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Autore: fleacartasi    10/04/2009    4 recensioni
Era fuggito perché, recluso nella sua stessa casa, aveva finalmente capito che un legame di sangue, solo un legame di sangue, non sarebbe mai stato sufficiente per fargli amare la sua famiglia. Ma il senso di estraneità che lo assaliva ogni volta che entrava in una delle ville dei Black, o quando si sforzava di apprezzare le poche righe sterili che i suoi genitori gli scrivevano, era solo la punta dell'iceberg.
Il motivo principale che l'aveva spinto a bussare a casa Potter, quella mattina di fine agosto, era un altro, nascosto solo la superficie liscia e scura delle acque.
Un segreto custodito a fatica per quasi vent'anni, che, suo malgrado, ancora lo legava a persone che avrebbe voluto cancellare per sempre dalla sua vita.

*
La mia personale versione degli avvenimenti che hanno spinto Sirius ad abbandonare la famiglia, alla fine dell'estate del 1976.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Black | Coppie: Sirius Black/Bellatrix Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'You had me in deep with the devil in your eyes'
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~ Cet Amour ~


Cet amour qui faisait peur aux autres
Qui les faisait parler
Qui les faisait blêmir
Cet amour guetté
Parce que nous les guettions
Traqué blessé piétiné achevé nié oublié
Parce que nous l'avons traqué blessé piétiné achevé nié oublié
Cet amour tout entier
Si vivant encore


Questo amore che impauriva gli altri
Che li faceva parlare
Che li faceva impallidire
Questo amore spiato
Perché noi lo spiavamo
Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Questo amore tutto intero
Ancora così vivo


Cet Amour”
Jacques Prévert



Prologo



Azkaban, dicembre 1981.


Chi è?” Domandò, flebilmente. Serrò le dita attorno alle sbarre, stringendo il metallo gelido. “Chi è che è arrivato per farsi una vacanza?” La sua voce conservava una nota beffarda, ma quasi due mesi di prigionia l'avevano affievolita fino a farla quasi scomparire.
Dalle altre celle si levò un mormorio concitato, spezzato da urla e lamenti: chi non si era ancora arreso alla legge di Azkaban cercava di informarsi sull'identità dei nuovi prigionieri.
Volevano,
dovevano sapere.
Sentire un nome famoso, riconoscere un volto impaurito era l'unico modo per mantenere un contatto con il mondo esterno.
“Chi è?” Ripeté, con meno convinzione. Ogni gesto lo stancava, ogni parola che pronunciava lo faceva sprofondare in un torpore a tinte cupe.
“Forse... Forse è il mio amico Ministro!” Gridò una donna. “Quel figlio di puttana... Quel figlio di puttana...” Presto anche la sua voce si spense, inghiottita dal buio.

Li vide passare dopo qualche minuto, un corteo silenzioso fra due Dissennatori. Tre uomini e una donna, tutti sotto i quarant'anni. Camminavano senza fretta, con un orgoglio ostentato che si faceva somigliare a soldatini schierati su una mensola.
Death Eaters.
Sapeva riconoscerli, poteva quasi fiutare il tanfo di sangue che li circondava come un sudario. Chissà quante persone hanno ucciso, pensò amaramente.
Lei era l'ultima della fila, e la più altera. Aveva il cappuccio abbassato, e capelli neri che le arrivavano a metà schiena. I suoi occhi brillavano di una luce folle, violenta, di una passione che aveva letto in un solo sguardo prima di allora.
Quando passarono davanti alla sua cella la giovane si voltò, come guidata da una forza invisibile, e puntò quegli occhi arroventati sul suo viso.

Sirius sentì un conato di vomito assalirlo, e si accasciò sul pavimento sudicio, raccogliendo le ginocchia al petto.
Non si era fermata, incalzata dal Dissennatore alle sue spalle, ma l'espressione che per un istante si era dipinta su quel volto era un misto di sorpresa, crudele soddisfazione e rimpianto.
Rimpianto.
Non era riuscita a nasconderlo.
Cercò di controllare l'angoscia che lo attanagliava, e chiuse gli occhi.

Dopo cinque anni, si rese conto di non essere riuscito nemmeno a scalfire il ricordo di Bellatrix.



* * * * *



Grimmauld Place, agosto 1995.


Tu sei scappato di casa?”
Di fronte all'espressione stupita di Harry dovette trattenere una risata divertita: a quindici anni aveva affrontato più vicissitudini di molti maghi adulti, eppure aveva conservato un'ingenuità disarmante. “Avevo quasi sedici anni” Spiegò. “Non ne potevo più”
“Dove sei andato?”
“Da tuo padre” Rispose, lo sguardo velato di malinconia.
Harry gli posò una mano sul braccio e rimase in silenzio per alcuni minuti, come se non volesse intromettersi fra i suoi ricordi.

Era fuggito perché, recluso nella sua stessa casa, aveva finalmente capito che un legame di sangue, solo un legame di sangue, non sarebbe mai stato sufficiente per fargli amare la sua famiglia. Ma il senso di estraneità che lo assaliva ogni volta che entrava in una delle ville dei Black, o quando si sforzava di apprezzare le poche righe sterili che i suoi genitori gli scrivevano, era solo la punta dell'iceberg.
Il motivo principale che l'aveva spinto a bussare a casa Potter, quella mattina di fine agosto, era un altro, nascosto solo la superficie liscia e scura delle acque.
Un segreto custodito a fatica per quasi vent'anni, che, suo malgrado, ancora lo legava a persone che avrebbe voluto cancellare per sempre dalla sua vita.

Non mi hai mai detto che è tua...”
“E' importante che sia mia cugina? Per quanto mi riguarda, non è la mia famiglia.
Lei di sicuro non fa parte della mia famiglia” Lui stesso si stupì del suo tono brusco, di tutto il rancore che ancora trapelava da quelle parole. Harry gli rivolse uno sguardo allarmato, consapevole di aver sollevato un argomento delicato. “Non la vedo da quando avevo la tua età, tranne che di sfuggita quando è arrivata ad Azkaban. Credi che sia orgoglioso di avere una parente come lei?”
No, non lo era. Eppure c'era stato un periodo, quando era piccolo, in cui Bellatrix gli sembrava una dea. Era di nove anni più grande, usava la bacchetta con un'abilità sorprendente, frequentava Hogwarts con profitto.
La ammirava e la temeva, limitandosi ad osservarla da lontano per paura di rovinare l'aura che la circondava.
“Scusa. Non volevo... Ero solo sorpreso, tutto qui...” Harry si passò una mano fra i capelli, imbarazzato.
“Non importa, non scusarti” Rispose, cercando di sorridere e di ignorare la fitta che gli attanagliava il petto.



* * * * *



Spinner's End, luglio 1996.


Il mio unico figlio... Il mio unico figlio...” Narcissa continuava a piangere, le dita tremanti a coprire il volto.
“Dovresti esserne fiera! Se avessi dei figli, sarei lieta di offrirli al Signore Oscuro!” Bellatrix le lanciò uno sguardo colmo di rimprovero, e lei iniziò a singhiozzare ancora più intensamente.

Camminavano a passo sostenuto, gli occhi puntati a terra.
“Bella?”
“Cosa c'è? Hai ottenuto quello che volevi, dovresti essere contenta”
“Ti sei mai pentita?” Domandò, incerta.
Bellatrix si fermò, voltandosi per guardare la donna che le stava di fianco. “Cosa vuoi dire?”
“Lo sai benissimo”
“Non mi sono mai pentita, non fare domande stupide” Riprese a camminare, ancora più in fretta.
Narcissa rimase immobile ad osservare la sagoma vestita di scuro della sorella, e sospirò.



* * * * *



NOTE

Ok, sono impazzita del tutto. Tentare di scrivere una storia a capitoli, dopo non so quante flash e drabbles, è decisamente una follia. E la trama stessa è assurda, ma del resto questo è da mettere in conto quando si parla del mio cervello bacato e della famiglia Black XD
L'idea mi è venuta pochi giorni fa, in un pomeriggio che avrei dovuto passare sui libri e non a buttare giù qualche foglio con gli avvenimenti principali della fic. Non so se riuscirò a finirla, non so se gli aggiornamenti saranno regolari, ma non ho resistito... Almeno il prologo dovevo postarlo ^^'

I dialoghi tra Sirius ed Harry sono degli estratti dal quinto libro, e le poche righe tra Narcissa e Bellatrix sono prese dal sesto (mentre sono a casa di Snape)

Che dire, spero di avervi almeno incuriosito... Alla prossima!
_ Flea _

PS. Un paio di capitoli sono già scritti, quindi per le prossime due settimane l'aggiornamento è praticamente sicuro ;)



  
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