---Quel
sorrisetto---
John
camminava per la strada a una velocità
impressionante, tanto che tutti quelli che incontrava si toglievano da
davanti
appena lo vedevano. Era furioso. Come aveva osato quell'uomo trattarlo
così?
Era stato a un colloquio di lavoro per un posto da medico in una
clinica
privata. Era stato ricevuto dal signor Moriarty, probabilmente
l'addetto alle
assunzioni. All'inizio era stato tutto gentile ed educato, poi aveva
cominciato
a cambiare discorso. A un certo punto, senza che John capisse veramente
come, si
erano ritrovati a parlare del suo passato nell'esercito e poi come se
nulla
fosse il tizio gli aveva chiesto con tono allusivo se fosse solo e
interessato
a non esserlo più. A quel punto John non aveva proprio più ragionato.
Aveva
tralasciato ogni regola di buona educazione e se n'era andato senza
neanche
salutare. Forse aveva anche sbattuto la porta, non si ricordava. Tutto
ciò a
cui riusciva a pensare era il sorrisetto di quell'uomo. Sembrava che
sapesse
tutto, anche quello che John avrebbe detto o fatto. Il medico avrebbe
giurato
di averlo visto annuire con una certa soddisfazione, quando si era
alzato in
piedi per andarsene, come se tutto fosse andato come previsto. Scese i
gradini
che portavano alla metro e mise la mano in tasca per prendere un
biglietto. Al
suo posto sentì con le dita un cartoncino, lo tirò fuori e vide che si
trattava
di un biglietto da visita. Da un lato c'erano scritti i dati e i
contatti di
Jim Moriarty, dall'altro c'era un'annotazione a penna: "Sappiamo
entrambi
che mi avrebbe detto di sì, se non le fosse parso sconveniente."
John si disse che quell'uomo doveva essere uno psicopatico e pensò di gettare via il biglietto. All'ultimo momento cambiò idea e lo mise in tasca. Una volta sceso dalla metro, compose il numero del cellulare del signor Moriarty e chiamò, prima di pentirsene.
«Ce ne ha messo di tempo!» fu il saluto che gli rivolse l'uomo «Possiamo darci del tu, vero? Chiamami Jim»
«No, senta, io non so da dove le venga tutta questa confidenza, ma...»
«Non ti ho richiamato io, John» mise un particolare accento sul suo nome «Se hai fatto lo sforzo di chiamarmi, potrò sentirmi in diritto di un po' di confidenza, no?»
John non avrebbe voluto ammetterlo, ma il suo nome pronunciato da quell'uomo gli faceva un effetto strano. Aveva sentito come dei brividi corrergli lungo la schiena, gli sembrava che avesse un suono speciale.
«E va bene, vada per la confidenza, ma non esageriamo» acconsentì a denti stretti.
«Ottimo, ne sono molto contento» rispose Jim. John lo poteva quasi sentire sorridere dall'altra parte della cornetta «Allora, John» un altro brivido «Dove e quando vogliamo vederci?»
«Cosa? Chi ha parlato di vedersi?»
«Beh, immagino tu non mi abbia telefonato per buttare minuti della tua promozione»
John fu preso di nuovo dall'ira per il tono supponente che l'altro usava e riagganciò. Dopo qualche minuto ebbe un nuovo ripensamento e inviò a Jim un SMS con luogo e ora dell'appuntamento e nient'altro, neanche un saluto o una firma.
"Perfetto" fu la risposta. John avrebbe giurato che Moriarty aveva rivolto quel suo sorrisetto al cellulare, leggendo il messaggio.
(One-shot,
524 parole)John si disse che quell'uomo doveva essere uno psicopatico e pensò di gettare via il biglietto. All'ultimo momento cambiò idea e lo mise in tasca. Una volta sceso dalla metro, compose il numero del cellulare del signor Moriarty e chiamò, prima di pentirsene.
«Ce ne ha messo di tempo!» fu il saluto che gli rivolse l'uomo «Possiamo darci del tu, vero? Chiamami Jim»
«No, senta, io non so da dove le venga tutta questa confidenza, ma...»
«Non ti ho richiamato io, John» mise un particolare accento sul suo nome «Se hai fatto lo sforzo di chiamarmi, potrò sentirmi in diritto di un po' di confidenza, no?»
John non avrebbe voluto ammetterlo, ma il suo nome pronunciato da quell'uomo gli faceva un effetto strano. Aveva sentito come dei brividi corrergli lungo la schiena, gli sembrava che avesse un suono speciale.
«E va bene, vada per la confidenza, ma non esageriamo» acconsentì a denti stretti.
«Ottimo, ne sono molto contento» rispose Jim. John lo poteva quasi sentire sorridere dall'altra parte della cornetta «Allora, John» un altro brivido «Dove e quando vogliamo vederci?»
«Cosa? Chi ha parlato di vedersi?»
«Beh, immagino tu non mi abbia telefonato per buttare minuti della tua promozione»
John fu preso di nuovo dall'ira per il tono supponente che l'altro usava e riagganciò. Dopo qualche minuto ebbe un nuovo ripensamento e inviò a Jim un SMS con luogo e ora dell'appuntamento e nient'altro, neanche un saluto o una firma.
"Perfetto" fu la risposta. John avrebbe giurato che Moriarty aveva rivolto quel suo sorrisetto al cellulare, leggendo il messaggio.