso della bionda.

<< Si, certo, da che parte devo andare?>>

<< Cameriere! Venite, venite! Portate il fanciullo allo spogliatoio, sapete cosa fare!>>

Due ragazze apparvero come dal nulla, presero sotto braccio a Natsu se lo portarono via in fretta e furia. Lucy non poté fare a meno di notare il loro uniforme, se così si poteva chiamare, essendo costituito da un top nero con volant bianchi che lasciava il ventre scoperto, una gonnellina nera cortissima che quando camminavano lasciava scoperte le natiche, e calze a rete bianche sorrette da reggicalze. Pensava che sono nei film porno le cameriere vestissero così. Le ritornò in mente un commento che aveva fatto Sting qualche mese prima riguardo alla propensione di Natsu per il porno del genere Maid, e la preoccupazione iniziò ad arrampicarsi su per la sua spina dorsale, soprattutto considerando che quelle fottute cameriere avevano tutte dei corpi atletici e visi angelici. Il pensiero di Natsu che alzava pesi circondato da quelle stronzette che lo fissavano iniziò a trapanarle il cervello.

<< … Ovest.>> Uscì dal torpore ritrovandosi davanti una ragazza minuta dai capelli corti color fucsia. Il suo viso aveva qualcosa di familiare, come se l'avesse già vista da qualche parte. Nessuna traccia del padrone di casa.

<< S... scusami, cosa hai detto?>>

<< Ti devo portare allo spogliatoio dell'ala Ovest. Sei stata assegnata alla cucina.>>

<< Alla cucina?! Ma... io pensavo servisse personale di pulizia...>>

<< Nell'ala ovest la squadra di pulizie è al completo, serviva solo una persona per l'ala Est, la settimana scorsa si è licenziata una persona.>>

<< Pensavo prendessero solo ragazze di bell'aspetto per le pulizie.>> Ora Lucy doveva cambiare il piano originale, e per fare ciò le servivano tutte le informazioni possibili.

<< Infatti è così, ma nell'ala Est c'è sempre un componente maschile, di solito un ragazzo poco più che maggiorenne e di aspetto più che gradevole. A proposito, è carino tuo fratello!>>

<< Uhmm, non è mio fratello... >> Un velo di gelosia si insinuò nella sua risposta.

<< Ah, beh il tuo amico allora... tanto di certo non è il tuo fidanzato, haha! Ci pensi? Che genere di pazza lascerebbe il suo ragazzo anche solo per dieci minuti in questa villa? Con quelle voci che corrono.>>

Lucy perse un battito, maledicendo il suo orgoglio per non aver voluto l'aiuto di Levy per procurarsi le informazioni.

<< S... si... sarebbe da stupidi... ma, di preciso, cos'è che si racconta in giro sulla villa?>>

<< Hahahah bella questa, come se non avessi mai sentito niente su quello che succede nell'ala Est della villa di Ebaloo.>>

<< beh...>>

<< Eccoci, prendi l'uniforme dall'armadietto, poi presentati in cucina, tra poco è l'ora di pranzo.>> La ragazza girò i tacchi e sparì in un battibaleno. Ma dov'è che l'aveva già incontrata? Lucy tentò di rispondere a questa domanda mentale mentre si cambiava, senza alcun risultato.

 

 

 

<< C'è qualche festa stasera?>> La domanda sorse spontanea mentre lavava quella che le sembrava la centesima pentola sporca. Le faceva male la schiena a forza di stare piegata sul lavandino a insaponare utensili da cucina, e il peso dei suoi seni sovra-sviluppati di certo non aiutava.

Ooba, la direttrice del personale, si voltò e la fissò a lungo, con un'espressione a metà tra il compassionevole e il disgustata. << No. Solo i padroni. Meno chiacchiere e più sfregamento! O vuoi che ti faccio girare?!>>

Lucy non capì a cosa si riferisse la vecchia signora con quest'ultima frase ma non volle tentare la sorte e stette zitta.

Doveva trovare un modo di sganciarsi da lì, non poteva prendere ciò che era richiesto per completare l'incarico se se ne stava tutta la sera a lavare i piatti. Doveva riuscire ad arrivare nell'ala Est, dove c'era a biblioteca... e Natsu.

Le parole della cameriera dai capelli rosa avevano acceso la “fiaccola della preoccupazione” nel suo cervello e ora stava diventando un “rogo dell'ansia”.

L'occasione si presentò qualche minuto più tardi, quando le cameriere arrivarono a prendere le portate del pranzo.

Una delle ragazze, molto giovane e gracile, passò davanti al lavandino per riuscire a prendere meglio un'enorme teglia con carne arrosto e patate. La bionda non perse un attimo e, in uno scatto d'ingegno, rovesciò il contenuto di una pentola sulla malcapitata.

<< Oops, scusa, mi è scivolata!>> Prese una spugna e si mise a sfregarla sulla gonnellina della cameriera, ottenendo l'ovvio risultato di imbrattargliela ancora di più.

<< No, no, no! Cosi non va! Non puoi presentarti dai padroni così conciata! Vatti a cambiare! Ossignore, l'arrosto si raffredderà.>>

<< Scusi, signora, potrei andarci io. So come si porta a tavola.>>

La matrona la squadrò con aria sospettosa.<< L'uniforme?>>

Lucy si tolse il grembiule. << Impeccabile, signora. Nemmeno una macchiolina.>> La sua divisa non era sexy come quella delle cameriere bensì un comune abbigliamento da servitù nero e bianco. Il tentennamento nell'espressione della donna le fece capire che il suo piano stava funzionando. Le serviva solo un piccolo aiutino. Unì le mani dietro la schiena e si dondolò sui talloni, tentando di recitare al meglio la parte della ragazza efficiente e responsabile.

“Recitare... occavolo! Ecco dove aveva già visto quella ragazza. Possibile che...?”

<< Ok, ma sbrigati, e torna subito qui, non voglio ragazzine bighellonando per il palazzo...>> Lucy non aspettò che la vecchia finisse di parlare e la lasciò lì a sventolare quel suo dito ossuto in aria, mentre prendeva il vassoio e se ne andava verso l'ala Est in fretta e furia.

 

“ Non può essere... deve essere una coincidenza!”

 

Era impossibile sbagliarsi. In tutto l'edificio c'era solo un'unica porta da dietro la quale proveniva un gran baccano e la ragazza, rendendosi conto troppo tardi della velocità a cui stava andando, la aprì con troppo impeto, spalancando e mandando le due ante a sbattere contro il muro in un fragoroso tonfo.

Si aspettava di trovarsi gli occhi di tutti i presenti addosso ma non fu così. Nessuno si era accorto del suo arrivo, tranne l'uomo paffuto con cui aveva parlato poco tempo prima, che si trovava seduto al tavolo, ingozzandosi di cibarie.

<< AH, l'arrosto! Vieni, vieni appoggialo qui, si ecco, vicino a me.>>

Mentre faceva come comandato l'attenzione della ragazza cadde sulla folla di ragazze raggruppata in un angolo della gigantesca stanza, la maggior parte di loro emetteva dei gridolini eccitati o rideva a crepapelle. La curiosità prese il sopravvento, e il suo corpo si mosse quasi in automatico, avvicinandosi alla calca per tentare di vedere cosa stesse succedendo.

Dopo tre o quattro spintoni ben piazzati riuscì a farsi strada, rimanendo allibita davanti alla scena che le si presentò.

Due giovani, bellissime come il resto delle cameriere, ballavano sensualmente, togliendosi reciprocamente quei pochi indumenti che indossavano fino a rimanere in intimo. Tutto questo avrebbe avuto effetto su di lei, se non fosse per il ragazzo dai capelli rosa imbavagliato e legato a una sedia davanti a loro, con gli occhi spalancati e la testa tenuta ferma da una donna di mezza età, l'unica tra le presenti a indossare abiti diversi: Un vestito succinto rosso carminio con una scollatura esplosiva, cosi lungo da coprirle anche i piedi. Natsu tentava, in vano, di liberarsi e il suo torso nudo era ricoperto di goccioline di sudore. Portava un papillon al collo e dei pantaloni neri formali, sui quali si evidenziava un'erezione piuttosto potente.

La situazione squilibrò i suoi pensieri. Doveva sentirsi adirata, preoccupata, o provare compassione per il povero ragazzo?

L'esibizione finì, e altre due cameriere presero il posto delle prime, iniziando a danzare, Natsu cercò nuovamente di liberarsi ma la padrona gli diede un ceffone, pronunciando qualche parola che Lucy non riuscì a sentire da dove si trovava. Il ragazzo roteò gli occhi, incontrando quelli di lei nel processo, e il suo sguardo sofferente si tramutò in una supplica. Non riusciva a parlare ma la bionda sapeva che le stava chiedendo di salvarlo. O almeno lo sperava.

Fece per avanzare ad aiutarlo, quando qualcosa catturò la sua attenzione. Una zazzera rosa che spariva dietro una porta alla sua sinistra.

“La missione! Devo sbrigarmi prima che sia troppo tardi!” Corse in direzione della porta e la oltrepassò, arrivando in una biblioteca strepitosamente grande.

Si guardò intorno, notando che le scaffalature andavano in ordine alfabetico, lei ora si trovava alla lettera z, sarebbe stato più facile del previsto trovare quello che cercava. Prese il cellulare e inviò un messaggio tramite whatsapp. Ora aveva circa dieci minuti per prendere quel libro.

Andò fino allo scaffale con la lettera D stampata in oro sul legno si mise a cercare tra i libri, dopo una fugace occhiata scoprì che quello che lei cercava non era lì. Lei cercava un libro dalla copertina gialla e in quello scaffale c'erano soltanto libri neri. La disperazione prese il sopravvento in lei, si sedette con la schiena appoggiata allo scaffale attiguo, il suo cuore iniziò a battere all'impazzata.

<< Cosa ci fai qui? Non eri stata assegnata alle cucine?>> La ragazza dai capelli rosa era in piedi all'imboccatura del corridoio, con le braccia dietro la schiena e l'espressione imbronciata.

<< Puoi smettere di recitare.>> Lucy si rimise in piedi con l'animo risollevato.

<< Di cosa stai parland...>>

<< Mi ricordo di te, alla recita della scuola, facevi Giulietta. Allora è vero che gli Star Spirits vogliono partecipare al Fairy Wars.>>

<< Brava, mi hai scoperto, ora però io mi prendo questo...>> Estrasse da dietro la sua schiena un libro dalla copertina dorata, il titolo riportava “Daybreak”. << … e il mio gruppo intasca i soldi della ricompensa.>>

<< Kaby Zaleon l'ha incaricato anche a voi?>>

<< Cosa? No, noi stiamo lavorando per la famiglia Eisenwald, molto più ricchi e potenti, sai.>>

A Lucy le venne un groppo in gola. La famiglia Eisenwald, un clan mafioso che opera nel settore dei rifiuti tossici, erano coloro che, qualche anno prima, avevano incastrato il padre di Kaby Zaleon, mandandolo in prigione.

<< Tu non capisci, non lo fare, dobbiamo dare il libro a Zaleon, così riuscirà a scagionare suo padre e la polizia avrà prove sufficienti per porre fine al clan Eisenwald. Vedi, in quel libro sono nascoste le prov...>>

<< Non mi importa cosa c'è nel libro. E forse è meglio così. Le informazioni possono essere pericolose.>>

<< Se tratti con loro sei già in pericolo, per favore dammelo!>> Lucy tese la mano verso la ragazza.

<< NO!>> Distolse la mano della bionda con uno schiaffo.

<< Allora dovrò prendermelo.>>

Lucy scattò in direzione della giovane, puntando al libro con le mani tese. In una frazione di secondo, si rese conto dello spostamento d'aria proveniente dal basso e riuscì a stento a evitare un calcio alla mandibola, fermandosi di colpo e incurvando all'indietro la testa.

<< Provaci!>> Virginia Maiden, ora si ricordava il suo nome, le sferrò un pugno, che lei prontamente evitò e deviò con una mano, mentre con l'altra le assestava un colpo di palmo dritto sul plesso solare.

La attrice fu scagliata contro il muro dietro di lei, incapace di proferire parola, il fiato spezzato dovuto alla contrazione del diaframma causata dal colpo.

Guardò Lucy con uno sguardo terrorizzato, lo stesso sguardo che Cobra le aveva descritto mentre le insegnava l'aikido dicendo che tutti i suoi avversari avrebbero avuto quell'espressione, e scattò in direzione dell'uscita.

La bionda le corse dietro, mentre nel aria risuonava un urlo maschile, seguito dal rumore di distruzione.

La ragazza dai capelli rosa stava arrivando alla porta quando questa venne scardinata da un omino grasso e mezzo calvo che vi era stato scagliato contro. Virginia si arrestò per un attimo, stupita, facendo guadagnare un po' di terreno a Lucy, che ormai l'aveva quasi raggiunta.

Irruppero entrambe di corsa nella sala da pranzo provocando un'ondata di urla isteriche da parte delle cameriere che si erano addossate ai muri.

Natsu era in piedi in mezzo alla stanza, con brandelli di corda e pezzi di sedie e tavoli tutto intorno.

Virginia arrestò la sua corsa, la strada per uscire dalla sala era ostruita da due omoni svenuti, uno sull'altro, con occhi neri e labbra gonfie.

<< Dammi quel libro.>> Ripeté Lucy. La sua avversaria prese la zampa di una sedia da terra e tentò di colpirla, ma la bionda scattò in risposta, evitando il colpo, bloccandole il braccio e usandolo come leva per buttarla a terra.

Si abbassò e prese il libro dalle mani esanimi della ragazza, incontrando lo sguardo perplesso di Natsu nel rimettersi in piedi.

<< Che c'è? Lo sapevi che sono diventata forte nel combattimento no?>>

<< Una cosa è vederti mentre ti alleni, un'altra è assistere a un pestaggio in piena regola! Sei un mostro! Ricordami di non farti incazzare mai più.>> Si sentivano già le sirene della polizia che irrompeva dal cancello.

<< Non preoccuparti, te lo ricorderai. Adesso andiamo.>>

<< Dove credete di andare!?>> I due giovani si voltarono di scatto, trovandosi davanti la padrona di casa, con una pistola in mano puntata contro Natsu. << Ora mi darete quel libro. Sapete, per mantenere rapporti di affari con il clan Eisenwald, serve avere un'assicurazione sulla vita. Beh Daybreak, contenente tutte le transazioni illegali della famiglia fino a qualche anno fa, è la mia assicurazione. Non permetterò che la portiate via.>>

<< La polizia è arrivata, non la farai franca.>>

<< Ma, io mi sto soltanto difendendo da due ladri che sono entrati in casa mia a derubarmi, capita spesso che i malviventi finiscano morti per essere entrati nei posti che non dovevano. Ripensandoci, prima vi uccido e poi mi prendo il libro!>>

<>

 

BAM!

 

Lo sparo echeggiò nell'aria, stordendo la sua percezione, i timpani le si bloccarono, lasciando nel suo cervello solo un ronzio devastante. La vista le si annebbiò, riusciva a vedere alcuni colori, un po' di nero qua e la, rosa e... rosso.

<< Natsu!>>

La vista ritornò normale, anche se il ronzio imperversava ancora nella sua scatola cranica. Riuscì a vedere Il suo ragazzo che era rimasto in posizione dopo aver dato un calcio alla pistola della donna, che era stata scagliata fino all'altro capo della stanza. La padrona di casa era rimasta paralizzata, catatonica, dopo un paio di secondi si accasciò a terra anche lei, svenuta.

 

 

 

<< Ti ringrazio.>> Virginia la guardava con gli occhi lucidi, tenendola per mano. << Se mi aveste lasciata lì mi avrebbero arrestata insieme agli altri e non sarebbe finita bene per me.>>

Erano scappati dalla villa senza farsi notare dai poliziotti. Sapevano che la mafia ha sempre qualche talpa all'interno e non volevano finire nei guai. Ora che avevano il libro lo avrebbero portato dritto da Kaby Zaleon.

<< Non c'è problema Virginia.>>

<< Puoi chiamarmi Virgo, i miei amici mi chiamano così.>>

<< Ok, Virgo, ci vediamo, ciao!>> Le loro strade si divisero e i due fidanzati continuarono a camminare fino ad arrivare alla Caverna.

 

L'appuntamento con il signor Zaleon era tra alcune ore e così decisero di rilassarsi bevendo qualcosa in compagnia di Cobra e Gray.

<< Sto solo dicendo che potresti anche uscire con me qualche volta, ho delle amiche che sarebbero felici di uscire con te, e poi le potresti far conoscere il tuo serpente, non so se mi spiego.>> Gray fece l'occhiolino a Lucy e bevve un sorso di birra, finendo la lattina per poi schiacciarla contro il tavolo.

<< Fullbuster quante volte te lo devo dire, non voglio conoscere nessuna ragazza, le donne complicano la vita e basta. Preferisco la compagnia di Cuberios. Con lei è tutto più semplice, nessuna lagna, ne sindrome premestruale, chiede solo qualche topolino di tanto in tanto, e sa stare ad ascoltare.>>

<< Cazzo se sei strano, amico mio. Comunque ti ricordo che anche Gajeel diceva lo stesso, finché non ha iniziato ad uscire con Levy.>>

<< Si, e adesso quasi non si vede più da queste parti.>>

<< Il potere della patata amico, il potere della patata.>>

<< Beh io e Natsu non facciamo cosi, stiamo molto tempo con voi.>>

<< Perché, gliel'hai già data?!>> Gray sgranò gli occhi, come assaporando il gusto di pettegolezzi freschi, anche Cobra sembrava interessato. Lucy si paralizzò all'istante, poteva sentire il vapore caldo uscire dalla sua faccia che in questo momento probabilmente aveva lo stesso colore delle orecchie del suo ragazzo.

<< Cos... No! E poi, fatti i cazzi tuoi ghiacciolo! Vai a vestirti!>> Natsu puntò il dito contro il torso nudo dell'amico.

<< Lo farei, se solo mi ricordassi dove ho lasciato i vestiti.>>

<< Pfff, vado a vedere cosa posso dare da mangiare a Cuberios.>> Cobra si mise in piedi.

<< Già è passata una settimana dall'ultimo ratto?>> Scherzò Natsu. Le sue parole fecero scattare una molla nella mente di Lucy.

<< Cavolo! Questo fine settimana è il compleanno di Levy!>>

<< E quindi?>>

<< Volevo organizzarle una festa a sorpresa. Sapete se lei e Gajeel hanno in programma di fare qualcosa di sabato? Avrò bisogno che casa sua sia libera per addobbarla e preparare tutto.>>

<< Bho.>>

<< Non lo so.>>

<< Dovresti vederlo sull'agenda di Levy.>> Almeno Natsu suggerì qualcosa, mentre gli altri due si disinteressavano altamente e sparivano per i fatti loro.

<< Certo! Lei tiene registro di ogni sua attività, e di Gajeel. Ma, la lascia sempre a casa sua.>>

<< Perchè non entri di nascosto in casa sua e la leggi?>>

<< Cosa? No! Io non faccio quelle cose!>>

 

 

 

“Come ho fatto a farmi coinvolgere in questa cosa!?”

Era appena entrata in casa di Levy, sapeva dove la sua amica nascondeva la chiave di scorta, quindi non aveva dovuto ricorrere al metodo suggerito da Natsu, cioè fondere la serratura col potere del suo anello. Aveva lasciato il suo ragazzo fuori “di guardia” anche se era più una scusa per non farlo entrare, visto che probabilmente avrebbe iniziato a toccare e spostare tutto, probabilmente spaccando qualcosa nel processo.

Andò velocemente nella camera della sua amica, tappezzata da poster di personaggi storici famosi come Einstein, Leonardo, e Mozart. Una delle pareti era interamente occupata da scaffalature piene di libri di ogni genere, dimensioni, e colore.

Trovò l'agenda sul comodino di sinistra, la aprì e scorse le poche pagine che separavano la data attuale dal sabato seguente, leggendo i piani della ragazza per quel giorno.

“Missione con Gajeel” per le 16 e poi ripetizioni a qualcuno chiamato Romeo dalle 18 alle 19. Era perfetto per prepararle la festa.

Il suono delle voci richiamò la sua attenzione.

“Sarà qualcuno che passa davanti alla porta.” Sperò Lucy, ricredendosi quando sentì la serratura scattare e la porta aprirsi, e quando l'aria si riempì delle voci di Levy e Gajeel.

<< Che vuoi che ti dica, sei stato troppo duro con quel poveretto.>>

Le voci si stavano avvicinando e Lucy non ebbe altra scelta se non nascondersi sotto il letto.

<< Geehee, mica è colpa mia se era una pappamolla, cazzo chi si piscia addosso solo per sentirsi dire di lasciare in pace una ragazza.>>

<< Beh l'hai minacciato di ficcargli una spranga di ferro su per...>>

<< Si, si, ma era per enfatizzare la serietà della mia richiesta.>>

<< Sei incorreggibile.>>

<< Io ti piaccio cosi, piccola. E poi, sarai tu quella incorreggibile, come fai a ricordarti le prime cento cifre decimali di pi greco e poi scordarti il portafogli a casa?>>

La bionda riusciva a vedere i piedi dei due di fianco al letto.

<< Siediti, adesso lo cerco e andiamo a vedere quel film.>>

“No, non farlo!” Sentì il peso del ragazzo rilasciarsi violentemente sul materasso e tutta l'aria nel suo corpo venne espulsa fuori. Come faceva a pesare cosi tanto! Quasi non respirava.

<< Ieri sera mi hai fatto impazzire sai. Gheehee.>>

“Oddio, non parlate di queste cose, vi prego.”

<< He, ma adesso mi fa un po' male, dietro.>>

“Come non detto.”

<< Non mi è sembrato che ti lamentassi, in quel momento, anzi tutto il contrario. Adoro farti godere!>>

<< Lo so. Cavolo! Non riesco a trovare quel benedetto portafogli.>>

<< Forse è caduto sotto il letto.>>

“No, no, NO!”

I piccoli piedi di Levy avanzarono nella direzione di Lucy.

<< Ah, no, eccolo, stupido Gajeel, era sotto la tua testa!>>

<< Come ci è finito sotto il cuscino!? Va beh, andiamo.>>

La pressione sul materasso si azzerò e i passi dei due giovani si allontanarono.

<< Gaj, quando ci ritorniamo?>>

<< Dove?>>

<< Lo sai.>>

<< Vero, lo so, ma voglio sentirtelo dire, sai per sicurezza.>>

<< Ai Glory Holes, quanto sei antipatico! Ma visto che fai tante storie forse non ci vuoi tornare.>>

<< Hey, non ho detto questo, lo sai quanto mi sono eccitato a guardarti mentre facevi...>>

Lucy sentì la porta chiudersi e le voci affievolirsi. Il suo cuore riprese a battere in modo più normale e lei trasse finalmente un sospiro di sollievo.

 

<< Ma quanto ci hai messo! Mi stavo per addormentare.>> Natsu si issò in piedi nel vederla comparire dalla porta sul retro.

<< Maledetto te! Non dovevi fare da vedetta!?>> Lucy procedette verso di lui, furibonda, e gli diede un pugno sul petto, con l'unico risultato di farsi male alla mano.

<< Hey, hey...>> Il ragazzo la circondò con le braccia affondando le iridi verdi nelle sue. << … è successo qualcosa là dentro? Mi dispiace, qui fuori non ho visto ne sentito niente.>> Si avvicinò ulteriormente, appoggiando le sue labbra roventi contro quelle di Lucy, che fu immediatamente invasa da quella familiare sensazione di leggerezza e un brivido di piacere percorse la sua spina dorsale facendole provare una scossa di beatitudine che si diffuse dal suo petto, gi attraverso lo stomaco, per finire nel basso ventre. Le loro lingue danzarono un lento e passionale tango, arricchito dalle note scandite dai loro cuori, dal sapore di saliva e l'odore del suo respiro infuocato.

Il sole stava già tramontando quando si staccarono, si erano temporaneamente dimenticati del resto del mondo, come succedeva spesso quando stavano insieme. Si resero conto di essere in ritardo per consegnare il Daybreak al signor Zaleon.

 

<< Sai che, con questa ricompensa, dovremmo essere a posto per l'ingresso al Fairy Wars?>> A questa frase, pronunciata con leggerezza da quel ragazzo che sembrava non rendersi conto che si stavano buttando in un mare di guai, Lucy non sapeva in che modo rispondere. Si limitò ad annuire e godersi la sensazione della mano di Natsu stretta alla sua, mentre correvano nella penombra.

 

   
 
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