Le palpebre si fecero sempre più pesanti. Una goccia cadde sulla punta del suo naso arrossato, umido, raffreddato. Ne sentì un'altra precipitare lungo la sua guancia. Schiuse lentamente gli occhi stanchi quando percepì dolorosi spilli sulla fronte.
Stava piovendo. Il cielo si schiarì per poi ruggire e ritornare di nuovo cupo.
Chihiro si strofinò gli occhi con le dita e pian piano la vista le si fece sempre più nitida. La testa le faceva male, tanto male, come se avesse sbattuto la capocchia su di un masso.
Si guardò intorno per riprendere conoscenza, forse era svenuta o si era sentita male. Non se lo ricordava.
La ragazza si rialzò da terra, si trovava in mezzo ad una stradina stretta di quartiere. Nessuna macchina in vista, aveva evitato una triste fine.
-Dove mi trovo?- si domandò con sguardo smarrito.
Il luogo non le sembrava familiare, analizzò l'orizzonte, ogni singolo cancello e posò l'attenzione su ogni finestra cercando di ricordarsi di che colore fossero i balconi di casa sua, ma nessuno corrispondeva ai suoi ricordi.
Il respiro si fece più energico, nervoso, gli arti iniziarono a tremare e non perché la pelle stava avvertendo il freddo.
Trattenne un urlo. Si era persa, completamente persa e, in quel preciso momento, voleva soltanto abbandonare le lacrime.
Abbassò il capo sconsolata ma non percepì più la pioggia bagnarle i capelli. Si passò una mano tra la chioma per constatare la sensazione di asciutto. Le sembrava un sogno, un brutto sogno.
Alzò lo sguardo e scorse il bordo di un ombrello, blu oltremare, fare capolino. Si voltò di scatto, spaventata.
-Rischi di prenderti un bel raffreddore-.

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L'angolo dell'autrice ( ´ ▽ ` )ﾉ

Scrivo sempre prologhi e non continuo mai i miei progetti. Finito la maturità mi impegno a finirla, promesso. Perdonate i miei banalissimi errori, non sono brava con l'italioto.