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Autore: Kimly    12/05/2016    1 recensioni
Michael Corner, Sophie Fawcett, Padma Patil, Anthony Goldstein e Terry Steeval sono amici, ma stanno crescendo, e i tipici dilemmi di ragazzi e ragazze inizieranno a far capire loro quanto in realtà siano persone diverse.
Se a tutto questo ci aggiungiamo Lisa Turpin, timida e insicura; Calì Patil, l'irrefrenabile sorella di Padma; Roger Davies con le sue battutine irriverenti; Cho Chang con la sua bellezza disarmante e due Serpeverde costretti con la forza, i poveri Corvonero capiranno che nei libri non c'è sempre la risposta a ogni problema.
[Personaggi principali: Michael Corner, S. Fawcett, Anthony Goldstein, Padma Patil, Terry Steeval, Lisa Turpin, Calì Patil, Roger Davies, Cho Chang, Selina Moore, William Harper]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony Goldstein, Cho Chang, Corvonero, Michael Corner, Roger Davies
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Capitolo 5

 

 

Sophie uscì dal bagno delle ragazze e sobbalzò quando vide chi la stava aspettando proprio fuori dalla porta.

-Mi fai gli agguati adesso?- domandò la ragazza, superando Michael, e avviandosi verso la Biblioteca.

-Mi eviti da una settimana, quindi sì, ti seguirò anche in bagno se devo, perché non ce la faccio più a non parlare con te.- chiarì lui, seguendola -Ho bisogno di te, Soph.-

Sophie arrossì, ma Michael era dietro di lei e non la vide.

-Strano modo di dimostrarlo, visto il modo in cui mi hai trattata. Hai detto che la tua porta sarebbe stata chiusa, quindi non credo che tu abbia tutta questa necessità di avermi accanto a te.-

-Ho sbagliato.-

-Ultimamente sbagli un po' troppo spesso.- continuò Sophie, fermandosi sul posto e facendo un giro per poterlo guardare negli occhi -E dici cose che un tempo non avresti detto...-

-E tu fai cose che un tempo non avresti fatto.- aggiunse Michael, serio -Ti ho vista con Stebbins.-

Sophie arrossì, ma allo stesso tempo gli lanciò un'occhiataccia e strinse i pugni.

-Non ti stavo spiando o cose del genere. È successo e basta. Ero anch'io nel Parco e...-

-Con Emily?-

-Sì.-

Sophie si morse il labbro e abbassò lo sguardo.

-Perché tu sei libero di uscire con le ragazze e io non posso fare lo stesso con i ragazzi? So che Michael non ti piace, ma non lo conosci, non davvero comunque. Conosci solo le voci che girano su di lui e possono benissimo essere false.-

-Sophie...-

-La verità...- Sophie lo interruppe con uno sbuffo -La verità è che stiamo crescendo e che siamo una ragazza e un ragazzo. Forse è difficile rimanere amici con una persona dell'altro sesso quando si cresce.-

-Cosa stai dicendo? Terry ed Anthony sono tuoi amici.- disse Michael, di colpo spaventato -Vuoi dire che non riesci a essere più mia amica?-

-Forse non come prima.- puntualizzò lei, mantenendo gli occhi verso il pavimento -Un tempo potevo raccontarti qualsiasi cosa e tu mi capivi come nessun altro, ma adesso tutte le volte che parliamo... Non riusciamo più a comprenderci.-

-Questo perché non mi parli. Non è vero che mi parli, altrimenti avrei saputo di Stebbins.-

-Perché deve tutto ridursi a Michael? Litighiamo praticamente per tutto!-

-Però ci vogliamo bene, Soph, per cui non dirmi di starti lontano perché non posso farlo. Non ce la farei.-

La ragazza alzò gli occhi e vide la tristezza sul volto di Michael; in quel momento era così tenero e fragile da farle quasi venire voglia di abbracciarlo e dirgli che tutto sarebbe andato bene; ma non poteva.

Sophie odiava essere in quella situazione, anche perché era principalmente colpa sua e Michael non c'entrava nulla. Era lei che gli stava nascondendo qualcosa, ma era anche impossibile ammettere quel qualcosa.

-Mike...-

Il ragazzo si avvicinò e le prese una mano.

-Non mi mandare via, ti prego.-

Sophie spalancò gli occhi, consapevole che il suo cuore sarebbe probabilmente esploso da un momento all'altro.

-Cosa vuoi che ti dica? Se ti dicessi che fra me e Michael c'è qualcosa, come la prenderesti?-

-Male.- replicò velocemente lui, avvicinandosi un po' a lei che arrossì -Ma se questo vuol dire rinunciare alla tua amicizia e a te, allora non importa. Frequenta chi vuoi e riusciremo a far funzionare le cose. Io non rinuncio a noi e tu?-

Sophie non poté fare a meno di sorridere e Michael si avvicinò ancora per tenerla stretta in un abbraccio.

 

 

 

 

 

 

 

-Cariniii.- trillò Roger con ironia in direzione di Cho, che stava guardando Michael e Sophie abbracciarsi -Direi che Mike è completamente partito, ma ancora non se ne rende conto.-

-Perché hai voluto che guardassi questa scena? Era una cosa loro, privata, e noi l'abbiamo violata.- soffiò Cho, non riuscendo più a tenere gli occhi fissi sui due.

Lei e Roger erano dietro una statua, nascosti alla vista di Michael e Sophie che si stavano incamminando chissà dove.

-Volevi ferirmi?- continuò Cho, voltandosi verso Roger che, solo in quel momento, sembrava essersi accorto di quello che aveva fatto.

La ragazza sembrava quasi distrutta e Roger la guardò come se la vedesse per la prima volta.

-Ti piace così tanto allora? Scusa, non credevo che...-

Cho lo interruppe con una mano, l'espressione era una maschera di furia.

-Io non lo so, d'accordo? Non lo so se mi piace tanto, o se mi piace poco, o se la mia è solo una fissa e nient'altro, ma il modo in cui tu cerchi di... di farmi definire quello che provo ogni secondo della mia giornata mi snerva. Non mi serve, capisci?-

-Cho...-

-Non mi serve il tuo aiuto o le tue battutine irritanti, perché lo so che per te io e tutti gli altri siamo solo dei ragazzini alle prese con le prime cotte, ma un tempo lo sarai stato anche tu! Sai cosa vuol dire avere quest'età, essere così pieni di incertezze, di dubbi e sentire cose strane per persone che prima non avresti nemmeno notato. Lo sai!-

Roger mantenne lo sguardo fisso di lei, che si stava mettendo una ciocca di capelli dietro l'orecchio, provando a riprendere il controllo.

-Oppure no, perché per te è tutto un gioco, no? Il grande Roger Davies non ha i tipici problemi che ha un qualsiasi adolescente. Tu tieni tutti alla giusta distanza proprio per evitare di soffrire ed è per questo che per te è tutto così tremendamente facile.-

Cho lo superò e andò via, lasciandolo lì da solo vicino alla statua e con i sensi di colpa.

 

 

 

 

 

 

Terry diede un'ultima occhiata verso il corridoio deserto, prima di sgattaiolare fuori, sperando di non incontrare nessuno prima di arrivare alla Sala Comune dei Corvonero.

-Beccato!-

Calì era saltata fuori all'improvviso, atterrando proprio davanti a lui, che cacciò un urlo terrorizzato.

-Non farlo mai più!- Terry scandì bene ogni singola parola e poi alzò gli occhi al cielo -Ti prego, smettila di seguirmi, Calì. Non ce la faccio. Ho persino paura ad uscire dalla Sala Comune.-

-Terry, io voglio davvero esserti amica.- disse Calì, facendo un sorriso sincero che lo fece paralizzare sul posto -Non voglio farti paura.-

Lui non rispose, incapace di replicare.

-Terry?-

Il ragazzo sembrava come pietrificato e Calì si avvicinò per scuoterlo.

-Lascia perdere. Più gli stai vicino, peggio sarà.-

Calì si voltò e, solo in quel momento, notò Anthony e Lisa avvicinarsi a loro. Probabilmente avevano visto tutta la scena, ma la ragazza non si era proprio accorta della loro presenza.

-Non lo stai aiutando granché, Calì.- continuò Anthony, mentre Lisa allungava una mano a Terry, che sembrava improvvisamente più tranquillo -Penso che dovresti dargli un attimo di tregua e...-

-Non penso che siano affari tuoi.- lo interruppe lei sulla difensiva -Anzi, ne sono proprio certa.-

Calì lanciò uno sguardo offeso a Lisa che ritrasse la mano da Terry, impaurita.

-Perché lei può toccarlo, parlargli, e Terry non la respinge?-

Anthony lanciò un'occhiata a Lisa che annuì e trascinò Terry con sé per allontanarsi dai due ragazzi. Poi lui tornò a guardare Calì, che aveva incrociato le braccia al petto e lo fissava truce. Era lo stesso sguardo che aveva Padma quando litigavano e forse, per la prima volta, Anthony notò qualche somiglianza fra le due oltre l’aspetto fisico -Padma è preoccupata per te.-

-Oh, sei diventato il galoppino di mia sorella ora? So badare a me stessa, grazie tante.-

-Ne sono sicuro, ma Terry non sa badare a se stesso e, che tu ci creda o no, non sono qui per conto di Padma.-

Calì alzò un sopracciglio, segno che non gli credeva affatto.

-Senti, Terry è un tipo strano. È un grande amico, ma questo suo problema con le ragazze non si risolverà in un giorno, quindi è inutile sfiancarlo così.-

-Fammi capire, non vuoi che gli stia lontano?-

-No.- rispose prontamente lui -Penso che tu possa davvero aiutarlo, ma devi rispettare i suoi tempi. Hai visto che ora riesce a parlarti? E perfino a guardarti negli occhi? Tempo al tempo, Calì.-

-Tradotto per noi poveri mortali il tuo sarebbe... un incoraggiamento?- domandò lei, quasi confusa -Tipo “metticela tutta!”?-

Anthony fece un mezzo sorriso e si voltò, pronto ad andarsene.

-Aspetta!-

Lui si bloccò, ma non la stava guardando.

-Pensi che Lisa possa aiutarlo più di me?-

-Per lui, oramai, Lisa è come Padma e Sophie, quindi direi che tu sei l'unica ragazza che abbia con lui un rapporto diverso.- 

Calì sorrise felice ed Anthony girò la testa per veder quel sorriso splendere sul suo volto.

-Sai che Padma non vorrebbe che mi incoraggiassi. Se mai dovesse venirlo a sapere, se la prenderebbe con te.-

-Correrò il rischio.- disse lui, sbuffando -Non sarebbe la prima volta comunque.-

-Grazie, Anthony.-

Lui piegò la testa, prima di farle un cenno di saluto e andare via.

 

 

 

 

 

La mattina dopo Roger, dopo un duro allenamento di Quidditch, entrò nello spogliatoio maschile, seguito da Michael che gli aveva fatto compagnia, nonostante fosse una riserva.

-Allora?- domandò Michael, mentre Roger, appena uscito dalla doccia, si asciugava i lunghi capelli.

-Allora cosa?- ripeté lui, serio.

-Si può sapere cosa ti è successo? Cosa ti è preso? È tutto il giorno che hai quell'espressione triste. E hai deciso di punto in bianco di allenarti da solo, quando avresti potuto uscire con quella ragazza di Grifondoro che ti piace... Come si chiama? Tessa?-

-Sì, qualcosa del genere.- confermò Roger, sbuffando -Non mi andava di uscire con lei oggi, va bene? Non è un affare di stato se, per una volta, decido di dare buca a una ragazza.-

-Beh, non sarebbe un affare di stato se lo facessi per vedere un'altra ragazza, ma visto che l'hai fatto per passare un pomeriggio con me ad ammazzarti con il Quidditch... Non è che hai una cotta per me?- domandò Michael, prendendolo in giro.

-Oh, Merlino, sono così trasparente? Lo sai che sarai sempre il mio unico vero amore, Mike.-

Il ragazzo sorrise e poi lanciò uno sguardo bieco a Roger che sbuffò ancora una volta.

-Lascia perdere, sono solo di cattivo umore, non è nulla di che.-

Michael non la bevve, ma capì che non avrebbe concluso nulla, quindi decise di lasciare perdere almeno per il momento.

-Senti... Hai già trovato un modo per chiarire con Stebbins e diventargli amico?-

Roger si infilò la maglia e gli lanciò uno sguardo confuso.

-Tu e la Fawcett avete risolto, mi sembra. Sei proprio sicuro di voler continuare il tuo folle piano? Se lei ti dovesse scoprire, non credo che qualche moina e qualche parolina dolce delle tue potrebbe convincerla a perdonarti.-

Michael aggrottò la fronte, confuso.

-Come sai delle “moine” e delle “paroline dolci”?-

Roger fu veloce a mentire.

-Ti conosco bene. So quanto tu possa essere convincente con le parole, sfoderando i tuoi occhioni teneri a tutti. Funzionano anche con me!-

-D'accordo, comunque la risposta è sì. Vorrei che tu gli diventassi amico. O, almeno, vorrei che gli stessi un po' intorno per capire che tipo è e se ci sbagliamo sul suo conto. Soprattutto vorrei capire quali siano le sue vere intenzioni con Sophie.-

-Oh, tutto qui? Dai, allora sarà un gioco da ragazzi.- commentò ironico Roger e Michael fece un sorriso divertito.

-Lo chiedo a te perché so che solo tu puoi riuscirci. Se c'è una cosa che il grande Davies sa fare è stringere amicizia. Sei... un vulcano in piena e le persone amano starti vicino.-

-L'adulazione, la miglior arma per farmi fuori.- Michael rise e entrambi uscirono dallo spogliatoio. Roger allora continuò -Sai, credo che l'unica persona che al momento Stebbins voglia vicino sia una rompiscatole spilungona dai folti capelli scuri.-

Michael gli lanciò un'occhiataccia e Roger rispose con un sorriso smagliante per prenderlo in giro.

-Visto? Non è divertente quando senti cose che urtano la tua sensibilità, immagina cosa proverò io quando dovrò ascoltare i discorsi di quel troglodita.-

-È il migliore amico di Diggory, non può essere così male.- replicò Michael, proprio mentre la squadra dei Tassorosso faceva il suo ingresso nel campo.

Cedric si avvicinò per salutare entrambi, mentre Stebbins finse di non notarli, chiacchierando con un altro compagno di squadra, diretti entrambi verso lo spogliatoio. Dopo che Cedric li ebbe lasciati da soli, Roger si voltò verso Michael e alzò le sopracciglia, quasi a volerlo rimproverare.

-Beh, non puoi biasimarlo. L'abbiamo trattato malissimo l'ultima volta, è normale che adesso non muoia dalla voglia di salutarci.- Roger sospirò e l'amico aggiunse -E poi, te lo ripeto, Diggory mi sembra un bravo ragazzo, Stebbins non può essere tanto diverso da lui.-

-Mike, nelle amicizie c'è sempre un elemento buono e un elemento marcio.- disse Roger, riprendendo a camminare, e Michael, dopo un'ultima occhiata allo spogliatoio, lo seguì.

-E fra noi due chi sarebbe l'elemento marcio?- soffiò Michael, provando a capire.

-Ehm, pronto?- Roger gli diede dei colpetti sulla testa, come se stesse bussando -C'è nessuno in casa? Sono io l'elemento marcio, fulmine.-

-Esageri come sempre. Non sei affatto marcio.-

-Questo perché in fondo anche tu non puoi vivere senza di me.- continuò Roger, dando una pacca sulla spalla all'amico che gli sorrise -Ma la cosa è semplice. Gli opposti si attraggono, giusto? Quindi tu, che sei il bravo ragazzo, sei amico mio, che ho la fama di essere tutt'altro che un bravo ragazzo.-

-Perché le persone non ti conoscono a fondo.- ribatté Michael, con sicurezza.

-E ancora tu, che rimani un bravo ragazzo, gentile, dolce e solare con tutti, sei amico di una bisbetica dal cuore di ghiaccio, antipatica e scorbutica.- Roger guardò Michael -Vedi? È la legge della compensazione. Cerchi negli altri quello che non hai tu.-

-C'è una conclusione in mezzo a tutte queste bislacche teorie?-

-Sì, c'è. Perché vuoi sprecare il mio tempo per stare dietro a una persona che, per quanto sia tua amica, è destinata a fare sempre scelte sbagliate? È la Fawcett il tuo elemento marcio, come lo sono io. E noi siamo fatti così, non possiamo non prendere strade che inevitabilmente ci portano alla rovina.-

-Uao, Roger, vedi sempre il bicchiere mezzo pieno tu, eh?- ironizzò Michael, sbalordito.

-Credo che tu stia sopravalutando le nostre capacità, Mike.-

Michael lanciò un'altra occhiata a Roger, provando a capire cosa diavolo gli stesse passando nella testa in quell’ultimo periodo, ma lasciò perdere ancora e disse.

-So quanto possa darti fastidio passare del tempo con Stebbins, ma te lo sto chiedendo per favore. Ti prego!-

Roger fece oscillare la testa, alzando gli occhi al cielo esasperato.

-E va bene, va bene, smetterò di lamentarmi e farò quanto mi hai chiesto.- Michael gli fece un sorriso -Ma ti avverto, amico, se mai la Fawcett dovesse scoprirlo, non so in che modo potrai placare la sua ira.-

-Ricevuto.-

 

 

 

 

 

-Ricevuto, Padma, ho capito.- ripeté per la terza volta Sophie, sfogliando distrattamente il libro di fronte a sé.

Padma lanciò un'occhiata a Lisa, che annuì nella sua direzione, e lei continuò.

-Sophie, si può sapere cosa ti prende? Non hai capito nulla, perché non mi stavi ascoltando!- 

L'amica sobbalzò e guardò Padma e Lisa che, confuse, ricambiarono lo sguardo.

-T... Tutto bene? Cose sono quelle facce?-

-Sei distante, distratta e completamente in balia dei tuoi pensieri.- replicò Padma, mentre Lisa annuiva ancora -Vuoi raccontarci come stanno le cose fra te e Stebbins o fra te e Mike?-

-Tra me e Michael le cose vanno bene, ci vediamo spesso ed è bello chiacchierare con lui. M... Mi trovo bene.-

Lisa e Padma si guardarono un'altra volta e la prima si sporse verso Sophie: erano tutte e tre in Biblioteca e non potevano fare troppo rumore.

-Michael chi? Con quale dei due ti trovi bene?-

-Lisa ha ragione, ci sono un po' troppi Michael nella tua vita al momento.-

Sophie provò a non arrossire, ma dalle espressioni delle amiche era chiaro che l'intento non riuscì.

-Con Michael... Stebbins. Non è vero quello che si dice di lui in giro, non è poi un così cattivo ragazzo. Mi piace stare con lui.-

-Ti piace stare con lui o ti piace proprio lui?- s'informò Padma, pratica.

Sophie arrossì e usò il libro che aveva davanti per coprirsi la faccia.

-Non lo so.-

-In una settimana siamo già a questo punto?- domandò Padma, confusa -E Mike?-

-Sarebbe un bene se Sophie fosse andata avanti, no? In fondo, da quant'è che provi qualcosa per Michael?- chiese Lisa e Sophie, rossa in viso, abbassò il volume per replicare.

-Da troppo tempo. Forse è davvero arrivato il momento di... lasciare andare i miei...- la voce di Sophie divenne un sussurro -... Sentimenti per Mike e andare avanti.-

-Non è necessario andare avanti se è ancora il nostro Mike che ti piace!- disse Padma con decisione -Pensaci bene, Soph, ti piace davvero Stebbins?-

Sophie sospirò e voltò il viso verso la finestra più vicina.

-Sì, mi piace.-

-Ma...?- domandarono le due amiche, capendo l'espressione della ragazza.

-Ma lui non è Michael.-

Lisa assunse un'espressione triste e Padma allungò una mano per stringere quella di Sophie.

-Io credo che tu debba semplicemente perseguire come obiettivo la tua felicità, Soph.-

La ragazza la guardò.

-Cioè?-

-Ora come ora fai esattamente ciò che ti fa sentire bene. Chi ti fa sentire meglio?-

-Con Michael sono a mio agio e mi piace stare con lui perché ci conosciamo da sempre. Non c'è imbarazzo fra di noi, come c'è quando sono con Stebbins, però...- Sophie passò lo sguardo da Padma e Lisa, incerta -Però con Stebbins riesco a essere completamente me stessa, non c'è niente da tenere nascosto.-

Le due amiche le sorrisero e Sophie ricambiò, un po' più serena.

-Allora continua a uscire con Stebbins e non farti problemi.- disse Padma.

-Vedrai che con il tempo ogni cosa andrà al proprio posto.- aggiunse Lisa, con un sorriso dolce.

Sophie annuì con la testa e disse.

-Grazie, ragazze.-

 

 

 

 

 

 

 

Roger scese le scale dell'entrata del castello, pronto a raggiungere il Parco dove un attimo prima aveva visto scendere Diggory, Stebbins e il loro manipolo di amici.

Lui e Cho ancora non avevano chiarito. Anche se lei aveva provato più volte a parlargli, il ragazzo ancora faticava a far tornare le cose come prima.

Le accuse di Cho bruciavano ancora, soprattutto per il fatto che non erano del tutto errate. Il fattore, però, che rendeva Roger più arrabbiato che ferito era che lui non aveva mai compreso i reali sentimenti di Cho.

Lei era la sua unica vera amica, l'unica ragazza in grado di capire almeno una piccola parte di lui, eppure Roger non si era reso conto di quanto Cho fosse in difficoltà con i suoi sentimenti. Era stato così preso dalle sue conquiste, dal gareggiare con la Fawcett per le attenzioni di Michael e dal Quidditch, da non aver mai prestato più di tanto attenzione alla sua sola amica.

Cho era una costante: c'era sempre e probabilmente ci sarebbe sempre stata, proprio per quello Roger finiva per metterla in secondo piano.

Lei era sempre pronta a dargli consigli, supporto e sorrisi; lui non si era mai preoccupato di fare altrettanto ed era strano. Un tempo aveva creduto che nessuna sarebbe stata all'altezza di Cho e ancora ne era convinto a volte, eppure perché continuava a darle poche briciole del suo tempo e di se stesso?

Non era forse importante quanto, se non più, di Michael e dei suoi altri interessi?

Era grazie a Cho che ora Roger poteva contare sull'appoggio di un amico come Mike, che era per lui alla pari di un fratello. E Cho non aveva mai chiesto nulla in cambio.

Sceso al Parco, Roger diede un'occhiata in giro per cercare Stebbins.

Un gruppo di ragazze Grifondoro gli passò accanto e lo salutarono con un sorriso che lui ricambiò, soddisfatto. Dopotutto si era scelto lui quel ruolo e ora doveva interpretarlo nel migliore dei modi.

Vide Stebbins seduto vicino al Lago Nero; Diggory, qualche metro più lontano da lui, leggeva un libro, mentre gli altri amici parlavano fra di loro. Stebbins, ovviamente, era al centro dell'attenzione.

Roger si fece coraggio e raggiunse i Tassorosso a passo svelto, proprio mentre Stebbins stava facendo ridere i suoi amici.

-Scusatemi.-

Tutti i presenti si voltarono, perfino Diggory alzò lo sguardo dal suo libro.

-Davies.- fece Stebbins con un sorriso divertito -Sei venuto a sentire anche tu le mie barzellette?-

-Sono sicuro che siano davvero spassose, ma no.- Roger provò a reprimere il tono ironico -Devo parlarti un attimo. Posso portarvelo via?-

Gli amici non fecero obiezioni, Diggory continuava a passare lo sguardo da Stebbins a Roger come se li stesse analizzando entrambi.

-D'accordo.- Stebbins si alzò in piedi e si pulì le mani sulla divisa -Andiamo allora.-

Camminando, non si dissero una parola, ma ogni tanto Roger con la coda dell'occhio vide Stebbins lanciargli occhiate sospette.

-Devo tirare a indovinare, o vuoi portarmi fino a Hogsmeade per parlarmi?- domandò a un certo punto Stebbins, ironico -Sai, Madama Piediburro non fa per me. So quanto ti piaccia quel locale, ma davvero puoi parlarmi qui.-

Roger provò a reprimere l'impulso di tirargli un pugno e si fermò all'improvviso, assicurandosi che fossero ben lontani da altre persone.

-Volevo solo farti qualche domanda. Anzi, in realtà una.- Roger provò a fingere indifferenza quando chiese -Tu e Sophie Fawcett state insieme?-

-Perché me lo chiedi?- domandò Michael, stupito.

-Perché tu ed io abbiamo la stessa fama. Ci piacciono le ragazze e le storie serie non fanno per noi, quindi mi chiedevo...-

-Fammi capire.- lo interruppe Michael, divertito -Vuoi saperlo perché così avresti praticamente tutte le ragazze della scuola a disposizione, o perché avevi già adocchiato Sophie e io te l'ho portata via? Perché in entrambi casi la cosa sarebbe davvero interessante.-

-Io e la Fawcett?- Roger rise e scosse la testa -No, no, no, sei completamente fuori strada. Dimentichi che Michael Corner è il mio migliore amico e che la bisbetica che hai scelto come tua prossima vittima è la sua migliore amica. Voglio capire se fai sul serio oppure no.-

-Ti ha mandato Corner a controllare?-

-No, anzi lui mi ha chiesto di farti le mie scuse per come mi sono comportato quella famosa sera.- Stebbins mostrò un'espressione tutt'altro che convinta -Mike si fida di Sophie, sa che lei sceglierebbe solo un bravo ragazzo, ma lui e la Fawcett sono ingenui e non sanno quello che so io di te. Tu ed io siamo uguali e lo sai.-

Michael ghignò e scosse la testa.

-Da un Corvonero mi sarei aspettato di meglio, sul serio .-

-Come?-

-Il tuo discorso non ha senso.- spiegò Michael, sempre più divertito -Corner manda te a scusarsi per il tuo comportamento, ma lui non viene a scusarsi per il suo?-

Roger fece uno sbuffo infastidito, aspettando che il ragazzo continuasse.

-Era questa la tua tattica? Un po' deboluccia, non ti pare?- Michael sorrise ancora -Facciamo così, io dirò cosa penso realmente di Sophie, cosa voglio realmente da quella ragazza, solo quando sarà Corner a venirmelo a chiedere.-

Roger strinse i pugni e disse.

-Davvero?-

-Chi può dirlo?- rispose l'altro, ghignando ancora -Magari sono solo un bugiardo, ma credo che toccherà a Corner scoprirlo.-

-Sai, la Fawcett avrà tanti difetti, ma non è stupida.- replicò Roger, provando a calmarsi -Se la prenderai in giro, lo capirà prima che tu possa farle qualcosa.-

-Oh, allora penso non ci siano problemi, giusto? Corner può dormire sogni tranquilli se pensa che Sophie sappia cavarsela da sola.- Roger non abbassò gli occhi dallo sguardo di sfida di Stebbins -Ma scommetto che lui verrà comunque da me. Deve rispettare il suo ruolo di cavaliere.-

-Per quello basta già il tuo amico Diggory.-

-Attacchi anziché difenderti? Sei proprio messo male se devi prendertela con una persona che non c'entra nulla.- Michael gli fece un cenno di saluto -Direi che ci siamo detti tutto. Rimarrei con te volentieri, ma ho un appuntamento con una certa signorina di nostra conoscenza e non voglio fare tardi. Ci si vede.-

Michael non attese neanche la sua risposta e si incamminò lontano da lui, mentre Roger provava a calmarsi e a decidere la prossima mossa.

Mike si sarebbe arrabbiato molto, visto che l'amico non aveva seguito il piano, ma Roger conosceva le persone come Stebbins e sapeva che non era uno che si sarebbe fatto fregare facilmente. Quanti ragazzi avevano provato a fargli paura per allontanarlo dalle loro amiche, sorelle o cotte e quante volte lui aveva risposto allo stesso modo di Stebbins! Si assomigliavano proprio, questo doveva ammetterlo a se stesso.

Roger attese un paio di minuti prima di procedere anche lui verso il castello, sapendo di essere stato sconfitto e, con la testa piena di pensieri, non si accorse della persona che lo stava aspettando proprio di fronte a uno degli archi del cortile. Le braccia incrociate al petto, l'espressione minacciosa e quel cipiglio di chi era pronto a combattere.

-Davies.-

Roger alzò lo sguardo e si scontrò con lo sguardo duro di Sophie Fawcett.

-Fawcett.- fece eco lui, provando a superarla.

-No, non ti stavo salutando, stavo richiamando la tua attenzione.-

-Wow, hai improvvisamente capito di avere una cotta per me?- la prese in giro lui, cercando una via di fuga, ma Sophie gli bloccava la strada con il suo corpo e Merlino solo sapeva cos'avrebbe fatto se avesse provato a farla spostare.

-Sei un idiota.- rispose lei, arrabbiata -Ti ho visto con Michael prima. Cosa stavate facendo?-

-È il mio migliore amico, non sarà l'ultima volta che ci vedrai insieme.-

-Piantala. Intendevo Stebbins, non Mike.-

-Non dovresti essere con lui adesso?- domandò Roger, mantenendosi sul vago -Sbrigati o arriverai in ritardo.-

-Cos'hai in mente, Davies?- continuò Sophie, guardandolo attentamente come se la risposta l'avesse scritta in faccia e lei stesse decifrando la scrittura -Tu odi Stebbins.-

-Non l'ho mai detto.-

-Sì, invece.-

-Le opinioni su una persona possono cambiare, Fawcett.- spiegò Roger con un sorriso -Magari mi sono reso conto di essermi comportato male e ho deciso di chiarire le cose con lui, non ci hai pensato?-

-Non tu. Mike ne sarebbe capace, ma tu e il tuo ego non accettereste mai di abbassarvi a delle scuse.-

Roger alzò gli occhi al cielo con un sorriso.

-Grazie per il complimento, ma se non ti fidi di me prova a chiedere a Stebbins. Sono certo che lui sarà più sincero. Però, posso darti un consiglio?-

-No.- rispose Sophie, facendosi da parte per farlo passare -Non m'interessano i tuoi consigli.-

-Sei davvero simpatica.- commento lui, ironico.

-E tu poco furbo.- Sophie si voltò a guardarlo -Hai in mente qualcosa, lo so, e so che c'entra Mike, perché per te potrei anche uscire con la Piovra Gigante e non avresti problemi; ma Mike...-

-Sì, stranamente ha un affetto smisurato nei tuoi confronti. Davvero incredibile, non trovi?-

Sophie arrossì, ma l'espressione dura rimase sul suo volto.

-Per quanto Stebbins abbia delle cose in comune con Michael, non è Mike, Fawcett. Cerca di ricordartelo.-

-Questo cosa vorrebbe dire?-

Roger rise di fronte a quel cipiglio deciso.

-Che ci sono cose che si capiscono anche se non le dici. Forse Mike non le capisce, ma il resto del mondo sì, per cui sta' attenta. Le persone odiano essere un rimpiazzo.-

 

 

 

 

 

 

Padma entrò nella Sala Comune dei Corvonero velocemente, nella sua borsa portava con sé cinque pesanti volumi e la spalla le doleva.

Non appena entrò individuò Michael ed Anthony seduti l'uno di fronte all'altro, intenti a terminare i compiti per il giorno seguente. La ragazza si avvicinò a loro e posò la borsa a terra con un sospiro. Entrambi alzarono gli occhi verso di lei che sorrise amaramente.

-È stata una luuunga giornata di studio. Sono distrutta!-

-Quanto ti sei portata avanti con i compiti?- s'informò Anthony, lanciando uno sguardo divertito alla borsa di Padma.

-Non poi così tanto. E poi lo studio è la migliore via di fuga dai miei pensieri.-

-Solo tu e Sophie la pensate così. E quali pensieri ti turbano?-

-Troppi.- sbuffò lei, spostando una poltrona accanto a loro e sedendosi -I miei genitori, Calì, Sophie, Terry... Voi!-

-Ti preoccupi troppo per tutti.- la interruppe Michael, posando la sua piuma d'oca -Escludendo la tua famiglia, noi possiamo cavarcela da soli.-

Padma sorrise all'amico e annuì.

-Sì, lo so, ma non posso fare a meno di pensarci, soprattutto a Terry... A proposito, dov'è?-

-Con tua sorella.- rispose semplicemente Anthony, puntando lo sguardo su di lei per vedere il cambiamento d'espressione.

-In che senso?-

-Beh, pare che abbia vinto una scommessa con Terry e che, da oggi in poi, passeranno almeno un'ora insieme al giorno.- spiegò Michael, lasciando da parte il suo tema e aggiungendo -Sono sicuro che molto presto quell'ora al giorno si trasformerà in due ore e poi tre e poi...-

-Mike!- esclamò Padma, bloccandolo -Non incoraggiare il loro rapporto!-

-Che male c'è? Sono amici.-

-Conosco mia sorella, ha un sacco di amici, ma Terry le interessa particolarmente.-

-E...- iniziò Michael, facendole segno di proseguire.

-E questo non va bene.- continuò Padma, nervosa -Quei due devono smetterla di vedersi.-

-Non credi di esagerare?- soffiò Anthony, lanciandole uno sguardo rassegnato -Sono solo due amici che trascorrono del tempo insieme, tutto qui.-

-Ma se poi...-

-Ne avevamo già parlato, mi pare. Quando arriverà il momento, se mai arriverà il momento, allora potrai preoccuparti e lamentarti, ma per il momento sei solo fastidiosa e nient'altro.-

Michael si voltò verso l'amico, sorpreso. Non era raro che Anthony provocasse Padma, ma non aveva mai superato il limite per evitare di litigarci. Tutti sapevano quanto Anthony odiasse discutere con qualcuno, lo trovava una perdita di tempo. 

Padma, sorpresa quanto Michael, non replicò, ma riprese la sua borsa e salì verso il suo dormitorio, furiosa.

-Hai peggiorato le cose, Ant.- commentò Michael, tornando ai suoi compiti -Adesso, oltre all'essere stressata, sarà anche arrabbiata.-

Anthony fece spallucce e riprese a leggere il libro che aveva di fronte a sé.

-Mi piacerebbe conoscere il motivo che spinge Padma a voler tenere lontani Terry e Calì. Io credo che potrebbero stare bene insieme. In fondo, si compensano a vicenda.-

Anthony fissò l'amico e sbuffò.

-Lo conosci il motivo, Mike. I genitori di Padma sono tradizionalisti, per cui le gemelle possono frequentare solo ragazzi indiani.-

-Stai scherzando? Credevo che fosse una battuta, o comunque solo un semplice desiderio, non un'imposizione.-

-Padma è sempre stata molto chiara sull'argomento. Sai quanto ci tenga alle regole, alla famiglia e alle tradizioni. Lei renderà sicuramente orgogliosi i suoi genitori, presentando loro un perfetto ragazzo indiano.-

-Calì non accetterà mai.- commentò Michael, lanciando occhiatine curiose ad Anthony, che sembrava più strano del solito -Non farà mai qualcosa senza volerlo davvero.-

-Già.-

-Sembrerebbe che Padma voglia frenare Calì il più possibile.-

Anthony sfogliò il suo libro con noncuranza e replicò.

-Io preferirei che fosse Calì a far sciogliere Padma il più possibile.-

 

 

 

 

 

 

Non appena Roger entrò nella Sala Comune, notò Michael seduto con Goldstein, intenti a chiacchierare e a finire i compiti. Deciso a non farsi vedere, sgusciò verso il suo dormitorio, credendo di essersi salvato almeno per quel giorno.

Quando aprì la porta della sua stanza, vide che nessuno degli altri ragazzi era ancora rientrato, ma si accorse troppo tardi di Cho, seduta sul suo letto, intenta ad aspettarlo.

-Sei tornato finalmente.-

-Sì, ma sto per riuscire, quindi ci vedi...-

-Smettila di evitarmi.- lo interruppe lei, alzandosi dal letto e raggiungendolo -Lo so che ce l'hai con me, ma mi sembra assurdo che tu abbia addirittura smesso di guardarmi negli occhi.-

Roger, che si era voltato proprio per non guardarla, si voltò lentamente e alzò lo sguardo su di lei.

-Cosa vuoi?-

-Perché fai tu l'arrabbiato? Dovrei essere io quella a ricevere delle scuse!-

-Ah, sì? Sbaglio, o sei stata tu a urlarmi addosso e a insultarmi? Perché dovrei scusarmi io?-

-Perché hai questa ossessione sulla mia vita privata che mi... da fastidio, ecco.- disse Cho, provando a non arrabbiarsi ancora -Perché mi continui a far vedere quanto Mike tenga a Sophie? Ho capito che non vuoi che tra me e Mike accada qualcosa, ma perché? Perché è il tuo migliore amico e hai paura che te lo porti via, o perché davvero provi qualcosa per me e sei geloso?-

Roger rise. Doveva risultare divertito, ma Cho udì la nota di scherno che l'amico stava usando.

-Ecco, vedi come sei? Credi che tutto il mondo ami e adori Cho Chang, ma non è così, Cho, fidati. Sarai anche bellissima, ma ci sono mille ragazze là fuori alla tua altezza, per cui, rilassati, non sono tutti innamorati di te.-

-Non intendevo questo.- sbottò Cho, ferita. Aveva le lacrime agli occhi, ma Roger non si scompose, oramai era un fiume in piena.

-Ah, no, davvero? Hai mai pensato che io possa voler allontanarti da Mike per evitare di farti soffrire? Come hai detto tu, sono più grande e con più esperienza. Vedo il rapporto che Mike ha con la Fawcett. Al momento magari lui ha una cotta per te, ma sarà solo questione di tempo prima che si accorga di lei, e allora tu cosa farai, Cho? Non è meglio svegliarsi subito e capire di doversi mettere da parte prima che sia troppo tardi?-

-Tu non sai cosa può succedere in futuro, nessuno lo sa.- rispose Cho in lacrime -Ho visto Sophie con Michael Stebbins, per cui, come vedi, le cose possono cambiare. Tra me e Mike...-

-Cosa? Anche se fra te e Mike potesse esserci qualcosa, cosa farai, i giorni pari uscirai con Diggory e quelli dispari con Mike? Ah, non dimentichiamoci di Potter, dov'è lo mettiamo, nel week-end oppure...-

Cho avanzò, singhiozzando, e fece per toccargli il braccio. Roger si scansò in malo modo, facendola sobbalzare.

-Avevi detto che era normale provare sentimenti contrastanti alla mia età.-

-Già, l'ho detto, ma non credevo che tu volessi crearti un harem o trovare un modo per tenere tutti legati a te, perché non puoi, Cho. Non puoi avere tutti e non puoi far felice tutti.-

-Io non so cosa voglio.-

-Se non lo sapessi davvero, non staresti frequentando Diggory.- continuò Roger, provando a calmarsi -Ti prenderesti una pausa per capire, ma stai facendo tutto il contrario.-

-Non merito tutto questo.- disse Cho, scossa dai singhiozzi -Cos'hai ultimamente, si può sapere?-

Roger sbuffò, la rabbia sembrò sgonfiarsi all'improvviso; si passò una mano fra i capelli, prima di avvicinarsi a Cho e stringerla a sé.

-No, non meriti tutto questo, scusami.- Roger le baciò i capelli e lei si rilassò -Volevo solo darti qualche consiglio come fai tu con me, ma oggi è stata una giornataccia, per cui perdonami.-

-Perdonato.- sussurrò Cho, ricambiando l'abbraccio -E scusami anche tu, non avevo capito che lo stessi facendo per il mio bene.-

Roger annuì, nonostante lei non potesse vederlo, e rimasero abbracciati a lungo, entrambi in silenzio.

 

 

 

 

Spiegazioni, varie ed eventuali:

 

Eccomi di ritorno!

E, se siete arrivati fin qui, complimenti per l'impegno perché questo capitolo è bello lungo xD

Cosa c'è da dire?

Il piano di Mike è miseramente fallito, anche perché Roger ha seguito un piano tutto suo che Stebbins è riuscito subito a smascherare. E Sophie non è affatto stupida, quindi scaverà in fondo per capire cos'ha in mente il duo Mike-Roger.

Passando al resto del gruppo, Calì non molla la presa su Terry. Vuole essergli amica, aiutarlo e non è esattamente una persona a cui è facile dire di no. Non è tipo da arrendersi, nonostante Padma tenti in tutti i modi di contenere la sua foga.

Anthony sembra sempre quello più ai margini dei problemi che coinvolgono tutti gli altri, ma lui è probabilmente il più misterioso di tutti. È un tipo di poche parole, ma agisce da dietro le quinte e muove le fila di molte situazioni, come si vedrà in seguito.

Bon, penso di aver detto tutto.

Grazie a chi leggerà, recensirà o semplicemente darà un'occhiata a questa storiella senza pretese <3
Un bacione :3

   
 
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