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Autore: nikki_13    14/05/2016    4 recensioni
Kate non è un poliziotto, sua madre non è morta, ma il suo carattere sarà sempre quello determinato che abbiamo conosciuto. Castle è alle prese con sua figlia di sei anni, ribelle per via della futura moglie dello scrittore. Kate entrerà nelle vite della famiglia Castle come rivoluzionerà le loro vite? Che succederà a Castle nell'incontrare la sua anima gemella? Che legame si creerà tra Alexis e Kate? Non vi resta che leggere per scoprirlo...baci...Nikki
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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-Che fate ragazzi?- Martha entrò in casa con il suo solito atteggiamento scenico e li raggiunse in soggiorno. Rick al computer e la piccola Alexis disegnava. –Scrivo…- rispose il figlio..

-Oh…che bello, una famiglia di artisti…- sorrise Martha, avvicinandosi alla nipote –Dov’è Katherine? Volevo chiederle un grande favore- la rossa scrutò la stanza in cerca della ragazza. –Il che detto da te mamma potrebbe essere qualsiasi cosa…- scherzò Rick, ricevendo un’occhiataccia –è in camera…non so che sta facendo-
-Katherine…Cara…- Martha si avviò verso la stanza dello scrittore, cercando la persona desiderata. La trovò distesa sul letto, con gli occhi chiusi e una mano che si toccava la tempia. –Cara…stai bene?- si preoccupò la rossa. –Martha- si voltò verso di lei con un sorriso tra le labbra –si tutto bene- rispose.

Castle si era fiondato in camera nel sentire la preoccupazione nella voce della madre. –Che succede?- chiese, guardando la sua ragazza distesa sul letto che li guardava. –Ho solo un po’ di mal di testa…niente di che- li rassicurò, sedendosi sul materasso morbido. –Vuoi che chiami il medico? Che ti porti una medicina? Che vada in farmacia…-

-Rick…così non aiuti- lo fermò dal suo balbettare. –Si…scusa- la guardò imbarazzato per il suo comportamento. –Volevi chiedermi qualcosa…giusto?- chiese alla rossa, spostando lo sguardo su di lei. –Si tratta dello spettacolo che sto organizzando, quello che deve andare in scena sabato…e il nostro pianista ha dato buca…non ci sarà e non so a chi altro chiedere…- la guardò speranzosa.

-Sabato è dopodomani…e non conosco i brani che state suonando- si alzò per capire meglio –non so se riesco ad imparare tutto in così poco tempo- disse.
-Sei la mia unica speranza…ti prego, non te lo chiederei se non fosse importante- si affrettò a prenderle le mani. –Procurami gli spartiti, vedrò cosa posso fare- annuì con un sorriso tra le labbra. –Li ho già tutti con me di là- la accompagnò al pianoforte del soggiorno con un sorriso tra le labbra.

Kate prima di raggiungerla, andò in cucina per prendere un bicchiere d’acqua e qualcosa per il mal di testa. Si sedette al piano, con ancora la testa che girava ed iniziò a leggere le note dello spartito che le era stato dato. Le sue mani iniziarono a sfiorare i tasti in pochissimo tempo, tanto che sia Martha che Rick rimasero sorpresi dalla velocità che ci aveva messo a guardare quelle note. Non si erano neanche resi conto che aveva guardato l’intero spartito.
-Come hai fatto?- chiese Rick sbalordito. –A fare cosa?- sorrise Kate, continuando a sfiorare i tasti e seguire il pentagramma. –A leggere tutto così velocemente- si sedette vicino a lei. –Come fai tu nel leggere le parole dei tuoi libri, io leggo le note- sorrise.
-Si, ma io non leggo così veloce…- le guardò le dita muoversi lungo tutta la tastiera.
 

Kate rimase a provare per tutta la mattinata e qualche ora dopo il pomeriggio. Rick aveva scritto e Alexis aveva disegnato talmente tanto che era pieno il tavolino davanti al divano.

-Io esco…- Kate era uscita dalla camera, vestita con un paio di Jeans e una felpa grigia, i capelli raccolti in una coda composta. –Dove vai?- Rick alzò lo sguardo dal portatile. –Ho un incontro con i musicisti della Julliard- rispose lei, posandogli una mano sul petto e un lieve bacio sulle labbra, prima di avviarsi alla porta. –Ti preparò una cenetta deliziosa- sorrise a quei gesti di affetto così semplici che mai nessuna gli aveva rivolto. –Lo spero, dopo che mi avete fatto provare tutto il giorno e lo stesso accadrà domani- sorrise, scomparendo dietro la porta.

-Anche noi usciamo…- Martha aveva la nipotina tra le braccia. –Perché uscite tutti?- sbuffò lui. –Perché non tutti riescono a stare ore rinchiusi in casa a scrivere su un computer- replicò la rossa, ridendo nel vedere la sua faccia da cucciolo bastonato. –Torneremo per la cena, promesso- uscirono anche loro dal loft.
Rick rimasto solo si avviò in cucina per vedere se c’era il necessario per cucinare, ma sentì qualcuno bussare alla sua porta. –Madre hai dimenticato la carta di credito?- urlò alla porta, mentre si avvicinava per aprire. Purtroppo, non si trovò davanti sua madre, ma la persona meno desiderata…Gina.
-Gina…cosa posso fare per te?- chiese seccato dalla sua presenza. –Sono qui per aprirti gli occhi- entrò senza neanche essere invitata –sulla tua nuova fiamma…perché è questo che è…non illuderti di poter trovare l’amore in questo mondo di squali…- si appoggiò al bancone della cucina.
-Cosa stai farneticando? E perché sei qui? Abbiamo chiuso mi pare…e dopo quello che è successo speravo avessi un po’ di buon senso da non avvicinarti più- la raggiunse.

-Ti ho detto perché sono qui…ti voglio aprire gli occhi sulla tua nuova fiamma. Katherine Beckett non è la ragazza angelica che credi…è esattamente come tutte le altre e mira solo ai tuoi soldi…- iniziò. –Ma che diavolo…esci da qui- iniziò ad arrabbiarsi.
-mira ai tuoi soldi perché non ti ama…lo so perché ho la prova del suo tradimento- lo fece sorprendere a quelle parole –ho delle foto che la ritraggono con il suo amante…un ragazzo che non sono riuscita a riconoscere…ma guarda- gli porse le foto che aveva portato.
La prima era un semplice abbraccio tra Kate e un ragazzo biondo. La secondo di lei che gli lascia un bacio sulla guancia e poi…una dei due nudi…
-Che scherzo è questo? Non ti credo!!- si infuriò. –Se non mi credi…puoi vedere tutto con i tuoi occhi…non ti sei chiesto dove va tutte le sere a quest’ora?-
-Ha un incontro con i musicisti della Julliard- le rispose lui sempre più arrabbiato. –Se è così…perché l’ho vista andare ad un bar a qualche isolato da qui, accompagnata da questo ragazzo?- indicò le foto. –Menti!- le urlò contro. –No…non mento, vai a vedere tu stesso!!- gli porse un biglietto con il nome del bar.

 
Richard non ci mise molto ad uscire di casa, raggiunse il bar indicatogli e entrò. Era vero. Kate era con il ragazzo delle foto e sembravano molto intimi. Lei sorrideva alle sue battute e lui faceva lo stesso. La rabbia iniziò a salire nelle sue vene e l’unica cosa che si sentì di fare fu tornare di corsa al suo loft. Li trovò Gina che era rimasta ad aspettarlo. –Allora?- lo guardò con un sorriso malefico –Avevo ragione su di lei…-
Lui non rispose, raggiungendo il piano su cui teneva i liquori e si versò un bicchiere di qualcosa. Aveva la testa che andava a fuoco per la rabbia. –Oh…mi dispiace Rick, ma dovevo avvertirti…- gli poggiò una mano sulla sua spalla. Lui con il fuoco negli occhi la scostò bruscamente, guardandola poi negli occhi.
La sua rabbia fece scattare qualcosa nella sua testa che lo fece avvicinare bruscamente alla donna ed iniziare a baciarla con furia.


 
-Kate…non sai quanto sia felice di recuperare il tempo con te, sentivo che mi stavi chiamando e sono corso qui- sorrise il ragazzo davanti a lei. –Sai…dovresti andare da nostra madre…- sorrise -…hanno entrambi bisogno di sapere, non sai quanti gli manchi-
I loro occhi erano luminosi e pieni di vitalità. –E se si arrabbiassero?- chiese lui. –Arrabbiarsi? Perché sei sopravvissuto? Io ti ho perdonato, lo faranno anche loro…sarebbe bello riunire tutta la famiglia-

-Suppongo che mi farai conoscere anche il tuo fidanzato…- le fece l’occhiolino, facendola arrossire. –Ti piacerà un sacco…è una persona straordinaria…- annuì lei –e ora…sarà meglio tornare a casa…- si alzarono dal tavolino del bar, lasciando i soldi e la mancia. –Ci sentiamo domani?- le lasciò un dolce bacio sulla guancia. –Si, ci vediamo domani Tyler…e magari ti presento anche il mio Rick…-

-Non vedo l’ora di conoscere la persona che ti rende così felice…Kate- si salutarono e ognuno prese strade diverse. Kate non vedeva l’ora di parlare a Rick di suo fratello e di come una settimana fa si erano incontrati.  

-Ciao Martha!- Kate salutò le due rosse della famiglia Castle che stavano rientrando nel palazzo –Kate!!- Alexis si gettò tra le sue braccia. –Principessa!- la baciò, entrando insieme in ascensore. -Chissà che avrà preparato tuo padre per cena…ho una fame- sorrise alla piccola rossa. –Senti Kate, ti ringrazio molto per aver accettato la mia proposta con così poco preavviso- la ringraziò Martha. –Non c’è problema, solo la prossima volta…avvertimi qualche giorno prima- annuì cortese.
-Contaci- scoppiarono in una risata. Si avvicinarono alla porta del loft e aprendola sentirono che qualcosa non andava. Kate guardò lo scrittore seduto sul bancone della cucina, le mani attorno ad un bicchiere di scotch e lo sguardo perso nel vuoto.

-Credevo di aver trovato la persona giusta, ti ho fatta entrare nella mia vita, nella mia famiglia…nel mio cuore e non mi sono reso conto che eri come tutte le altre donne che sono state al mio fianco…interessate solo ai soldi e alla mia fama- mormorò, facendo preoccupare Kate e Martha.

-Che stai dicendo?- lo guardò Kate. –Che mi sono fidato di te e ora ne pago le conseguenze, solo che questa volte fa più male…- la guardò con lo sguardo ancora arrabbiato.

-Sei ubriaco? Che diavolo stai farneticando?- si avvicinò per capire cosa stesse guardando. –Che mi stai tradendo…che ti vedi con un ragazzo tutti i giorni e che mi hai raggirato molto…molto bene- si alzò dallo sgabello e si parò davanti a lei –Perché?- le chiese.

Kate guardò Martha che aveva la sua stessa espressione sul volto. –Perché cosa? Io non ti ho tradito, mi spieghi cosa te lo fa pensare?- chiese lei sempre più confusa.
-Non…- alzò la voce lui –non mentirmi!! Ho le prove!- le gettò addosso le foto. Kate rapida si abbassò con Martha ed osservo le prove che l’accusavano. Si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e vide lei con suo fratello raffigurati in quelle foto.

-Non dici niente adesso?- urlò Rick. –Come le hai avute?- sussurrò Kate. –Non ha importanza…so solo che mi stai tradendo con quest’uomo…perché?- si avvicinò pericolosamente a lei. –Richard fermati!!- Martha lo fermò, capendo che Kate non aveva fatto niente.

-Non intrometterti mamma…- si voltò verso di lei con gli occhi infuocati. –Io sono innamorata di te, mi sembra di avertelo detto e avertelo fatto capire in ogni modo possibile. Non so chi ti abbia fornito queste foto e non so se ho voglia di saperlo, ma adesso lo chiedo a te…perché? Perché credi a queste foto e non a me? Perché pensi che sia come le altre donne?-

-Se mi ami perché sei stata a letto con un altro uomo?- indicò la foto che li ritraeva nudi. –Questa…foto- strinse il foglio –è falsa…se proprio dovevo tradirti, pensi che lo farei con la persona che ha i miei stessi geni?- questa volta era lei ad essere arrabbiata.

-Scusa?- si tranquillizzò lui. –Questo ragazzo e Tyler…è mio fratello e questa foto è falsa- gli gettò addosso l’immagine. –T…tu…tuo fratello?- la guardò imbarazzato a morte e anche colpevole.

-Richard…so che Kate non vuole sapere chi ti ha dato queste foto- Martha intervenne con un sospiro di sollievo –ma io si…chi ti ha portato queste?- gli chiese.
-Caro!! Non eri a letto…mi sono preoccupata- in quel momento, entrò nella stanza con solo una camicia che la copriva, la bionda malefica. Kate si voltò verso di lei con lo sguardo vuoto, il volto che sbiancava. Non riusciva a parlare, era come se le avessero dato una pugnalata alla schiena.

-Kat…- Martha si preoccupò solo della povera ragazza vicino a lei. Alexis si strinse ai suoi pantaloni e Rick non riuscì a guardare le sue donne sugli occhi.
-Oh…la traditrice…- borbottò Gina. Kate aveva lo sguardo spento, il dolore era chiaro nel suo volto. I suoi occhi spenti si posarono sullo scrittore. –Perché?- disse con un sibilo appena percettibile –Non ti sei fidato di me e questo fa già male, ma…- indicò debolmente la donna davanti a loro.

-Mi dispiace…Kate…- non sapeva come dirglielo. Anche Alexis aveva capito cosa stava succedendo e guardava suo padre arrabbiata. Lei invece si inginocchiò vicino a lei per lasciarle un bacio sulla fronte. –Qualsiasi cosa succederà ricordati che ti voglio bene come fossi mia figlia…- sussurrò sul suo orecchio, abbracciandola.
-Kate…- cercò di fermarla, ma lei non lo guardò nemmeno. Era già voltata verso la porta, pronta ad uscire. Lui cercò di fermarla, ma trovò Martha che si parò davanti a lei e sua figlia che imitò i movimenti della nonna. –Ti saresti dovuto fidare…io non mento sui miei sentimenti- sussurrò, prima di chiudersi la porta alle spalle.
-Povera ragazza…si è resa conto che non è all’altezza!- sogghignò Gina, appoggiata ad una colonna. –Cosa aspetti?- Martha guardò suo figlio –devo farlo io o sei abbastanza uomo da sbatterla fuori di casa- gli disse, prima di accompagnare sua nipote in camera sua.

 
 
Kate si chiuse la porta del suo appartamento alle spalle. Il suo corpo si sedette sul parquet, le ginocchia che si appoggiavano al suo petto e le mani che coprivano il dolore del suo volto. Stava piangendo da quando era salita in macchina. Il sapore salato del suo dolore la faceva soffrire sempre di più. Voleva urlare, sfogarsi prendere a pugni qualcuno…ma sentì solo le forze abbandonare il suo corpo e farla cadere di lato.


 
Richard aveva riordinato tutto e bruciato le foto che gli erano state date. Erano passate due ore da quando Kate era uscita da casa sua. Martha e Alexis stavano cenando con una pizza che avevano ordinato e non lo avevano degnato di un sorriso o di una parola.

-Mi dispiace…- si avvicinò a loro, ricevendo uno sguardo freddo da entrambe. –Non è a noi che devi dirlo Richard…come hai fatto a fidarti di Gina e non della ragazza più seria, più straordinaria che sia vissuta qui con noi?- lo rimproverò sua madre.

-Ho sbagliato, lo so…ma che posso fare?- gesticolò. –Non lo so Rick, posso solo dirti che come donna…non riuscirei a perdonarti…tu non solo non ti sei fidato di lei, ma l’hai anche tradita…hai tradito il suo cuore…- continuava a rimproverarlo -…io proprio non ti capisco!-

-Ho sonno nonna…mi racconti una storia?- Alexis guardò la rossa con gli occhi rossi. Non voleva piangere, ma l’assenza di Kate la faceva soffrire molto. –Te la racconto io…se vuoi- si propose Rick, sperando che lo perdonasse. –No…voglio la nonna…- scosse la testa.

Rick si era seduto dietro la porta della camera della figlia. Non si stavano raccontando una storia, no Alexis stava piangendo per l’assenza della donna. Rick si sentì sprofondare nel vuoto per quello che ava fatto anche a lei, con il suo comportamento.

-Nonna…Kate non tornerà più?- le sentì chiedere tra i singhiozzi. –Hai sentito Kate, ti vuole bene e non penso che ti lascerà sola…lasciale qualche giorno e vedrai che tornerà a leggerti le favole della buona notte, giocare alle bambole e tutte le altre belle cose che facevate insieme…- la rassicurò Martha. –Perché papà le ha fatto male?- chiese ancora la piccola, questa volta ferendo il profondo del cuore dello scrittore. –Non ti so rispondere piccola, ma ora smetti di piangere- le disse sua nonna –cosa ti dice sempre Kate a proposito del piangere?-

-Che non è bello per una principessa- sorrise la piccola. –Appunto…dai ora dormi, vedrai che domani andrà meglio- la cullò, finché non sentì il suo respiro farsi più pesante.

-Cerca di risolvere questa cosa figliolo, non voglio vedere il tuo rapporto con lei rompersi per qualcosa di così stupido e avventato- lo guardò seria, rifugiandosi in camera sua.
 


Il mattino seguente arrivò molto lentamente, a parte Alexis, nessuno era riuscito a dormire molto bene. –Nonna…nonna…possiamo andare a trovare Kate?- la supplicò per l’ennesima volta. –Non so se è una buona idea piccola, ma possiamo tentare…al massimo prendiamo un gelato…- le sorrise debolmente, guardando Richard seduto sul divano che pensava ad un modo per farsi perdonare. la porta del loft richiamò la loro attenzione, qualcuno stava suonando. Rick andò ad aprire e si ritrovò davanti il ragazzo che la sera prima aveva accusato essere il fidanzato segreto di Kate.

-Salve…sono Tyler…cercavo Kate…- disse con tono pacato. –Non è qui temo…- gli rispose Richard studiandolo attentamente, mentre entrava nel loft. –Lei deve essere Rick…Martha e la principessa Alexis…- sorrise –Kate mi ha parlato molto di voi- disse ignaro di ciò che era accaduto.
-Posso fare qualcosa per lei Tyler?- chiese Rick alla fine. –In realtà si…mi sto preoccupando. Kate e io dovevamo incontrarci circa un’ora fa in un bar qui vicino e non si è presentata…ho provato a casa sua e non ha risposto, e poi mi sono ricordato che spesso rimaneva qui per la notte- rispose.

-Non risponde al telefono?- si preoccupò Rick. –No, e anche questo mi è sembrato strano…quindi mi chiedevo se sapevate dove fosse- concluse.
-Mi dispiace ragazzo, non abbiamo la minima idea di dove sia…l’abbiamo vista ieri sera e poi niente...hanno avuto un diverbio…- spiegò svelta Martha. –Oh…spero niente di serio, so che Kate tiene molto a lei signor Castle, non ho visto mai nessuno parlare di una persona con un luccichio negli occhi e poi quado parlava della piccola Alexis…- spostò lo sguardo sulla bambina.

-Hai detto di aver provato a casa, ma sei sicuro che non fosse li dentro?- chiese Rick, cambiando discorso e togliendo quell’enorme coltello che gli aveva piantato al cuore. –Si…ma non ho la chiava, forse voi ne avete una di scorta- si informò.
-Io non credo…- Rick ci pensò. –Ce l’ho io la chiave- Alexis sorprese tutti, correndo in camera sua e ritornando con un portachiavi rosa. –Kate me l’ha data perché così potevo andare da lei quando volevo- gliela porse –ha detto che ero una bambina grande e che potevo tenerla-
-Beh…allora grazie, vado a cercarla…volete venire con me?- chiese guardando la famiglia Castle. –Si…voglio vedere Kate- esultò la piccola rossa. –Allora andiamo principessa- la invitò a prendere la sua mano. -Veniamo anche noi- annuì Martha, dando un colpetto sulle spalle al figlio.
 
Raggiunsero l’appartamento di Kate in pochi minuti. La chiave era veramente quella dell’appartamento e aprirono in silenzio la porta. Madre e figlio erano rimasti indietro, mentre Alexis continuava a guardare i movimenti di Tyler.
-Kate?!- la chiamò entrando nell’appartamento. Notò lo specchiò dell’ingresso rotto e una scia di sangue andare verso il divano. –Kate?!- urlò con voce più preoccupata e poi la vide, era distesa in bagno a terra e sembrava priva di sensi.
-ODDIO!!!- si precipitò da lei preoccupato. -911 qual è l’emergenza?-
-Ho bisogno di un’ambulanza…presto!! Mia sorella sta perdendo sangue ed è svenuta…presto…- urlava al cellulare. Con i vestiti che si sporcavano del suo sangue.
-Che succede?- Martha e Richard entrarono finalmente nell’appartamento e rimasero impietriti nel vedere Kate a terra e Tyler sopra di lei che cercava di risvegliarla. Il cuore di Rick s fermò, il respiro impercettibile e gli occhi pieni di paura.

E’ colpa mia…è colpa mia…



ECCOMI CON QUESTO NUOVO CAPITOLO. IN RITARDO PAZZESCO, LO SO, SCUSATEMI MA HO AVUTO DEI PROBLEMI IN FAMIGLIA. COMUNQUE…ECCOCI QUI, TYLER FA LA SUA COMPARSA E RICK COMPIRA’ L’ERRORE PIU’ GRANDE DELLA SUA VITA. COSA SUCCEDERA’ A KATE, LO PERDONERA’ O PRENDERA’ LE DISTANZE?

   
 
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