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Autore: livinglifenow    12/05/2016    2 recensioni
Killian ha il cancro, il suo amico David decide di ospitarlo per un po’ per stargli accanto.
David, però, divide un appartamento a Storybrook con la sua ragazza Mary Margaret e una loro amica: Emma.
Emma e Killian non si sono mai incontrati e si ritrovano a dividere un appartamento… nonostante le difficoltà i due scopriranno sentimenti che pensavano di non poter mai più provare.
CS e AU fanfiction.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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END.
Henry era a casa di Regina; sua madre, Mary Margaret e David erano all’ospedale perché quel giorno Killian sarebbe stato operato.
Aveva insistito molto perché voleva essere lì, ma Emma non aveva voluto sentire storie. Però gli avevano promesso che lo avrebbero portato da Killian appena finita l’operazione.
Negli ultimi giorni senza di lui in casa si respirava un’aria tesa. Erano tutti preoccupati, e lui non era stupido: sapeva quanto grave fosse la situazione.
“A cosa pensi?” Gli chiese Regina avvicinandosi con uno dei suoi famosi dolci alle mele.
“Sono preoccupato.” Le rispose.
La donna, che tutti consideravano di ghiaccio (tutti tranne lui, che aveva sempre amato Regina), lo abbracciò.
“Da quello che mi ha raccontato tua madre Killian ne ha passate tante. Vedrai che starà meglio.”
“Sì, e poi diventerà il mio papà.” Esclamò felice. Vide Regina quasi strozzarsi con il dolce che stava addentando. Poi la donna riprese la compostezza di sempre sorridendogli.
 
Emma e David erano in sala d’aspetto, Mary Margaret non era con loro perché aveva voluto assistere il dottor Whale durante l’operazione.
Era fortunata, almeno aveva qualcosa con cui tenersi occupata che non fosse pensare al peggior scenario prospettabile.
Vide David sorseggiare un caffè, aveva perso il conto ma credeva fosse il quinto.
“Doveva durare due ore, sono già dentro da quattro.” Constatò lui con un tono abbattuto.
“Andrà tutto bene. Deve andare bene.” Rispose parlando più a sé stessa che all’amico.
Con Killian aveva riaperto il suo cuore e non vedeva l’ora di vedere quello che avrebbero potuto costruire insieme.
Certo, aveva Henry, ma senza Killian sarebbe stato diverso. Non pensava di aver così bisogno di lui prima di incontrarlo, eppure non riusciva nemmeno ad immaginare un futuro in cui non fosse presente.
 
David era sicuro di aver percorso quel corridoio almeno dieci volte.
Avrebbe voluto che Mary Margaret fosse con loro; lui non aveva la minima idea di come rassicurare né sé stesso né Emma che gli sembrava distrutta.
Sapeva che Killian ce l’avrebbe messa tutta; era sempre stato un combattente: da quando suo padre li aveva abbandonati sia lui che Liam avevano imparato a combattere nella vita e a contare l’uno sull’altro. Poi aveva perso Liam, ma non aveva mai smesso di essere un combattente, aveva contato solo su sé stesso ed era diventato capitano di una delle flotte più importanti della marina militare.
Se c’era una persona che poteva sopravvivere ad ogni situazione quella era Killian Jones.
Eppure il tempo passava e quella maledetta porta non si apriva.
Aveva bisogno d’aria, fece per uscire dall’ospedale quando sentì un rumore provenire da dietro le sue spalle.
Si girò e vide Mary Margaret, bellissima come sempre, ma esausta. Lui e Emma le si avvicinarono immediatamente.
“Ci sono state delle complicazioni.” Spiegò la sua fidanzata. “Il suo cuore si è fermato per qualche secondo. E’ molto provato, ma starà bene.”
Tirò un sospiro di sollievo: finalmente questa storia era finita, Killian sarebbe stato bene. Era l’unica cosa importante.
“Possiamo vederlo?” Sentì Emma chiedere con una voce tremante, molto insolita per lei che era la regina dell’auto controllo.
“Tra qualche minuto. Ma non si è ancora svegliato.”
 
Quando entrarono nella stanza di Killian Emma non poteva credere ai suoi occhi: il ragazzo che vide in quel momento le sembrava così diverso dal suo Killian. Sembrava piccolo e fragile, così pallido da mimetizzarsi quasi con le lenzuola del letto.
“Sei sicura che starà bene?” Sussurrò rivolta a Mary Margaret. Vedendolo in quello stato le sembrava impossibile.
L’amica annuì. “Sarà un lungo recupero, ma starà bene te lo assicuro.”
Emma si asciugò delle lacrime che non si era neanche accorta le stessero bagnando le guance.
 
Killian si era svegliato qualche ora dopo l’intervento. Sia Mary Margaret che David l’avevano già visitato, ma lei si trovava con Henry e Regina quando le arrivò la notizia del risveglio del ragazzo.
Aveva preso il maggiolino ed era arrivata all’ospedale il più presto possibile.
In quel momento era fuori dalla sua stanza. Prese un respiro e abbassò la maniglia della porta.
Appena la vide Killian le sorrise.
“Swan.” La chiamò, ma la sua voce era appena più che un sussurrò.
Emma si precipitò al suo fianco e gli prese la mano fredda.
“Sembri distrutto.” Gli disse ridacchiando e lui annuì semplicemente.
“Devo dirti una cosa.” Cominciò lui con una voce stanca. Le sembrava che anche parlare gli provocasse dolore.
“Possiamo parlare in un altro momento. Devi riposare adesso.”
Killian scosse la testa. “Devo parlarti adesso.”
Emma gli fece cenno di continuare.
“Ho imparato una cosa da tutta questa storia: la vita è breve, e io ho intenzione di godermela a pieno; prendendo anche qualche rischio.
Adesso che so che starò meglio sicuramente non voglio più reprimere i miei sentimenti. Swan, vogliamo provarci?”
Emma prese un respiro, non poteva crederci: Killian, l’uomo grazie al quale aveva iniziato ad abbattere i suoi muri, aveva appena iniziato un lungo recupero e la prima cosa a cui pensava era lei.
“Killian, noi due siamo simili.
Siamo combattenti, credo che la vita ci abbia giocato troppi scherzi e ora ci debba qualcosa. Penso che qualcosa siamo noi: la felicità che potremmo avere, quella di cui ho avuto tanta paura prima di incontrarti.”
“Emma.” La chiamò lui piano, ricambiando anche se debolmente la stretta di lei sulla sua mano. “Se potessi alzarmi adesso ti starei già baciando.”
Dopo questa affermazione non riuscì più a trattenersi e lo baciò lei.
Un bacio di due combattenti, che sapeva di felicità.
 
FINE.



Questo è il capitolo conclusivo di questa storia, non mi piace scrivere note, ma devo fare un'eccezione.
Vi ringrazio TUTTI: chi ha letto, chi ha seguito e chi ha commentato. 
Spero di avervi intrattenuto per un po' e spero che abbiate apprezzato.
Vi saluto con un grande bacio,
alla prossima.
C.

 
   
 
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