Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: sabdoesntcare    14/05/2016    1 recensioni
"Caro John". Sherlock inizia il suo post con queste due parole. E le ripete, quasi bloccandosi su di esse, perché forse racchiudono tutto quello che ha provato da quando ha conosciuto quel piccolo, fragile, fortissimo medico militare. Cerca di andare avanti, di tirare fuori ciò che quelle parole significano, ma è come cercare di togliere una spina dal cuore: è per il tuo bene, ma ti senti morire ogni volta che ci provi.
La storia inizia da qualche giorno dopo il matrimonio di John e Mary, tuttavia lei non è incinta.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L'orologio continua a far girare implacabilmente le sue lancette, facendole risuonare in quel modo che odio così tanto.

Tic toc. Tic toc.

Tic toc, Sherlock. Non sei ancora arrivato alla soluzione, come sempre.

La voce sarcastica di mio fratello mi rimbomba nella mente.
Quanto odiavo quando mi parlava in quel modo. Ho passato la mia intera infanzia a sentirmi un idiota, un buono a nulla, un "pesce rosso".

Lui e i suoi dannati pesci rossi, se fosse qui mi ricorderebbe quanto infinitamente superiore a me sia il suo intelletto.

Come sei sopravvissuto, James Moriarty?
Ho bisogno di un segno. Lo so che sei vivo, che sei stato tu.
Adesso dimmi perché.

Non sono pazzo, almeno non ancora e sono sicuro che quest'attesa angosciante è stata creata all'unico scopo di farmi sentire paranoico, mentalmente squilibrato. Vuole vedere quanto tempo impiego a non essere più sicuro della mia soluzione, quanto ci metto a non essere più sicuro di conoscere il nome del mio quasi assassino, per la seconda volta.

Vuole farmi sentire un pesce rosso, anche lui.

Aggrotto le sopracciglia fissando con odio il vuoto dinanzi a me, a vedermi così si direbbe che me la sto prendendo con ogni singolo atomo o molecola esistenti nell'intero appartamento.
Sento la porta aprirsi con un cigolio, sussulto leggermente nel notare che non è la Hudson.
"Sherlock, non ti si vede in giro da parecchio! Ti senti bene?"

"Gerard, se hai un caso da espormi fallo in fretta, sono abbastanza... occupato."
"...Greg. E comunque ero passato per un saluto, hai una faccia! Sei sicuro di stare bene?"
" Benissimo, Greg. Comunque se è John a dare vita ad allarmismi inutili con ogni essere vivente a meno di 27 km da qui, digli cortesemente da parte mia di smetterla."

"Diglielo tu se ci tieni. Del resto è a casa con te, immagino vi parliate. O no?"
"Cerchi di fare gossip per caso?"
"No, no. Che diamine Sherlock, sono tuo amico, dovresti rilassarti un po'. Comunque mi ha detto che ultimamente stai ripensando a Moriarty. Ascoltami, Scotland Yard ha chiuso il caso, Jim è morto."
 

Ecco qual è il prezzo da pagare se si fa una confidenza a John: una settimana dopo l'intera nazione conosce i dettagli. Sarebbe stato ben più saggio lasciarlo brancolare nel buio, almeno non avrebbe cominciato ad additarmi come delirante. Non ho avuto un attimo di pace da quando gli ho rivelato la mia opinione e forse mai l'avrò.
"Per Scotland Yard anch'io lo ero, ma non ti vedo urlare al fantasma."

"Sì ma..."
"Non voglio toccare l'argomento. Puoi andare."

Lestrade mi lancia un'occhiata di rimprovero.

"Sherlock, sto solo dicendo che forse, e oso dire forse, sei ancora sconvolto da quello che Moriarty ti ha fatto passare. Gli amici si ascoltano, almeno stavolta provaci." Così dicendo chiude la porta alle proprie spalle, lasciando la stanza.

Maledizione a John.

Ovviamente adesso vedendo che ho cacciato Lestrade salirà a farmi la solita ramanzina.

Uno, due, tre, quattro, cinque, sei... dieci passi sulle scale, ed ecco che entra con la grazia di un elefante scaricando tutto il proprio peso sulla maniglia, nemmeno ci si dovesse aggrappare per avere salva la vita.

"Dunque così tratti chi si preoccupa per te?"
"John, quando sei arrabbiato non prendertela con le maniglie. Le rendi più rumorose di quanto non siano già, la Hudson non le lubrifica da anni a giudicare dal suono. Lo trovo fastidioso."
"Non cambiare argomento. Vogliamo parlare di cos'è davvero fastidioso, Sherlock? Trovo fastidioso che tu non ti renda conto di quanto tu abbia bisogno d'aiuto."
"Aiuto?"
"Sì, mio grande Sherlock Holmes. Credi che non mi sia accorto per tutto questo tempo che mi tenevi nascosto qualcosa? Io vengo qui per tenerti salva la pelle, ti offro la mia disponibilità per il caso e tu che fai? Borbotti per mesi che non sai dove mettere le mani e mi lasci fare le mie personali deduzioni. Non sarò un detective, ma non puoi credermi così idiota da pensare che tu, mi lasci mesi e mesi a pensare liberamente senza mai correggermi e pretendere che non ci sia qualcosa di grosso sotto. Nemmeno la più potente delle droghe riuscirebbe a farti chiudere il becco riguardo un caso o a smetterla di bacchettare i ragionamenti di chiunque."

Rimango interdetto, più che altro perché devo ammettere che non fa una piega.

"Hai bisogno di aiuto con il caso, e con la tua mente. Vai avanti ad acqua da tre giorni, e continui ad essere convinto che Moriarty possa tornare.
Sherlock, non accadrà. Lui non aveva modo di fingere la sua morte, tu eri proprio di fronte a lui, eravate da soli. Si è fatto saltare in aria il cervello, quindi smettila."
 

"John, e se fosse la paura a farti parlare?"

Fa un passo avanti come per venire verso di me, guardandomi storto.
"Io non ho paura Sherlock. Non ho paura di Moriarty, al contrario di te. E ti consiglio di smetterla con questa follia perché per quanto possa averti fatto male, l'ha fatto anche a me se non di più, tuttavia non vado in giro ad urlare che è vivo. Riflettici e fai la persona matura, se puoi."
Alla fine va via anche lui, sebbene più stizzito di Lestrade.
Lo vedo allontanarsi in strada dalla finestra, sembra parlare da solo, probabilmente starà imprecando qualcosa a bassa voce.

Chissà se tornerà per cena o andrà da Mary.
Se solo lui mi credesse...



__________________________________________
Nota dell’autrice: So che questo è uno dei tanti capitoli di “passaggio” e che non aggiorno questa fanfiction da quasi un anno, ma ero stata colta da un blocco riguardo il proseguimento della storia anche se ho e avevo dei punti fissi che non ho abbandonato riguardo la trama di quest’ultima. Ho già scritto altri due capitoli e punto a scriverne un altro il prima possibile, approfittando del periodo di “scrittura compulsiva”.
In quanto già esistenti i prossimi due capitoli, non avrò problemi a pubblicare il prossimo dove, com’è facile che immaginiate, qualcosa accadrà.
Mi scuso per aver lasciato in sospeso per un periodo così lungo questa storia, e ringrazio chi ha intenzione di continuarla a seguire, che sia un nuovo lettore o qualcuno che la conosce da quando era al primo capitolo. Questa fanfiction in un certo senso è stata un diario e allo stesso tempo una predizione di cose che io stessa ho provato, provo e proverò riguardo diverse cose e persone ed è nata sia per sfogo che per dimostrarmi che forse, non è poi così vero che lascio tutte le cose della mia vita a metà.
Per questo motivo se avete ancora intenzione di seguirmi, ne sono più che felice. Spero di lasciarvi qualcosa con quella che è ed è stata una storia che ho portato avanti con difficoltà, incertezze e blocchi, ma che è cresciuta con me, diventando un piccolo frammento della mia vita.
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: sabdoesntcare