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Autore: calzonaxx    14/05/2016    0 recensioni
"You know there's no need to hide away//You know I tell the truth//We are just the same//I can feel everything you do//Hear everything you say//Even when you're miles away//'Cause I am me, the universe and you//The universe and you..." -7x18- Song Beneath the Song.
Arizona Robbins, dopo aver trascorso tre anni in Africa, torna in America e si trasferisce a Seattle. Lì, però, le cose non vanno come aveva programmato. Una donna che aveva chiuso il suo cuore all'amore potrà mai trovare l'anima gemella? E se una vecchia conoscenza rovinasse tutti i suoi piani? Tra nuovi incontri, inimicizie passate e grandi sorprese cercheremo di entrare nella frenetica vita dei chirurghi del Seattle Grace Hospital.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres, Erica Hahn, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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A un cuore in pezzi
Nessuno s'avvicini
Senza l'alto privilegio
Di aver sofferto altrettanto

Emily Dickinson, Sillabe di seta

 

“Facciamo un gioco!” disse improvvisamente Addison, alzandosi dalla sedia di scatto.
“Addie, sono appena le undici e mezzo e tu sei già ubriaca...” la rimproverò Callie a bassa voce.
“Sei mia mamma, Callie? No!” esclamò la rossa ridendo, “Allora, chi gioca?”

“Che gioco vorresti fare?” chiese Erica, leggermente allegra, ma abbastanza lucida da mettere due parole in fila.
“Obbligo o verità!” disse Addison, quasi cadendo a terra a causa dello scarso equilibrio.
“Addie...è un gioco da college!” disse Callie allargando le braccia.
Anche lei aveva bevuto un po', ma a differenza di Addison riusciva a resistere molto di più.
“E dai Callie, divertiamoci un po'!” disse Addison, facendo un cenno al cameriere per portare altro alcool.
Mentre la rossa sistemava faticosamente i vari bicchieri con l'aiuto di Miranda, Callie scorse tra la folla Arizona, che si stava avvicinando al loro tavolo.
Indossava un paio di jeans scuri, che le fasciavano le gambe lunghe e snelle, un top rosso, che sembrava essere stato fatto appositamente per lei, e delle scarpe col tacco, che la slanciavano rendendola ancora più mozzafiato. Callie deglutì, cercando di non essere notata da Erica, che le era seduta accanto. Vedere Arizona camminare tra la folla, con il suo sorriso, i capelli biondi che fluttuano ed i suoi occhi azzurri come l'oceano fece un effetto diverso a Callie.
Non l'aveva mai vista in quel modo, bella da togliere il fiato, sembrava quasi che fino a quel momento fosse stata cieca ed incapace di notare quanto quella donna fosse meravigliosa.
Callie non le aveva tolto gli occhi di dosso, era come ipnotizzata da quella bionda che fino a quel momento si era nascosta sotto un camice da chirurgo.
“Ciao ragazze” disse Arizona non appena arrivata al tavolo, sorridendo dolcemente alle donne(tranne, ovviamente, ad Erica Hahn).
“Ciao Arizona” risposero tutte, compresa Callie, che la stava ancora osservando con curiosità.
“Ti vuoi unire a noi? Stiamo giocando ad Obbligo o Verità” biascicò Addison con difficoltà.
Arizona la guardò confusa, poi si voltò verso Callie, che le fece cenno di lasciar perdere. Arizona però voleva giocare, le sembrava fin troppo interessante vedere Callie alle prese con un gioco da college.
“Va bene, mi unisco a voi” disse Arizona, sorridendo e sedendosi vicino a Callie, che perse per un momento il respiro vedendo le lunghe gambe di Arizona così vicine.
Erica tossì, spazientita: non aveva intenzione di vedere quella vipera di fianco alla “sua” Callie per tutta la sera!
Dal bagno del locale, in quel momento, uscirono anche Sadie e la sua amichetta, che fissarono Callie per più del tempo dovuto, parlandosi nell'orecchio.
“Cosa vogliono?” chiese Erica alla mora, notando la situazione.
“Non ne ho idea” rispose Callie con sincerità.
“Ti guardano come se ti volessero mangiare” disse Erica, innervosita.
“Non le biasimo...” commentò Arizona, facendo un sorriso malizioso.
Callie sorrise, spostando lo sguardo verso Arizona e le sue guance si colorarono di rosso.
Erica, invece, non aveva parole. La donna di cui era innamorata stava esplicitamente flirtando con Arizona Robbins! Questo, per lei, era veramente troppo: prese la sua borsa e se ne andò dal locale.
Callie, non appena si accorse di ciò che stava accadendo, rivolse uno sguardo ad Arizona, completamente confusa, e seguì di corsa Erica fuori dal locale.
“Cosa ti prende?!” chiese Callie con il fiatone, appena vide la sagoma di Erica nel buio.
Lei non rispose, era evidente che stesse piangendo. Callie respirò profondamente, senza muoversi di un passo, fino a che la bionda non si girò con il volto a chiazze e gli occhi bagnati.
“Cosa mi prende?! Dovrei chiedertelo io!” disse Erica con la voce rotta, “Sai cosa provo per te, non c'è mai stato bisogno di dirtelo, lo sai bene...E mi stai facendo del male, con il tuo atteggiamento e con i tuoi gesti! Mi stai ferendo, Callie!”
La mora la fissò interdetta, aspettando che continuasse quel discorso.
“Vedo come la guardi, come parli di lei, pur conoscendola da così poco tempo. I tuoi occhi stasera si sono illuminati appena l'hai vista entrare nel locale e quando ha fatto quella battuta...Oddio mi si è ribollito il sangue! Tu hai riso, Callie! Sei arrossita come una quindicenne! E' lei che ti fa questo effetto, non è vero?” chiese Erica retorica, con le lacrime agli occhi.
Callie non stava capendo dove voleva andare a parare con quel discorso. Credeva davvero che tra lei ed Arizona ci fosse qualcosa?
“Io ti amo, Callie” disse Erica a bassa voce, facendo un passo verso Callie, che rimase in silenzio.
Erica si spostò sempre più avanti, avvicinandosi pericolosamente al volto della latina.
“Guardami” disse Erica.
Callie rimase immobile.
“Guardami” ripetè.
La mora alzò lo sguardo, incontrando due grandi occhi pieni di lacrime.
Poi Erica colmò la distanza che le separava, unendole in un bacio che aveva però un sapore amaro. Callie non riusciva a baciare quella donna, non riusciva proprio ad illuderla ed a farle credere che il suo era un amore ricambiato. La verità era che Callie non amava Erica, anche se avrebbe tanto voluto farlo, lei non l'amava.
Si staccò gentilmente dalla bionda, mettendole le mani sulle spalle.
“Perché mi fai questo?” chiese Erica, chiudendo gli occhi.
“Mi dispiace Erica...Ho sbagliato tutto, ti ho fatto credere cose non vere. Noi...non potremmo stare insieme..” disse Callie, abbassando la testa.
Erica sorrise malinconica. “Sei una vigliacca. Mi hai fatto innamorare di te, mi hai fatto perdere la testa, mi sei entrata dentro senza nemmeno chiedere il permesso, ed ora mi dici questo? Sei una vigliacca, Calliope Torres”
E con queste parole, Erica Hahn montò sulla sua macchina e sfrecciò via per le strade di Seattle.



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Callie rientrò nel locale solo per prendere la borsa, con l'intenzione di non dare spiegazioni a nessuno.
Addison era montata sul tavolo e stava ballando una canzone spagnola, mentre tutti gli uomini del bar le sbavavano dietro.
La mora alzò lo sguardo dal pavimento ed incrociò subito lo sguardo di Arizona che la osservava attentamente qualche metro più in là. Callie prese subito la sua borsa, si voltò verso Miranda e le parlò all'orecchio “Porta Addie a casa, io devo andare”.
Uscì velocemente dal locale, senza aspettare la risposta della Bailey e corse verso la sua macchina, posteggiata vicino all'entrata. Inserì le chiavi e nello stesso istante in cui accese il motore, qualcuno montò nella sua auto, dalla parte del passeggero.

“Metti in moto” disse Arizona, chiudendo la porta e guardando Callie seriamente.
“Non ho voglia di parlare, adesso” spiegò Callie, innervosita.
“Lo so, infatti ti ho detto di mettere in moto” rispose la bionda.
“Scendi, Arizona” disse cupa la latina.
“No”
“Scendi”
“No, non scendo”
“Perché?”
“Perché voglio stare con te”
“Io no”
“Devi essere meno maleducata, Calliope”
“Voglio stare da sola”
“Ed io voglio stare con te. Come la mettiamo?”
Callie mise in moto la macchina, nascondendo una sorriso, mentre Arizona abbassava il finestrino per prendere aria.
“Allora, Calliope-” iniziò Arizona.
“Avevi detto che saresti stata zitta” disse Callie seria, ma internamente divertita da quella donna.
“Mh, l'ho detto 10 minuti fa. Non riesco a stare zitta per troppo tempo” rispose la bionda.
“Per questo volevo stare da sola” disse Callie.
“Ma che pesante sei! E dai, so che vuoi parlare con qualcuno. Ed io sono qui” disse Arizona, voltandosi verso la mora.

Callie sospirò. “Voglio un gelato”
“Bene, c'è una gelateria infondo alla strada, se non erro” disse Arizona, senza fare una piega.
La macchina si fermò davanti al negozio e le due donne scesero.
La ragazza della gelateria era abbastanza giovane, con un bel fisico e gli occhi azzurri. Insomma, non male.
“Io vorrei...un cono fragola e cioccolato” disse Callie.
La ragazza fece subito il suo lavoro, anche se Callie notò che non toglieva gli occhi di dosso ad Arizona. Questo la stava un po' infastidendo, a dire la verità.
“E lei?” chiese la ragazza alla bionda.
“Io niente, grazie” rispose lei sorridendo.
“Ad una ragazza con il suo sorriso offrirei mille gelati” disse la ragazza, facendo imbarazzare Arizona.
“Oh, grazie mille” disse lei, abbassando la testa.
Callie si era bloccata, era più che infastidita, avrebbe tirato volentieri un pugno a quella ragazza.
“Noi dobbiamo andare” disse poi con serietà.
“Subito?” chiese lei triste.
“Già” rispose Callie, che ormai aveva perso la pazienza.
Arizona osservò quella scena con divertimento, notando quanto Callie fosse realmente infastidita dal quella situazione.
La bionda salutò con la mano la sua pretendente, ma Callie la trascinò fuori dalla gelateria in fretta.
“Tu flirti con tutte le ragazze che capitano?” chiese Callie, non appena uscite.
“Calliope, frena! Per prima cosa non stavo flirtando” disse Arizona seria.
“Oh, no? A casa mia quello era flirtare!” ribatté la mora.
“Anche se fosse? Era carina” disse Arizona, aspettandosi una reazione da Callie.
La latina aprì la bocca per dire qualcosa, poi però si rese conto di essere stata ridicola ad avere un comportamento del genere. Erano solo amiche e di certo non doveva aspettarsi nulla da lei. Quindi Arizona Robbins poteva provarci con qualsiasi ragazza del mondo.
“No...E' solo che non voglio che qualcuno ti dia noia...Sai la gente che gira di questi tempi” provò a dire Callie, cercando di non sembrare troppo ridicola.
Arizona stava nascondendo un sorriso, vedendo Callie così imbarazzata. Il fatto che fosse gelosa di lei le scaldava il cuore e la faceva sentire importante.
“Mmh, sarà” disse Arizona, avvicinandosi a Callie e leccando velocemente il gelato della mora.
“Ehi! Questo non è giusto!” disse Callie, fingendosi arrabbiata.
Le due arrivarono in macchina, Arizona fissava Callie mentre mangiava il suo gelato: era fin troppo sexy per non essere guardata.

“Cosa succede?” chiese Callie allarmata, vedendo che Arizona la fissava “Sono sporca da qualche parte?”
Arizona abbassò la testa imbarazzata, poi però decise di cogliere la palla al balzo.
“In realtà sì” disse lei, avvicinando l'indice al labbro inferiore di Callie “Qua”
Arizona cercò di pulire la bocca di Callie, mentre la mora restava ferma con il cuore che le martellava nel petto. Perchè le faceva questo effetto? Anche un piccolo gesto, fatto da Arizona Robbins, si trasformava in un concentrato di sensualità.
Arizona terminò, sorridendo alla mora che ricambiò imbarazzata.
“Solo per informazione: non avrei mai potuto accettare le avance di quella ragazza...” disse Arizona, tornando con la schiena appoggiata sul seggiolino e lo sguardo perso fuori dal finistrino.
“E perché?” chiese Callie curiosa.
“Mi trovo già con la ragazza più bella e sensuale di Seattle” disse sinceramente Arizona, guardando la mora negl'occhi. 
E dopo la discussione con Erica, le sue offese ed il senso di colpa, a Calliope Torres tornò finalmente il sorriso. 

 

 

   
 
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