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Autore: supermen    12/05/2016    0 recensioni
Perché noi umani siamo il risultato di più momenti messi insieme, che ci segnano per sempre.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Dopo cena decidiamo di stare semplicemente insieme.
Non posso non farci caso, mi stanno trattando con troppa cautela. Dovevo capirlo subito che sono venuti qua solo per non lasciarmi sola. Jus si sarà sicuramente preoccupato, alla fine da quando è successo, non sono riuscita più a dormire da sola o a uscire sola, l’unico che mi tratta come sempre è Zayn.
Mi sento in colpa che sono venuti fino a qui solo per me. Non voglio che si rovinino l’estate per colpa mia.
Questa notte non avrò gli incubi, almeno spero. Comunque sia non voglio che nessuno mi veda in quel modo. Nessuno. Jus e Zayn mi hanno avuto tra le palle per troppo. Non posso continuare a sentirmi cosi! Sto rovinando la vita a tutti.
Mio padre vuole farmi vedere da qualcuno, ma io non ci penso neanche. Lui dovrebbe solo starmi lontano, hai perso tua madre e ora questo, non c’è niente di male a parlare con qualcuno.
Se avrò bisogno di aiuto, lo chiederò ma io ora non né ho bisogno. C’è ho diciotto anni e posso scegliere per me.
“Sta mattina l’ho beccata con uno tutto tatuato, avrei voluto spaccarli la faccia a quello, la guardava in un modo!”
Dice Zayn mentre mi guarda. Non può averlo fatto stronzo, lurido bastardo.
“Non l’hai detto veramente vero?”
Jus mi guarda già male, lo odio.
“Dade è vero quello che sta dicendo Zayn?”
Mi chiede mio fratello.
“No eh non provarci ho diciotto anni potrò pure accettare una limonata!”
Urlo incazzata, non possono continuare a pretendere che non frequenta nessuno, cazzo sono una ragazza!


Jus si alza.
“Mocciosa non provare ad alzare il tono con me!!”
Non posso crederci! Chi si crede di essere… non posso sopportarlo.
“Non chiamarmi mocciosa. Non puoi pretendere che io rimanga in casa per il reso della mia vita!!”
Lui mi si avvicina con affare minaccioso.
“Devo forse ricordarti cosa è successo l’ultima volta che sei uscite con un ragazzo??”
Non può averlo detto, non seriamente.
Mi alzo e corro in camera mia.
Lo odio, odio lui e Zayn. Chi si credono di essere. Mi chiudo a chiave e mi lascio ad andare in un pianto disperato. Un pianto che inizia per quella sera, per mio fratello, per mia madre e per poi essere per tutto.
Perché quella sera ho insistito tanto a uscire! Dovevo rimanere a casa, invece non ho ascoltato nessuno e ho perso l’unica che mi sapeva aiutare.
Justin non doveva permettersi. Non doveva.
Oddio ho un’emicrania terribile, la medicina. Cerco di alzarmi, ma diventa tutto buoi, e cado nel tappeto. Sto morendo?
Mi sveglio sentendo bussare alla porta. Dove sono? Che ore sono?
Sono tutta sudata, chi è che bussa alla porta.
Sono le quattro di mattina. Avrò urlato durante il sonno, tutte le volte la stessa storia, mi sveglio sudata ma non ricordo niente.
“Sto bene, tornate a dormire”
Urlo alla porta, non voglio vedere nessuno. Non sono dell’umore.
Li sento bisbigliare ma non riconosco le voci. Apro il cassetto destro dell’armadio e prendo una barretta di cioccolato, è l’unica che non mi abbandona mai.
La mangio e vado a farmi una doccia, meglio una vasca dove mi rilasso.
Rimango lì per quelli che mi sembrano secoli, quando inizio a sentire, freddo esco e mi accorgo che comincia a essere giorno. Mi metto i pantaloncini e una maglietta ed esco dalla stanza per scendere a fare colazione.
Appena apro la porta, vedo Zayn seduto a terra con il cuscino, sta dormendo. Lo scavalco e saltando la colazione vado a correre.
Zayn voleva venire a dormire con me, lo sa che quando dormo con lui sono più tranquilla. Si può anche andare a far fottere.
“Dafne! Fermati!”
Mi fermo e mi giro verso alla voce, quasi mi prende un infarto, Luke.
“Dafne ti sto correndo dietro da più di mezz’ora, a cosa stavi pensando?”
Faccio un passo all’indietro.
“C-c” balbetto “Che cosa vuoi?”
Lui mi sorride, e mi si avvicina, vorrei fare qualsiasi cosa tranne che stare qui impalata senza fare niente.
“Volevo dirti che mi dispiace per quella sera, non avrei mai voluto che finisse cosi tragicamente, ma io ti avevo avvisato”
Io deglutisco, non riesco a dire niente.
“Dade sei sempre cosi bella, sono tornato per qualche giorno è stato bello rivederti” 
 
  
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