Capitolo 4: La sconfitta del re dei boschi
Salirono altri gradini.
I nostri eroi videro attorno a loro un fitto bosco, da cui spuntarono maestosi
palchi, le corna delle alci. Era Alcis, il cavaliere dell’Alce, il re del
bosco.
“Ehi, voi. Chi siete?”
“Siamo i cavalieri di bronzo!”
“Chi è che vuole affrontarmi, allora? Lo stenderò al tappeto!”
“Io!” disse Hyoga con entusiasmo.
“Tu? Polletto spelacchiato?”
“Ehi! Sono un cigno, per tua informazione!”
“Vabè, diamo inizio al combattimento!”
“Aurora del Nord!”
Hyoga lanciò il suo colpo congelante, mentre gli altri
cavalieri suonavano, facendogli da orchestra. Il cavaliere dell’Alce disse:
“Pfui! È solo una fresca brezza! Pensavi di congelarmi così?”
“Accidenti! I l mio colpo non ha funzionato!”
L’alce attaccò:
“Velluto elastico!”
Agli alci, alla fine dell’inverno, quando sta iniziando la stagione degli
amori, spuntano i palchi, ricoperti di velluto, il quale serve a proteggerli
dal vento intanto che si formano. In seguito, se ne sbarazzano, grattandosi
sopra alberi e rocce. Ecco spiegato il perché del colpo.
Il colpo afferrò Crystal, ma lui ghiacciò il velluto e se ne liberò. Allora,
l’Alce si grattò il velluto contro una roccia fortissima, e in un sol colpo
spuntarono fuori dei palchi grandissimi. E allora, Hyoga perse una piuma.
- Ma non ha le piume!
- Eh, sì che ce le ha, è un
cigno!
Il nemico lo prese, e lo scagliò a terra. Hyoga si ferì. Ma
non sarebbe stato certo questo a fermarlo!
“No! Hyoga!” gridò Shun, preoccupato.
Ma il cavaliere del Cigno fuse tutti i suoi colpi, in un’unica sfera, e la lanciò contro l’avversario.
Quello la prese in pieno, e finì quasi disteso, ma si
rialzò. Hyoga disse:
“Ma non è possibile!”
E i due si lanciarono due attacchi a vicenda: l’Alce cadde, era già stato
ferito, Hyoga invece per miracolo non cadde. E vinse.
“Scusa… se ti ho sottovalutato… Cigno!” mormorò l’Alce, in punto di morte.
Poi fu sconfitto, e i cavalieri passarono oltre.